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#421 - La variabile
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 Oggetto del messaggio: Re: #421 - La variabile
MessaggioInviato: sab ott 02, 2021 5:45 pm 
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Inizio a leggere l'albo, le prime tre pagine sono un destro-sinistro al volto che mi fa barcollare, ma è la quarta pagina, con il suo refusone, che mi manda al tappeto!

Tanti auguri, Dylan!

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 Oggetto del messaggio: Re: #421 - La variabile
MessaggioInviato: sab ott 02, 2021 5:54 pm 
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Keanu Coen ha scritto:
Inizio a leggere l'albo, le prime tre pagine sono un destro-sinistro al volto che mi fa barcollare, ma è la quarta pagina, con il suo refusone, che mi manda al tappeto!

Tanti auguri, Dylan!

ti ho lasciato il piacere di scovarlo :D


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 Oggetto del messaggio: Re: #421 - La variabile
MessaggioInviato: sab ott 02, 2021 6:29 pm 
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bertuccia ha scritto:
Keanu Coen ha scritto:
Inizio a leggere l'albo, le prime tre pagine sono un destro-sinistro al volto che mi fa barcollare, ma è la quarta pagina, con il suo refusone, che mi manda al tappeto!

Tanti auguri, Dylan!

ti ho lasciato il piacere di scovarlo :D


Grazie mille Bertuccia, posso sempre contare su di te! :)
Per sdebitarmi, ti lascio il piacere di scoprire un refusone tremendo nel "Tocco del diavolo" che ho scoperto proprio oggi, rileggendolo.

Riassumento ( :g: ) le mie prime impressioni, direi un albo allucinante, scritto in modo folle, e disegnato da un Celoni che alterna primi piani favolosi a volti davvero imbarazzanti e casuali.
Come fa la Barbato ad essere orgogliosa di questo "superattesissimo" albo, non riuscirò a capirlo mai: tutto quel che c'era di buono nel 221 è scomparso, dei personaggi è stata fatta carne di porco e la povera Leslie è stata letteralmente devastata in modo incomprensibile...

Minimo minimo questo albo già era pronto per festeggiare il venticinquesimo anno di Dylan.
Non so se ci sarà mai una seconda lettura: le minchiate meritano di essere lette e rilette all'infinito, le menate no.

edit: alla domanda di un follower se ci fosse bisogno di leggere il 221 per capire questo 421, Paola risponde "In realtà no, abbiamo curato i testi perché possa venire letto indipendentemente". Cioè, loro davvero pensano che questi qua sono "testi curati"!!! Io pensavo che venissero fuori male per caso, ma questi lo fanno con CONSAPEVOLEZZA! Ne sono proprio fieri! Sono preoccupatissimo...

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 Oggetto del messaggio: Re: #421 - La variabile
MessaggioInviato: dom ott 03, 2021 10:40 am 
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Una seconda e meticolosa lettura è necessaria Keanu! farò anche io questo sforzo ad imperitura memoria! :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: #421 - La variabile
MessaggioInviato: dom ott 03, 2021 10:45 am 
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bertuccia ha scritto:
Una seconda e meticolosa lettura è necessaria Keanu! farò anche io questo sforzo ad imperitura memoria! :mrgreen:


Ma chi voglio prendere in giro, già l'ho letto altre due volte, mannaggia a me! Ho due o tre dubbi amletici che solo voi potete sciogliermi.

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 Oggetto del messaggio: Re: #421 - La variabile
MessaggioInviato: dom ott 03, 2021 11:23 am 
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A me è abbastanza piaciuto, invece.

Premesso che le cose migliori della Barbato sono altre, quest'albo mi è sembrato decisamente superiore alle tante storie piatte e senz'anima scritta da Paola negli ultimi anni: qui l'anima c'è, anche se un po' sgangherata. Non ricordo quasi nulla del numero 221 (che pure non avevo amato troppo) e non so dire se e quanto i personaggi siano fedeli a se stessi, quindi valuto l'albo in autonomia, ignorando i riferimenti alla storia di cui è il seguito (sì, lo so che non è il massimo).

