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#417 - L'ora del giudizio
Insufficiente (1-4) 35%  35%  [ 17 ]
Mediocre (5) 14%  14%  [ 7 ]
Accettabile (6) 14%  14%  [ 7 ]
Buono (7-8) 14%  14%  [ 7 ]
Ottimo (9-10) 22%  22%  [ 11 ]
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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: lun giu 07, 2021 10:16 am 
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non sono un grande fan della Baraldi, visto che generalmente le sue storie non mi hanno mai convinto (anzi alcune le considero proprio brutte brutte). Stavolta però mi ha convinto appieno e, nonostante i punti di contatto col suo precedente albo, stavolta andiamo decisamente molto meglio. Spero non sia l'eccezione, ma che diventi la regola, visto che la troveremo a breve nel finale della trilogia supersegretissima.
Per quanto riguarda l'analisi dell'albo direi che hanno già detto più o meno tutto quelli che mi hanno preceduto.
Mi soffermo sui disegni, visto che parliamo di Stano: da lui mi aspetto sempre grandi cose, i suoi disegni possono anche riuscire a salvare un albo con una storia mediocre, invece stavolta l'ho trovato meno bene del solito, più tirato via, come se ci avesse messo meno impegno. In questo caso si, spero sia un'eccezione.

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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: lun giu 07, 2021 2:02 pm 
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assonanze? già nei primi anni di oni2 si sono visti remake non dichiarati di vecchi albi nella serie regolare.

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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: lun giu 07, 2021 2:16 pm 
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Il giudizio non è da ora che l'ho emesso: lo trovate una pagina di topic fa, e nel frattempo non è che abbia cambiato idea.
Sempre 5 ½ rimane, nel complesso (di colpa?). Ho letto cose peggiori della Baraldi, ma anche migliori :| .

Questa sicuramente è la sua storia più pretenziosa, per quanto si metta in scia agli slogan sofistici di Uzzeo in modo molto più accomodato nelle semplificazioni.

Come detto prima non mi pare né complessa né improntata ad un certo nonsense rutilante. Niente di questo. Una volta sciolte le riserve su "chi percepisce cosa" si svela per quello che è, con una certa banalità ridondante di fondo, e delle soluzioni narrative già straviste ma con maggiore nonchalance.
Ovviamente il pretesto della continuity è un escamotage tarocco per impomatare il lettore, dato che la storia di base non è stata concepita come proseguimento del #416, ed i rattoppamenti adibiti a questo camuffaggio sono piuttosto maldestri, per quanto nella confusione possano suscitare qualche interesse/suggestione in più.

Per i dettagli...


ヘヘヘヘヘ SPOILER ヘヘヘヘヘ SPOILER
SPOILER ヘヘヘヘヘ SPOILER ヘヘヘヘヘ




Andando un po' controcorrente, a me la copertina è piaciuta.
Cavenago mi ha ricordato il kitsch legnoso dello Stano de 'na vorta, e anche Dylan-Lurch non è male a livello di lividore verdastro ed aspetto smoccolato. Bene l'accozzamento dei colori, per quanto non ho capito quei fasci di bianco dallo sfondo, se la luce proviene dalle candele... :roll:

Invece proprio Stano mi ha dato un effetto straniante. In certi punti mi è sembrato molto affievolito e giù di corda, meno deciso del solito (v. tratteggio sottile su molti primi piani del viso): un esempio negativo potrebbe essere la macrovignetta di p.25 all'insegna del risparmio più spudorato, se confrontata alle altre piene di sfumature.

Sicuramente Chilton ed i suoi due scagnozzi sono ripresi da qualcosa, specialmente gli ultimi due, visti i dettagli nelle espressioni e dentatura. Come sono ripresi dalla tradizione delle nippo-illustrazioni (o dai manga) i demoni poliziotti di p.47, soprattutto quello sulla destra.
Troppi effettazzi non lo ajutano quando prova ad evocare il turbinio di scosse e sconvolgimenti vari. L'abuso dell'effetto "fluo/nebuloso" made in pc andrebbe ridotto: capisco nei passaggi più convulsi od onirici, ma piazzarlo sistematicamente pure sugli scranni del tribunale (pp. 43 e 62) o su tutte le ombre in giro (pp. 59-61) stona parecchio.

