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#417 - L'ora del giudizio
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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mar giu 01, 2021 11:44 am 
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Ciao a tutti.
Come promesso eccomi qui a dire qualche parola sull'albo del mese.

SPOILER


Cominciamo dalla
COPERTINA: Non una delle migliori ma neanche una delle peggiori. LA trovo una copertina di impatto sicuramente per la scetla dei colori ma poco comprensibile a un primo sguardo. Va guardata e riguardata per capire al meglio i diversi personaggi e oggetti che sono presenti.

DISEGNI: In generale dal buon Stano mi aspettavo qualcosa in più. Alcune tavole sono un piacere per gli occhi (pagg 14-16-33-74-75) altre invece sembrano tirate via o in alcuni casi non sembra neanche lui (pagg 39-40-95). In alcuni casi mi sembra di vedere quasi Bacilieri. Però nel complesso i disegni sono buoni, come quasi sempre su Dylan Dog. Dei disegni in generale difficile lamentarsi.

STORIA: Partiamo come il dire che la storia mi è in generale piaciuta anche se ha certe caratteristiche della Baraldi che non mi esaltano. Direi che la storia ha una trama piuttosto lineare, con direi tutta la parte iniziale che è grossomodo una serie di allucinazioni. Alcune volte è difficile capire se sono di Dylan o di Ilary però in generale tutte queste visioni sono generate dal fatto che Ilary non si perdona la morte del fratello, avvenuta quando era piccola e per "colpa" sua. Metto le virgolette perchè se è vero che è stata lei a far cominciare il movimento della vettura è piuttosto chiaro pensare che sia un semplice incidente. L'albo si apre con una bella scena che porta al processo in cui Dylan è coinvolto per l'uccisione di Ilary. In realtà anche il processo non esiste e lo scopriremo alla fine. E' Dylan stesso a fornirci la chiave di tutto chiedendosi cosa sia reale e cosa no.

Scopriamo così che tutto ciò che succede nell'albo precedente è un sogno, una visione di Dylan (o potrebbe anche essere il sogno di Ilary che trasferisce su Dylan il suo bisogno di essere processata per la morte del fratello). Fino a pagina 16 viene ribaltato tutto quello che si pensava fosse successo nel numero scorso. Qui Dylan infatti non va in prigione, ne è mai uscito a cena con Ilary e ne l'ha mai conosciuta. Semplicemente viene coinvolto in una faccenda più grande di lui e Ilary viene tenuta prigioniera del professor Chilton. E' probabile che anche questa vicenda del professor Chilton sia un semplice sogno. Da notare il particolare del portafogli dimenticato che nell'albo precedente sembra un particolare di poco conto mentre in quest'albo è il motore della vicenda.

Da pag 17 a pag 18 c'è il processo. La gestione in generale del processo è fatta piuttosto bene perchè è talmente realistico che si pensa possa essere la realtà e quindi il proseguio di ciò che è successo nel numero scorso. Scopriremo non essere così.

Da pag 19 a pag 22 Dylan e Ilary sono in alcuni momenti liberi e in altri prigionieri. Qui entra in gioco la faccenda del testimone già entrata in gioco nel numero scorso. Là Dylan era il testimone di eventi che lo portavano alla presa di coscienza di essere un uomo libero, di potere sempre perdonarsi. In questo albo invece Dylan sarà testimone dell'attività del professor Chilton.

Da pag 23 a pag 26 ritorna il processo, anche qui normale, realistico e quindi ci fa credere al fatto che Dylan abbia veramente potuto uccidere Ilary.

Da pag 27 a pag 33 capiamo cosa voglia dire essere testimone. Dylan ha il potere di passare tra i mondi e quindi potrà aiutare Ilary a disfarsi del suo senso di colpa come ci spiega il professor Chilton, che in questa parte ci spiega fondamentalmente il problema di Ilary e come intenda risolverlo. Fino a qui quindi tutto questo potrebbe sembrare un flashback di ciò che è accaduto prima della cena del numero scorso. Anche se a una vista più attenta si nota che non ci sono rimandi nella cena a tutto il vissuto di Ilary.

Da pag 34 a pag 38 continua il processo, c'è una visione del robot che teneva in mano il fratellino di Ilary quando è accaduto il misfatto che quindi va a infestare la mente di Ilary.

Da pag 39 a pag 42 c'è un altro pezzo che sembra reale cioè Dylan che comincia a non volerne sapere dei metodi poco ortodossi del professor Chilton e poi c'è il rifugio sottocoperta di Ilary che diventerà importante successivamente.

Da pag 43 a pag 47 c'è il primo momento in cui il realismo del processo viene meno con la deposizione e la successiva "morte" della professoressa Mann. Da qui si può cominciare a intuire che questo processo sia finto, non avvenga nella realtà non solo per le parole vaneggianti della professoressa ma anche per il fatto che una volta scortata fuori essa venga azzannata e uccisa da dei poliziotti che si trasformano in mostri.

