Cravenroad7

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#416 - Il detenuto
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 Oggetto del messaggio: Re: #416 - Il detenuto
MessaggioInviato: mar mag 04, 2021 9:55 am 
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Non rivangare il nefasto passato recente rossonero :mrgreen:

In un ipotetico concorso di colpe, Sclavi ha certamente le sue.
Che poi egli sia una persona problematica, fortemente incline alle dipendenze, concettualmente oggigiorno sociopatico e minimamente in grado di sopravvivere se non con le royalties di Dylan Dog, beh anche questo è vero.

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #416 - Il detenuto
MessaggioInviato: mar mag 04, 2021 1:30 pm 
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leonearmato ha scritto:
Non rivangare il nefasto passato recente rossonero :mrgreen:


:roll: Ma ringraziate il volley di Stryger Larsen o la spalla di Scamacca, altrimenti eravate (giustamente) settimi, parlando al present tense :o .

Tornando a Sclavi (che se non erro, tra i vari spunti macabri, è pure vagamente milanista)...
... è cosa nota che per lui Dylan sia sofferta-cosa-morta, avendolo in odio da decenni, se non fosse che gli procura la rendita-paghetta-pen$ione per starsene chiuso in casa da un ventennio, stile Mina/Battisti, alle prese con videogiochi, dvd, serie tv, collezionismo ed altre amenità...
...che sono poi i principali punti di contatto empatico con RR, che glielo fanno risultare aggeggno e su cui condivide la maggior parte delle estemporanee conversazioni, quelle 3 o 4 volte che si sentono all'anno.

Fosse per il suo spirito naturale (ed autoriale) avrebbe soppresso Dylan molti anni fa.
Adesso l'unico interesse è che il carrozzone vada avanti. Recchioni sembrava il novello guru eletto dal gotha italico dei fumettari, e quello hanno scelto per creare attenzione e auto-incensazione dall'indotto dei collusi a questo network. Figurarsi se Sclavi si va a leggere (per supervisionarle) le storielle della Contu o di Simeoni, o mette voce in capitolo sulla politica editoriale delle varie testate da mandare in edicola/fumetteria.

La sua responsabilità è di non volere responsabilità, per una forma di profanazione ed eutanasia da lui stesso ambita.

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #416 - Il detenuto
MessaggioInviato: mar mag 04, 2021 4:14 pm 
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Madonna che fuffa irritante. Uzzeo è il paradigma dello sceneggiatore contemporaneo. Tanto da dire e niente da raccontare.
Lauria azzecca qualche vignetta ma un intero albo con quello stile (a tratti puerile nelle scelte di composizione e sintesi grafica) è decisamente indigesto.
Necropolis ora mi sembra l'Iliade.

Goblin ha scritto:
l’inizio lo fa sembrare il vero seguito della saga 666 , almeno l’unico albo che pare studiato per il dopo 666. che abbiano finito i fondi di storie di magazzino ?
Ma va là, questa e la prossima sono state scritte almeno 4 anni fa. Hanno solo modificato i soliti sovrintendente e papà.

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #416 - Il detenuto
MessaggioInviato: mar mag 04, 2021 8:12 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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Dear Boy ha scritto:
Madonna che fuffa irritante. Uzzeo è il paradigma dello sceneggiatore contemporaneo. Tanto da dire e niente da raccontare.
Lauria azzecca qualche vignetta ma un intero albo con quello stile (a tratti puerile nelle scelte di composizione e sintesi grafica) è decisamente indigesto.
Necropolis ora mi sembra l'Iliade.

Goblin ha scritto:
l’inizio lo fa sembrare il vero seguito della saga 666 , almeno l’unico albo che pare studiato per il dopo 666. che abbiano finito i fondi di storie di magazzino ?
Ma va là, questa e la prossima sono state scritte almeno 4 anni fa. Hanno solo modificato i soliti sovrintendente e papà.



Secondo me, per una volta, aver visto il film (anche con gli occhi chiusi come me) aiuta tantissimo a entrare nel mood.
Probabilmente senza la preparazione mentale che ti fornisce lo stesso, si fatica a comprendere.
Lo hai visto?


