Cravenroad7

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#420 - Jenny
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 Oggetto del messaggio: Re: #420 - Jenny
MessaggioInviato: dom set 05, 2021 12:32 pm 
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Myskin, mi devo spellare le mani a farti gli applausi per le tue analisi.


Invece trovo completamente priva di fondamento la polemica di Lost.In.Golconda sulla presunta deriva mestruale della testata. E non fa neanche ridere, per giunta :|

_________________
Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #420 - Jenny
MessaggioInviato: dom set 05, 2021 1:27 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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E ci sta anche questa interpretazione, del resto ne abbiamo viste di tutti i colori in questi anni
Non sono mancate nemmeno le strizzate d'occhio a tematiche che ne facessero un fumetto che smaschera ideologie, ipocrisie, un fumetto di condanna sociale.
Se è quello che chiedo a un albo di Dylan Dog, però, rispondo di no. .


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 Oggetto del messaggio: Re: #420 - Jenny
MessaggioInviato: dom set 05, 2021 2:46 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Quando la discussione si fa "profonda", meglio cambiare topic :dito:

Nel senso che, per quanto interessanti, credo che ultimi disquisenti post in serie sui massimi sistemi del mondo dylianiato stiano prendendo un po' la tangente rispetto all'albo, in retrospettiva generalizzante.
Cose che comprendono 30 e passa anni di pubblicazioni.
Cose che forse andrebbero approfondite in altri topic... tipo...
viewtopic.php?f=2&t=9854
viewtopic.php?f=2&t=9623

(ricordo che ce n'era uno anche su 'Dylan e le donne' ma non riesco a trovarlo. Nel caso se ne può riaprire il clone aggiornato)

Adesso giusto per (non :?: ) contraddirmi provo a prendere qualche spunto sull'albo per generalizzare iomemmedesimo, visto che così forse mi risparmio/porto avanti con la recensione - ma non ci spererei molto.


Keanu Coen ha scritto:
io sono sicuro che la Baraldi senta vicino il tema dell'albo, così come sono sicuro che le sue intenzioni fossero nobili .
[...]
In questo modo tutti gli albi diventano uguali, tutte le protagoniste sono intercambiabili, e il procedimento è ripetibile ad libitum (the Ruju effect!). Con l'aggravante, nel caso specifico, che gli albi della Baraldi in questione sono usciti tutti da pochissimo, e l'effetto deja vu è ancora più evidente.


Se la Baraldi sente coooooooosì vicino il problema, si faccia curare, o continui a 'spurgarsi' sui suoi romanzetti young adult. Anche la scrittura è una forma terapeutica in fondo, ma ripetersi in loop nello scrivere per 3/4 volte la stessa storia nell'arco di pochi mesi più che la paranoja rappresenta la carenza d'idee a mio vedere. Gira che ti rigira sempre là stamo: la studentella disadattata/maudit, Dylan fregnone che le dà corda e spara aforismi esistenzialisti (sotto la pioggia :3 ), mostrazzi metaforici che vogliono farci del Male (cheppaura :o ), qualche trombata di contorno per poi rendere più dolceamara l'astinenza da separazione... onde far posto alla prossima emo-spastica il mese dopo.
:? :? :? Ho la nausea, non in senso sartriano ... a proposito di abuso di esistenzialismo da operetta (una delle piaghe connaturate ai nostri tempi, ma non si può dare solo la colpa a Sclavi ed i suoi coetanei per una certe deriva filosofico-sociale).

Per non parlare della sciagurataggine dei supervisori/editori che programmano uscite così ravvicinate praticamente raffazzonate sugli elementi non-sviluppati dalle precedenti. Una specie di esercizio di 'variazione sul tema' ad libitum, finché non te ne viene una bene... col lettore-sparring partner che subisce quest'iscrizione coatta ad una palestra per tentativi, di cui non gli interessano né le premesse né gli sviluppi al fine del proprio welfare pro-intrattenimento dylaniato.
Capisco che il trittico tre ragazze/tre canzoni/tre autrici doveva naufragare in questa direzione per necessità, ma c'è un limite alla ridondanza del copincolla, quando l'ispirazione è sempre quella.


Dear Boy ha scritto:
Kolok ha scritto:
Stufo stufo di ste storielle da adolescenti coi pruriti e le crisi esitenziali, ma lo hanno capito che noi lettori di DD abbiamo 47 anni (io), 40 e più tantissimi, qualche 30enne salito tardi e qualche 50 enne qua e là.
Il fatto è che le storie (anche le brutte) non erano così "Cioè" neanche quando i lettori della testata erano tutti adolescenti.