Male la resa di tutta la sequenza dell'incidente col Suv, ma lì c'entrano anche le direttive dalla sceneggiatura della Baraldi :cry:


[...]



Passando alla storia in quanto tale, come detto in precedenza, non c'è molto da capire.
Siamo alla solita girl tormentata da vari complessi, senza risultare personaggio complesso. Né tantomeno le sue smanie suicido-rovinose si prestano a tanti livelli di lettura/esegesi, anche perché gli aspetti inconsci sono didascalizzati con sparate piuttosto esplicite, lasciando pochi margini al dubbio o alla suggestione.
L'unica metafora che non viene spiegata è quella della farfalla atropo - perché ficcata di straforo, solo per farsi belli col suo simbolismo decorativo implicito - ma si capisce bene che alluda ad aspetti mortuari o riti di passaggio, da un bozzolo che bruca rimuginamenti, ad un essere svolazzante oscuri presagi :o .

A livello tematico qualcosa si può ricollegare senza obtorcere troppo il collo alla storia di Uzzeo.
Un mese fa si parlava di innocenza rispetto ad una colpa non specificata - per poi sbrodolare sulla questione dell'ingiustizia e della detenzione, culminando verso l'esaltazione masochista del martirio passivo da idealizzare -
....stavolta si lavora attorno al senso di colpa, aggravato e riflesso, da Ilary in transito verso Dylan, con quest'ultimo che fa di tutto inconsciamente per assorbire colpe e responsabilità che non gli spettano (p.7), distorcendo il senso dei fatti, e testimoniando quasi contro se stesso nel tribunale metaforico che auto-imbastisce per annacquarsi la coscienza con spruzzate di torbidume :x: .
In questo farsi carico di presunte colpe altrui snocciolando le proprie, alla fine il Nostro Boy riuscirà dal banco degli imputati ad inoltrarsi in un viaggio interiore nella mente piagata di Ilary, dandole idealmente (i crismi per) l'assoluzione che cercava dai tempi dell'incidente passato da bambina.

Per imbastire tutto ciò - lo dice panepane Dylan a pp. 9-10 - la Baraldi ci deve appioppare un percorso improntato alla rimozione della/dalla realtà con falsi ricordi, allucinazioni altrui, sogni nei sogni, dimensioni parallele, e meta-seghe trasversali... quando il succo non è tutta 'sta gran cosa, né a livello psicologico né a per gli spunti narrativi :dito: .

Peccato quindi che questa gita a braccetto coi demoni interiori di Ilary (e di rimando anche di Dylan) non porti a un inquietante ed effervescente mindfuck - o mindrape, il mio avatar ne sa qualcosa, povera stella :3 :* - ma solo ad un mindsight ( v. p.29) dichiarato in cattedra, che dovrebbe concretizzarsi col transfert di tutto il suo "male oscuro" (di vivere?) dentro una bambola inanimata, a metà tra l'esoterismo da fattucchiere e gli esperimenti da mad doctor paraterapeuta de noartri.

Se, come dicevo prima, a livello di argomenti in ballo, in qualche modo ci si ricollega ai passi dell'albo di Uzzeo di Maggio, a livello di sceneggiatura i tentati rabberciamenti sono messi su in modo pietosamente last minute, con intrusioni una tantum tanto per :? .
Morale: non basta ficcare a muzzo qualche vignetta di Dylan in cella (v. p.20 o 82) per rendere quell'idea di continuity ripensata sui testi. Si capisce subito che sono allucinazioni tarocche messe in un secondo tempo come tenue legame abusivo col #416, ronzando attorno al fil-rouge concettuale del "testimone" da processare, che già faceva acqua più di uno scolapasta in fondo al Niagara nell'albo precedente.
Meglio in questo senso i contributi allucinatori di Groucho, che almeno a p.58 negli scambi "evasivi" si riallaccia di rimbalzo ai discorsi sulle evasioni carcerarie, l'innocenza non dimostrabile, la libertà, etc :g:

La resa grafica neanche ajuta in questo senso... anzi, peggiora le cose.
Il ricordo (tarocco) della colluttazione col barbone viene completamente alterato, perché, come detto da altri, qui gli sbirri sono entrambi maschi, e per una sorta di transfert made-in-Dylan assumono le fattezze degli sgherri di Chilton, mentre lui impersona il clochard. Quindi, non solo "non è andata davvero così" (p. 11.iii), ma non era neanche stata disegnata così, non più di un mese fa.
E tra l'altro, cosa ben più grave perché si parla di pesante falla logica, nel corrispettivo reale della faccenda del portafoglio sparito, qui (pp.12-15) quando Dylan esce a pedate dal ristorante NON SI RICORDA DI NESSUNA ACCOMPAGNATRICE CONVIVIALE :!: :!: :!:
Ma cos'è, era andato da solo ad una serata di appuntamenti al bujo tra single, coi numeri di tavolo ed i messaggini per intortare??? O non voleva rifarsi vivo in sala per l'onta di far pagare il conto alla pulzella con cui c'era arrivato??? Se non altro Groucho sarà stato geloso solo del pasto scroccato...

Tutto il processo tribunalizio è un teatrino mentale che Dylan si spara contro se stesso... con relative marionette self-made che ventriloquizzano in projezione le sue ipocrisie e le sue tare storiche, partendo dai relativi sensi di colpa (v. Rania ex-mogliera sarcastica e Bloch che lo ha preferito al figlio naturale crepato di disattenzioni paterne). E anche quando provano a scagionarlo, le prese di posizione sembrano abbastanza patetiche, con Scerlocco e Rachimma che vorrebbero meta-difendere il sensibilerrimo personaggio con tutti i suoi difetti congeniti, più quelli aggiunti dalla gestione RR.
In quel contesto meglio i personaggi di fantasia ex-novo, in senso grottesco, come la fittacamere svampita o la prof santona sovrappeso, con le sue paurose lastre (p.43) e quella citazione da Churchill mentre viene "giustiziata" in un passaggio che ricorda molto la surrealtà figurata di Ascensore per l'inferno.

Se la storia aveva un discreto fascino/mordente nella prima parte, più passano le pagine più sembra scontata, mentre Dylan si cafonizza da tamarro del b-movie non richiesto :oops: .
L'ultimo terzo, da p.66 in poi, risulta proprio deludente... quando i nervi di Ilary vanno in parossismo e comincia ad esagitarsi in preda al delirio tra un elettroshock e l'altro, mentre il tribunale (già) immaginario svacca in mostrazzi (pp. 77-79) buttati lì per fare scenetta. Anche la risolutiva gita-ad-alto-voltaggio di Dylan nella mente di Ilary è un po' telefonata a corrente sincopata, con la metafora del moccioso che dovrebbe rappresentare la razionalità formato mignon mentre attorno crolla tutto (pp.83-85) il cerebro-mondo di Ilary sempre più devastato/-ante.

Per chiudere, arruffando un po' tutto sbrigativamente, ecco imperversare una tempesta psicotica, mobilio spaccamuso, vulcani di snervo, colate slavate di moralismo contro l'autocommiserazione (detto da Dylan poi... Paola stra-docet :lol: ) ...e basta tutto questo per mandare (tanto per cambiare) la solita magione in fiamme consolatorie/risolutorie, e poi tutti a casa sul diario, passando prima dal cimitero. Pessimo modo di gestire un presunto climax.

Ecco, a proposito della Barbato: la bambola accumula-malesseri in qualche modo s'è salvata, e non vorrei che fosse lei il trait d'union forzoso cliffhanging col prossimo numero... nella stanzetta di Sally, chessò.
Ai postumi del prossimo albo l'arduo giudizio, ora-colo non costituisce prova :D .

