DYLAN IS DEAD
Quarta centuria (seconda parte)
in fondo al malenumero 351, novembre 2015, testi ratigher, disegni baggi, copertina stano
il bosco degli assassini degli anni dieci, un disastro di proporzioni epiche, evitato solo parzialmente grazie a una parte grafica visionaria... mi è piaciuta ovviamente la colonna sonora (led zeppelin e nirvana) e soprattutto l'ambientazione che dà modo a baggi di esaltarsi: a parte le ultime sei pagine che scardinano definitivamente la gabbia bonelliana, notevoli anche il naufragio iniziale, le varie panoramiche sulla scogliera, il crescendo di pagina 65, 66, 67, da segnalare anche un dylan a culo nudo a pagina 70 e il ritratto di pagina 76
nonostante questo elenco lusinghiero, la storia non mi è piaciuta per niente, è brutta, ridicola, delirante, una versione alcolica di "il lago nel cielo", in più punti si tocca letteralmente il fondo: il funerale con i cori da stadio, ma che è 'sta roba???? la scena del cane, la ninfomane, il finale alla capatonda... ecco, una storia alla capatonda, e dico capatonda perchè o ci prendono per il culo o forse ratigher pensa davvero che basti questo per scrivere un albo bonelliano
alla fine l'unica cosa buona è la copertina
voto 5+
la calligrafia del dolorenumero 352, dicembre 2015, testi cavaletto, disegni piccatto, copertina stano
sembra di essere tornati all'ultima gestione marcheselli... storia di una noia e di una pochezza disarmanti
le scene in officina, con l'improbabile meccanica sexy, ricordano il peggior ruju e il peggior chiaverotti
grossa delusione per me, peccato, cavaletto non replica il miracolo di "i sonnambuli"
torna piccatto con una squadra di aiutanti ma il risultato non migliora più di tanto
e purtroppo torna anche l'assistente vocale irma
si salva solo la copertina
voto 4
il generale inquisitorenumero 353, gennaio 2016, testi accatino, disegni casalanguida, copertina stano
storia che sembra provenire direttamente dagli anni ottanta, al massimo dai primi novanta (violator), si respira aria di golden age a pieni polmoni: cinefilia (reeves, siegel), atmosfere, qualità, caccia alle streghe, un groucho ritornato ai livelli di un tempo, così come dylan, risolutivo in antitesi a "l'assassino della porta accanto" ma sempre con ironia
"come fa a bruciare e ad essere ancora vivo?" "non ne ho idea, quando ci raggiunge glielo chiediamo" sempre ottimi i dialoghi di accatino, d'altri tempi
la scena che inizia a pagina 42 è da inserire nella classifica dei momenti topici di dylan dog, da 10 in pagella atmosfera malata d'altri tempi sulle note di david bowie (scary monster), ma mi sono piaciuti parecchio anche l'inseguimento della torcia umana nel campo di granturco, poi in auto con tanto di specchietto retrovisore, e il finale in mezzatinta mesmerizzante... casalanguida mi ha conquistato vignetta dopo vignetta, in crescendo, unico difetto? i volti, ogilvy e il cattivo sono uguali, vincent price è irriconoscibile
ACCATINO ha fatto il botto, un piccolo capolavoro, in questo momento la mia storia preferita del post-300
per fare un paragone zagoriano, mi ha ricordato "il segreto di cristoforo colombo"
buona la copertina
voto 9+
miseria e crudeltànumero 354, febbraio 2016, testi simeoni, disegni tanzillo, copertina stano
un altro gialletto spiegazionista di simeoni come "il sapore dell'acqua" in cui l'odioso carpenter viene subito messo fuori gioco con una scusa e rania può socializzare con dylan... anche in questo caso la cosa migliore della storia, a mio avviso, è proprio rania che qui vediamo per la prima volta senza veli, anche se il velo islamico mi pare più che altro un vezzo visto che porta pantaloni attillati... il rapporto con dylan è all'insegna di un rassicurante manierismo, qualche accenno di politicamente corretto (ma è politicamente corretta in quanto tale), con solite battutine sul rispetto di ruoli e gerarchie e provocazioni reciproche come a pagina 76 con un altro nudo di dylan dog in pochi mesi
non siamo ai livelli di di gregorio o di marzano (che aveva cancellato groucho), ma il luogocomunismo inizia a farsi pressante: abbiamo anche il napalm crozziano preso di mira per un blog razzista casualmente scoperto da groucho... la struttura traballa con trucchi illusionistici da poracci e una coppia di assassini improbabili: sono madre e figlio, sembrano gemelli
si salva poco di questo "totò killer" ovvero "totò, peppino e l'arancia meccanica", l'annegamento con vino e imbuto, le falangi volanti nell'ultimo tentato delitto
prosegue l'infornata di nuovi disegnatori sulla serie regolare, ho apprezzato i disegni di tanzillo, mi ha ricordato il primo celoni
copertina non male, anche se vista e rivista decine di volte
voto 5
l'uomo dei tuoi sogninumero 355, marzo 2016, testi barbato, disegni martinello, copertina stano
vabbè io sono un fan della BARBATO, però secondo me questo è un albo stupendo, il mio preferito per adesso del post-300 insieme a il grande inquisitore e nuova vita
la barbato torna ai livelli dei suoi classici, una sceneggiatura coinvolgente nonostante i temi siano sempre gli stessi (i sogni, l'insonnia, la paranoia collettiva, i traumi, il doppio dylan)
molto bello il rapporto "terapeutico" tra dylan e la fiamma del mese che diventa la "chiave" dell'intero racconto, bello anche il finale alla alcolisti anonimi... in certi momenti non so perchè mi ha ricordato il tocco del diavolo... ma, al di là dell'aspetto trasandato, il "cattivo" (non a caso lo metto tra virgolette) è un personaggio molto più riuscito a mio avviso
MARTINELLO, che avevo già apprezzato in "il calvario", qui sfodera una prestazione a dir poco entusiasmante, soprattutto nei momenti onirici, pagina 76 per citarne una tra le tante, con un collage di porcherie raggelanti come la pedofilia e l'infanticidio, che non è così scontato trovare tra le pagine di un albo bonelliano in maniera così esplicita...
ho gradito l'effetto luminoso nella copertina...