Vogliono illuderci della sempreverde attualità (nostalgica?) di certi cciovanilismi... mentre si auto-illudono che esista una nuova frangia di giovincelli che si appresterà ad acquistare Dylan. Stai fresco... Airoldi :roll:
Continua a vivere nel tuo mondo di supereroi, in cui anche Dylan è una specie di icona fossilizzata da rinverdire con autori tardoni-nerd che (complice la carenza di idee e talento) si meta-spupazzano onanisticamente un idolo del loro personale passato. :x: :x: :x: :x: :x:


Myskin ha scritto:
A me sembra che tutti questi "nuovi" autori concepiscano (inconsapevolmente, magari) il loro lavoro come fanfiction anziché scrittura. .


Mammagari una fanfiction! La Contu il mese scorso si era assestata su quello standard, con una certa leggerezza da storia-sciacquetta, ma se non altro digeribile. Bayside School in formato pseudoDylan.
Questo groppone della Baraldi rasenta invece il fotoromanzo per 15enni ormonalmente instabili. Una lagna di sermoni telefonati a misura di teen drama, con in omaggio il poster del flirtaggio paparazzato qua e là da Furnò. Quando la posta del cuore di Giovane Donna Moderna incontra Grand Hotel in posa emo-depressa.
Spoiler!
Immagine



Aleksandr ha scritto:
I personaggi di Jenny e di Dylan, nel rapportarsi a lei, toccano (dovrebbero toccare) qualcosa che hanno provato molti di noi. Mi aspettavo quindi una narrazione che sapesse suscitarmi certe emozioni.
Invece: nulla..


A me hanno ispirata la nausea di sopra, che non è un'emozione in senso stretto, ma una reazione.
L'unica fase emotiva è il senso di pudica e strisciante vergogna nel trovarmi a leggere cose che sono infinitamente meno mature di quelle scritte per un fumetto pro-adolescenti come lo era Dylan negli anni '90s o giù di lì.
Senza citare il padre-padrone Sclavi, mi vengono soltanto in mente, a livello di coppie di donne problematiche inserite in un horror 'di genere' rasente il b-movie fulciano, cosparso di poetica della vita e dolori comuni, mamm&figlia dei Delitti della Mantide. E se ci vogliamo avvicinare a sensibilità femminili più recenti, le P&M con le loro donne 'difficili' nel Lago Nero, non scherzavano affatto. 8-)

_________________
Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #420 - Jenny
MessaggioInviato: dom set 05, 2021 6:26 pm 
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Iscritto il: gio ago 06, 2020 12:46 pm
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bertuccia ha scritto:
Che tristezza questo post, veramente.
Con tutte le porcate indecenti scritte e disegnate da uomini, le centinaia di euro gettate nel gabinetto per storie pietose, scritte da uomini, avere il coraggio di vergare queste righe pregne di oscurantismo medievale, partendo dal presupposto che "scritte da una donna", rende altrettanto agghiacciante il tuo post.
Mi auguro tu stia trollando, per il bene dell'umanità.


Hai scordato anche di dire la parola magica "fasssista"! Comunque, non è una trollata, più che altro è un'iperbole, un'esagerazione. Il senso del mio post è chiarissimo, sto semplicemente paragonando questo (in particolare) Dylan Dog alla letteratura spazzatura per donne ( o per ragazzine). Sul fatto che gli uomini scrivano schifezze, sono d'accordissimo, infatti i maggiori propalatori di spazzatura rosa sono perlopiù maschi ( difatti ho ctiato Fabio Volo oppure, per fare un esempio datato, Federico Moccia). Ora, sfido chiunque a dire che questa roba appena pubblicata non si avvicini a questo genere letterario. Chiaro no? Se ho urtato la vostra sensibilità chiedo scusa, ma non mi sembra sia (ancora) reato dire che le donne non sappiano parcheggiare ( luogo comune che una volta sarebbe passato inosservato, ora a quanto pare si rischia la lapidazione). Comunque sia, la cosa importante è che le ubbie emancipatiste non distraggano dal nocciolo della questione. I.e. DYLAN DOG 420 = ANNA TODD. Ripeto, posso anche scusarmi per le mie parole ruvide, ma possiamo avere l'onestà di accettare l'esistenza di questo tipo di letteratura oppure non possiamo nominarla nemmeno perché sarebbe fascio-machismo? Avrò pure la libertà di fare quest'accostamento senza che l'inquisizione mi punti il dito contro? ( tra l'altro già proposto da altri).