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 Oggetto del messaggio: Re: #416 - Il detenuto
MessaggioInviato: mer mag 05, 2021 8:20 am 
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Valla ha scritto:
Sicuri sicuri sicuri? Non è una notizia, ne tantomeno una voce affidabile, ma a me era parso di capire (tempo addietro) che Sclavi non volesse far durare la serie in eterno. Poi magari ha capito come funzionano i diritti d'autore e ha cambiato idea... Ma anche lì le colpe di Sclavi quali sarebbero? Aver esaurito la sua vena creativa?
Non essere più stato iper produttivo? Aver lasciato la sua creatura in mano alla dirigenza Bonelli? Non gradire il ruolo di curatore? Senza polemica (in realtà vedo la cosa in modo ironico, che mi è difficile esprimere per iscritto), ma se le persone che dovrebbero scrivere e gestire Dyd non sono in grado (o i lettori pensano che non lo siano...), non vedo Sclavi cosa dovrebbe fare...stiamo comunque parlando di un progetto partito ormai quasi 40 anni fa, e Sclavi ha avuto forse il difetto di non aver chiarito bene la sua posizione, ma si parla comunque di cose successe ormai più di 10 (20??) anni fa...
Non sto difendendo Sclavi (non c'è n'è bisogno) ne puntando il dito contro RR, che per quanto mi riguarda come curatore ha la stessa valenza di Lapadula al Milan (e chi conosce il calcio sa di cosa parlo)...

V


A me pare che il nome di Sclavi, in tutti i "rilanci" recchioniani, sia stato abbondantemente sbandierato, e pare assodato che sia stato lui a volere lì il RRobe. Che le cose stiano effettivamente così, o che nulla di tutto questo sia vero e Sclavi si sia semplicemente disinteressato di Dylan, le sue responsabilità sulla situazione attuale mi sembrano essere difficili da negare.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #416 - Il detenuto
MessaggioInviato: mer mag 05, 2021 9:10 am 
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Località: Noland
Non ho visto il film Martyrs. Non ho apprezzato quest'albo.
Acquistato più che altro per curiosità verso i disegni, all'inizio li ho trovati eccellenti, man mano che procedevo mi sembravano sempre più pesanti e anche stranianti, senza che riuscissero a suscitarmi emozioni, nemmeno un po' di disgusto nonostante certe scene forti. Comunque a Lauria un 7 glielo assegno.
La storia invece è l'ormai solito minestrone attuale dylandoghiano, prendi di qua, di là, una spolverata di Mater Morbi, Necropolis (ai quali non porta nemmeno le scarpe), surreale, orrore (che dovrebbe essere un ingrediente del fumetto, non il solo), riflessioni saccenti... E attenzione a non farci scappare dentro nemmeno un pizzico di ironia.
Voto complessivo 5.


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 Oggetto del messaggio: Re: #416 - Il detenuto
MessaggioInviato: mer mag 05, 2021 9:22 am 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
bertuccia ha scritto:
Secondo me, per una volta, aver visto il film (anche con gli occhi chiusi come me) aiuta tantissimo a entrare nel mood.
Probabilmente senza la preparazione mentale che ti fornisce lo stesso, si fatica a comprendere.
Lo hai visto?
Non l'ho visto ma mi sembra irrilevante per apprezzare l'albo che dovrebbe camminare con le sue gambe.
Ho passato l'adolescenza a godermi le storie di Dylan ignaro di quanto fossero "ispirate" da altre opere.
La vera delusione comunque è Lauria. Uzzeo è nei suoi prevedibili standard di pretenziosa inconsistenza ma dai disegni mi aspettavo davvero di più viste le anteprime.
La moneta almeno mi piace molto.