Da pag 48 a pag 50 ecco il primo indizio che anche la cena potrebbe essere stato un sogno o qualcosa che non è mai avvenuto. Ilary dice "se fossi normale ecco che potrei uscire a cena con Dylan" proprio come nell'inizio del numero precedente. Da qui si può concludere che anche la cena sia tendenzialmente tutto un sogno e tutto quello che succede nell'albo scorso potrebbe essere un sogno di ILARY ma vissuto da Dylan, come se il transfert che il professor Chilton voleva fare sulla bambola sia stato fatto su Dylan (però è solo una ipotesi).

Da pag 51 a pag 55 continua quello che sembra essere l'unica parte "reale" dell'albo con Dylan che si rifiuta di aiutare e di essere il testimone del professor Chilton e le prime avvisaglie che qualcosa sta succedendo.

Da pag 56 a pag 58 c'è forse la parte migliore dell'albo, cioè GRoucho al processo. Irriverente, sfrontato e prende parte agli avvenimenti. Da qui si intuisce che il processo è un sogno. La mia ipotesi è che quando Groucho dice, a pag 58, "la mia colpa è di essere innocente" sia in realtà Ilary che sta parlando. E' la parte "buona" del suo cervello che cerca di resistere ai sensi di colpa di Ilary. In quest'ottica quindi il processo può essere visto come un confronto tra le diverse idee della mente di Ilary. Una grossa parte si ritiene colpevole ma c'è ancora una parte che si vuole difendere, che sa di essere innocente e che sa che tutto è stato solo frutto di un incidente.

Da pag 59 a pag 61 Ilary comincia a mostrarsi in tutta la sua potenza. In quest'ottica anche il professor Chilton potrebbe essere qualcosa creato dalla mente di Ilary per resistere alla tentazione di credersi colpevole.

Da pag 62 a pag 65 continua il processo che stavolta ritorna ad avere toni più realistici. Dylan racconterà alla giuria ciò che è successo durante l'esperimento.

Da pag 65 a pag 75 sembra che Ilary muoia dopo avere avuto una visione molto forte e realistica decide di togliersi la vita dandosi una mortale scarica elettrica. Tutto questo "dovrebbe" rappresentare ciò che è realmente successo (la morte di Ilary che tiene in piedi la vicenda - ricordiamoci che senza la morte di Ilary non esisterebbe processo). Anceh questa scena è molto forte ed è anche molto ben disegnata.

Da pag 76 a pag 79 continua il processo ma stavolta, se si potevano avere dei dubbi prima, ora è chiaro che non c'è alcun processo. Qui Dylan ha delle visioni, vede mostri e si ritene colpevole. Questa è probabilmente la scena di climax dell'albo.

Da pag 80 a pag 81 capiamo che Dylan ha preso il posto di Ilary quindi il transfert ha funzionato ma non sulla bambola bensì su Dylan. Dopo questo Dylan si ritrova in carcere (dove era stato per tutta la prima parte di questa storia).

Da pag 82 a pag 88 abbiamo la conferma che Dylan è all'interno della mente di Ilary. La cella, il processo non sono mai esistiti e fanno tutte parte di una simbologia legata alla mente di Ilary. La parte razionale esiste ancora ed è il fratello morto il quale sta diventando sempre più piccola perchè Ilary ogni volta diventa sempre più irrazionale. Il professor Chilton suggerisce a Dylan dove poter trovare Ilary, quella Ilary che ancora può resistere.

Da pag 89 a pag 91 c'è forse la parte meno funzionale dell'albo. Soprattutto perchè Dylan risolve tutto a parole. Sembra quasi un discorsetto che chissà quante volte le sarà stato fatto ma che non ha mai funzionato. Ora invece sembra funzionare infatti

da pag 92 a pag 95 assistiamo al flashback che serve a Ilary per rivivere la sua storia e a noi per capire cosa sia successo. Da qui in poi si entra nel piano di ciò che è realmente successo. La morte del fratello e il tentativo di suicidio di Ilary che riesce a riprendersi e a lasciare la casa dove era prigioniera. Qui ho il solo dubbio del ruolo della casa. Perchè Ilary si trova lì? Il professor Chilton è esistito realmente? Secondo me no infatti poi Dylan non ne fa menzione, infatti

da pag 96 a pag 98 Dylan non ne fa menzione. Il finale è squisitamente chiaverottiano. La bambola non dovrebbe essere lì e serve a fare un classico controfinale alla Chiaverotti. Inoltre direi che sia un lieto fine in quanto Ilary ritorna dalla madre e riesce a liberarsi dei sensi di colpa. Forse la bambola può essere un modo per dire che in realtà non tutto è finito perchè il senso di colpa è sempre dietro l'angolo e quindi è sempre possibile ricadere in questa sorta di "vittimismo estremo" che ha portato Ilary a "impazzire".

Riassumendo sarei portato a pensare che la parte realmente accaduta sia Dylan che va nella casa e recupera Ilary dopo avere avuto tutta una serie di visione che si locano tra l'albo precedente e questo albo. Dylan non è mai uscito a cena con Ilary ne si conoscevano. In questa visione rimane un pò il mistero della chiamata dal telefono pubblico. Anche se potrebbe essere stata la visione del cartello della scomparsa a permettere a Dylan e a Ilary di "unirsi" e fare in modo che Dylan potesse aiutarla.