voto 9
la macchina umananumero 365, aprile 2016, testi bilotta, disegni de tommaso, copertina stano
la storia in sè non mi ha emozionato molto, però ne riconosco l'oggettiva qualità, la cura nei dettagli: il parallelo carcerario, le pratiche arretrate come cella di isolamento, l'album fotografico con le rate pagate, gli occhiali rotti della delatrice, la scherzosa "fine dell'episodio" a pagina 59, la finta scenetta bucolica al centro commerciale... ma anche tanto luogocomunismo anticapitalista e anticonsumistico, groucho che sciorina perle di saggezza, i "padroni" visti come scimmie che giocano con la cacca (si esagera), un finale sovversivo e cervellotico
con questa classica distopia fantozziana, bilotta rafforza il fil rouge tra la gestione recchioni, john ghost e lo sclavi più militante: è una storia politica di quelle che possono creare un dibattito attorno al fumetto e un contatto con l'attualità stringente, vedi anche "la morte non basta" e "anarchia nel regno unito", apprezzo questa collocazione ostinata e contraria di dylan dog nell'imperante conformismo della sinistra radicalchicchettosa che auspica la troika, pensa solo alle minoranze e poi sbraita contro il salvini di turno
immancabile la citazione di de andrè, anche se a me ha più colpito che dylan metta all'asta il suo vinile di "in the court of the crimson king"
prosegue l'infornata di nuovi disegnatori, mi è piaciuto de tommaso, uno stile particolare perfetto per il tipo di storia
copertina forse poteva venire meglio, ma l'idea è simpatica
voto 7
vietato ai minorinumero 357, maggio 2016, testi ruju, disegni armitano e furnò, copertina stano
a volte ritornano... nessuna nostalgia da parte mia, storia sgangherata di ruju, sgradevole sia nel senso buono che nel senso cattivo, prevale il secondo
due scene snuff prolungate, sadomasochismo difficilmente eguagliabile, qui altro che altro che vietato ai minori, bisognava chiamare la buon costume...
il collante tra le varie cattiverie è, purtroppo, mediocre, inizio che mi ha ricordato "polvere di stelle" (altri tempi), poi tocca sorbirsi pure la "morale" del cattivone di turno...
trash a livelli medio-alti: l'aereo, gli energumeni, tipici personaggi rujani... la platea di dementi, i ridicoli ectoplasmi, la ridicola morte del regista
un controfinale in odore (e che odorino) di serie zeta chiaverottiana e una bella ca...ta metal a suggellare il tutto
si sfiora una risicatissima sufficienza grazie ai buoni disegni di furnò e armitano, ma nelle convulse fasi finali si perde cognizione
copertina epica
voto 5+
il prezzo della carnenumero 358, giugno 2016, testi accatino, disegni rinaldi, copertina stano
ACCATINO sforna un altro GIOIELLINO sulla scia di "il generale inquisitore", sempre all'insegna della nostalgia canaglia per il dylan dog degli anni ottanta
storia di provincia e di zombi come se ne facevano una volta (come "la saggezza dei morti"), in uno scenario però relativamente inedito, il kent e la foce del tamigi
accatino rispolvera la beneamata retorica romeriana sugli umani che sono molto peggio dei poveri zombi... a pagina 74 la storia fa un ulteriore salto di qualità, una vera genialata degna di sclavi questo purgatory night club, nove lunghe pagine in cui dylan e lettore rimangono in silenzio a guardare sbigottiti e disgustati: della serie "ma che state a fà?"
accatino dimostra il fatto suo anche nella gestione dei protagonisti, di groucho che torna a far ridere seriamente, di dylan, ironico come ai vecchi tempi: scambia un bambino per una bambina, fa una battuta sul disgraziato film del 2011, ascolta i pogues in musicassetta, fa sesso estremo a pagina... 69, tornano perfino i duetti con bloch...
il redivivo rinaldi contribuisce alla "rimpatriata" con il suo stile vintage, capace di svarioni (terza vignetta, pagina 76) e anche di grandi slanci (la lunga sequenze di cui sopra)
per accatino e rinaldi il tempo si è fermato, dylan dog è rimasto l'old boy di sempre... è morto giovane come nick drake
copertina non male, si poteva fare di più
voto 8/9
sul fondonumero 359, luglio 2016, testi casali, disegni nizzoli, copertina stano
dimentichiamo "in fondo al male" (che fantasia con i titoli), questo esordio di casali è molto più calibrato e interessante, giustamente accostato alla meddiana "il fiume dell'oblio"
holden è un personaggio più complesso rispetto a quello meddiano e costringe dylan a imbracciare la metaforica vanga e scavare nell'inconscio proprio e altrui
sul fondo troviamo due spiegazioni contorte ma, in fondo, banalotte per ambo due le trame parallele, in particolare il vermone di dylan, ma dai! però la storia è buona come del resto i disegni di nizzoli, ricchi di dettagli: il primo cadavere del gay arrotolato nel gaffer, il cannibale che accumula "cibo" nel frigorifero e si scopre vegano
simpatici anche gli sfottò all'io dylaniano, i riferimenti a bree daniels e l'imitazione della posa da "indagatore dell'incubo"
copertina simpatica
voto 7+
remington housenumero 360, agosto 2016, testi barbato, disegni gerasi, copertina stano
la barbato si lancia in un altro genere per lei relativamente insolito, la casa infestata, con tanto di mano tranciata alla raimi e possessioni varie
un "nightmare tour" fatto un pò meglio, portato a compimento con mestiere, storia ingenua che punta tutto sulla parte grafica, molto molto bella di GERASI
personaggi odiosi, in particolare l'idiota che recita il delitto, ma anche la comitiva di beoti che giustamente diventa carne da macello
la barbato, di suo suo, inserisce la battuta metafumettistica di groucho a pagina 12 sul rapporto dylan/donne
copertina semplice
voto 6-
mater dolorosanumero 361, settembre 2016, testi recchioni, disegni cavenago, copertina stano
lo metterei sullo stesso piano di "ascensore per l'inferno", anche in quel caso disegni da 10 e lode, dietro ai quali la storia scompare anche volontariamente
il maestro stano comunque chiude con il botto, ma il designato copertinista fa un lavoro straordinario, con le pagine splash bisognerebbe farci dei quadri
non nascondo di essermi riavvicinato al personaggio attirato dalle nuove copertine, che personalmente trovo splendide...
per quanto riguarda recchioni... inevitabile l'incontro tra la malattia e il galeone, il duello tra mater morbi e morgana (con la spada laser) che mi ha ricordato quello di "il giudizio del corvo".....l'allievo supera il maestro, ma io non ho mai amato questo filone, il numero 100 non mi ha mai entusiasmato, quindi per me recchioni vince facile...
