Cravenroad7

Due avventure, un doppio orrore da affrontare per i lettori!








La figlia dell’attuale fiamma dell’Indagatore dell’Incubo, Sally è una ragazzina bullizzata e infelice. Ma la vita di Sally è destinata ad avere una svolta stupefacente quando incontra una scimmia fuggita da un laboratorio scientifico…



Dylan si reca nell’Essex, per far luce sulla sparizione di un uomo causata da una presenza soprannaturale, nella tenuta di campagna del vecchio Abner. Nella sua casa, costruita su di un terreno che pare trasudare sangue, terrificanti scoperte attendono l’Old Boy…


---------------------------------------------------------------------------------------
Per rendere il topic più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.

La seconda storia ha più di qualche debito con La meute horror francese del 2010 e delle due è quella che mi piaciuta di più. La prima, ancor meno originale, brilla comunque grazie ai disegni di Lauria. Storie senza tanti fronzoli che per motivi diversi ho gradito.
Voto buono.

Lauria molto bravo.
La sceneggiatura, da un soggetto abbastanza debole e avvisato, dice troppo.
Non ho visto l'horror francese, ma (o forse per questo) ho apprezzato la seconda storia anche come testi.

Color Fest più che buono, sia per i testi sia per i disegni.
Lauria, complici i colori e lo spirito sperimentale della collana, l'ho preferito qui rispetto alla regolare.
Torti è alla sua miglior prova dylaniata: senza abbandonare la pulizia del suo tratto, stavolta adotta uno stile più realistico e riesce persino a regalare qualche tavola di puro orrore.
Le storie sono entrambe ispirate da una sincera voglia di raccontare. Creano una certa tensione drammatica (la seconda in particolare), la risolvono nei momenti giusti e hanno personaggi caratterizzarti discretamente.
Due boccate di ossigeno, dopo gli onanismi dell'ultimo inedito e i gualdonismi dell'ultimo OldBoy.

letto la prima, qui Lauria decisamente meglio che sulla regolare, forse aiutato dal colore, anche se continua ad essere un disegnatore non nelle mie corde. Sulla storia c'è poco da dire, tutto già letto e/o visto decine di volte. Ultimamente vedo che da soggetti abusati (forse sono finite le idee) si riesce comunque a tirar fuori una sceneggiatura piacevole e scorrevole (tipo la seconda storia dell'ultimo old boy), qui invece anche la sceneggiatura è ultra telefonata... succede tutto come ci si immagina che succeda, senza nessun guizzo.

Preso e letto al volo, nel senso che è una lettura veloce e in qualche modo soddisfacente.
Copertina: molto più bella di quanto si capisse dalle anteprime, coi crisantemi (?) rossi su sfondo rosso (sembra quasi la versione cupa della copertina di uno shojo) a fare da divano (?) a Dylan che tiene in braccio uno scheletro credo di un bambino. Tutto molto evocativo e ben disegnato. 7+

Prima storia, Quell'inutile complicazione: titolo orribile, storia lineare, che sa di già letto, con tutti (non è vero) gli elementi giusti, senza infamia e senza lode. Buono il tentativo di una trama dal sapore sci-fi, non inedita ma comunque insolita su Dyd. 6 di incoraggiamento.
Lato grafico molto più sperimentale, col tratto di Lauria sempre in bilico sul filo dell'underground, colori fluo, deformazioni e qualche "sfocatura" ad effetto, gabbia classica ma che non si ripete mai uguale per due pagine di seguito, come già visto sulla regolare. Bello bello.
8 o giù di lì.

Seconda, La fossa degli angeli: titolo quasi didascalico, storia ammorbante, cattiva, ma anche qui con fin troppi cliché, ok è horror, ok è scritta bene (non è vero), buona come approccio e gradevole (in senso lato) nel complesso, con un Groucho molto ben inserito. 6 per par condicio.
Lato grafico interessante, non sperimentale nel tratto (tranne alcune vignette ad alto impatto visivo e non solo), si accompagna tutto molto bene con la storia, colorazione fatta bene, che crea un'atmosfera decadente, dai colori spenti, molto azzeccata. 7 che ci sta tutto.

Ora, è chiaro che per me è promosso, è chiaro che mi ha intrattenuto, è chiaro che il Color rimane la mia testata preferita (che sia perché ne escono solo 4 all'anno?), ma non mi dispiacerebbe avere qualcosa in più, che mi destabilizzi o incuriosisca maggiormente, soprattutto come trame, con la quarantina (in questo caso con due storie, forse la scelta migliore) di pagine a disposizione si può fare di meglio a mio avviso.
Comunque consigliato.

