Cravenroad7

anche per me molto bella

Lo stile di De Tommaso come sempre è superlativo...
... ma lo stesso non posso dire della resa. Il mostrazzo tentacolare è una mezza cafonata puerile, mentre la prospettiva trasversale di un eventuale palco è completamente fallata, per le proporzioni/punti di fuga, con Dylan che sembra la statuetta di un nano rispetto a Vasco ed il resto degli spettatori, da come sono posti .

Ci sarebbe anche da notare che nella copertina precedente Dylan e Vasco dividevano equamente lo spazio di copertina, in questa invece abbiamo un Vasco strabordante bello carico di energia e a figura intera, e un mezzobusto di Dylan in sedicesimo che assiste, groupie adorante, alla performance del Sommo...
Ma questo è solo qualcosa che ha a che fare con il concept. Dal punto di vista della tecnica, è semplicemente bestiale: il tentacolo in primo piano è la cosa più bella del lotto, e infatti è sciaguratamente mezzo coperto dal titolo! La foto del quadro che ha postato De Tommaso sul suo profilo ovviamente è cento volte meglio.
In ogni caso, sto avendo per tre mesi l'illusione che De Tommaso diventerà il prossimo copertinista della regolare. Finché dura, me la faccio bastare...

Il talento di De Tommaso non si discute: è un mostro di bravura.
Con un pizzico di fantasia è possibile trovare qualche vago rimando allo stile dei fratelli Hildebrandt.
Comunque sia la copertina non mi fa impazzire, e di certo non per colpa del suo stile.
Il problema riguarda i soggetti: quel Vasco messo in gran evidenza, il Dylan relegato in secondo piano... Che diamine: ricordiamoci che il protagonista è l'indagatore. Avrebbe avuto più senso una figura intera di Dylan, magari in una classica posa (come le vecchie di Villa) e Vasco (dato che a quanto pare doveva esserci per forza), visto sullo sfondo con il suo bel microfono.
L'impostazione dunque non mi piace affatto. Troppa enfasi sul cantante. E non è da escludere che nell'ultima (ce ne manca ancora una di puntata, giusto?) avremo qualche mega boiata tipo la copertina del 406. Con Dylan riflesso negli occhiali da sole del Blasco.

Vasco - e insisto, chiamatemi disco rotto - non ha nulla a che vedere con il mondo di Dylan. Enfatizzarlo in questa maniera, anche solo nelle copertine, non ha senso. Questa era un'operazione interessante per degli albi fuori serie.
Ma immaginatevi se, nei primi cento, tiravano fuori una trilogia di albi con la Mannoia in copertina. Qualche stortura di sopracciglia era lecita, giusto? Chi ha vissuto il Dylan di quegli anni non è detto che riesca a digerire certe robe (chiaramente non parlo per tutti: qui sono molti i veterani e i pareri sono variegati). Il mio giudizio, ad esempio, non è cambiato: Dylan è stato sempre il protagonista assoluto delle copertine e tale deve rimanere. Senza elementi "estranei" difficilmente amalgamabili (e che facciamo: dato il tormentone Algida la prossima volta ci mettiamo Ariete in copertina?).

Per il resto bella la scelta dei colori, interessante l'accostamento cromatico blu/rosso, molto carini i mostri (quasi tutti: quello del tentacolo è forse un pizzico abbozzato, ma la sua appendice gelatinosa è fatta a regola d'arte).

Minchia quoto in tutto ciò che hai detto. È proprio questo quello che intendevo con canonico. Si è passato da avere i nemici storici in cover ad un cantante conosciuto che non centra nulla con il personaggio del fumetto. Volevo vedere anch'io all'epoca dei primi 100 se non ci si lamentava
al ritrovarsi Renato Zero in primo piano al posto di un Goblin Jekyll ecc ed al posto dello stesso Dylan.

Ma certo che si si sarebbe lamentati. Oggi se uno storce il naso e critica pare un eretico, ma basta rivolgere lo sguardo al passato di Dylan per comprendere che certe operazioni (almeno sulla regolare) sono fuori luogo.
Non si voleva stupire con effetti speciali, ma con storie avvincenti. Non c'era bisogno di piazzare Ramazzotti in copertina per attirare qualcuno. Dylan bastava e avanzava.
Ora... i tempi sono sicuramente cambiati, è vero. Ma ha senso snaturare una testata in questo modo?
Ha senso iniziare a mettere dei big del mondo dello spettacolo per acchiappare gente?
Tex sono duemila anni che va avanti e ha la sua fanbase, dura e pura. Non è stato snaturato, non hanno fatto dei featuring con Fiorello per dargli più credito. E i puristi hanno apprezzato rimanendo fedeli.
Se Dylan Dog non avesse perso per gradi la sua essenza sarebbero stati tanti i transfughi che avrebbero evitato diserzioni.