Insomma non è sicuramente un albo semplice. Quando ho scritto che non l'avevo trovato così complesso forse mi sbagliavo :-). Però in generale direi che sia chiara la trama di fondo e tutto ciò che accade è anche giusto e normale non sia chiaro in quanto la mente umana non sempre lavora e agisce su piani razionali. In questo ho apprezzato la "confusione", il non avere definito dei bordi diversi delle vignette per le parti del passato o per le parti del processo. Mi ricorda una sorta di Stream of consiousness applicato al fumetto.

Rispondo a Nima anche per parlare del collegamento di questo albo con quello precedente. Questa è la prima volta dove ho avuto la sensazione che i due albi fossero abbastanza ben collegati. Non c'è solo un aprticolare che li collega ma sono diversi e sparsi nei due albi (testimone - cella - portafoglio). Non so se siano storie scritte in tempi diversi ma è stato fatto un buon lavoro di "taglia e cuci" in quanto i punti di contatto ci sono e non sono banalmente a inizio e fine dell'albo.

In generale quindi un buon albo, forse anche meglio di quello del mese scorso in quanto avvengono più cose ed è un albo piuttosto denso e nonostante la caoticità è possibile ricavarne una interpretazione senza grandi difficoltà.

Lo consiglio. Voto 7,5.

_________________
Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mar giu 01, 2021 12:13 pm 
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SPOILERS

leggo le spiegazioni degli ultimi commenti per cercare di capire.
Adriano dici che sono allucinazioni e le voci
quindi poi le voci sono false in quanto parte di un sogno , quindi non c’è nulla.


Alemans dici che il processo si capisce alla fine che è un sogno,
anche il numero precedente è un sogno.

Quindi potevano metterci anche il pagliacco ed una marmotta che era lo stesso.


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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mar giu 01, 2021 1:09 pm 
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Grazie per la spiegazione, mi ha sicuramente aiutato a capire tutta la vicenda. E soprattutto a vedere il collegamento col precedente albo che all'inizio mi sembrava la solita rabberciata fatta con lo sputo. Essendo una spiegazione plausibile mi fido di questa e non ne cercherò ulteriori; l'argomento trattato non è certo tra i miei preferiti (diciamo che mi provoca noia la parapsicologia), quindi non ho interesse nell'approfondire ulteriormente. Stando sempre alla spiegazione direi comunque che si tratta di una storia riuscita, che non è poco visti i precedenti.


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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mer giu 02, 2021 7:49 am 
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Sarò brevissimo, ché tanto ha già scritto tutto alemans, con cui concordo su quasi tutto.

Copertina: ben fatta, non eccellente, ma comunque buona. 7

Testi: qui la Baraldi fa diventare una debolezza (la confusione) un punto di forza, aggiungendo livelli (sia di realtà che di lettura) ad un a storia che a me ha ricordato in parte the Cell, film del 2000 con J.Lo e Vincent D'Onofrio (che a me è piaciuto molto). Il collegamento col precedente ci sta, anche se non mi fa proprio impazzire. Discreto finale ultraclassico. 7

Disegni: era tanto che non leggevo uno Stano in bianco e nero, devo dire che all'inizio mi ha spiazzato, ma alla fine ho apprezzato. 8

Albo promosso, contro ogni pronostico, a pieni voti.7.5


V

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-Capo, stai uscendo?
-No, sto entrando all'indietro camminando a ritroso.


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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mer giu 02, 2021 5:40 pm 
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Dopo due letture, arriva il momento di un primo bilancio, cominciando col dire che ci sono

SPOILER
SPOILER
SPOILER

Di solito inizio dalla copertina, ma oggi voglio iniziare con una nota positiva: voglio festeggiare insieme a voi questo albo, che è il SESTO consecutivo senza alcuna ombra dei tanto sbandierati archi narrativi. In DICIASSETTE mesi, solo DUE archi narrativi, qualsiasi cosa voglia dire questa espressione. In alto i calici, dunque!

Tornando alla copertina, sarò breve: è orribile sotto tutti i punti di vista. Meno male che con quella del mese prossimo Cavenago si fa abbondantemente perdonare.

L'edittoriale, per quanto mi riguarda, già la dice tutta, a partire da Ilary che viene definita "una nuova amica", continuando con il duplice "risveglio", e finendo in gran bellezza con Bloch chiamato "sovrintendente", con la V, quando poi nell'albo lo vediamo chiamare, ovviamente, "soprintendente", con la P (pag. 62)... Non c'è proprio modo che queste persone facciano pace col loro cervello. Siamo proprio alla farsa.
Infine, sempre nell'edittoriale, leggiamo la frase "si definisce "indagatore dell'incubo", e ci mancherebbe, ce l'ha pure scritto sulla targhetta della porta... E allora mi spiegate perchè a pagina 5, terza vignetta, c'è scritto "qualcuno di voi lo conoscerà per la definizione che riportano i quotidiani...VIENE definito l'indagatore dell'incubo...". Ma se ce l'ha scritto pure sulla porta, e sono i GIORNALI che lo definiscono così?!?!?!?. E questa è la pagina INIZIALE del fumetto, un'ottima presentazione... Chi ben comincia è a metà del sequel.

