Solomon Kane ha scritto:
Ma allora qualcuno l'ha letto!!
Con qualche fatica e moooolto disinteresse sono riuscito a completare la lettura, dopo una certa difficoltà anche nel reperirlo in qualche edicola non in ferie.
Che dire? Più leggo queste storie più sono orgoglioso di non aver speso $oldoni per quella patacca di antologia chiamata
Grouchomicon, spacciata a prezzi esorbitanti per l'evento dylaniesco di qualche anno fa. Ennesima dimostrazione che non basta circondarsi di nomi altisonanti, amichetti trendy, o star del para-fumetto da blog (bbbone solo per le review compiacenti degli pseudo
entenditeurs da tubo) per entrare nello spirito del Nostro Baffone prediletto e confezionare qualche storia ad hoc degna di nota
Io sinceramente ci trovo poco di Fest-eggiante in un volumetto simile. E non tiriamo fuori il discorso dello "sperimentale", please. Una rincorsa senza fiato a continui bisticci di parole carpiati e doppi sensi spanzati che punta a stordirti per coprire il vuoto dietro le pretese di umorismo dylaniesco. Alcune gag davvero tirate per capello (di un Kojak) fino allo sfinimento. Sopra la sufficienza soltanto la copertina.
Ma quanti ne mancano ancora di questi piedolavori (ooops... ho fatto pure io il
pun... con "capo-".
No capo, non dicevo a te, col piffero! Torna pure al clarinetto) per completare l'antologia? Siamo già al terzo volume e sembra passato un decennio di sopportazione!
Qualche dettaglio giusto per non peccare di generalismo:
Il Bambino dei BaskervilleParadossalmente è la meno peggio, perché volutamente idiota ed infantile nel suo umorismo para-demenziale da striscia comica combinato a gag o giochi di parole da prima media. Ed i disegni c'azzeccano. Quando però prova ad essere "brillante" si capisce quanto sia pieno di sé l'autore e fuori fase rispetto al personaggio/contesto (v. riferimento ad Airbnb per sembrare "mo'uderno"). 32 pagine sono troppe di questa solfa a tutti gli effetti, e lo sbrodolamento del Groucho mattatore - attorno al nulla - non ajuta molto
.
Male gli zombi random a Scotland Yard buttati lì tanto per, e la non-idea del cane revenant.
Non ho capito poi se è una battuta, ma a Londra con 1£ non ti compri neanche l'involucro di plastica riciclata di un gelato (p.8).
Groucho ProfondoLa Barbato e l'umorismo sono due interspazi cosmici non comunicanti tra loro; figuriamoci quando prova a fare la parodia di Recchioni su una storia di cloni!
Un inutile guazzabuglio citazionista tra Nord-Coreani spaziali,
Frankenstein Junior invecchiato male, Woody Allen cannibalizzato - a propo', qua non ho colto la citazione interna di p.51, qualcuno mi ajuta? - freddure evaporose da
standup comedy, e un Grande Antico in dotazione aggratise, con l'assurdo (quanto pretenzioso!
) pretesto di far rivivere i dilemmi deflagranti del Teatro dell'Assurdo di
Ionesco in chiave grouchesca, quando l'unico nonsense a farla da padrone è quello di chi ha deciso di inoltrare alle stampe un papocchio simile.
Piccatto se la cava con qualche effettazzo, ma la colorazione è pesante e tende ad offuscare tutto.
Un Groucho da collezioneUna storia che può collezionare soltanto pernacchie, e manco da Groucho.
Sicuramente la peggiore del lotto, lenta, fiacca, logorrosiva, piena di pedantesche meta-riflessioni sul ruolo di spalla, che sinceramente mi scivolano sulle scapole - che non sono delle zitelle trans
.
Disegni che puntano all'effetto "simpa", ma l'andazzo dei testi non è adeguato, e anche il co-protagonista, tale Teddy Torb, è di un (meritato) anonimato sconfortante tra grigiore della
mise ed occhietti minuscoli: non sempre ispirarsi ad una certa scuola franco-belga porta bene. Banale e puerile (a livello delle peggiori paperopolate) la dimensione parallela con le mummie+palude e la risoluzione finale stile predicozzo buonista che fa rimpiangere lo spiegone precedente, a livello di "meta-" non richiesto, inzuffandoci Xaby ed Hamlin per tener contento il Sommo, presumo.
Salvo solo il fagiano e la battuta sui final boss dei videogiochi. Lo starter di tutto - le motivazioni dietro le dimissioni di Groucho - non trovano spazio neanche per due righe. Non capisco come si possa far passare per semplice "spalla" uno come Virgilio (
) che ha scritto il capolavoro millenario della letteratura latina... né cummenghia c'entri la citazione di tale Chuck Cunningham. Un incrocio tra Ricky (Ron Howard) e Chachi (Scotto Baio) perché avevano paura di essere denunciati per i ©