certo, alla fine sono sempre gli stessi discorsi, è un'appendice di mater morbi, un bignamino del rrobe-pensiero, con lo stalker john ghost in agguato
voto 7
dopo un lungo silenzionumero 362, ottobre 2016, testi sclavi, disegni casertano, copertina bianca rappresenta bene il livello di questo albo, il vuoto assoluto
mi dispiace per sclavi e per tutto quello che ha passato, ma io sono un semplice lettore... non mi piace, voto 5 e non 4 solo per i disegni
qua si vede come si chiacchiera tanto, ma poi scrivere un decente albo di dylan dog è arte non facile, nemmeno sclavi ci riesce più
marty all'ennesima potenza, siamo molto al di sotto dei minimi termini, per coprire i buchi inserite anche le foto
voto 4
cose perdutenumero 363, novembre 2016, testi barbato, disegni freghieri, copertina cavenago
non mi è piaciuta, la peggiore storia della barbato che mi è capitato per ora di leggere o rileggere, anche peggio di "il crollo" che almeno era interessante
storia ingenua con un dylan moscio, regredito allo stato infantile, forse non ancora ripresosi dalla brutta sbornia del mese precedente
non è una storia brutta, è ben disegnata dal ritornante freghieri, ma è noiosa, nonostante l'ironia (dylan rimpallato tra i vari psichiatri)
la trama "thiller" è troppo minimale, interessante solo il primo omicidio in cui si gioca con il parallelo tra dylan e il malcapitato piedipiatti
la barbato non riesce a fare a meno di bloch ma, allo stesso tempo, non relega i nuovi ispettori alla solita fastidiosissima comparsata
prima copertina di cavenago interlocutoria, una foto di famiglia, ma ben fatta
devo però dire che la o con dentro dylan dog nun se po vedè
voto 5+
gli anni selvagginumero 364, dicembre 2016, testi baraldi, disegni mari, copertina cavenago
mari fa quel che può, tra mezzatinta e galeone, ma la storia è troppo brutta... e per me bocciare una storia disegnata da mari ce ne vuole
la baraldi mi era piaciuta nel genere erotico soft di "la mano sbagliata" qui purtroppo sbaglia tutto: dylan con il birrozzo e le pasticche al seguito di una band hair glam sleaze metal eccetera eccetera sono "immagini che non avremmo voluto mai vedere" con la pretesa di inserirsi maldestramente nella continuity: ci viene spiegato il motivo per cui dylan apprezza così tanto il metal, il motivo per cui entra in polizia e il motivo per cui smette di bere, il tutto ricollegato all'onnipresente john ghost
unica cosa da salvare forse il campionamento degli omicidi, ma ridicola la reazione buonista di dylan allo smascheramento dell'amicone fratellone
ho avuto la netta impressione di un albo destinato a lettori occasionali... terzo albo consecutivo che stronco, ahia, che succede?
almeno la copertina punk è simpatica... e preferisco il nuovo frontespizio a quello di prima
voto 4
cronodrammanumero 365, gennaio 2017, testi ambrosini, disegni di ambrosini e dell'edera, copertina cavenago
lecito domandarsi se tutte queste sfumature nascoste, tutte queste citazioni colte non intacchino la fruibilità di un albo bonelliano
ma la risposta, a mio avviso, è semplice: questo è dylan dog, tra di noi ci capiamo al volo anche quando non ci capiamo....
contaminazione tra noir e non si sa bene cosa, fantasy babilonese, storia di demoni e fantasmi impreziosita dal doppio binario spazio-temporale
nel derby tra i due disegnatori ho preferito dell'edera, ambrosini l'ho visto un pò meno bene del solito, però è pur sempre ambrosini, sempre lui a condurre le danze
i mostri del mercato dei polli sono disegnati da dell'edera, ma sono mostri tipicamente ambrosiniani... e come mai tutti questi ebrei ortodossi in giro per londra?
è un'appendice di "una nuova vita" (che per me rimane almeno una spanna sopra), ma occhio anche a "inferni" (la migliore storia di dylan dog, secondo me)
soprattutto per i toni sapientemente grotteschi, beffardi: l'auto nuova, un groucho sugli scudi con occhiali da sole e mangia canarini, da sganasciarsi nel finale
di questo clima si giovano, incredibile a dirsi, anche rania e carpenter, che qui vediamo coinvolti in battibecchi più coloriti del solito
copertina surreale classica, molto bella, mi piacciono parecchio anche i colori
voto 8/9
il giorno della famiglianumero 366, febbraio 2017, testi secchi, disegni di vincenzo e piccioni, copertina cavenago
un terzetto di autori neozagoriani, secchi (zagor special "la valle dell'eden"), di vincenzo e piccioni (zagor le origini), un dylan dog tradizionale, provinciale e cimiteriale, con annessa poliziotta gravida e assistente alla jenkins... una storia innocua, sfasata, strano il contrasto tra grigie beghe ereditarie e la demenza galoppante degli emuli mansoniani (ricorda la cover band di "uno strano cliente"), eccessiva la cretinetta che si fa i selfie, e appare un pò troppo ingenuo anche il deus ex machina del fantasma, comunque può arrivare ad una risicatissima sufficienza... copertina simpatica, recchioni mi pare ci tenga parecchio all'aspetto musicale
voto 6
la ninna nanna dell'ultima nottenumero 367, marzo 2017, testi baraldi, disegni roi, copertina cavenago
dopo lo shock di "gli anni selvaggi", la baraldi esce con una storia molto più tradizionale tra cantilene bambinesche, labirinti di specchi e fiabe, c'è pure la volpe e l'uva
'na chiaverottata... stavolta è colpa mia... è il genere di storie "alla roi" (con tanto di raccontino incorniciato) per le quali non ho nessuna nostalgia... il punto più basso è la conferenza con il politico, le frasi fatte sugli immigrati e rania in vena di citazioni colte... e l'ingoio del petardo
curiosa la cliente del mese vestita come groucho e la teoria sulle fiabe modificate: sta succedendo con il politicamente corretto...
copertina molto bella, e mi piace anche il titolo chilometrico
voto 5+
il passo dell'angelonumero 368, aprile 2017, testi e disegni di simeoni, copertina cavenago
a me è piaciuta, storia abbastanza semplice, ordinaria, tradizionale, per me più che sufficiente, impreziosita da due buone sequenze
quella in cui dylan incontra il mostro con i gatti sbranati dappertutto (10 pagine di vignette mute) e quella finale con dylan che va a salvare rania in tutù
vado controcorrente: a me rania non dispiace, quando a utilizzarla è simeoni... preoccupa il finale da telenovela, ma spero che prima o poi dylan riesca a... ci siamo capiti
altre cose da segnalare: il travestimento di dylan (tipica rujata), il cazzeggio con i teschi, la battuta su tex
bella la copertina di cavenago, classica
voto 6/7
graphic horror novelnumero 369, maggio 2017, testi ratigher, disegni montanari, grassani e bacilieri, copertina cavenago
recchioni ha detto che voleva spaccare in due i lettori... confesso di essere in quella metà che ha apprezzato, con moderazione...