Di fronte a cose come queste, il fatto che si persista a chiamarlo "spirito sumero" quasi fa ridere!

Detto questo, la lettura dell'albo fin dalle prime pagine fa nascere esclusivamente delle domande immediate:

1) Perché la pizzeria è completamente diversa dal numero 416?
2) Perché il vestito di Ilary è completamente diverso dal numero 416?
3) Perché il barbone non ha più il berretto e il cappuccio in testa? Faccio notare che il barbone, sostiene Lauria, rappresenta se stesso, quindi io ci avrei fatto attenzione. Adesso invece il barbone sembra essere il dottor Chilton.*
4) Perché qui i due poliziotti sono entrambi maschi, mentre nel 416 sono un maschio e una femmina?
5) Perché nel 416 Dylan dice che ha scordato il portafogli nell'altra giacca, mentre adesso dice che l'ha scordato negli altri pantaloni?

A queste domande se ne aggiungono ovviamente altre, tipo:
-come sarebbe che non è reato spillare denaro agli sprovveduti?

-c'era bisogno di mettere la didascalia su MY LORD a pagina 8? Che spiegazione inutile è? Qualcuno di voi aveva pensato che si stesse rivolgendo all'Altissimo durante l'arringa?

-non siete stufi marci di tutti questi 66 buttati ogni volta negli albi? io personalmente sì!

-a pagina 62 la procuratrice chiede a Bloch: "per proteggere l'imputato, lei ha messo a repentaglio la sua carriera", e Bloch risponde "quando era un poliziotto non ho mai fatto favoritismi". Okay, Bloch, ma la domanda non era se avessi fatto favoritismi quando era poliziotto. Infatti, da quando è cominciato lo sciagurato 401, abbiamo visto SOLO favoritismi, tipo l'insabbiamento dell'assassinio di Sybil e di Wells, oppure la partecipazione alle indagini nel bosco nel 415, volendo citarne solo tre.

-a pagina 87 la bambola dice che Chilton ha pronunciato le parole "la mente può tutto", ma a meno che non mi sia distratto, queste parole le pronuncia la cicciona sciamannata a pagina 44.

-nella scena finale della macchina c'è solo l'imbarazzo della scelta:

1) Il papà dice alla figlia di non entrare in macchina con il gelato per non sporcare la tappezzeria. Ma scusi, Mr. Nice Guy, siete appena SCESI dalla macchina, e Ilary aveva già il gelato in macchina. Per esperienza personale, i sedili li puoi andare a buttare, papà!
2) Dio mio, che escamotaggio, la bambina entra in macchina e a senso loro il vestitino della bambola si incastra nel freno a mano, e UNA BAMBINA DI SETTE ANNI TIRANDO UNA BAMBOLA RIESCE A DISINSERIRE UN FRENO A MANO CHE è CREATO APPOSTA PER NON ESSERE DISINSERITO IN QUESTO MODO????????? Ma andatevene a quel paese, voi e Babalù!
3) Fermo restando che il bambino sarebbe morto comunque per l'urto, e pace all'anima sua, è una cosa terribile, ma ditemi voi se una macchina che sta scendendo per cinque metri giù per un leggerissimo declivio, spinta solo dalla forza d'inerzia, quel bambino lo SPATASCIA al muro come fosse un acino d'uva. Ma al massimo ci sale di sopra e lo soffoca, per dire, ma no che lo DISTRUGGE contro il muro, col sangue che schizza a tre metri! Ma un po' di serietà! Oppure, se la volete fare così tragica, assicuratevi che la dinamica sia quantomeno plausibile!

La farfalla merita un discorso a parte: essendo un elemento chiave della storia, chiediamoci, come avrà deciso di gestirla il maestro Stano? Presto detto:

-la farfalla di pagina 10, vignetta 3 è la STESSA IDENTICA di pagina 89, vignetta 2 E ANCHE di pagina 95, vignetta 6! E vai!
-la farfalla di pagina 10, vignetta 4, invece, la troviamo identica a pagina 88, vignetta 6.
-infine, la farfalla di pagina 88, vignetta 5, invece, la ritroviamo IDENTICA anche alla pagina successiva, sempre vignetta 5.
Insomma, per farla breve: la farfalla compare, se non ho contato male, in 9 "esemplari". Il maestro Stano si è degnato di disegnarla solo in 4 pose. Dico 4 perché l'ultima farfalla, a pagina 98, non mi sento nemmeno di definirla un disegno, essendo a malapena una fotocopia dozzinale. Ma ovviamente va tutto bene, tutto normale.

Visto che siamo in argomento di copia e incolla: ma guardate la pagina 48, quelle facce di Chilton... Mamma mia, disegnata una volta, e poi ritoccata con Paint altre TRE... Ma va tutto bene, maestro Stano!
A pagina 89, vignette 3 e 4: momento topico, quindi ovvio, copia e incolla della faccia di Dylan.
E per la serie "se per disegnarla ci ho messo più di sei minuti, DEVO riutilizzarla per forza", abbiamo la casa del dottor Chilton, a pagina 16, prima vignetta, e 96, ultima vignetta in versione rimpicciolita, me l'è sempre lei!

