Quando la discussione si fa "profonda", meglio cambiare topic
Nel senso che, per quanto interessanti, credo che ultimi disquisenti post in serie sui massimi sistemi del mondo dylianiato stiano prendendo un po' la tangente rispetto all'albo, in retrospettiva generalizzante.
Cose che comprendono 30 e passa anni di pubblicazioni.
Cose che forse andrebbero approfondite in altri topic... tipo...
viewtopic.php?f=2&t=9854viewtopic.php?f=2&t=9623(ricordo che ce n'era uno anche su '
Dylan e le donne' ma non riesco a trovarlo. Nel caso se ne può riaprire il clone aggiornato)
Adesso giusto per (non
) contraddirmi provo a prendere qualche spunto sull'albo per generalizzare iomemmedesimo, visto che così forse mi risparmio/porto avanti con la recensione - ma non ci spererei molto.
Keanu Coen ha scritto:
io sono sicuro che la Baraldi senta vicino il tema dell'albo, così come sono sicuro che le sue intenzioni fossero nobili .
[...]
In questo modo tutti gli albi diventano uguali, tutte le protagoniste sono intercambiabili, e il procedimento è ripetibile ad libitum (the Ruju effect!). Con l'aggravante, nel caso specifico, che gli albi della Baraldi in questione sono usciti tutti da pochissimo, e l'effetto deja vu è ancora più evidente.
Se la Baraldi sente coooooooosì vicino il problema, si faccia curare, o continui a 'spurgarsi' sui suoi romanzetti
young adult. Anche la scrittura è una forma terapeutica in fondo, ma ripetersi in loop nello scrivere per 3/4 volte la stessa storia nell'arco di pochi mesi più che la paranoja rappresenta la carenza d'idee a mio vedere. Gira che ti rigira sempre là stamo: la studentella disadattata/maudit, Dylan fregnone che le dà corda e spara aforismi esistenzialisti (sotto la pioggia
), mostrazzi metaforici che vogliono farci del Male (cheppaura
), qualche trombata di contorno per poi rendere più dolceamara l'astinenza da separazione... onde far posto alla prossima emo-spastica il mese dopo.
Ho la nausea, non in senso sartriano ... a proposito di abuso di esistenzialismo da operetta (una delle piaghe connaturate ai nostri tempi, ma non si può dare solo la colpa a Sclavi ed i suoi coetanei per una certe deriva filosofico-sociale).
Per non parlare della sciagurataggine dei supervisori/editori che programmano uscite così ravvicinate praticamente raffazzonate sugli elementi non-sviluppati dalle precedenti. Una specie di esercizio di 'variazione sul tema' ad libitum, finché non te ne viene una bene... col lettore-sparring partner che subisce quest'iscrizione coatta ad una palestra per tentativi, di cui non gli interessano né le premesse né gli sviluppi al fine del proprio welfare pro-intrattenimento dylaniato.
Capisco che il trittico tre ragazze/tre canzoni/tre autrici doveva naufragare in questa direzione per necessità, ma c'è un limite alla ridondanza del copincolla, quando l'ispirazione è sempre quella.
Dear Boy ha scritto:
Kolok ha scritto:
Stufo stufo di ste storielle da adolescenti coi pruriti e le crisi esitenziali, ma lo hanno capito che noi lettori di DD abbiamo 47 anni (io), 40 e più tantissimi, qualche 30enne salito tardi e qualche 50 enne qua e là.
Il fatto è che le storie (anche le brutte) non erano così "Cioè" neanche quando i lettori della testata erano tutti adolescenti.
Vogliono illuderci della sempreverde attualità (nostalgica?) di certi cciovanilismi... mentre si auto-illudono che esista una nuova frangia di giovincelli che si appresterà ad acquistare Dylan. Stai fresco...
Airoldi Continua a vivere nel tuo mondo di supereroi, in cui anche Dylan è una specie di icona fossilizzata da rinverdire con autori tardoni-nerd che (complice la carenza di idee e talento) si meta-spupazzano onanisticamente un idolo del loro personale passato.
Myskin ha scritto:
A me sembra che tutti questi "nuovi" autori concepiscano (inconsapevolmente, magari) il loro lavoro come fanfiction anziché scrittura. .
Mammagari una fanfiction! La Contu il mese scorso si era assestata su quello standard, con una certa leggerezza da storia-sciacquetta, ma se non altro digeribile.
Bayside School in formato pseudoDylan.
Questo groppone della Baraldi
rasenta invece il fotoromanzo per 15enni ormonalmente instabili. Una lagna di sermoni telefonati a misura di
teen drama, con in omaggio il poster del flirtaggio paparazzato qua e là da Furnò. Quando la posta del cuore di
Giovane Donna Moderna incontra
Grand Hotel in posa emo-depressa.
Aleksandr ha scritto:
I personaggi di Jenny e di Dylan, nel rapportarsi a lei, toccano (dovrebbero toccare) qualcosa che hanno provato molti di noi. Mi aspettavo quindi una narrazione che sapesse suscitarmi certe emozioni.
Invece: nulla..
A me hanno ispirata la nausea di sopra, che non è un'emozione in senso stretto, ma una reazione.
L'unica fase emotiva è il senso di pudica e strisciante vergogna nel trovarmi a leggere cose che sono infinitamente meno mature di quelle scritte per un fumetto pro-adolescenti come lo era Dylan negli anni '90s o giù di lì.
Senza citare il padre-padrone Sclavi, mi vengono soltanto in mente, a livello di coppie di donne problematiche inserite in un horror 'di genere' rasente il b-movie fulciano, cosparso di poetica della vita e dolori comuni, mamm&figlia dei
Delitti della Mantide. E se ci vogliamo avvicinare a sensibilità femminili più recenti, le P&M con le loro donne 'difficili' nel
Lago Nero, non scherzavano affatto.