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 Oggetto del messaggio: Re: #420 - Jenny
MessaggioInviato: dom set 05, 2021 6:53 pm 
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Iscritto il: gio ago 06, 2020 12:46 pm
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wolkoff ha scritto:
Quando la discussione si fa "profonda", meglio cambiare topic :dito:

Nel senso che, per quanto interessanti, credo che ultimi disquisenti post in serie sui massimi sistemi del mondo dylianiato stiano prendendo un po' la tangente rispetto all'albo, in retrospettiva generalizzante.
Cose che comprendono 30 e passa anni di pubblicazioni.
Cose che forse andrebbero approfondite in altri topic... tipo...
https://www.cravenroad7.it/forum/viewtop ... f=2&t=9854
https://www.cravenroad7.it/forum/viewtop ... f=2&t=9623

(ricordo che ce n'era uno anche su 'Dylan e le donne' ma non riesco a trovarlo. Nel caso se ne può riaprire il clone aggiornato)

Adesso giusto per (non :?: ) contraddirmi provo a prendere qualche spunto sull'albo per generalizzare iomemmedesimo, visto che così forse mi risparmio/porto avanti con la recensione - ma non ci spererei molto.


Keanu Coen ha scritto:
io sono sicuro che la Baraldi senta vicino il tema dell'albo, così come sono sicuro che le sue intenzioni fossero nobili .
[...]
In questo modo tutti gli albi diventano uguali, tutte le protagoniste sono intercambiabili, e il procedimento è ripetibile ad libitum (the Ruju effect!). Con l'aggravante, nel caso specifico, che gli albi della Baraldi in questione sono usciti tutti da pochissimo, e l'effetto deja vu è ancora più evidente.


Se la Baraldi sente coooooooosì vicino il problema, si faccia curare, o continui a 'spurgarsi' sui suoi romanzetti young adult. Anche la scrittura è una forma terapeutica in fondo, ma ripetersi in loop nello scrivere per 3/4 volte la stessa storia nell'arco di pochi mesi più che la paranoja rappresenta la carenza d'idee a mio vedere. Gira che ti rigira sempre là stamo: la studentella disadattata/maudit, Dylan fregnone che le dà corda e spara aforismi esistenzialisti (sotto la pioggia :3 ), mostrazzi metaforici che vogliono farci del Male (cheppaura :o ), qualche trombata di contorno per poi rendere più dolceamara l'astinenza da separazione... onde far posto alla prossima emo-spastica il mese dopo.
:? :? :? Ho la nausea, non in senso sartriano ... a proposito di abuso di esistenzialismo da operetta (una delle piaghe connaturate ai nostri tempi, ma non si può dare solo la colpa a Sclavi ed i suoi coetanei per una certe deriva filosofico-sociale).

Per non parlare della sciagurataggine dei supervisori/editori che programmano uscite così ravvicinate praticamente raffazzonate sugli elementi non-sviluppati dalle precedenti. Una specie di esercizio di 'variazione sul tema' ad libitum, finché non te ne viene una bene... col lettore-sparring partner che subisce quest'iscrizione coatta ad una palestra per tentativi, di cui non gli interessano né le premesse né gli sviluppi al fine del proprio welfare pro-intrattenimento dylaniato.
Capisco che il trittico tre ragazze/tre canzoni/tre autrici doveva naufragare in questa direzione per necessità, ma c'è un limite alla ridondanza del copincolla, quando l'ispirazione è sempre quella.


Dear Boy ha scritto:
Kolok ha scritto:
Stufo stufo di ste storielle da adolescenti coi pruriti e le crisi esitenziali, ma lo hanno capito che noi lettori di DD abbiamo 47 anni (io), 40 e più tantissimi, qualche 30enne salito tardi e qualche 50 enne qua e là.
Il fatto è che le storie (anche le brutte) non erano così "Cioè" neanche quando i lettori della testata erano tutti adolescenti.