Ho un ultimo desiderio: qualcuno tolga per favore il computer di mano al maestro Stano... è osceno il modo in cui lo usa.
-pagina 6, seconda vignetta: ma che è un disegno, questo??? è una fotocopia maledetta di qualche tipo!
-pagina 14: meglio stendere il sipario della carità!
-guardate a pagina 29 la scritta "MINDSIGHT", ma è modo di apporre una scritta su un libro, quello? Dai, è indegno, è fatto vero con Wordart! Tutta storta, piatta... Bah!
-eccetera, eccetera, eccetera, sennò sto qua tutto il giorno, dico solo che basta guardare tutti gli schermi dei computer, o le stoffe degli abiti, e viene da chiudere l'albo.

Mi fermo qui, perché per parlare dell'albo in generale ho bisogno di leggerlo almeno un altro paio di volte. Ma è già sufficiente dire che se questo albo è il seguito di quello precedente io sono Paolo Bonolis.
Provo pietas, giuro, per tutti quelli che hanno abboccato al gigantesco click bait che è stata la pagina finale del 416. "Come andrà a finire??? Uuuuuuuh". Un insulto a tutti noi. Hanno preso due storie completamente diverse, entrambe con una loro dignità, due tematiche completamente differenti, e le hanno unite forzatamente: quella di Uzzeo ne esce quasi indenne, quella della Baraldi, invece, ne esce oltremodo snaturata (dalla Baraldi stessa, attenzione!), anche nei suoi aspetti più interessanti. E a senso loro hanno fatto un lavorone!
Una vergogna assoluta, e di conseguenza, cantando tuturuturututtu assegno a questo albo un bello zero assoluto.
Non si può valutare un'opera totalmente snaturata. Se ne possono elencare pregi e difetti, ma da un punto di vista valutativo è semplicemente non classificabile.

Ma secondo voi Sclavi (o una qualsiasi persona dotata di buon senso) avrebbe usato, faccio per dire, una storia qualsiasi in cui Dylan è in galera per farla diventare il seguito spurio, ad esempio, di "Vampiri"???? Io sono senza parole... Tutto questo viene dalla stessa persona che ha sentito il bisogno di far dire a Rania nel 414 come si era conclusa la storia lasciata VOLUTAMENTE incompiuta da Ambrosini nel 413. Ancora una volta, vergogna!



P.S. non so se conta, ma ha rivelato Uzzeo che uno dei titoli di lavorazione del suo albo era "l'urlo degli innocenti", come gioco di parole sul silenzio degli innocenti. Potrebbe essere per questo motivo che in questo albo sono presenti sia la farfalla testa di morto che il nome Chilton. Quantomeno mi sembra una coincidenza ben bislacca.

*edit: ad una terza lettura è evidente che il barbone a terra è davvero il professor Chilton e i due poliziotti che lo pestano sono i due infermieri. Una volta stabilito questo, cui prodest? Perché Chilton è senza occhiali? Che senso ha questa ulteriore "visione" nell'economia della storia? La domanda resta tale e quale.

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Ultima modifica di Keanu Coen il mar giu 08, 2021 5:35 pm, modificato 4 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: mer giu 02, 2021 7:24 pm 
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collegandomi all'ultimo post di Keanu,
o in questo albo si è cercato di rappresentare tutto il non sense possibile ,
oppure sono strafalcioni uno dietro l'altro.
non sense corpontamentale dei personaggi. perchè agiscono cosi , non c'è causa effetto.
non sense fisico , l'incidente automobilistico del bambino , è assurdo , poteva essere spiegato meglio che magari metteva la marcia in folle, ma cosi' col freno a mano è irrealistico.
non sense dei dialoghi , qui ci puo' stare soprattutto nel processo , ma si aggiunge non sense a non sense.

P.S. quella di definizione dell'indagatore dell'incubo mentre leggevo storcevo il naso , ma non capivo perchè , keanu l'hai spiegato correttamente ,
inconsciamente sentivo qualcosa che non andava. effettivamente lui si definisce indagatore dell'incubo.

insomma non sense aggiunte ad errori aggiunte a dimenticanze , per me la storia non è di mia comprensione.
se non in piccole parti.

potrei aggiungere ulteriori domande , ma prima dovrei dargli una rilettura , non per comprenderla ,ma per focalizzare piu' le incomprensioni


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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: gio giu 03, 2021 1:52 pm 
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Goblin ha scritto:
potrei aggiungere ulteriori domande, ma prima dovrei dargli una rilettura, non per comprenderla, ma per focalizzare piu' le incomprensioni


Sono molto curioso riguardo alle tue domande. Io l'ho riletto stamattina e ne sono uscite fuori altre dodici. Se più tardi ho un po' di tempo butto giù un paio di cose.

Quel che è successo, fondamentalmente, è che su una storia di partenza già di per sè complessa e stratificata (e con un equilibrio già di per sé precario) si è andato a incistare anche il problema della trasformazione in sequel, il che ha creato un monstrum indecifrabile.