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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mar giu 08, 2021 8:07 am 
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Iscritto il: dom dic 29, 2019 12:06 pm
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wolkoff ha scritto:
Invece proprio Stano mi ha dato un effetto straniante. In certi punti mi è sembrato molto affievolito e giù di corda, meno deciso del solito (v. tratteggio sottile su molti primi piani del viso): un esempio negativo potrebbe essere la macrovignetta di p.25 all'insegna del risparmio più spudorato, se confrontata alle altre piene di sfumature.
Troppi effettazzi non lo ajutano quando prova ad evocare il turbinio di scosse e sconvolgimenti vari. L'abuso dell'effetto "fluo/nebuloso" made in pc andrebbe ridotto: capisco nei passaggi più convulsi od onirici, ma piazzarlo sistematicamente pure sugli scranni del tribunale (pp. 43 e 62) o su tutte le ombre in giro (pp. 59-61) stona parecchio.


Grande Wolkoff. L'apoteosi per me però sono i riempitivi dei muri a pagina 92 i e 94 iii, completamente sballati rispetto alla prospettiva. Mi sembra chiaro che Stano non padroneggia l'uso del computer per questi aspetti, e il risultato è davvero scadente. Considerando che in questo albo ci sono alcuni dei più bei volti di Dylan che si sono visti nell'ultimo anno, e che il suo Groucho è sempre il migliore in assoluto, mi sembra proprio un peccato che debba poi "sporcare" le sue tavole con questi mezzucci.

Faccio un altro esempio, di cui mi sono accorto proprio adesso: guardate la giuria che si vede a pagina 8, vignetta 2. Adesso guardatela a pagina 18/3, 26/5, 35/5 e 56/1. Non sono copincollate in senso stretto, ma di certo sono SEMPRE nelle STESSE identiche posizioni con le STESSE identiche espressioni facciali! Ora dico, non venite a dirmi che è dignitosa, una cosa del genere...
Nessuno è più contento di me nel vedere Stano all'opera, ma così veramente è auto lesa maestà!



A sproposito, una domanda: qualcuno mi spiega la dinamica degli occhiali di Groucho tra la fine di pagina 56 e l'inizio di pagina 57?

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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mar giu 08, 2021 11:29 am 
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Spoilers

chiedo a wolkoff che ha capito la storia ,
come spieghi che dylan esce dal ristorante e non è accompagnato ?
come spieghi che la ragazza sopravvive quando tutta storia e anche la precedente sono basate sul fatto che è morta ?

io non l’ho capito


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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mar giu 08, 2021 12:36 pm 
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Premesso che la mia è una personale interpretazione della storia, e non la verità assoluta...
... anche se non mi sembra ci siano molte alternative a conti fatti rispetto a quanto pubblicato o editato in modo occulto, e quindi non ripeterei il mantra del vero Yuri Wolkoff che trovate nella mia firma...

S
P
O
I
L
E
R


Goblin ha scritto:

chiedo a wolkoff che ha capito la storia ,
come spieghi che dylan esce dal ristorante e non è accompagnato ?
come spieghi che la ragazza sopravvive quando tutta storia e anche la precedente sono basate sul fatto che è morta ?

io non l’ho capito


Comincio dalla seconda.
La ragazza non è morta nella realtà del #417. Sono i sensi di colpa di Dylan, in un non precisato arco temporale interno alla sua dimensione inconscia, a fargli sceneggiare la storia del tribunale con relativa accusa d'esser stato complice di Chilton&co. Immagina quindi che l'esperimento sia andato nel peggiori dei modi, con Ilary al flambé dopo l'ennesima elettroshockezza e si auto-assume la parte del responsabile correo... che non ha ostacolato tutto quell'ambaradan da mad doctor del parap-sick-of-all-ogico.
Più Dylan fa chiarezza dentro di sé (tramite le deposizioni di Bloch, Rania, Groucho, e altre meta-menate onirizzanti), più emerge che era ancora possibile salvare la vera Ilary, e si riconduce con fiducia al reale, tornando a salvarla (che equivale a fare chiarezza stavolta nell'animo di lei) nel momento di maggiore neuro-crisi elettrizzata (pp.75-81), quando tutto quel voltaggio gli permette di entrare in sintonia con la psiche di Ilary nei più reconditi abissi del suo "male" e cercare/disseppellire uno spiraglio di subconscio non ancora compromesso del tutto, mentre la bambola coagula i demoni interiori.