Vogliono illuderci della sempreverde attualità (nostalgica?) di certi cciovanilismi... mentre si auto-illudono che esista una nuova frangia di giovincelli che si appresterà ad acquistare Dylan. Stai fresco... Airoldi :roll:
Continua a vivere nel tuo mondo di supereroi, in cui anche Dylan è una specie di icona fossilizzata da rinverdire con autori tardoni-nerd che (complice la carenza di idee e talento) si meta-spupazzano onanisticamente un idolo del loro personale passato. :x: :x: :x: :x: :x:


Myskin ha scritto:
A me sembra che tutti questi "nuovi" autori concepiscano (inconsapevolmente, magari) il loro lavoro come fanfiction anziché scrittura. .


Mammagari una fanfiction! La Contu il mese scorso si era assestata su quello standard, con una certa leggerezza da storia-sciacquetta, ma se non altro digeribile. Bayside School in formato pseudoDylan.
Questo groppone della Baraldi rasenta invece il fotoromanzo per 15enni ormonalmente instabili. Una lagna di sermoni telefonati a misura di teen drama, con in omaggio il poster del flirtaggio paparazzato qua e là da Furnò. Quando la posta del cuore di Giovane Donna Moderna incontra Grand Hotel in posa emo-depressa.
Spoiler!
Immagine



Aleksandr ha scritto:
I personaggi di Jenny e di Dylan, nel rapportarsi a lei, toccano (dovrebbero toccare) qualcosa che hanno provato molti di noi. Mi aspettavo quindi una narrazione che sapesse suscitarmi certe emozioni.
Invece: nulla..


A me hanno ispirata la nausea di sopra, che non è un'emozione in senso stretto, ma una reazione.
L'unica fase emotiva è il senso di pudica e strisciante vergogna nel trovarmi a leggere cose che sono infinitamente meno mature di quelle scritte per un fumetto pro-adolescenti come lo era Dylan negli anni '90s o giù di lì.
Senza citare il padre-padrone Sclavi, mi vengono soltanto in mente, a livello di coppie di donne problematiche inserite in un horror 'di genere' rasente il b-movie fulciano, cosparso di poetica della vita e dolori comuni, mamm&figlia dei Delitti della Mantide. E se ci vogliamo avvicinare a sensibilità femminili più recenti, le P&M con le loro donne 'difficili' nel Lago Nero, non scherzavano affatto. 8-)


Che dire, ormai compro Dylan Dog solo per leggere i pareri di Wolkoff, i quali dovrebbero avere forza di legge. Ha toccato tutte le note dolenti. Non c'è più nulla da dire, tutto è mangiato, tutto è bevuto. Caso chiuso. Comunque, questa sceneggiatura non è neanche degna di un vero young adult. Sembra, appunto, una fanfiction ispirata ad una serie young adult. Quelle robe amatoriali scritte da adolescenti che ancora non sanno scrivere ( se mi è consentito dirlo, altrimenti chiedo scusa in anticipo per il mio ageism ).


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 Oggetto del messaggio: Re: #420 - Jenny
MessaggioInviato: dom set 05, 2021 9:18 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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Lost.In.Golconda ha scritto:
bertuccia ha scritto:
Che tristezza questo post, veramente.
Con tutte le porcate indecenti scritte e disegnate da uomini, le centinaia di euro gettate nel gabinetto per storie pietose, scritte da uomini, avere il coraggio di vergare queste righe pregne di oscurantismo medievale, partendo dal presupposto che "scritte da una donna", rende altrettanto agghiacciante il tuo post.
Mi auguro tu stia trollando, per il bene dell'umanità.


Hai scordato anche di dire la parola magica "fasssista"! Comunque, non è una trollata, più che altro è un'iperbole, un'esagerazione. Il senso del mio post è chiarissimo, sto semplicemente paragonando questo (in particolare) Dylan Dog alla letteratura spazzatura per donne ( o per ragazzine). Sul fatto che gli uomini scrivano schifezze, sono d'accordissimo, infatti i maggiori propalatori di spazzatura rosa sono perlopiù maschi ( difatti ho ctiato Fabio Volo oppure, per fare un esempio datato, Federico Moccia). Ora, sfido chiunque a dire che questa roba appena pubblicata non si avvicini a questo genere letterario. Chiaro no? Se ho urtato la vostra sensibilità chiedo scusa, ma non mi sembra sia (ancora) reato dire che le donne non sappiano parcheggiare ( luogo comune che una volta sarebbe passato inosservato, ora a quanto pare si rischia la lapidazione). Comunque sia, la cosa importante è che le ubbie emancipatiste non distraggano dal nocciolo della questione. I.e. DYLAN DOG 420 = ANNA TODD. Ripeto, posso anche scusarmi per le mie parole ruvide, ma possiamo avere l'onestà di accettare l'esistenza di questo tipo di letteratura oppure non possiamo nominarla nemmeno perché sarebbe fascio-machismo? Avrò pure la libertà di fare quest'accostamento senza che l'inquisizione mi punti il dito contro? ( tra l'altro già proposto da altri).



