marionette sì, effettivamente l'avevo un pò sopravvalutata, non è un capolavoro, però è pur sempre un bella storia, il bistrattato gonano ha dato il massimo, coadiuvato da marcheselli e brindisi
certe cose oggi risultano un pò stucchevoli, come ad esempio il cantante di strada, un mix tra brandon lee e mariottide, ma è così anche per tante storie di sclavi, insospettabili...
ma l'atmosfera è quella giusta, con una narratore noir fuori campo alla "de nardo", storia triste fino a diventare lancinante, bello il personaggio femminile, la sua entrata in scena, oppure pagina 55... "marionette" contrappone un orrore macchiettistico e un orrore più profondo, carnale, lo stesso affrontato nella molto meno riuscita "incontri ravvicinati"
addirittura si arriva a parlare di aborto in termini espliciti, con l'aggiunta che il padre potrebbe essere (forse, non si sa) lo stesso dylan!
classica storia "alla barbato" che si propone di terremotare la routine di craven road, con un breve accenno anche sull'identità di groucho
ma è appunto un brevissimo accenno, poi in futuro diventerà un tormentone, fino al parossistico ciclo 666...
copertina bella
voto 8+