La storia fa parte di quel filone fantasy/weird che alla Barbato evidentemente piace (oltre a Il tocco del diavolo, ricordo ancora le perplessità che suscitò in me la lettura del pur buono La lunga notte); premesso questo, e innescata la relativa sospensione dell'incredulità, nel contesto funziona. I dialoghi mi sono sembrati buoni, in pieno stile "barbatiano", e la sceneggiatura mi ha incuriosito dall'inizio alla fine. Giusto sottolineare il fastidio delle interpolazioni (nuovo Dylan? Vecchio Dylan? Ma che cacchio vuol dire?), palesemente posticce e fuori luogo, ma provando a ignorarle non ho trovato particolari passaggi stonati nel resto della vicenda; anzi, i dialoghi mi sono sembrati quanto di più vitale la nostra Paola abbia scritto da lungo tempo in qua. Insomma, si nota che era un albo che lei sentiva in modo particolare.

Ribadito che tendenzialmente le storie con angeli e demoni mi fanno venire il latte alle ginocchia, sottolineo nuovamente che una volta accettate le premesse il tutto è filato adeguatamente liscio. Ho iniziato l'albo prima di andare a dormire, con l'idea di leggerne qualche decina di pagine, e invece non sono riuscito a mollarlo prima di essere arrivato all'ultima pagina. Merito anche (se non soprattutto) di Celoni: i suoi inchiostri pesanti e barocchi contribuiscono ad ammantare la vicenda con un'aura oscura, cupa, di disagio. Certi riquadri mi hanno quasi messo ansia. Sarà anche vero che, in quanto a leggibilità, il suo lavoro non è sempre il massimo, ma mi pare che compensi alla grande con le atmosfere e con la giusta "pesantezza" del tratto. È vero, alcuni passaggi della trama sembrano inevitabilmente strani – weird, appunto –, ma non si tratta di quell'incoerenza narrativa che cambia le regole del gioco e mi fa venir voglia di gettare l'albo dall'altra parte della stanza, bensì di una "stranezza coerente" (ovvero narrativamente sensata, per com'è stata impostata la sceneggiatura) che riesce ad alimentare la mia curiosità e a farmi venir voglia di sapere dove si andrà a parare. Discorso puramente soggettivo, ma per me è andata così.

Insomma, è un albo che promuovo senza troppe difficoltà. Mille volte meglio questa bizzarria poco identificabile, scritta però con evidente partecipazione, che la robetta senz'anima scritta da Paola nella quasi totalità dell'era Recchioni.

Buono.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #421 - La variabile
MessaggioInviato: dom ott 03, 2021 12:51 pm 
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Strappo alla regola, ho comprato l'albo.
Solo per la copia extra del primo numero, dato che della storia della Barbato non m'interessa un granché.

E infatti veniamo alla parte più interessante, ossia la ristampa de L'Alba dei Morti Viventi.
Interessante riedizione, con una colorazione "retrò" che rende giustizia al numero in questione.
Classico frontespizio staniano piazzato in quarta. Omaggio a Villa con uno dei suoi disegni in terza.
Certo piazzare il frontespizio di Villa a posto di quello di Stano avrebbe avuto senso, ma non ci si lamenta: ambedue sono quelli "storici" e possibilmente (ma sarei tentato tranquillamente di omettere quest'ultima parola) i più amati. Quindi uno vale l'altro.

La storia è quella che conoscete/conosciamo tutti: classica, avvincente, disegnata benissimo da uno Stano già perfettamente padrone dei suoi mezzi.

Rileggendola viene quasi un magone. Non è una storia cervellotica, non è ricca di stranezze narrative, non è un autentico lampo di genio di un autore in stato di grazia (per determinate "genialate", partorite grazie ad un'ispirazione genuina e assoluta, dovremo attendere qualche numero): è l'ABC, è una storia "giusta" che con verace semplicità ci accoglie nel mondo dell'indagatore.
Uno di quei numeri che certi autori attuali, verbosi, con un'ispirazione latitante, con le idee palesemente confuse, dovrebbero rileggersi per capire in che maniera una trama può funzionare, e cosa significa dare ad una storia un "ritmo".

