Donc, visto che mi sono tolto un po' di questioni col precedente macro-post di risposte a catena ai vostri spunti, passo a quel (poco?
) che resta per un commento complessivo sull'albo+appunti sparsi
_____S_P_O_I_L_E_R______Sinceramente pensavo peggio, anche intravedendo i vostri commenti ed il sondaggio in perdita.
Certo, la parte inziale (diciamo fino al risveglio di Dust) non depone bene, ma alla fine non è una storia così malvagia, e presenta diversi punti d'interesse... almeno per me. Questo perché la seconda metà mette in scena anche qualche nodo di pathos in più, convergendo verso qualcosa di "provato" dai personaggi, provati pure loro come il lettore
La Barbato alle prese col fantasy-mistico-gotico non ce la vedo tanto sinceramente, specie nell'ultimo decennio, ma sempre meglio alcune scene dense di questo #421 che quanto di stramoscio visto in
Giochi Innocenti o robetta simile. E poi mi ha fatto anche piacere rileggere il #221 per contestualizzare il tutto, che è un albo molto sottovalutato dalla media, ma che ho sempre trovato di fascia alta nella Silver Age della Barbato.
Quindi
ho votato 6 alla fine, con Celoni che mi ha convinto fino ad un certo punto, e la copertina idem (v. post di una pagina fa).
[...]
Come dicevo prima, e altri hanno più volte ribadito, la storia parte malaccio, in modo irritante.
Dylan come sempre vittima passiva degli eventi, antipatico e inconcludente. Fiumi di urticanti apparolamenti/battibecchi per abbozzare i personaggi collaterali ed il pretesto per l' "azione". Un viaggio esotico che non c'entra una mazza col goticismo del precedente numero #221 (arivedi mio macro-post una pagina fa). Aggiungiamoci dei riti magici molto pacchianeggianti e Ash che predica di continuo di conoscere i nostri desideri, e la botta quasi indigeribile è servita.
Un colosseo di pollici versi per p.36 dove Leslie (di poca materia grigia dotata) sermonizza Dylan sul fatto che esistano "zone grigie" nella realtà, rispetto al manicheismo della giacca nera con camicia rossa di Dylan, suppongo.
Una nota di demerito anche per il ruolo di collante-mascotte di Dylan, che la Barbato prova ad inculcarci in ogni modo per giustificarne la presenza nel team di recupero traditori, ma si capisce lontano 10 miglia che siamo ai livello di puro pretesto da imbucato clandestino.
Quando si risveglia lo stronzone-angelo mancato Dust qualcosa comincia a mettersi in moto, ma non dura molto perché Dylan viene ri-narcotizzato dall'infermiera finto cesso... e giù di altre presentazioni e spiegazioni perché (
W il risparmio, mi auto-cito ma non ex-cito):
Cita:
la Barbato ha settordicimila concettosità da spiegare nel mentre per illustrare tutto il suo marchingegno (psico)logico sul "chi desidera(va) cosa" e sul come sia organizzata la sua personale cosmologia semidivina, tra reietti, inetti, esiliati, benefattori, prescelti, rinnegati, traditori, ribelli, rivoltosi, funzionari, aguzzini, burocrati, etc.
Appunto, col fatto che l'emo-demonio Ash riveste un ruolo fondamentale, una buona parte dell'albo è devoluta a spiegare (o depistare su) "
chi desidera cosa", come se il genio della lampada fosse un seguace miscredente di Jung. Sinceramente l'estremo patetico in questo senso si raggiunge con la quadratura del triangolo romboidale Ash-Dust-Leslie-Dylan che Arcangelo (sotto mentite juveni spoglie) prova a spiegare alla fine di p.72, col risultato di una supercazzola toppante di brutto - ahhhh, la mancata onniscienza
- perché Ash è tutt'altro che slegato da Dust (v. patto di p.59), Leslie dipende da Ash per i suoi desideri ondivaghi compreso quelli suicidi, e Dust sotto sotto ci tiene ancora a flirtare con Leslie per ridurla ad un'ameba 'nnamurata sotto il suo giogo (v. finale)
.
Uno dei problemi di questo genere di storie della Barbato, è che per quanto le sue idee siano molto interessanti e stimolanti - a livello di soggetto per lo più - per metterle in scena deve illustrarle in ogni loro risvolto con-sequenziale, ai limiti del cervellotico, secondo una logica macchinosa e quanto farraginosa. Per chiudere le zone d'ombra sembra alla fine abbagliarci con del nozionismo non richiesto
.
Un paragone rapido: quando
Ambrosini maneggia questi grandi temi universali o metafisici, non si sente costretto a spiegare tutto lucidamente. Lascia il non-detto al suo valore simbolico o ellittico che sia. L'opacità che apre la mente inquieta. Anche per la libera interpretazione del lettore... arbitrariamente sommerso dalle info manualistiche della Barbato, invece.