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MessaggioInviato: gio giu 03, 2021 3:36 pm 
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pag.15 dd riceve telefonata, ma non si sa come , e non viene spiegato successivamente.
pag.32 ilry dice “abbiamo scelto te(dylan) ..”
come se fosse un’idea concordata col professore.
ma ilry non era vittima di se stessa e allucinazioni? ora fa la parte di quella che tira i fili ?
ilary fa parte di un esperimento consenziente perché sta in una cella?
se venisse un controllo il professore passerebbe guai anche se ha firmato la liberatoria.
la bambola dell’esperimento è la stessa dell’incidente da piccola?
che sia una bambola maledetta e che quindi è tutto sbagliato e bisogna focalizzarci solo sulla bambola ?
se tutto è un sogno la bambola non esiste , quindi ogni spiegazione è senza spiegazione perché è un sogno, quindi che storia è ?


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Goblin ha scritto:
se venisse un controllo il professore passerebbe guai anche se ha firmato la liberatoria.


Mi soffermo giusto su questa, che le altre sono troppo metafisiche, al momento! Chilton parla di liberatorie, e poi la sua clinica sta in una casa sgarrupata con "le finestre sbarrate" (anche se, guardandole, non sembrano affatto sbarrate!), dove la gente dorme sui tavoli operatori, e si conducono esperimenti di magia nera mista a elettroshock su una ragazza rinchiusa dentro una cella marcia. Deve avere l'autocertificazione del secolo!

Rilancio con: perché l'assistente di Chilton muore, dopo essersi sbulbato gli occhi?

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E' un punto che mi è abbastanza oscuro ma è molto probabile che il personaggio di Chilton non esista ma sia solo un qualcosa di inventato dalla mente di Ilary. In generale credo che tutto ciò che vediamo accadere nell'albo tranne le ultime pagine non siano mai realmente successe. Stessa questione della telefonata. Se ipotizzate che nulla di tutto presente nell'albo sia accaduto in realtà allora siamo sempre nella dimensione onirica e quindi porsi domande è lecito ma la risposta non sarà mai razionale.

Per quanto riguarda l'assistente se assumiamo che non esista, come Chilton, potrebbe tranquillamente essere una proiezione di Ilary che non vuole vedere il fratello morto e si giustifica di non averlo ucciso lei.

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Bergonzoni Alessandro


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Alemans con tutto il rispetto ma siamo sempre nella situazione dell'interpretare il tutto. A sto punto leggendo dico che per me è bianco e tu mi dici giallo. Ce ne andiamo di teorie. Per me ripeto è scritto male è una baraonda di robe, poi per carità se tu e altri avete apprezzato mi fa piacere per voi, ma non posso acquistare un albo ed ad ogni tavola, specie all'inizio,interpretare non un qualche mistero ma la scrittura dei dialoghi fatta da cani.
In Morgana teorizzo sulla vicenda ed affascina il finale aperto a chissà quali scenari, ma qui si vede come ha detto Keanu che oltre le mille incongruenze con l'albo precedente il lavoro generale è stato del tutto snaturato qui. Elogiate a punto di forza la confusione che trasmette questa storia ma non è voluta secondo me è stato un mischione buttato così per concludere alla meno peggio.
Alla sensazione della non continuità che ho accennato nel mio primo commento è dovuta dal fatto che anche un cieco se ne accorgerebbe che sono due storie diverse e da prendere singolarmente. Quindi se tu mi dici che è un continuo quando non lo è ed anzi è fatto pure male per collegarlo al meglio...ma di che parliamo. Poi ovviamente vi è la legge suprema del "so gusti" però a livello oggettivo sta testata di Dylan Dog ti piglia per i fondelli perché non è la prima volta e non sarà l'ultima che presentano una storia divisa su più numeri quando non lo è per nulla. È un vizio. È come a dire so fessi che ci frega non se ne accorgono.

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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: ven giu 04, 2021 2:06 am 
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Ci tengo a dire che ho letto tutto quello che hai scritto alemans e su più punti mi hai aiutato ad avere una migliore visione del tutto ma a rileggerlo non riesco comunque a mandarlo giù.

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MessaggioInviato: ven giu 04, 2021 6:48 am 
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Alemans, tu hai perfettamente ragione, nel dire che siamo nel territorio dell'onirico e che quindi risposte razionali ne avremo poche. Però, come dire, dev'esserci una logica anche in quella dimensione lì. Faccio per dire: vuoi trasformare Ilary in una sorte di Esper che causa la morte delle persone? Va bene, chi ti dice niente? Però quella morte lì dev'essere plausibile: se avessimo visto gli occhi spalpebrarsi da soli, allora la domanda nemmeno si poneva, perché chiaramente Ilary gli aveva fatto esplodere il cranio dall'interno. Ma se vediamo un tizio che si sbulba gli occhi da solo, poi non possiamo vederlo morto all'improvviso, così. Anche il reame dell'illogicità ha una sua logica interna.
E invece come sempre siamo con il piede in due scarpe: si cerca di dare pure una spiegazione scientifica con tutta la teoria del mindisight e poi, tanto per dire, la mamma di Ilary al processo (pag. 64) è completamente diversa dalla mamma nel flashback (93), che invece è uguale nella scena della vasca da bagno (95) e nella scena dell'abbraccio (97).