Sul legame con la precedente storia credo non ci sia molto da dire: si tratta di escamotage rattoppato alla meno peggio, che comunque equivale a semi-cialtronata. Nel numero scorso gran parte dell'impostazione nasceva dal fatto di esser innocenti di fronte ad un'accusa non precisata. Lì la realtà delle cose contava veramente poco, era tutta 'na metafora supercazzolante.
Alla fine si trattava di un pippone contro la rassegnazione (martirizzata) dei detenuti per ingiusta causa. Dylan in coda si scrolla di dosso un po' di masochismo, e decide di non soccombere passivamente: per questo accetta di uscire dalla cella/boudoir di Mater, per esser messo a giudizio su una presunta colpa che non ricorda. Giusto per dimostrare che la polizia è bastarda e manipola i dati inchiodando gli innocenti, nell'ultima pagina Bloch gli fa presente che quest'accusa riguarda la morte di Ilary avvenuta a margine della colluttazione tra sbirri e barbone all'uscita dal ristorante quando inizia l' albo.
Punto. Viene lasciato un margine di dubbio, ma tanto si sa che alla fine Dylan non commetterebbe mai un delitto simile, che questo potrebbe essere semplicemente un altro incubo senza morti reali, o che tornerà dalla Trelko per ricostruire via ipnosi cosa successe quella maledetta sera dopo la manganellata nel cranio che gli fece perder coscienza.

A sto' punto si può rattoppare il collegamento col #417, pensando che il #416 sia un preambolo. Una specie di indagini preliminari prima dell' auto-processo a cui Dylan costringe se stesso. Lì si era inventato la faccenda dei poliziotti maneschi e della prigionia senza lucida causa. Qui la causa la ricorda, si avvicina ai fatti reali in quanto tali (l'esperimento di Chilton ) ma dispone i fatti su cui si basa l'arringa iniziale contro di sé, assumendo che Ilary-la-depressa (mica quella brillante del numero scorso, altro prodotto delle dylanfantasie) sia già crepata per colpa ANCHE del Nostro, che non si è opposto a Chilton, chessò, portando via la ragazza dalla clinica fai da te prima del casotto totale.


Sulla prima domanda, dico solo che è un pasticcio d'incompetenza in modalità coda-di-paglia/nonsocomuscirmene: tutti sanno che Dylan non andrebbe mai da solo ad un ristorante, ma qui la Baraldi per non incasinare ulteriormente la sceneggiatura già azzoppata, ci mostra un Dylan che una volta sbattuto fuori senza portafoglio si dimentica bellamente della sua eventuale compagna di tavolo, chiunque lei fosse stata... perché poi ci sarebbero volute altre pagine per sceneggiare la girl da scaricare del mese, e non se ne sarebbe andato subito a zonzo da solo squattrinato per Londra post-volo nella spazzatura.
Di sicuro non si trattava della vera Ilary, che come dice a p.50 sognerebbe una sera di uscire con lui.

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Ultima modifica di wolkoff il mar giu 08, 2021 9:59 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mar giu 08, 2021 12:54 pm 
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Come distruggere un forum ! Non ho mai visto tanto veleno. Volete far chiudere la testata? Possibile che tutto ciò che viene pubblicato faccia così schifo? Secondo me il forum si sta svuotando anche perché molte persone non ne possono più di leggere solo lamentele!

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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mar giu 08, 2021 2:06 pm 
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Località: genova
Vorrei fare i complimenti a Kramer , Rck e anche a Bertuccia che,a mio parere,non prendono tutto per partito preso e rendono utile la permanenza nel forum.Non son un fan di Recchioni, in tempo non sospetti ho stroncato storie come “ I nuovi barbari”. La stessa Mater Morbi non mi ha entusiasmato ! Tuttavia non credo che il suo lavoro sia così deplorevole come curatore! Si sta parlando di un fumetto, porca miseria, un po’ di sospensione della realtà può esserci. Amo Dylan Dog e adoravo leggere i commenti dei forumisti, erano tanti , variegati e divertenti! Ci si confrontava ma non a senso unico come adesso. Caccia alle streghe a quanto pare non è solo una storia del “Nostro”. Meditate.