alla fine, nonostante tutto, il fumetto cosiddetto vecchio, brutto e basso ottiene la sua romantica rivincita sul presunto "alto" e sul nuovo che (dis)avanza... ovvero il puzzone hipster che si autoincensa (da applausi la battuta di dylan sul presunto fascino del puzzone), denigra il vecchio fumetto nazional popolare (curiosi i riferimenti a "il tagliagole"), ma non fa altro che produrre cagate trash come e peggio di prima... nel vero senso scatologico del termine, considerata la fulgida ambientazione in un cesso pubblico
albo autoironico ma un pò troppo masturbatorio: la parodia di foster wallace, ken follett e nicolas winding refn, il satanasso, "ti strappo la spina dorsale e mi bevo il tuo midollo" ipse dixit....non siamo lontanissimi dall'esordio di ratigher "in fondo al male" che a molti è piaciuto ma che io ho trovato imbarazzante, fin troppo sgradevole, anche se con alcune soluzioni interessanti soprattutto graficamente... qui abbiamo uno strambo abbinamento tra il dissacrante bacilieri e gli olografici old boys, montanari e grassani
della copertina mi piacciono soprattutto i colori e il trait d'union con daryl zed
voto 6
il terrorenumero 370, giugno 2017, testi contu, disegni casertano, copertina cavenago
peccato, la copertina e la prima tavola di casertano in stile 11 settembre mi attiravano e il problema non è il genere, perchè anche in "apocalisse" si scherzava sull'argomento
la fretta di cavalcare la psicosi del momento ha partorito una roba imbarazzante, banale, e vien voglia di votare salvini... alla mia età non mi dovete far leggere 'ste robe, per dio
molto meglio il mini-esordio della contu su zagor "memorie dal passato" nel maxi "i racconti di darkwood"
voto 4
arriva il dampyrnumero 371 di dylan dog, luglio 2017, testi recchioni gualtieri, disegni bigliardo, copertina cavenago
i disegni di bigliardo sono uno spettacolo, però i due personaggi non ci azzeccano niente l'uno con l'altro, il crossover è forzato
è uno stiracchiato preambolo di quello che poi si vedrà su dampyr, lunghe e necessarie presentazioni, un pò d'azione: non male la parte con dampyr e compagnia bella che irrompono nell'appartamento infestato dai vampiri... stendiamo un velo pietoso su john ghost, patetico... va un pochettino meglio con gli altri "segni distintivi", la demenzialità di fondo: i travestimenti di groucho, la tagliola, una vittima sacrificale, la scenata buonista con dampyr che giustamente spacca il naso a dylan
è una trashata che fa rimpiangere RUJU, aridatece "polvere di stelle", "notti di caccia", anche la sottovalutata "la furia dell'upyr"
meglio la seconda parte di boselli, a partire dall'ambientazione scozzese...
come copertina preferisco quella con dampyr in primo piano...
voto 5+
il bianco e il neronumero 372, agosto 2017, testi barbato, disegni roi, copertina cavenago
barbato qui al servizio di uno sfavillante ROI, un albo come mater dolorosa, ascensore per l'inferno, eccetera in cui i disegni fanno la storia...
una barbato ormai intrappolata in un metafumetto sempre più grottesco, a metà tra mater morbi e l'uomo nero di mignacco, più che babadook sembra monsters & co. della pixar
un calderone metafumettistico disneyano: il bianco e nero bonelliano (recchioni nell'horror club cita anche darkwood), il bianco e nero razziale più banalmente, il buonismo e il cattivismo, padri, figli, baci e abbracci, dylan dog assistente sociale dell'incubo... che fastidio il bimbominkia dell'uomo nero
al di là dell'indubbia saturazione metafumettistica, non mi è dispiaciuta la personificazione della paura e interessante la teoria dell'assuefazione
ma non fatela leggere a burattini che potrebbe spiegare perchè zagor non si stupisce più di niente... ah vero, già fatto
io "il nero della paura" non so nemmeno cosa sia... quindi per me il bianco e il nero è stato un inedito a tutti gli effetti
copertina straordinaria, un capolavoro, questo è un genio
voto 6-
la fiammanumero 373, settembre 2017, testi palmeri, disegni caluri, copertina cavenago
"effetto ratigher", ratigher e palmeri si approcciano al fumetto nazional popolare forse pensando che a noialtri basti la lezioncina mensile, i soliti luoghi comuni...
qualcosa mi è piaciuta: i disegni, il parallelo tra l'ospedale e la scuola diaz, le continue citazioni musicali, i clash, the wall e ian anderson
ma la pillola non va giù... è vero, anche lillie era un'odiosa psicopatica, la retorica c'è sempre stata, però adesso si fa un pò troppo militante...
e quanto sono ridicoli tutti 'sti selfie, sti messaggini, e tutta sta tiritera sul finto imborghesimento di dylan con finale trash
mò tocca a carpenter citare pasolini, mentre bloch e groucho sono ormai marionette nelle mani di ghost e recchioni
meglio l'anarchia del bistrattatissimo simeoni, che almeno citava distretto 13
copertina che ricorda quella di "possessione diabolica"
voto 5
la fine dell'oscuritànumero 374, ottobre 2017, testi uzzeo, disegni santucci, copertina cavenago
fermo restando che la post-verità è un'invenzione dei perdenti che se la prendono con gli elettori brutti, sporchi e cattivi, senza con questo voler negare l'ossessione pro e contro i migranti e il disvalore penale di alcuni episodi, come quello dei no vax.... a me l'albo è piaciuto, pur con tutti i suoi innegabili eccessi...
sì, la storia di uzzeo è luogocomunista, intellettualoide, delirante in certi momenti: le mano de dios (come quelle di "il mondo perfetto"), il finale, il family day, il gioco di parole fili/figli manco chieverotti avrebbe osato tanto... però i disegni di SANTUCCI sono strepitosi e alcuni passaggi sono davvero inquietanti, visionari, violenti: la strage di westminster, i burattini umani, la povera bimba martoriata con metafumetto a pagina 45... da segnalare anche pazuzu a pagina 20, in basso a destra...