E, se non bastasse, se le potrebbero rileggere tutte, le prime storie, e comprendere come una testata possa parlare di lupi mannari, mesmerizzazioni, squartatori, zombi e catturare l'attenzione senza soffocare la trama con passaggi estremamente verbosi.

Arriviamo dunque alla parte che mi interessa meno: la storia della Barbato.
Al momento ho solo iniziato, ma non si parte benissimo, data una lunga sfilza di chiacchiere che sicuramente non aiutano a calamitare l'attenzione. Celoni è un disegnatore ottimo, ma non sembra aiutare l'approccio verboso della Barbato: un disegnatore meno scuro, soffocante, impenetrabile (Come Brindisi? Freghieri? A proposito, che fine ha fatto?) magari avrebbe alleggerito tale stillicidio logo-onanistico.
Comunque meglio mi faccia un'idea più ragionata...

[Edit]
Presentare le due storie insieme significa proprio darsi la zappa sui piedi:
L'Alba dei Morti Viventi - prime sette pagine: solo azione, tensione, scene che non hanno bisogno di essere commentate.
Sybil è inseguita dal marito morto, cade sul tappeto, si libera dal cadavere che sta per azzannarla, si rifugia in bagno e quando questo riesce ad entrare con la forza viene annientato dalla moglie con una forbiciata.
La Variabile - prime sei pagine di chiacchiere assortite. Niente azione. Nulla che possa invogliare a proseguire. Meraviglioso.

Se il numero uno fosse stato scritto rispettando certe logiche più recenti Sybil e il marito morto avrebbero passato le prime sette pagine a chiacchierare.

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 Oggetto del messaggio: Re: #421 - La variabile
MessaggioInviato: dom ott 03, 2021 2:42 pm 
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Iscritto il: mer ago 19, 2020 11:52 pm
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Nima83 ha scritto:
Rileggendola viene quasi un magone. Non è una storia cervellotica, non è ricca di stranezze narrative, non è un autentico lampo di genio di un autore in stato di grazia (per determinate "genialate", partorite grazie ad un'ispirazione genuina e assoluta, dovremo attendere qualche numero): è l'ABC, è una storia "giusta" che con verace semplicità ci accoglie nel mondo dell'indagatore.
Uno di quei numeri che certi autori attuali, verbosi, con un'ispirazione latitante, con le idee palesemente confuse, dovrebbero rileggersi per capire in che maniera una trama può funzionare, e cosa significa dare ad una storia un "ritmo".


Sono d'accordo con tutto ciò che hai scritto. Verità assoluta. Come hai ben detto Sclavi era in uno stato di grazia negli anni d'oro di Dylan e cavolo se viene la nostalgia. Infatti ogni volta che ho tempo nella giornata mi dedico alla rilettura di questi classici del fumetto italiano. Memorie dall'invisibile, Morgana, Tre per zero, Cagliostro, la bellezza del demonio ecc... senza che sto a fare l'elenco li conosciamo tutti ma con me stanno a prendere fuoco per quante volte li ho letti e riletti hahaha. Ed è proprio quest'ultima cosa che ti fa rendere conto che sono scritti bene, il fatto che non ti annoiano mai e sono attuali anche a distanza di moltissimi anni. Senza Sclavi Dylan ha perso buona parte del suo fascino per me. Faccio l'esempio dei giorni nostri di George Martin quando abbandonò la serie del Trono di Spade. Il tracollo di quest'ultima fu assurdo e si lamentarono tutti. Tolto l'autore, l'ideatore originale se non si seguono gli schemi e la sua visione precisa si fanno sempre danni. Su Dylan di numeri buoni dopo Sclavi li abbiamo avuti, ed anche bellissimi, quindi certo che si possono scrivere ancora capolavori del nostro. Per me manca la voglia negli autori e l ho detto più di una volta ci vuole un totale restauro nella cura di questa testata. Nuovi autori con molta voglia di affermarsi e nuove idee. Non me ne voglia nessuno ma dei nomi storici sembrano cotti tutti attualmente. L' unico numero meglio riuscito quest'anno è stato l'albo bis estivo. Lì ho ritrovato quello che voglio leggere in un Dylan ogni mese, riprova che si può ancora scrivere bene su questo personaggio.