Non è che stiamo cercando di trovare una spiegazione razionale all'assurdo (sarebbe come dire "e allora, come ha fatto la procuratrice a trasformarsi in mantide, eh???"), cerchiamo solo di trovare una logica, che pure ci dev'essere. Allo stesso modo, qual è la logica di far finire il 416 con Bloch che dice "Perché hai ucciso Ilary?", e far cominciare il 417 con Dylan che non ha ucciso nessuno? Se mi dici che la casa ha le finestre sbarrate, mi devi fare le finestre sbarrate! E mi devi pure spiegare perché una clinica dovrebbe avere le finestre sbarrate. C'è un limite anche all'assurdo, e questo limite qui si chiama "superficialità", che poi, si sa, è la piaga che affligge Dylan da un secolo.

Facciamo attenzione, altrimenti diventa un'idea geniale voluta anche il fatto che l'avvocato di Dylan a pagina 9 gli si rivolge dandogli del tu ("cosa stai dicendo?") e a pagina 34 ("stia calmo, signor Dog") e nel resto dell'albo solo dandogli giustamente del lei.

Che poi noi ci giriamo attorno, ma qui la cosa veramente più assurda di tutte è sentire come parla Dylan:
“Non mi piacciono i suoi metodi, almeno quanto non mi piace la sua faccia!”, oppure “Fermate tutto! O giuro che il prossimo esperimento sarà la conta delle vostre ossa rotte!”. Ma statti zitto, Dylan, che a te pure Chilton ti prende a sberle, figuriamoci come ti riduce l’assistente Schwarzenegger! “Ma vada al diavolo, razza di imbecille!” “Sono qui per prenderla a calci nel sedere”… E due! Dylan, fai meno il coatto (o dovrei dire bullo?) che prendi legnate pure dai picciriddi, dai, stai buono! “Vuol sapere dove può ficcarsela quella liberatoria?”
E poi, dopo questa imbarcata di violenza verbale, ovviamente (ancora capra e cavoli!) ci dobbiamo sorbire non solo Dylan con la lacrimuccia, ma pure Rania che DUE PAGINE PRIMA dice “Non è capace di fare intenzionalmente del male a qualcuno, è una persona buona, nonostante tutto… Dylan ha una sensibilità speciale”. Certo, Rania, tranne quando scoatta come uno del clan degli Spada!

Ecco, questo modo di fare che ha Dylan sì, che è surreale, non la mantide!

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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: ven giu 04, 2021 8:23 am 
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Premetto che devo rileggerlo, ma vorrei fare comunque due commenti due sui testi.
FORSE SPOILER
La Baraldi, lungi da essere una sceneggiatrice sopraffina, ha creato partendo appunto da un difetto (la confusione suprema!) un bell'intreccio, dove realtà sogno transfert ricordi ecc.. cercano di coesistere senza però avere una loro logica ferrea ed è chiaro che non lo fa di proposito, è un suo limite diciamo.
Ed è anche vero che il collegamento tra i due albi è fatto a posteriori, farlocco, posticcio, attaccato con lo scotch, ma come insegna Art Attack, anche con lo scotch di possono fare cose belle. Forse non è questo il caso, anzi, il lavoro del numero scorso si trasforma in semplice paranoia da elettroshock e tutto il discorso sul "testimone" diventa banale, vabbè.
Poi a me personalmente sono piaciuti alcuni spunti, come la bambola che da simbolo del desiderio innocente della Ilary bambina, diventa il simbolo del senso di colpa per la Ilary adulta; come il dualismo tra Dylan che si sente in colpa ma si ritiene innocente e Ilary che nonostante sia innocente si colpevolizza; la difficoltà (ripeto non voluta) nel capire quali situazioni siano frutto della mente di Dylan e quali di Ilary; i mille livelli di lettura, i simboli, non sapere mai con certezza cosa è reale e cosa no; come la battuta metafumettistica (opera del king RR?) sul cervello di Dylan; l'utilizzo di Groucho lontano da essere mera spalla comica e anzi più esistenzialista che mai (anche fuori luogo magari)... Insomma di roba buona ce n'è, di confusione ce n'è, di storture ce n'è (impossibile negarlo) ma tutto fa brodo, per così dire.

EDIT: dimenticavo, la risoluzione a chiacchiere in un albo zeppo di simbolismi, non è il massimo, è il vero punto debole a mio avviso.