albo accettabile tendente al buono, un buono che però va contestualizzato al periodo: un dylan dog sempre più distante dal mio dylan dog ideale
copertina straordinaria, un capolavoro, questo è un genio
voto 6/7
nel misteronumero 375, novembre 2017, testi sclavi, disegni stano, copertina cavenago
sclavi un pò meglio rispetto alle deprimenti "marty" e "dopo un lungo silenzio", ma il cupio dissolvi finale è molto più di una metafora
storia di nessuno? cortesemente non bestemmiamo, è un passaggio di testimone (o quello che è) tra la morte e john ghost (o chi per lui)
la danza macabra un contentino per i vecchi lettori, ma per me è l'apocalisse di uzzeo è superiore anche come disegni
copertina semplice ma molto bella, bravo cavenago
voto 6
graphic horror novel: il sequel!numero 376 dicembre 2017, testi cajelli, disegni ripoli, copertina cavenago
l'originale o presunto tale parlava di fumetti, qui si parla di serie tv, ma questo metafumetto inizia un pò a stancare personalmente
troppe frecciate o lisciate di pelo ai forumisti, blogghettari, nerd o detrattori che dir si voglia, e una frecciata inutile a 007
va detto che la sceneggiatura di cajelli è abbastanza asciutta e dylaniana (videodrome), ma le battute di groucho sono di basso livello
mi è piaciuto invece il sogno con le didascalie volanti, e il primo omicidio con il disegno di sangue sul pavimento...
ripoli mi è piaciuto molto, la storia un pò meno, può essere 5 come può essere anche un 6 risicato
prima copertina bruttina di cavenago, però almeno non c'è più quella testolina nel logo
voto 5/6
non umanonumero 377, gennaio 2018, testi marzano, disegni camagni, copertina cavenago
parente povero, anzi straccione, dei "vampiri" sclaviani... anche camagni sembra voler rievocare un pò ambrosini, un pò dall'uomo
a scanso di equivoci, i disegni mi sono piaciuti... la storia, come la precedente, può essere da 5 come può essere da 6 risicato
marzano segue giudiziosamente i dettami di recchioni, un pò di fermento razziale qui, un pò di continuity lì (il soprintendente neonazista)
però, nonostante il livello medio-basso, la storia è simpatica: mi è piaciuto il finale fracassone ("il piccolo diavolo") e l'omaggio a belushi "io odio i vampiri nazisti"
carpenter esce bene da questo episodio, sì, insomma, meglio del solito, mi è piaciuto come prende di petto i black live matter
torna la povera rosenthal (doktor terror) giusto il tempo per essere brutalizzata nell'indifferenza generale, ma l'ultima tavola è simpatica
insomma, meglio di liam il bugiardo, giovani vampiri, eccetera, ma inferiore a "tra moglie e marito non mettere il dito" che è la migliore di marzano a mio avviso
non male la copertina, tradizionale
voto 6
dormire, forse sognarenumero 378, febbraio 2018, testi simeoni, disegni freghieri, copertina cavenago
mi aspettavo qualcosa di più da questo dittico di simeoni, con il ricordo ancora fresco dell'ottima "nel fumo della battaglia"
e perchè no, attirato anche dai titoli, secondo me molto belli... ma purtroppo oltre una sufficienza, pur abbondante, non si va...
è una solida ghost story, disegnata da freghieri (e chi se no?), che cattura subito l'attenzione con una vicenda toccante (il blocco della crescita)
ma l'interesse tende a scemare man mano che si va avanti, atmosfera triste di maniera, c'è anche la battuta sul catasto
copertina semplice ma efficace
voto 6
il tango delle anime persenumero 379, marzo 2018, testi simeoni, disegni brindisi, copertina cavenago
mi aspettavo qualcosa di più da questo dittico di simeoni, con il ricordo ancora fresco dell'ottima "nel fumo della battaglia"
e perchè no, attirato anche dai titoli, secondo me molto belli... ma purtroppo oltre una sufficienza, pur abbondante, non si va...
più o meno si equivalgono, questa magari ha qualcosina in più, storia più surreale della precedente: zombi, la morte e la trelkovski con la siringa di adrenalina...
argomenti un pò noiosi (l'assicurazione) e troppe battute stupide su internet, come ho già detto è stato un errore portare dylan dog ai giorni nostri
sempre buoni i disegni di brindisi con mezzetinte e retini... certo, le sue storie del passato rimangono insuperabili
buona anche la copertina
voto 6+
nessuno è innocentenumero 380, aprile 2018, testi barbato, disegni saudelli, copertina cavenago
la bella copertina di cavenago fa pensare chissà quale nuovo supplizio kafkiano avrà escogitato la barbato... ma con il mitico saudelli si sa già che sarà una farsa
è un'operazione simpatia sui nuovi personaggi e sulle dinamiche della gestione recchioni: simpatica la famiglia di carpenter, l'avvocato jenkins, la scena con l'aston martin di roger moore e la raffica di gaffe di groucho sulla cecità... carpenter, insomma, ne esce bene... dopo alcuni tentativi fatti da simeoni per addolcire rania, arriva la barbato e la scaglia contro dylan, e la cosa non mi sorprende affatto, considerato come la pensa la barbato sul rapporto tra dylan e le donne... ammetto che non sono il massimo questi personaggi, un pò da telenovela, ma nei loro confronti non ho tutta questa acrimonia che hanno gli altri lettori.... invece continuo ad essere perplesso su john ghost che sta sempre in mezzo
dato il contesto, anche il tema razziale è trattato in maniera più ridanciana, vedi la simpatica sfuriata metafumettistica di gorman contro i personaggi buonisti e contro recchioni che non l'ha promosso al ruolo di ispettore: forse si era scordato di "anime prigioniere"? gradevole l'ennesimo omaggio a umberto eco (mancava da tanto), troppo ridicoli i discorsi sul male... io sono un estimatore sia di saudelli che della barbato quindi non ne posso parlare male, però ammetto che questa storia non è il massimo
e anch'io ho nostalgia della barbato originale, l'unica in grado di poter competere con sclavi
voto 6
tripofobianumero 381, maggio 2018, testi eccher, disegni armitano e furnò, copertina cavenago
musica di merda, lovecraft, tripofobia e una poliziotta mestruata mischiate alla rinfusa in una pessima chiaverottata
eccher neanche su zagor mi ha impressionato (speciale "la nave del mistero" e una mini-storia), ma sempre meglio che qui
prima copertina oggettivamente brutta di cavenago, da salvare solo i disegni di armitano e furnò
voto 4
il macellaio e la rosanumero 382, giugno 2018, testi ruju, disegni des dorides, copertina cavenago
decisamente la migliore storia da diversi mesi a questa parte, e addirittura una delle migliori di ruju... sì, proprio ruju, ci sarebbe da riflettere
nulla di eccezionale, cala un pò nel finale, ma comunque un buon thriller impreziosito da intermezzi "dattilografici" alla de nardo o da "la casa dei fantasmi"
prologo cattivello, con l'omicidio di una maestrina: mentre sclavi è diventato un pezzo di pane, ruju invece si è incattivito, vedi anche "vietato ai minori"
molto gradito l'omaggio a paola barbato interpretata da una scrittrice in crisi di ispirazione, anzi non è più lei... non so se il parallelo è voluto...