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Potrei vivere nel guscio di una noce, e sentirmi re dello spazio infinito.


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 Oggetto del messaggio: Re: #421 - La variabile
MessaggioInviato: dom ott 03, 2021 3:41 pm 
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Concordo Giuda ballerino. Tra l'altro il numero bis ci ha ricordato (e spero lo abbia ricordato anche alla redazione) cosa sia una storia di Dylan Dog.
Non serve nascondere la carenza di idee in valanghe di verbosità assortite (spesso, in tempi recenti, le storie che escono o sono fatte male o mi annoiano). Bisognerebbe che riprendessero coscienza del concetto di trama semplice, snella, scorrevole... partire da un'idea di base e svilupparla senza blabblare per novantaquattro pagine.
Attualmente abbiamo l'esatto opposto: trame farraginose, dove spesso non succede nulla - o almeno nulla di interessante - e a condire il tutto quintali di bla bla che piovono sulla testa del lettore anestetizzandolo.

Ma un bell'inseguimento dove Dylan non si parla addosso? No, perché sono sicuro che se facessero una storia oggi in cui è previsto un inseguimento, Dylan parlerebbe mentre corre, e idem l'inseguito/l'inseguitore. Magari citando entrambi Harry Potter. Oppure, se nell'inseguimento c'è una lei, questa partirebbe con filosofemi su "quanto è sbagliata" (grazie Keanu :D ), e Dylan, correndo, che tenta di consolarla con "fiumi di parole" (ecco, sto diventando citazionista anch'io).
Stesso dicasi per un Dylan impegnato a bersagliare gli zombi a colpi di pistola. Partirebbe qualche pippone indigeribile, con quintali di chiacchiere senza motivo...

E pensare che Tuco Ramirez, in una scena famosa de Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo asseriva (dopo aver sparato a uno che invece di freddarlo ha iniziato a cianciare senza motivo): "Quando si spara si spara, non si parla". Il riassunto di tutta una grande logica di fondo.

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 Oggetto del messaggio: Re: #421 - La variabile
MessaggioInviato: dom ott 03, 2021 6:23 pm 
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Iscritto il: dom giu 02, 2019 10:39 am
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Letto. Pochi spoiler, mi manterrò sul vago.
Per carità, i dialoghi non sono neanche male. La storia non è da considerarsi tra le peggiori della Barbato.
Se si ha un po' di pazienza è una lettura che si affronta.
Certo, se si ha un po' di pazienza: perché manca completamente qualsiasi ritmo narrativo. Non vi è alcun climax, escalation, nessun aumento graduale di tensione. Un qualcosa tipo la discesa negli abissi di Dylan su "Tra la Vita e la Morte", manco il miglior albo della serie, ma che a un certo punto ci offre quell'inseguimento che porta Dylan/lo spettatore in quell'agghiacciante cella frigorifera con i cadaveri appesi. Tutto suona abbastanza innocuo, incapace di suscitare nel lettore un fremito.


Quando, a lettura avanzata - e ritorniamo a La variabile - pensi che potrebbe succedere qualcosa, vieni disatteso. Non che mi aspettassi chissà cosa, ma almeno un tentativo di incrementare gradualmente il fattore "tensione". Abbiamo una breve scena "violenta" verso pagina ottanta, anch'essa innocua. Dato che i personaggi non hanno suscitato empatia, la fine di alcuni di essi non trasmette nulla.

Poi, per carità, qualche personaggio è tratteggiato discretamente
- Spoiler - Dust, che quando si risveglia prende subito i connotati di un bulletto rompicog#ioni, non è male - Fine spoiler -

Le emozioni latitano, ma alla fine, come sottolineato in precedenza, non è tra le cose peggiori uscite dalla penna della Barbato.
Un albo strutturato abbastanza sui dialoghi, con poca azione e pochissimo ritmo.