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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mar giu 08, 2021 2:37 pm 
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Due parole.

Non iniziamo il solito flame, forum qui forum la, chi ci scrive chi no etc.
Se non vi piace leggere certi commenti potete benissimo saltarli a piè pari. Se non piacciano certi autori figuriamoci certi lettori, non si leggono e basta.
La distruzione del forum, che ancora comunque non è avvenuta, non sarà certo colpa di alcuni utenti. Magari potranno contribuire? Ma le cause sono molteplici.
Ma sarà meglio discuterne in altri topic, magari nella sezione fuori tema, spesso non usata ma ideale per fare "amicizia" e conoscerci meglio, che aiuta la discussione poi.

Due parole anche per chi scrive. Cerchiamo di non fare unicamente le pulci agli albi, leggo svariati post dove si analizza ogni singola virgola ma ancora non ho capito bene di cosa si parla in questo albo ne se vale la pena acquistarlo o no. Non voglio dire che non ci siano dei post interessanti, molti lo sono, ma bisogna fare la cernita. Tanto che spesso mi domando io perché continuate a leggere Dylan, ma indubbiamente c'è qualcosa che vi piace, ma spesso non riesco a cogliere questo punto.

Ultima cosa veloce.
Cercate anche di ricordare che dietro a ogni storia ci sono dei lavoratori che meritano rispetto. Ho letto alcune frasi poco rispettose, se si esagera è nostro diritto e dovere eliminarle.

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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mar giu 08, 2021 3:13 pm 
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Sono pienamente d’accordo con te Solomon e ti chiedo scusa per lo sfogo di “pancia”.

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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mar giu 08, 2021 3:49 pm 
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Iscritto il: mar ott 19, 2004 2:43 pm
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Località: Sardegna
Nessun problema. ;)

Visto che qualcuno chiedeva e mi pare che nessuno abbia un'idea chiara sulla farfalla provo a dire la mia.

Per me è una citazione del silenzio degli innocenti

Immagine

Penso che possa anche rappresentare l'anima del fratellino morto, se non ricordo male ha proprio quel tipo di significato, legato a Caronte e al traghettare le anime verso l'aldilà.

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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mar giu 08, 2021 3:59 pm 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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Immagine

l'ora del giudizio
dopo aver letto questo secondo albo ho rivisto al ribasso il voto del primo, sono sceso da 7- a 6+, comunque un voto positivo
dovuto quasi unicamente allo stile particolare di lauria, perché la "storia" (se così si può chiamare) mi ha lasciato un vuoto dentro
twist a parte... mi si dirà che era proprio questo l'intento degli autori, ma è che non ho proprio la minima voglia di andare a rileggerlo
neanche il secondo, se è per questo... però l'albo della baraldi è una delle cose più "tradizionali" che si siano lette ultimamente su dd
anzi, non escludo che, tra qualche giorno o ora o minuto, nella mia mente possa concretizzarsi il sorpasso della baraldi su uzzeo :lol:
c'è perfino un groucho più presente, sempre riciclato ma proprio per questo più riconoscibile rispetto a quello degli ultimi tempi
strana sceneggiatura che va avanti a strappi, ma tipicamente surreale, meglio (ça va sans dire) dell'orrido pastrocchio chiaverottiano
anche se poi non si va lontani dal pastrocchio, eh! c'è un pò di tutto, il silenzio degli innocenti, un pesce di nome wanda, manhattan
ci sono cose interessanti (l'esperimento, la bambola, la coperta), dovute anche a uno stano certamente declinante, ma "rassicurante"
accanto a cose più grossolane come rania, il "crollo mentale", il subconscio che "ha mangiato pesante", il finale abbastanza banale
come detto in più occasioni recenti, 20 o 30 anni fa a storie così non gli avremmo dato nemmanco due lire, le avremmo stroncate!
la stessa baraldi ha fatto molto meglio nel pruriginoso esordio "la mano sbagliata" e nella malinconica "il bottone di madreperla"
oggi ci si accontenta di questo dittico, lontano dai miei standard dylaniani, a tratti pura fuffa, ma nel suo complesso sufficiente
gradito l'angolo musicale con i joy division, cavenago un pò sottotono ma non male