V

E' incredibile che nel CF stia diventando consuetudine l'uso di sceneggiature che, seppur in linea di massima banali, si rivelano nettamente superiori a quelle proposte nella regolare.
Se queste due storie fossero state sviluppate in due volumi di 94 pagine probabilmente avremmo due numeri di DYD dei quali saremmo soddisfatti.

ma io invece penso che la prima, proprio perchè parte da un soggetto stra-abusato, giova proprio del fatto di essere corta...

Color fest che si conferma, insieme allo Speciale, la testata più interessante per contenuti e disegni.
Niente di epocale, per carità, ma sono due storie semplici e genuinamente horror.

Sembra pazzesco doverlo scrivere.

S
-P
--O
---I
----L
-----E
------R



Forse sarà la penuria di cose decenti sull'inedito, forse sarà la liberazione del "meta-" per virare verso impianti più classici in concretezza... ma sinceramente, preceduto dai vostri commenti, pensavo in qualcosa di meglio su quest'ultimo CF

La cosa migliore - e non mi aspettavo diversamente - è il lato grafico, a partire dalla copertina abbastanza inquietante ed a tema con entrambi le storie, se non ripresa alla lettera internamente (v. vignette p.18.ii e 82.iv). Peccato per quel rosso sullo sfondo, che come per l'inedito attuale, c'azzecca davvero pochissimo.

A parte il continuum con Lauria ai disegni, curioso come anche queste storie presentino degli elementi (nel pocobene e parecchiomale) in comune con alcuni albi recenti... tipo lo smart-bullismo telefonato della prima con l'ultimo inedito della Contu, risolto anche qui con un predicozzo rasserenante rivolto da Dylan alla "creatura", come è avvenuto con quel birbante di Mr Punch o sul Magazine nella storia più moscia di Cavaletto in oltre un decennio. Mentre nella seconda vediamo un vago parallelo (Ambrosini-ano) delle responsabilità paterne rispetto a future/passate proli, con qualche spunto vagamente catto-misticheggiante, come nei recenti Esorcisti di Marzano.

Due storielle senza pretese, che per quanto ben disegnate, non danno alla pubblicazione a mio vedere oltre un 6 e 1/2 come valore complessivo.
Ho preferito nettamente la Barbato in giallo sul Magazine ed Enna vintage sull'Old Boy SanValentinesco. Persino Marzano ha avuto qualcosa in più (e in meglio) da dire nell'ultimo Old Boy che ho linkato sopra. Di Gregorio lo devo ancora leggere sempre là, ma dubito farà peggio .

Qualche dettaglio...

Quell'inutile complicazione

Testi 6 -
Disegni 9

L'unica inutile (nonché finta)complicazione sono i testi a dei disegni così cool, che potevano benissimo starsene senza nuvolette, risultando più esplicativi di un canovaccio ritrito e orbo di punte di nota.
Lauria con la colorazione fa molto meglio che sull'inedito. Pulp e kitsch in modo fumettoso, con cromie al limite del dark-psichedelico. Alcune prospettive ricordano poi i (video)giochi di ruolo per i combattimenti a turno con visione a volo d'uccello (pp. 20.i e 20.i) .
L'unica cosa che non mi ha convinto sono i soliti tentacoli d'assalto (pp. 23-24, forse perché li ho già visti sull'inedito di questo mese) e le dimensioni del letto di p.5, su cui potrebbe dormirci una squadra di rugby.

Da Cajelli sinceramente mi aspettavo qualcosa in più che la rivincita del Goblin bio-droide superpowerizzato con intenzioni fanta-buoniste, tipo lo scimpanzé di Alfa e Omega. Sarà che l'intro molto minimalista a letto mi aveva spiazzato, ma il ripiego sul bullismo digitale che fa scoccare la vvvviulenza (per empatia) del cucciolo da laboratorio aka arma di sterminio di massa, non mi ha colpito molto. E l'ultima decina di pagine decisamente action da commando sanno quasi di riempitivo coatto (stile "non so dove sboccare, finiamola qui"), togliendo qualsiasi interesse per qualsiasi mancato risvolto .

La cosa peggiore rimane comunque il titolo, che oltre a suonare malissimo a livello logico - esistono forse complicazioni utili in partenza? - si auto-contraddice anche nei termini di quel minimo di senso concettuale di cui la storia vorrebbe agghindarsi nell'ultima pagina.
Gli scienziati infatti si lamentano di non esser riusciti a trovare un criterio adatto per "attivare" la superscimmia, quando invece si scopre che la loro bio-arma agisce (a livello di stimoli) solo grazie in base ad un rapporto affettivo col suo possessore. E quindi definiscono questo "(dis)valore" empatico come seccante complicazione da sopprimere, quando in realtà, all'esatto contrario, potrebbero sfruttarlo cinicamente con due coccole e qualche moina simulata come strumento tarocco-sentimentale per tenersi affezionata la creatura e radere al suolo mezzo Regno Unito.