per bloch un buon ruolo, "barbatiano" anch'esso, però la polizia brancola un pò troppo nel buio, negligenza totale sulle scene del delitto...
dylan peggio di pasquale ametrano, gli fregano anche le gomme della macchina
molto belli i disegni di des dorides e bella anche la copertina, elegantissima
bello anche il titolo
voto 7+
profondo neronumero 383, luglio 2018, testi argento piani, disegni roi, copertina cavenago
è stato piacevole scovare qua e là qualche traccia dello stile dell'argento regista, anche se non so dove inizia argento e dove finisce piani
però ad esempio la sequenza muta di pagina 50, 51, 52 è tipicamente argentiana... mi ha incuriosito sia l'argomento scelto (anche se saffo è sempre stato presente in argento), sia la padronanza del mezzo... i dialoghi con la baronessa ricordano certe cose di sclavi, dello sclavi d'annata... interessante la storia di lais di corinto, un pò meno le citazioni di sfumature di grigio e codice da vinci, e i soliti selfie.... però, sì, mi piacerebbe leggere altre storie di argento, anche se ho già capito che si è trattato di una toccata e fuga
bella la copertina con effetto speciale, buoni i disegni di roi, soprattutto le parti più carnali
voto 7
la macchina che non voleva morirenumero 384, agosto 2018, testi simeoni, disegni gerasi, copertina cavenago
mah alla fine questo omaggio al maggiolone "christine" è più o meno sullo stesso livello di "la rivolta delle macchine", genere poco fortunato su dylan dog
forse un pò meglio (il finale chiaverottiano era indigeribile), si potrebbe dare anche un 6 risicatissimo a voler essere generosi...
storia noiosa, troppi dettagli su auto, vernici e parafanghi (non sono un appassionato della materia), un safarà buttato lì e congetture finali risibili
non accade molto e quando accade è trash come a pagina 67 o nel duello finale tra dylan e il maggiolone posseduto, che comunque non mi è dispiaciuto
però non si è capito bene in cosa consistesse questo alchimista von heller, già apparso in "il sapore dell'acqua"
gerasi meno bene delle altre occasioni... copertina staniana media, ovvero brutta
battutacce da caserma a pagina 60
voto 5+
perderai la testanumero 385, settembre 2018, testi baraldi, disegni tanzillo, copertina cavenago
la bella copertina di cavenago mi aveva fatto pensare subito all'isis... giammai... i cattivi possono essere solo bianchi e nazisti su dylan dog
questa storia devo dire che mi ha fatto uno strano effetto: durante la lettura non mi è sembrata così male, credo soprattutto grazie ai disegni di tanzillo, ai tanti dettagli graziosi (le donzellette, la mezzatinta, i luoghi), ma dopo aver chiuso l'albo mi sono chiesto "ma che ho letto?" sembra un fumetto per ragazzine
dopo l'intrigante esordio "la mano sbagliata", la baraldi sta prendendo una strada troppo mielosa che non posso seguire...
pensieri sparsi: "l'uccisore di streghe" (la gitarella in francia, il fantasma), "concorrenza sleale" (l'indagatrice), "l'odio non muore mai" o "il tempio della seconda vita" (per l'inizio con dylan chiuso nel bagagliaio), le decapitazioni trash alla chiaverotti, la premiere di "zombi alle piramidi", maria antonietta, cagliostro, vincenzo peruggia, hugh grant (al posto di everett), il groucho francese e i gattini, e poi questo antonio varelli, di professione banditore, che dovrebbe tornare in una storia futura, come l'evanescente von heller
voto 4
hyppolitanumero 386, ottobre 2018, testi marzano, disegni dall'agnol, copertina cavenago
copertina alla dylan dog, classica, perfetta, mentre i disegni di dall'agnol stavolta mi sono piaciuti meno del solito...
partono benissimo, poi qualcosa si incrina e il finale sembra tirato via... proprio ora che marzano ha finalmente azzeccato una storia
una buona idea d'altri tempi (il killex giardiniere) e una contro-carrambata chiaverottiana, mutismo d'atmosfera e tecnologia usata bene
dopo tante brutte recensioni, voglio alzare il voto a marzano, anche se "tra moglie e marito non mettere il dito" rimane il cult
quando dylan porta la vecchia al cinema ho temuto per il peggio :shock:
e adesso la meteora, di cui sento dire peste e corna
voto 6+
che regni il caos!numero 387, novembre 2018, testi recchioni, disegni leomacs e nizzoli, copertina cavenago
sarebbe da SENZA VOTO, "storia" (per modo dire) che ho difficoltà a valutare, non so cosa scrivere, sia perchè ormai è stato scritto tutto, sia perchè non ho ancora capito se devo odiarla... recchioni ha già raggiunto il suo scopo: parlarne bene o male, purchè se ne parli... facendo fessi tutti quanti, provocare, polarizzare
impressioni personali: ho trovato divertente la prima parte, la "cafonata", golconda rivista dal dirompente leomacs, e in questa prima parte ho apprezzato persino lo sproloquio di john ghost sulla storia dell'umanità e sui barbari/migranti affamati... mentre mi ha annoiato parecchio la seconda parte, con i selfie, le app, "i mostri siamo noi"
oggettivamente: la forma è diversa da quella di un tempo, un citazionismo e un metafumetto spinto oltre il limite... con l'insopportabile ghost recchioni marchia a fuoco dylan dog, come a dire "qui comando io, adesso" un personaggio odioso metafumettisticamente, nel senso che vorresti strappare le pagine in cui compare
più che una storia sembra un saggio a fumetti sui diritti e doveri di dylan dog nel panorama fumettistico e nella società
ma, detto questo, nella sostanza, cosa dice recchioni di diverso da quello che dicevano sclavi o l'idolatrato chiaverotti? è sempre la stessa rroba anti-reazionaria, è una rimasticatura
stavolta non c'è un'epidemia zombi (o un'epidemia da coronavirus), ma una meteora, con tutto il trash che ne consegue... non c'è più umberto bossi, ma salvini
meno scontato l'attacco frontale a certa agiografia occidentale (churchill, la famiglia reale)
la copertina mi piace, fantastica la variant presentata in fiera
sempre gradita la citazione di scheggie di follia
voto 5/6
esercizio numero 6numero 388, dicembre 2018, testi barbato, disegni freghieri, copertina cavenago
albo passato alla storia per il refuso "hearth" (invece di earth) ripetuto tre volte nella prima pagina, cose che capitano, però bisogna ammettere che stavolta è grossa
purtroppo c'è un altro motivo per cui non dimenticherò mai più questo albo, è il peggiore della grande barbato, ho il cuore in mille pezzi
è il suo "bosco degli assassini", ci sono molte analogie.... e al di là della verbosità, sono proprio gli argomenti a non funzionare, i superpoteri...