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 Oggetto del messaggio: Re: #421 - La variabile
MessaggioInviato: dom ott 03, 2021 10:40 pm 
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SPOILER
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Secondo me in un albo che dovrebbe festeggiare un traguardo importante come un 35° frasi come "per farmi assumere come infermiera personale addetta ai viaggi transoceanici, ho dovuto adottare un travestimento" non ci dovrebbero stare, perché non fanno parte del legittimissimo weird, come dice giustamente Rimatt, ma del TRASH più assoluto!
Tutta la scena del travestimento (pag. 63/64) è uno snodo narrativo veramente pacchiano, e tra l'altro gestito malissimo (oltre che totalmente pleonastico).

Altre cose che non dovrebbero starci in un albo così importante sono ad esempio la bona segretaria cosciona di Leslie a pagina 11 e 12, se poi a pagina 63 la tizia dice che si è dovuta travestire da cozza perché "la signorina Myrtle detesta avere alle sue dipendenze persone dall'aspetto troppo piacente".

Oppure la scena di pagina 23 in cui Dylan viene sedato per salire sull'aereo, cosa già vecchia ai tempi dell'A-team, con il vassoio del cameriere che cambia contenuto da una pagina all'altra...

Un'altra cosa abbastanza fastidiosa è stato scoprire che la copertina con il teschio di Groucho era completamente arbitraria e slegata dall'albo, visto che in quest'albo, non si capisce perché, Groucho compare per due pagine e NON DICE UNA PAROLA. Se qualche pazzo avesse deciso di cominciare a comprare Dylan da Sally, si troverebbe di fronte al QUARTO albo di fila dove "l'assistente di Dylan" non fa letteralmente nulla. Ora pure servo muto...

Per non dire che non ci dovrebbe essere nemmeno la quarta vignetta di pagina 13, con quella copertinaccia di giornale, non solo con quella scritta da wordart di ottava categoria, ma pure la pettinatura di Leslie è la STESSA IDENTICA di pagina 11, seconda vignetta, però ROVESCIATA, col ciuffo che si sposta da un lato all'altro...

Infine, Dylan a pagina 62 dice alla pseudocozza "Ash le ha toccato una spalla... l'ha toccata", ma ho controllato dieci volte, e non mi risulta proprio! Ditemi che almeno voi avete trovato questa scena, per favore.

Tutto questo per tacere del lavoro dozzinale di Celoni in innumerevoli vignette, segno sicuro di una gestazione problematica dell'albo: tra vignette non finite (pagina 11, vignetta 3), vignette appena abbozzate (pagina 28, ii, ma anche vi) con la faccia di Leslie che cambia a ritmi vertiginosi, per non parlare di quella di Dylan, sottoposta a un vero e proprio tour de force (guardatelo a pagina 17, vignetta 4, o a pagina 48, quinta vignetta, pagina 71, seconda vignetta, 73 quarta... eccetera eccetera).

Ma soprattutto, vi prego, non presentate albi come questi come capolavori di "complessità" "labirintica" e "bizantina", che vi date solo la zappa sui piedi... Sono storiacce di cui si può dire, onestamente, al massimo, che sono meglio di altre storiacce peggiori di questa. Il complimento più grande che mi viene è "non è brutta come Sally", ma di più sinceramente non ce la faccio.

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Ultima modifica di Keanu Coen il dom ott 03, 2021 10:59 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #421 - La variabile
MessaggioInviato: dom ott 03, 2021 10:54 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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Che poi per me, è già sufficientemente trash avere due personaggi che si chiamano Ash e Dust.
Non so perché ma li associo immediatamente ad un detergente da forno o lavastoviglie .


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 Oggetto del messaggio: Re: #421 - La variabile
MessaggioInviato: lun ott 04, 2021 6:22 am 
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Per non parlare di questa figura tutta sgummata e monodimensionale

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 Oggetto del messaggio: Re: #421 - La variabile
MessaggioInviato: lun ott 04, 2021 5:57 pm 
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ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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 Oggetto del messaggio: Re: #421 - La variabile
MessaggioInviato: lun ott 04, 2021 9:26 pm 
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Non ti avevo mai sentito così Rkc, non ti è proprio piaciuto


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