voto 6-


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MessaggioInviato: mar giu 08, 2021 4:12 pm 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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a me la citazione da il silenzio degli innocenti pareva abbastanza evidente...
come si diceva altre volte, chi scrive il giudizio positivo lo dice una volta sola, chi scrive il giudizio negativo rimpie pagine e pagine di minuziose analisi, quindi fa molto più rumore, ma non vuol dire che non ci sia chi da giudizi bilanciati, positivi o negativi che siano (mi metto tra questi)...

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MessaggioInviato: mar giu 08, 2021 4:18 pm 
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Iscritto il: dom dic 29, 2019 12:06 pm
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Io avevo aggiunto qualche post fa che (Uzzeo dixit) l'albo che ora si intitola "Il detenuto" aveva avuto come titolo di lavorazione "L'urlo degli innocenti", come diretta citazione ex contrario del film in questione. Secondo me potrebbe essere dovuto a questo, sia la farfalla sia il nome Chilton. Poi il titolo è stato modificato (perché intanto doveva uscire "Vittime innocenti", e due titoli con "innocenti" così vicini non si poteva fare), ma secondo me questi elementi sono rimasti nel 417. Lo ha confermato comunque anche la Baraldi su FB che sono entrambe citazioni da quel film. Proprio a voler levare le pieghe, la farfalla che si vede nella locandina del film postata da Solomon è proprio riprodotta da Stano nella seconda vignetta di pagina 10.


Senza entrare poi in polemica con nessuno, questo albo (che dovrebbe essere "una delle più importanti e complesse storie recenti di Dylan Dog") è molto semplicemente il solito albo scritto così e così, e disegnato svogliatamente (nel senso che ci sono pagine magistrali, e incomprensibili pagine scadenti), e ogni volta che lo si rilegge (e rileggerlo è obbligatorio, perché alla prima lettura sfido chiunque a comprenderne la struttura!) la situazione diventa sempre peggiore: i (pochi) pregi rimangono tali e quali, i difetti diventano più evidenti, e anche più NUMEROSI.

Se uno invece vuole leggerselo mezz'ora così, faccia pure, i difetti si vedranno poco... Se invece uno vuole andare un po' più a fondo, sia per quanto riguarda la scrittura che per quanto riguarda la parte grafica, non c'è trippa per gatti: la critica negativa, e minuziosa, è semplicemente consequenziale.


P.S. scopro adesso che quello che sembra un teschio sul dorso della farfalla (che scopro ora essere una falena, non una farfalla) in realtà è un'opera ispirata a Dalì, dal titolo "In voluptas mors", un'illusione ottica di sette donne nude che diventano un teschio.

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Ultima modifica di Keanu Coen il mar giu 08, 2021 5:28 pm, modificato 3 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mar giu 08, 2021 5:17 pm 
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La domanda è : cosa rappresenta la farfalla del silenzio degli innocenti?
Risposta... Rappresenta un riferimento a il silenzio degli innocenti.

Non fa una piega.

:)

@wolkoff. Grazie per la tua spiegazione che è opposta a quel poco che avevo capito io.
Io pensavo fosse tutto frutto della mente della ragazza.
Ma ho provato a reinterpretare nel senso di dylan centrico.potrebbe essere.

Per quanto riguarda le critiche e del forum. Il forum è un sistema in disuso, non credo sia colpa di nessuno se ci sono pochi comenti. Che poi sia colpa di qualche critica a chiudere addirittura la testata è ridicolo. È il tipico ragionamento comunista, se non ragioni come me sei sbagliato o sei contro il regime . Sul forum su questo forum si è sempre detto di tutto senza censure comuniste.


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