V

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 Oggetto del messaggio: Re: #417 - L'ora del giudizio
MessaggioInviato: ven giu 04, 2021 9:00 am 
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Valla ha scritto:
Premetto che devo rileggerlo, ma vorrei fare comunque due commenti due sui testi.
FORSE SPOILER
La Baraldi, lungi da essere una sceneggiatrice sopraffina, ha creato partendo appunto da un difetto (la confusione suprema!) un bell'intreccio, dove realtà sogno transfert ricordi ecc.. cercano di coesistere senza però avere una loro logica ferrea ed è chiaro che non lo fa di proposito, è un suo limite diciamo.
Ed è anche vero che il collegamento tra i due albi è fatto a posteriori, farlocco, posticcio, attaccato con lo scotch, ma come insegna Art Attack, anche con lo scotch di possono fare cose belle. Forse non è questo il caso, anzi, il lavoro del numero scorso si trasforma in semplice paranoia da elettroshock e tutto il discorso sul "testimone" diventa banale, vabbè.
Poi a me personalmente sono piaciuti alcuni spunti, come la bambola che da simbolo del desiderio innocente della Ilary bambina, diventa il simbolo del senso di colpa per la Ilary adulta; come il dualismo tra Dylan che si sente in colpa ma si ritiene innocente e Ilary che nonostante sia innocente si colpevolizza; la difficoltà (ripeto non voluta) nel capire quali situazioni siano frutto della mente di Dylan e quali di Ilary; i mille livelli di lettura, i simboli, non sapere mai con certezza cosa è reale e cosa no; come la battuta metafumettistica (opera del king RR?) sul cervello di Dylan; l'utilizzo di Groucho lontano da essere mera spalla comica e anzi più esistenzialista che mai (anche fuori luogo magari)... Insomma di roba buona ce n'è, di confusione ce n'è, di storture ce n'è (impossibile negarlo) ma tutto fa brodo, per così dire.

EDIT: dimenticavo, la risoluzione a chiacchiere in un albo zeppo di simbolismi, non è il massimo, è il vero punto debole a mio avviso.

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Valla, anche per me ci sono tanti aspetti positivi, a partire dalla complessità (che per me anzi è voluta e ricercata, basti vedere che non c'è differenza grafica tra le vignette oniriche e quelle realistiche, come notava anche Alemans) e da alcuni disegni di Stano, ma siamo sempre lì: il (cito dall'edittoriale) "meglio" che tirano fuori la Baraldi e Stano nelle difficoltà, "una delle più importanti e complesse storie recenti di Dylan Dog" che cos'è, alla fine? La solita storia vorrei ma non posso, meno profonda di quello che in realtà vorrebbe, scritta coi soliti piedi, "montata" alla bellemeglio e presentata come se fosse il capolavoro dell'anno. Un capolavoro zeppo di difetti. Se ci accontentiamo...

La caratteristica sicuramente più positiva che ho riscontrato è che ci si mette un bel po' a leggerlo. Ognuna delle volte in cui l'ho ricominciato, avevo sempre la sensazione di avere ancora tante pagine da leggere, come se la storia avesse in un certo senso tante ripartenze. Per me non è la storia in sè ad essere scadente, anzi mi ha intrattenuto per bene, e la sufficienza la raggiunge senza problemi (se non consideriamo certi dialoghi folli e certi disegni svogliatissimi), è il fatto di essere stata rimaneggiata che me la rende impresentabile, esattamente com'è stato per il 412 o il 415. Tutte buone storie, di cui è difficile ormai rintracciare l'archetipo.

Dirò di più: sono stufo marcio che chi si lamenta dell'andazzo generale e delle storie venga preso per misoneista, arretrato, vecchio barbogio lamentoso. Anche Uzzeo (che pure nelle sue interviste sul suo albo ha detto cose molto interessanti, che cozzano aspramente col 417, va da sè) dice cose tipo "ma dove hanno lasciato il fanciullino questi lettori, che si lamentano in continuazione", oppure "io sarei contento di vedere che la casa editrice fa di questi esperimenti", eccetera eccetera.
Sono stufissimo che si continui a mancare di così tanto il centro del problema: parlando per me, mi va benissimo che sperimentino qualsiasi cosa, mi va benissimo che un albo lo inizino due autori, e lo continuino altri due, mi va benissimo che un albo cominci in una forma A e in redazione raggiunga la forma Z, mi va benissimo che un albo si inizi a disegnare nel 2016 e si finisca nel 2020... Ma se l'esito finale è una scimunitaggine, offensiva verso l'intelligenza di chi legge, spesso e volentieri frutto di una BUGIA grande come una casa, allora se permettete il mio fanciullino non ci sta più, e nemmeno il lettore più masochista della terra può addossarsi la colpa di scempi come questo.

L'abbiamo capito, le state provando tutte, ci mettete (alcuni) tutta la passione (la Baraldi dice che l'ha scritto col cuore, questo albo, e io ci metto la mano sul fuoco), ma gli esiti sono, nel peggiore dei casi, disastrosi, e dozzinali nel migliore.
Non scaricate tutte le colpe sui lettori, by Jove!
Non ne possiamo più di Dylan che non capisce mai un cazzo di niente: "la ragazza ha sempre sostenuto che la colpa fosse delle voci nella sua testa". Dylan: "Cosa diavolo significa?". Ma come cosa diavolo significa, per Odino, quello che ha appena detto, ecco che significa, sente le voci!
E non ne possiamo più che quando qualcuno gli fa il favore di colmare la sua ignoranza abissale spiegandogli tra l'altro qualcosa fondamentale per risolvere il caso risponde "no, ma scommetto che lei non perderà l'occasione per far sfoggio della sua conoscenza in merito, professor Chilton". Cioè, non sa un cazzo e fa pure il passivo aggressivo, ma vattene a casa, va!

Un albo con un buonissimo soggetto, e con una sceneggiatura puerile: ecco quello che è quest'albo, e dovremmo pure alzarci per applaudire!

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Ultima modifica di Keanu Coen il sab giu 05, 2021 12:32 pm, modificato 1 volta in totale.

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