Non so quali donne conosca tu, ma io parcheggio benissimo e anche a sinistra :mrgreen:
e sicuramente, in quanto donna, pago meno di assicurazione, perche gli incidenti paurosi che fanno gli uomini, le donne li fanno in maniera nettamente inferiore.


Per risponderti sull'albo, principalmente come scusa per l'essere andata OT, questo non è un albo da leggersi esclusivamente come "storia di fisime".
E' un albo che parla di una grave forma di depressione, o forse bipolarismo, perchè Jenny alterna momenti in cui è curiosamente euforica e sorride quasi sguaiatamente ad altri in cui sprofonda in una tenebra di malessere esistenziale.
Rispetto ad Alba, ipotizzo che sia che la sua sia una vera e propria patologia, mentre l'altro un disagio sociale (forse altrettanto patologico, ma con esiti meno drammatici).
L'errore forse è stato quello di concatenare tre storie piuttosto "pesanti" e conturbanti psicologicamente (il precedente decisamente più leggero, se non addirittura sciocchino, te ne do atto).

Ma questo è quanto ha prodotto Vasco e una trilogia basata su sue canzoni ha offerto questi spunti, forse si può ragionare più correttamente su una scelta di questo genere.


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 Oggetto del messaggio: Re: #420 - Jenny
MessaggioInviato: dom set 05, 2021 9:49 pm 
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La fanfiction teen dylagoghiana più brutta scritta dalla Baraldi resta comunqu quella roba del Dylan ggiovane e punkettaro. Mado', mi vengono ancora gli incubi a ricordare quell'albo tragicomico (involontario)


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 Oggetto del messaggio: Re: #420 - Jenny
MessaggioInviato: dom set 05, 2021 11:35 pm 
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Iscritto il: dom dic 29, 2019 12:06 pm
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Località: WENETO
Ramingo ha scritto:
La fanfiction teen dylagoghiana più brutta scritta dalla Baraldi resta comunqu quella roba del Dylan ggiovane e punkettaro. Mado', mi vengono ancora gli incubi a ricordare quell'albo tragicomico (involontario)


Il primo albo della Baraldi che ho letto... Ancora non ci credo...

E comunque, non si smentisce mai! C'è sempre qualcuno, o qualcosa, di sbagliato nelle sue storie.

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"You should be ashamed of yourself".
"I am. 24/7".


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 Oggetto del messaggio: Re: #420 - Jenny
MessaggioInviato: lun set 06, 2021 12:39 am 
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Messaggi: 6991
Località: Inverary 2.0
2nd leg, sotto effetto S--P--O--I--L--E--R

Allora, visto che quello che penso dell'albo grossomodo si può estrarre da quanto ho scritto nel precedente intervento, passiamo ad una vaga descrizione di alcuni passaggi del suo costrutto... non tanto per infierire, quanto per ricondursi al modo in cui sono stati trattati certi motivetti stravisti.

Cominciamo male: parte iniziale claustrofobica con solo Dylan in scena (inscatolato) è un comodo copincolla di dozzine di albi recenti, di cui alcuni clamorosamente ravvicinati e uno Baraldi-made... tanto per gradire l'autocitazione di pezzacci storici .

Vabbeh, nnamo avanti :roll:
Gli scambi con Jenny sembrano soltanto una scusa per sfornare uno straziapalle campionario retorico di frasi da cioccolatino emo per gasare l'afflizione di iuveni cuoricini in cerca di pucciosità pseudo-esistenzialiste. La cosa più grave è che in maggioranza escano dalla bocca sentenziosa di Dylan, il più immaturo dei due che fa il filosofo vissuto di Comunione e Liberazione:

    ~non ho mai indossato armature, preferisco sentire ogni cosa...anche la sofferenza ~
    ~puoi parlare con qualcuno e sentirti solo... è essere ascoltati che fa differenza~
    (notare la rima non sopra)
    ~tu sei pronta ad abbandonare per smettere di soffrire, mentre io l'abbraccio più stretta la sofferenza, perché so che fa parte della vita~
    ~siamo esseri umani, progettati per sperare [...] ripòsati, ma continuerò io a sperare per te~
    ~non sei pazza Jenny, sei solo più viva del resto del mondo~


:? :? :? :? :?
Dopo questa sfilza di sparate, persino la cistifellea di un grizzly incazzato per tre mesi di digiuno in letargo entrerebbe in coma diabetico. Ma per non tingere di rosa caramella (avariata) tutto la Baraldi concede qualche carnoso contentino horror col cuoco cannibale, ficcato di straforo per capelli anche se è calvo. Penoso - soprattutto a livello di logica - Dylan (p.39) che sta per esser accoltellato a morte, ma si pente come una mammoletta per avergli mozzato una mano, piagnucolando 'io non volevo, non volevo'. Il morbo emo dilaga :oops: :oops: :oops: .

Giustamente la Baraldi devi giustificare a suon di esegesi didascalica (p.53) il significato dei 3 incontri coi cattivonzi ''nella mente'' di Jenny, altrimenti il metaforone della prima metà dell'albo nunzeracapito.
Si esce dall'inscatolamento per sfondare altre scatole col rewind (Vasco-made) della love story tra Dylan e la tipa. E parte così la foto-romanza con l'incontro in autostop, il cinemino, la colazioncina, i bisticcini, il divanuccio, etc, scopiazzando anche la sequenza muta di Anna per sempre.

Poi da p.77, di punto in bianco, senza punti d'appoggio psicologici o narrativi, comincia la spirale di quella che l'autrice vorrebbe delineare come una crisi depressiva, mentre a conti fatti sembra un attacco di schizofrenia con sindrome da accerchiamento. Perché la depressione è una cosa molto seria, ma neanche il 10% delle persone che si auto-effigiano di questa patologia ne è realmente afflitto, quando in realtà si trovano a confrontarsi con (più ordinari) stati di infelicità, demotivazione, asocialità, inadeguatezza, mancanza di riferimenti, malessere diffuso, manie di persecuzione, e sindromi post-stress.
E lo stesso vale per Jenny, messe così le cose :cry: .

Per inscenare questo decorso mi sono ritrovato in pratica più giovane di un mese nell'arco di poche pagine: DocBarbie senza DeLorean ci scarrozza indietro ad Agosto 2021 con le stesse scenette di urticante banalità della Contu, tra risolini all'università, la gggenta maligna che ti ricorda il tuo stato di nullità, le malelingue che ti danno della sfigata, o ti azzannano al muro (p.91).
E per uscire da questa labirintite mentale in asylum? Basta un passaggio da un Maggiolone sotto la pioggia. Lord Chester lamenta un trattamento impari :g: .

Due cose sui disegni: Furnò bravobravissimobis, d'accordo, ci mancherebbe, ma alla lunga la sua tavolozza di sfumature maculanti effetto spray/madonnaro, visibilmente digitalizzate, mi viene a noja nello stucchevole del non-necessario. Per esempio la doppia sotto la pioggia (pp.64-65) con questi effetti lascia una sensazione da nebulosità al neon psichedelico e ovattante che non c'entra nulla con i grigi scrosci della metropoli in melanco-mood.
Inoltre ha qualche difficoltà con il tratto delle schegge (sia di vetro che di pietra, pp.14-16) che cozzano un po' coi dettagli rifiniti del resto.

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 Oggetto del messaggio: Re: #420 - Jenny
MessaggioInviato: lun set 06, 2021 9:35 am 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
Tutte analisi corrette ma credo siano presenti già nel primo topic del forum (a riprova che Recchioni non ha fatto nulla se non continuare a perdere copie e spolpare collezionisti).
Il problema però non sono le eventuali direttive dall'alto ma la banale mediocrità di chi scrive oggi (per me pure colpa dei social che permettono di scrivere troppo di tutto livellando la qualità di contenuti e stile verso il nulla).
Puoi avere un genio in panchina ma se in campo scendono pippe la partita può solo finire male.
L'unico che sembra riuscire a tenere botta è Bilotta ( :g: ) ma ha dovuto ritagliarsi con l'accetta una sua comfort zone dove viene preservato alla grande l'aspetto "profondo" (esistenziale non certo sociale) a scapito di quello ironico ed esuberante che forse in troppi abbiamo dimenticato essere la colonna portante del valore e del successo del personaggio.

