rimatt ha scritto:
Jones ha scritto:
Quindi l'uscita di Julia non ha senso, in quanto non ha fatto cadere in contraddizione la coppia.
Grazie, è la stessa cosa che sembrava anche me. Svarione un po' strano.
Mi permetto di intervenire, con sorpresa peraltro, dovuta al fatto che l'ottimo Rimatt e altrettanto Jones e Bertuccia, che leggo sempre con piacere, non abbiano afferrato il finale, altro che svarione berardiano, a mio avviso.
Ovviamente mi riferisco a "ne uccide più la penna...".
Dunque, andiamo per gradi: nel confronto tra Julia, Leo e i 2 scrittori, la nostra menziona il notebook che LEI SA che loro hanno lasciato alle due sorelle, per averlo visto e sentito di persona da Peggy nell'ultimo passaggio al lago.
La versione iniziale dei 2 scrittori è che loro non erano più in casa in quel momento, se ne erano già andati, più avanti ammetteranno invece (visto che per 10 giorni i loro cellulari erano irraggiungibili) che erano ancora lì ma stavano nella parte bassa della casa , per ottenere una privacy assoluta.
In entrambi i casi , non avrebbero potuto sentire Julia e Peggy parlare del notebook regalato, inoltre se avessero sentito Julia arrivare qual era il motivo di mantenersi nascosti?
Quindi Arnold rispondendo a Julia (dice che era un notebook da backup) implicitamente fa capire che loro erano lì e stavano ascoltando la conversazione, altrimenti la risposta corretta (fossero stati in un altro posto) sarebbe stata :" di quale notebook sta parlando?".
Ora, questo ovviamente non può essere un indizio da tribunale , ma è sufficiente perché le convinzioni di Julia diventino ancora più salde.
Ecco, piuttosto l'unica mezza stonatura è che un esperto di deduzioni come deve essere lo scrittore, sia caduto nella trappola al primo minuto di gioco, anche se poi se la cava bene nel prosieguo.
Ho capito male io?
A me è piaciuto moltissimo, perché è un giallo vestito da commedia, un Misery con finale quasi capovolto, e una volta tanto un'indagine che non si conclude a favore di Julia (mica può farcela sempre).