Rimanendo in tema, sulla cosmologia fantasticata dalla Barbato - visto che lei si dimena tanto nell'illustrarla e motivarla - avrei qualcosa da ridire-senza-infierire, non tanto per i dettagli liberamente autoassunti, quanto per alcuni precetti di base che il mio avatar ci tiene a specificare... lei che di Angeli
caduti (in testa) se ne intende.
Prima falla: tutti gli angeli sono a prescindere GIA' dotati del libero arbitrio, per decidere se stare con/contro Dio. Aut aut in modalità manichea. Nessuno (no, quello del #43 non c'entra ) ha condizionato la loro libera scelta di "partito" o schieramento. Altrimenti Satana/Lucifero come diavolo ha fatto a ribellarsi da capostipite dei demoni? La Barbato confonde la libertà di scelta con quella di azione, una volta entrati nei ranghi delle milizie celesti (v. concetto di subordinazione gerarchica e obbedienza da prestazione top, più volte ripetuto dai burocrati di questo albo).
Quindi non è necessario che il misericordioso Arcangelo vada regalando nulla ad alcuno, a livello di libero arbitrio, che non è una facoltà strettamente mortale/umana. Inoltre lo stesso Arcangelo, senza farsi di fatto umano, per ribellarsi alle ristrettezze divine ha esercitato una libera forma di volontà (p.57.vi), infrangendo le regole di proposito secondo il suo libero arbitrio .
Più che libero arbitrio, i "ribelli" prescelti che Arcangelo ajuta dovrebbero farsi una tessera del partito Movimento Fancazzista Svizzero, dal momento che non reggono lo stress di operare con rigore militante né il Bene né il Male, preferendo per convenienza (voltagabbante all'occasione) una forma di neutralità indolente e imbelle, da defezionisti/lavativi, simile agli Ignavi di Dante. La libertà di non-fare più che quella di (non) scegliere un'ideologia, divina o terrena che sia.
Secondo pasticcio: il discorso della conoscenza. La Barbato prima ci fa capire che gli angeli - anche quelli sani/funzionali, diversi dal difettoso Dust - non possono concepire il Male né comprenderlo appieno (p.56), poi fa dire all'infermiera ex-angelo-o-demone che ha rinunciato alla piena conoscenza semidivina per diventare umana, mentre i burocrati dicono che Ash e Dust possiedono ancora una forma di consapevolezza ampia (p.77), e infine ritorna sul mantra che Dust debba fare un downgrade verso la mortalità per comprendere il Male (e commetterlo con più gusto? ).
Metteteve d'accordo!
La mia conoscenza concorda sul fatto che non ci sia bisogno di diventare umani per poter distinguere il Bene del Male, e che gli Angeli possiedono una buona forma di conoscenza intuitiva per emanazione. Di sicuro superiore a quella umana in senso di cose (semi)divine, ma soltanto perché sono dei contenitori vuoti a cui Dio trasmette/travasa il suo Sapere come e quando vuole (v. profezie, rivelazioni, annunciazioni, etc). Di fatto non possiedono una conoscenza costruttiva (il ragionamento Vs intuizione) che invece pertiene agli uomini mortali, che l'hanno assunta simbolicamente dal Frutto del Sapere (la mela proibita, a cui la Barbato allude ari-pasticciando) al prezzo di rinunciare per castigo all'immortalità...
...perché se un essere possedesse sia il Frutto della Vita (l'immortalità delle semidivinità di puro spirito, Angeli e Demoni appunto) sia quello del Sapere (costruttivo, v. scienza, arte, poesia, tecnologia, filosofia, etc) potrebbe competere con Dio nella sua sfera, e non solo a livello di arroganza/ribellione armata, come Satana... che già nel pentolame difetta di nozioni base da Leroy Merlin .
Terzo inconveniente: forse un Serafino o un Cherubino saprebbe agire in modo più scaltro, ma Arcangelo ci fa la figura del fesso alla fine, ai limiti della logica tafazziana. Che bisogno c'era di riunire tutti i "prescelti" (tranne uno) presso Dylan mettendoli in serio pericolo, e vuotando tutto il sacco per filo e per segno blablablando per quella densa dozzina di pagine, lui stesso presente/parlante? Non se lo aspettava che una volta "liberato" da Leslie per umanizzare di rito Dust si sarebbe esposto agli squadroni celeste-infernali che non vedevano l'ora di rimetterlo in gattabuja, a ballare il limbo per la prossima eternità?
Non che i burocrati ci facciano una bella figura, come supervisori, paraculati da un demonietto minore evocato da una strega della City in carriera, che inizialmente ha fatto evadere proprio Arcangelo dalla sua prigione.
Resta il fatto che l' "elemento primario", il primo convertito all'umano fancazzismo, è ancora a piede libero sulla Terra e potrebbe farsi "nuovo Superman" (p.76.vi) se acquisisse una consapevolezza anche solo parziale dei suoi poteri da ex angelo/demone. Nuovo sequel tra 15 anni? Il mio angelo custode mi suggerisce di cambiare religione intanto...