la continuity (l'influenza della meteora, i diversi, l'eroe) cerca di dare un senso a questa storia che un senso non ce l'ha
salvo solo la morte della ragazza e della maestra e i disegni di freghieri
la copertina è molto bella, omaggio a "il villaggio dei dannati"
voto 4
la sopravvissutanumero 389, gennaio 2019, testi baraldi, disegni piccatto, copertina cavenago
da tutti gli amori di sally a tutti i disastri di sally... a me questa storia alla final destination è piaciuta, e piccatto ritrova sè stesso, la sua migliore prova da tanti anni a questa parte
mi è piaciuta la scena iniziale dell'incidente aereo a cui si ispira la copertina di cavenago, una simpatica locandina da film apocalittico di serie b
c'è molta cura nei dettagli: i puzzle, la mezzatinta, le scene mute come a pag. 64 (i quadri), la luce che va e che viene nella metro
frasario da baci perugina ("casa non è un posto ma qualcuno da cui far ritorno", "i veri paradisi sono i paradisi che si sono perduti", "tu sarai sempre il mio final boy")
tipici sentimentalismi della baraldi, tuttavia giustificati dal tipo di storia e da un esito amaro tipicamente dailaniano...
il nesso con la meteora è forzato, un bombardamento di detriti tanto per gradire e un controfinale da far rivoltare nella tomba billy wilder
un altro difetto della storia sono le troppe scene che avvengono in flashback
voto 6+
la caduta degli deinmero 390, febbraio 2019, testi barbato, disegni casertano, copertina cavenago
dopo il brutto esercizio numero 6, la barbato si riscatta subito con una buona trappola delle sue, un pò saw e "il giudizio del corvo" (notevole la sedia della tortura, ripresa in copertina da cavenago), un pò truman show (la freddezza scientifica degli organizzatori), "il giardino delle illusioni" (la scena sospesi per aria), "necropolis"
è una storia che vive di vita propria, il nesso con la meteora è dato da alcuni concetti: la caduta degli idoli, l'abiura del buonismo, i vigilantes che imitano dylan dog, i barbari, la società segreta che sembra una succursale di ghost (e magari lo è) con teorie astruse su come deviare la traiettoria del bolide... vabbè, è vero, ci sono alcune ingenuità...
soprattutto nel finale in cui dylan riesce a spuntarla troppo facilmente, ma non starei lì tanto a sottilizzare, è un fumetto di 94 pagine
ennesimo omaggio a ZAGOR da parte di barbato, recchioni e casertano, con tanto di battutina sul fantomatico lato tagliente e contundente della scure
tipicamente barbatiana la "donna del mese" culturalmente ostile a dylan e pure più vecchia di lui... la fornero, in pratica...
voto 8
il sangue della terranumero 391, marzo 2019, testi barbato, disegni dell'edera, copertina cavenago
sembra una storiaccia di serie zeta, ricorda "un mondo sconosciuto" (la casa), trash island (il mercenario), una chiaverottata (la strega), una rujata (i russi)
in pratica è la versione barbatiana di "tra moglie e marito", 'na "cafonata" d'autore alla recchioni: dylan pitturato come rambo, mascherato come zorro o batman
idea tanto assurda quanto divertente (il grande fratello, il controfinale) e pure inquietante (la strega che mangia i bambini, compresi i propri figli)
dell'edera ostico, capisco perfettamente le critiche, ma dà quel tono grottesco che ci sta come il cacio sui maccheroni
la copertina cattura perfettamente l'idea, tradizionale ma con un dettaglio trash come il lanciafiamme
per quanto riguarda la continuity, ho trovato un pò deliranti i siparietti con bloch...
meglio l'horror club in cui recchioni inscena un dialogo tra gagarin e armstrong
voto 7
il primordionumero 392, aprile 2019, testi barbato recchioni, disegni martinello, copertina cavenago
la storia che de nardo non ha mai scritto... un fantasy adolescenziale che punta tutto sui disegni e con un pò di lovecraft grattuggiato sopra
tracce di barbato? nell'insolita coppia con una donna più matura (la filosofa di "la caduta degli dei"), ma si sente sempre di più l'influenza di recchioni
nel ruolo di dylan prescelto salvatore del mondo, forse nella battuta metafumettistica di pagina 67 e sicuramente nell'imbarazzante controfinale con ghost e la regina...
la storia è assurda (l'aborigeno che ingoia una statuetta) e anche un pò monotona, con un finale che ti fa dire "tutto qui?"
ma come detto il deus ex machina della vicenda è MARTINELLO, uno dei miei preferiti del nuovo corso, che si diverte a mettere sottosopra londra...
mi ha riportato alla mente anche le geometrie piccattiane di "maelstrom"
copertina fantascientifica piacevolmente ingannevole
voto 6+
casca il mondonumero 393, maggio 2019, testi baraldi, disegni brindisi, copertina cavenago
storia della baraldi che si incastra perfettamente non nella meteora, ma in un genere dylaniano, il lacrima comic (johnny freak, il calvario)
accetto il "ricatto", capisco che un autore voglia mettere su carta un dramma personale (il terremoto dell'emilia)
e capisco anche che queste storie sono parte integrante di dylan dog e trovano un largo consenso presso i lettori
la storia non è brutta, brindisi è sempre brindisi, ma per me non basta questo per fare un buon albo di dylan dog, mi sono annoiato
dylan che pensa a far sesso mentre a pochi metri si soffre, è brutto dirlo, ma è una cosa che ci può stare su dylan dog
mentre non so cosa pensare di questi sciacalli in stile arancia meccanica oppure delle gag senza senso di groucho
blasfemo il predicatore mostruoso che cita gesù cristo, ma nel finale c'è il contrappeso (dylan crede nel paradiso?)
bella la citazione di alda merini, copertina semplice ma efficace
voto 5/6
eterne stagioninumero 394, giugno 2019, testi barbato, disegni nizzoli, copertina cavenago
altra storia che faccio fatica a valutare, mi ha annoiato, probabilmente non l'ho capita
suggestiva ma sfuggente: i cambi di stagione all'interno di una stessa giornata come metafora delle fasi schizoidi?