Meraviglie del complicato ed inutile uso della retorica ad cattsum...


[...]

La fossa degli angeli

Testi 5
Disegni 7

Qui da dire c'è ancora meno.
La provincia spenta e polverosa di Torti mi è piaciuta molto, anche se ricorda più qualche ranch nel Nebraska che la placida campagna dell'Essex. Bene anche le urla e le convulsioni della escort sul letto gravida (pp. 67-70) e con la Trelko seduta su una pozza di sangue in grigiorosso (p. 74, mi è venuto in mente subito Morgan Lost). Il viso di Dylan è un po' instabile, e le parti sfumate con gli "angeli" in modalità-ammucchiata/sbranamento-fulmineo non mi hanno convinto molto (pp. 79 e 92).

La storia di per sé è abbastanza scontata senza valere molto a conti fatti .
Ci mette troppe pagine a caratterizzare Abe, che alla fine è l'unico punto d'interesse sia narrativo che drammatico. Per quanto il fanatismo religioso possa giustificare molte menate, il modo in cui sclera a favore di una strage improvvisata, alla faccia di tutte le polizie, stona parecchio, come il motivo per cui Luke spara al cane dopo l'incidente (p.83). Abbastanza idiota il fatto che gli "angeli" nel pozzo muoiano in fretta e furia per indigestione paterno-faga .
Alla fine non si capisce molto bene di "chi/cosa" sia incinta la escort ancora viva, e perché non si prova qualche controfinalino sospetto sul cane.

Infine un consiglio scolastico per l'autore, a livello di semplici dinamiche di sceneggiatura:
non si può pretendere di imbastire verosimilmente una scenetta come quella di pagina 67, con Dylan che entra nella camera (socchiusa) di una tizia che LUI SA di ESSER GRAVIDA stupendosi aggratise nella seconda vignetta pernonsicapisce cosa (vedasi "?!" belli che in kolossal-grassetto senza alcun motivo logico), e poi entrare a sbafo senza neanche bussare, facendo pure finta di esser beneducato chiedendo nella quinta vignetta "non volevamo disturbarla".

Toc toc, ci sei Sicchio? O mi devo disturbare ad andare oltre

Probabilmente un modo furbesco (e parlo non senza un pizzico di malizia) di sfruttare la psicologia del colore per suscitare maggiore attrattiva nel possibile fruitore https://minimegaprint.com/blog/psicologia-del-colore-come-vengono-usati-colori-nella-comunicazione-e-nella-pubblicita/. Ormai è cosa nota che un colore come il rosso viene usato "per attirare l'attenzione" (come accennato in questo articolo pescato a caso, nonostante si sottolinei una possibile preferenza del fruitore medio verso il blu... che comunque risulta meno "vistoso" del rosso). Ma a quanto pare, e basta leggere il tuo post, l'effetto non è sempre scontato...

Comunque anch'io ho acquistato il numero in questione, inutile dirlo, per i disegni di Lauria (che non mi hanno deluso). Spero di trovare il tempo per buttare giù due righe.

Per carità, nulla da ridire sull'uso sublimi-commerciale del rosso (che è anche uno dei miei colori preferiti), ma quando è coprotagonista la camicia di Dylan, finisce per dissolversi a doppio su se stesso...
... come un'anafora cromatica non proprio felice.

E poi manco si sono aggiornati: per questo 2021 il pantone trendy tira sul giallogrigio

Eheheh infatti dovrebbero stare più attenti ai colori che oggi "tirano di più"
Tra l'altro concordo sulla preferenza: è anche uno dei miei colori preferiti

Accidenti, a me invece quel colore (e i giochi annessi tra fiori camicia sfondo e ciò che traspare attraverso le ossa) piace parecchio (un po' meno la scelta del rosso classico per l'ombreggiatura del logo...). E ci vedo dietro pure un bel lavoro di grafica: non è un rosso banale (vedi la regolare) ma è molto scuro eppure carico... Boh magari sono daltonico al contrario, vedo sfumature che non esistono...
Per il resto d'accordissimo con wolkoff su tutta la linea, specie per quanto riguarda la seconda storia, dove spieghi benissimo quello che ho pigramente bollato con un "è scritta bene (non è vero)", hihi.
SPOILER
SPOILER
Comunque sì, sembra più l'America, diciamo un posto qualunque della bible belt piuttosto che il Regno Unito; non si capisce cosa ci faccia in un posto sperduto come quello un avvocato (o quel che è) pezzo grosso della city, con prostituta al seguito e in più armato, non torna insomma.
Su ciò che la escort porta in grembo, lo spiega a pagina 86, è il figlio del figlio maggiore (quello che sta dietro la porta lucchettata). Credo almeno.

V