Il tutto è diventato un fenomeno circense: piazziamo nella testata tutto quello che ci viene in mente (tanto, dicono, Sclavi aveva un approccio anarcoide), da Babbo Natale a Qui Quo e Qua, così ci sentiamo dei geni e alcuni volendo ci prendono pure per tali (evitando di comprendere che in realtà il problema è un fattore ispirazione venuto a mancare ormai da innumerevoli anni).

Dovrebbero ricaricare le batterie, intanto che continuano a propinare storie vecchie di secoli (e mai pubblicate). Perché l'ho detto: passi pure la volontà di cercare "strategie commerciali" ma senza storie non si va da nessuna parte.

P.s. ho letto Sally (prestato naturalmente) e non mi è piaciuto. Fantastico Roi ma il resto è discutibile (e stenderei un velo pietoso sulle frasi della canzone appiccicate con la Pritt sulla bocca dei personaggi). Se avrò tempo e voglia butterò giù due righe.

Non è per essere polemico, ma nel nuovo Old Boy (il numero 8), c'era bisogno di ripescare Umberto Eco e piazzarlo nello strillone in copertina?
Eco è morto da un pezzo, e quando univa il termine "brillante" a "Dylan Dog", per ovvi motivi non si riferiva di certo al pattume attuale. Quindi quelle ripescate sono le lodi fatte a Dylan Dog quando era ancora Dylan Dog.

Ma poi a che pro? Insomma, mettiamo che un personaggio ancora vivo (diciamo Umberto Galimberti), ad una domanda posta tanto per ("Che te ne pare di Dylan Dog") rispondesse "ah, si, conosco. Fumetto figo"... ci sarebbe bisogno di scrivere a caratteri cubitali, nello strillone "Ah, si, conosco. Fumetto figo - Umberto Galimberti"?

Non so, data la sempre maggiore mancanza di autostima nello staff servono ste robe tipo auto-pacche sulle spalle?

Ho letto che quella frase è in realtà un gioco, mi pare un anagramma. Certo, chi non lo sa lo prende come un normale strillo di copertina...

Grazie del chiarimento rimatt
Lol, addirittura un gioco? Non sanno davvero più cosa inventarsi... Dylan stile "La Settimana Enigmistica" mi mancava.
Ma invece, toglierli definitivamente quegli strilloni? No?

L'anagramma è addirittura opera di Stefano Bartezzaghi. Col senno di poi, a me l'idea di base piace, anche se ancora non so quale sia la soluzione o cosa c'entri con l'albo.

Segnalo questo pezzo (che ho appena scoperto) sempre di Bartezzaghi su Tiziano Sclavi, anche questo basato su anagrammi, che sono senza dubbio uno dei miei passatempi preferiti (e Bartezzaghi, neanche a dirlo, è uno dei miei idoli!).

https://www.doppiozero.com/materiali/se ... ano-sclavi

Personalmente non ho nulla contro i giochini.
Per quanto mi riguarda possono pure fare qualche speciale di Dylan tipo librogame.
Certo... quando avranno superato il progressivo stato di confusione che li sta attanagliando.

Ovviamente a me sta bene il cosa, non il come. Più anagrammi e più Bartezzaghi ci sono in giro, e meglio è per me! Che questo giochino sia messo lì come strillo invece è un'idea pessima, come tutti gli altri strilli che si sono succeduti finora (primo fra tutti quello con le faccine, che io ancora non ci credo). Credo anche che Bartezzaghi non abbia idea di che cosa sia Dylan Dog adesso, altrimenti se ne sarebbe tenuto alla larga come la peste, e men che meno avrebbe rinnovato l'associazione Dyd/Eco, che arrivati a questo punto è praticamente vilipendio di cadavere.
Stessa cosa sta succedendo con Vasco, che tutto poteva pensare, tranne che gli trasformavano Albachiara in Bayside School... Che confusione...

se non ricordo male, nel numero scorso c'era scritto che la Y va sostituita con la I...
quindi la soluzione dovrebbe essere "l'indagatore dell'incubo"

Bella soluzione, grazie Aleister!

prego, figurati!