l'inquietante incontro con la ragazza, la stufa, la clinica dismessa, la madre pazza chiusa dentro
con sottofondo buonista (i diversi da compatire pure se effettuano attentati con furgoni ariete)
e il solito discorso sull'amore che va e che viene, inserito in un contesto distopico e malato
atmosfere alla cossu di nizzoli, disegnatore su cui si punta molto mi pare di capire
copertina semplice ed efficace, gioco di rimandi a "l'eterna illusione"
fastidioso il prologo con ghost
voto 5/6
del tempo e di altre illusioninumero 395, luglio 2019, testi e disegni ambrosini, copertina cavenago
carmelo bene for dummies "occhio zombi che stasera vi spacco il cervello" mi sembra la definizione perfetta per AMBROSINI, il bene dylaniano
è vero, è contaminato dagli sproloqui di john ghost, che sembrano sempre di più una replica dell'horror club... e gli argomenti sono indubbiamente ostici
e alcuni primi piani di dylan sono tirati via, l'età avanza per tutti a dispetto delle teorie metafumettistiche, il tratto non è più quello di un tempo...
ma da dylan dog io mi aspetto piccoli stranianti capolavori proprio come questo "STROMBOLI", stupendo omaggio al cinema muto tedesco, a rossellini e alla tragedia greca
bello anche il collegamento con "una nuova vita" (la migliore storia di questa centuria), con la battaglia della somme e dylan soldato
e anche quello con "il lungo addio" con le grotte e la fidanzatina (e con quella di "il guardiano delle memorie" fanno tre)
a suggellare il legame con il dylan dog che fu c'è pure la filastrocca della morte, simpatica l'idea di darle il volto di judi dench
dopo umberto eco, un altro intellettuale italiano (da poco scomparso) compare sulle pagine di dylan dog, emanuele severino
è il vertice qualitativo, manco a dirlo, di questo ciclo della meteora, e una delle migliori post-300
copertina di cavenago epica, titolo anche
voto 9
il suo nome era guerranumero 396, agosto 2019, testi eccher, disegni siniscalchi, copertina cavenago
altra storia di difficile valutazione per quanto mi riguarda, storia sgangherata anche in considerazione del tema trattato: mi aspettavo un'altra storia strappa lacrime, invece è un rozzo incrocio tra "gli uccisori", "sulla pelle" e ghostbusters... intanto abbiamo i puntuali scontri razziali, ma stavolta anche i neri fanno la loro parte: stuprano una poliziotta, subiscono e ricambiano con attentati e linciaggi... poi carpenter prende una svolta grottesca, un criminale di guerra con la sindrome del golfo, ora anche menomato
insomma, eccher meglio che nell'orrida tripofobia, ma dove finisce la storia volontariamente grottesca e dove inizia la storia brutta, venuta male, di cattivo gusto?
come interpretare il tatuaggio che aggiungendo un cerchio diventa il simbolo della pace? oppure la battutaccia di groucho a pagina 72 sui tetraplegici?
a me i disegni di siniscalchi sono piaciuti, dallagnolizzati
la copertina invece non mi ha colpito particolarmente
voto 5+
morbo mnumero 397, settembre 2019, testi barbato, disegni roi, copertina cavenago
albo più che profetico, pubblicato nell'ottobre scorso, anche se il riferimento, tutto interno a recchioni, è a mater morbi
comunque non mi è piaciuto per niente, mi ha annoiato parecchio, due catastrofi pacchiane che si vengono a ingolfare...
retorica d'ordinanza: i diversi, i malati resi mostruosi dal morbo, vengono scelti per salvare l'umanità
unico spunto interessante: le diverse forme attraverso le quali si manifesta il morbo, inquietanti
solito discorso sull'amore passeggero, qui sopravanzato dagli ideali messianici e da un frivolezza grottesca nel finale
bloch sibillino come in "il sangue del terra", personaggio ormai deragliato...
copertina bella più in stile chernobyl che coronavirus
voto 5
chi muore si rivedenumero 398, ottobre 2019, testi barbato, disegni armitano, copertina cavenago
la pessima copertina di cavenago la dice lunga... autoironica la vignetta a pagina 77 con dylan che si sganascia sulla qualità dei testi...
è un omaggio al cinema di stuart gordon, brian yuzna, peter jackson, una piccola follia grandguignolesca, malata forte, attinente all'apocalisse in corso
alcuni passaggi dal sapore anni ottanta: l'impiegato, la moglie cornuta, lo spot pubblicitario dell'eutanasia, le tettone, la folle rievocazione di eyes wide shut
i disegni sono belli assai, ARMITANO meglio da solo che accompagnato, è il mio disegnatore preferito di questo ciclo meteorico
mi sono piaciuti tanti dettagli: dylan sotto la pioggia che cerca la ragazza, i falling men del grattacielo, groucho impiccato, nascosto nel sarcofago a pagina 12
peccato che la storia finisca in caciara, ma forse era inevitabile, non tanto per il genere trash, ma per l'invadenza di ghost...
troppi ritorni, troppa continuity, un antipasto del numero successivo...
voto 6-
oggi sposinumero 399, novembre 2019, testi recchioni, disegni nizzoli, casalanguida, mari, gerasi, stano, copertina cavenago
sarebbe da SENZA VOTO come "che regni il caos", copio e incollo: "storia" (per modo dire) che ho difficoltà a valutare, sia perchè ormai è stato detto tutto
sia perchè non ho ancora capito se devo odiarla... recchioni ha già raggiunto il suo scopo: parlarne bene o male, purchè se ne parli... anche non ci sarebbe nulla di cui parlare...
il fumetto che spiega il fumetto... il matrimonio gay ci sta come gag, come trovata pubblicitaria e come messaggio... però è un sintomo di come si sia andati troppo oltre...
esattamente come in "che regni il caos", la mia parte preferita è la cafonata marveliana con i nazi-vampiri (bravo marzano)
disegnata dal grande casalanguida (il grande inquisitore) e introdotta da una scopata selvaggia e liberatoria tra carpenter e rania
divertente il royal wedding con tutti i personaggi riuniti, bella anche la vignetta di nizzoli con zagor a pagina 22
voto 5+
e ora, l'apocalissenumero 400, dicembre 2019, testi recchioni, disegni stano roi copertina cavenago eccetera eccetera
non lo so se recchioni si crede davvero un grande del fumetto ("...questa è una delle sceneggiature più postmoderniste che abbia mai scritto")
o se lo dice per scherzare o per far rosicare i detrattori... io guardo alla sostanza... guardo ai precedenti: il 300 è orribile, il numero 100 era rrobbetta, mater dolorosa solo disegni
questo 400 è una macchinetta di citazioni abbastanza divertente, mi è piaciuta l'ambientazione alla stevenson e alla conrad, ESILARANTE SCLAVI nei panni di marlon brando
la decapitazione di groucho mi ha fatto tornare alla mente quella di cico ad opera del pequot in "sentiero di guerra", storia di toninelli però influenzata da sclavi
le quattro copertine sotto tutte e quattro molto belle, ma preferisco quella di villa perchè è un colpo al cuore
voto 6+