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #420 - Jenny
MessaggioInviato: lun set 06, 2021 10:20 am 
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Dear Boy ha scritto:
Tutte analisi corrette ma credo siano presenti già nel primo topic del forum (a riprova che Recchioni non ha fatto nulla se non continuare a perdere copie e spolpare collezionisti).
Il problema però non sono le eventuali direttive dall'alto ma la banale mediocrità di chi scrive oggi (per me pure colpa dei social che permettono di scrivere troppo di tutto livellando la qualità di contenuti e stile verso il nulla).
Puoi avere un genio in panchina ma se in campo scendono pippe la partita può solo finire male.
L'unico che sembra riuscire a tenere botta è Bilotta ( :g: ) ma ha dovuto ritagliarsi con l'accetta una sua comfort zone dove viene preservato alla grande l'aspetto "profondo" (esistenziale non certo sociale) a scapito di quello ironico ed esuberante che forse in troppi abbiamo dimenticato essere la colonna portante del valore e del successo del personaggio.


Tutto giusto.
L'ironia... una parola perduta negli anfratti del tempo. Attualmente pare che di questa componente (fondamentale) molti autori non sappiano che farsene. Più facile trovare piagnistei assortiti.
Incredibile se pensiamo che elementi quali "narrazione", "ritmo", "ironia", "horror e/o surreale" erano parti integranti della testata, tutti elementi indispensabili per far funzionare una storia. Di quanto citato in precedenza non c'è rimasto un granché (salvo qualcosa che si avvicina al concetto di narrazione, ma imbast(ard)ita spesso su una struttura talmente esile da non riuscire a fornire - al termine di quelle 94 pagine - alcun appagamento. La domanda che viene spesso da farsi - almeno parlando a titolo personale - è: cosa diavolo ho letto? Cos'è 'sta roba?)
Per quanto tempo dovremmo ancora leggere storie ricche di lagne e povere di contenuto, che si reggono su idee blande, male abbozzate e spesso addirittura auto-clonate?

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Rollbacker di Wikipedia dal gennaio del 2021


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 Oggetto del messaggio: Re: #420 - Jenny
MessaggioInviato: lun set 06, 2021 10:45 am 
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L'ironia prevede un guizzo di genio, la lagna no.


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 Oggetto del messaggio: Re: #420 - Jenny
MessaggioInviato: lun set 06, 2021 10:51 am 
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bertuccia ha scritto:
L'ironia prevede un guizzo di genio, la lagna no.


Giustissimo :)
E il genio (o comunque l'ispirazione) non si può organizzare a tavolino. O c'è o non c'è.
Mentre l'elemento lagna, il piagnisteo, lo puoi schiaffare consecutivamente per novantaquattro pagine (sino a farlo diventare un mantra) e ci puoi addirittura costruire sopra una "storia". In questo caso non si richiedono particolari guizzi :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: #420 - Jenny
MessaggioInviato: lun set 06, 2021 11:00 am 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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Cara bert,
leggo che ti piace questo albo (addirittura molti vagliati dal curatore) ma anche che concordi con tutte le criticità che lo stroncano (l'albo e tutto il lavoro * del curatore).
Il problema dei parcheggi è il minore delle donne :mrgreen:
(scherzo eh :* )


* ma quando ci si dedica che sta sempre su facebook o a ricalcare malamente foto?

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #420 - Jenny
MessaggioInviato: lun set 06, 2021 11:43 am 
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Iscritto il: dom dic 29, 2019 12:06 pm
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Località: WENETO
SPOILER
SPOILER
SPOILER

Dear, il 420 è il secondo albo DI FILA in due settimane (insieme a Buongiorno tenebra dall'Oldboy 8) in cui c'è una discrepanza tra quello che Dylan dice e quello che c'è scritto nel suo diario.

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Se queste cose sfuggono a quattro revisori vuol dire che sono quattro pessimi revisori. Fare il revisore è un lavoro difficilissimo, non è un secondo lavoro, o un hobby, o un'attività collaterale. E ora pubblicheranno nel cartonato una vignetta senza un articolo, e siamo contenti tutti.
Noi il fumetto lo dobbiamo solo leggere, loro se lo devono spulciare a morte. E chiaramente non lo fanno.

Per evitare figure, suggerisco in futuro la soluzione Stano:

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"I am. 24/7".


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