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
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 Oggetto del messaggio: Re: #416 - Il detenuto
MessaggioInviato: mer mag 05, 2021 6:51 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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Dear boy non credere. Di solito io aborro gli albi "ispirati a", che poi sono praticamente dei plagi. Ma per capire questa forma di coscienza aumentata, aver visto il film aiuta.
Film che peraltro non augurerei nemmeno al mio peggior nemico. Deviato, malato, disturbante.
Ha avuto un solo pregio: farmi accedere alla comprensione di questo albo :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: #416 - Il detenuto
MessaggioInviato: mer mag 05, 2021 8:36 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
Messaggi: 2493
Dear Boy ha scritto:
Madonna che fuffa irritante. Uzzeo è il paradigma dello sceneggiatore contemporaneo. Tanto da dire e niente da raccontare.
Lauria azzecca qualche vignetta ma un intero albo con quello stile (a tratti puerile nelle scelte di composizione e sintesi grafica) è decisamente indigesto.

Quoto tutto.

bertuccia ha scritto:
(...) per capire questa forma di coscienza aumentata, aver visto il film aiuta.

E lo credo bene: Martyrs (un mezzo capolavoro, nel suo genere) sconvolgeva lo spettatore mostrandogli nei minimi dettagli tutte le brutalità subite dalla protagonista.
Nella storia di Uzzeo, invece, Dylan subisce una sola lesione fisica, in una sequenza liquidata con un paio di tavole e palesemente onirica. Per il resto, si limita a piagnucolare e a parlare da solo.
La mia sospensione dell'incredulità ha retto per una ventina di pagine appena.


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 Oggetto del messaggio: Re: #416 - Il detenuto
MessaggioInviato: mer mag 05, 2021 10:29 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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Ma nel film

SPOILER

Volutamente ci si crogiola negli aspetti più brutali, perversi, morbosi.
Nell'albo si giunge all'introspezione, o ad un grado di coscienza superiore, mostrando una minima parte di questo "martirio".
Come è giusto che sia in questo tipo di lettura.
Nonostante questo mi ha fatto star male, ha suscitato in me quell'orrore che mancava sulle pagine Dylaniate da anni.


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 Oggetto del messaggio: Re: #416 - Il detenuto
MessaggioInviato: gio mag 06, 2021 9:02 am 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Località: Verona
V.M. ha scritto:
E lo credo bene: Martyrs (un mezzo capolavoro, nel suo genere) sconvolgeva lo spettatore mostrandogli nei minimi dettagli tutte le brutalità subite dalla protagonista.


Concordo. Io ho una lunga storia in fatto di horror, il mio genere preferito, e ho sviluppato una certa sopportazione allo splatter (mi sono formato su Herschell Gordon Lewis & Co.), eppure Martyrs mi mise così a disagio che a un certo punto sentii il bisogno di uscire dalla sala a respirare un po' d'aria fresca, sennò non sarei riuscito ad arrivare fino in fondo. Non è tanto per quello che si vede, quanto piuttosto per l'atmosfera di plumbea pesantezza, veramente palpabile, che permea la pellicola, che mi mise davvero a disagio.

Quindi lo consiglio. :dito:

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #416 - Il detenuto
MessaggioInviato: gio mag 06, 2021 3:40 pm 
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sclavi non ha più voglia di scrivere ma potrebbe supervisionare davvero, correggere e riscrivere i dialoghi di tutti gli albi, sarebbe un sicuro innalzamento della qualità. peccato perchè in alcuni dei primi albi lo aveva fatto.

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 Oggetto del messaggio: Re: #416 - Il detenuto
MessaggioInviato: gio mag 06, 2021 3:51 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
skeletor ha scritto:
sclavi non ha più voglia di scrivere ma potrebbe supervisionare davvero, correggere e riscrivere i dialoghi di tutti gli albi, sarebbe un sicuro innalzamento della qualità. peccato perchè in alcuni dei primi albi lo aveva fatto.
e a Recchioni lo paghi tu lo stipendio poi?

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Quindi, sgarbato Dear?
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 Oggetto del messaggio: Re: #416 - Il detenuto
MessaggioInviato: gio mag 06, 2021 4:17 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
Se detengo ancora la libertà di non incarcerarmi in facili conclusioni penalizzanti…
… a me questo albo pare una corposa supercazzola involontaria, corredata da un apparato grafico vistosamente utile a distrarre dalla (pretenziosa) inconsistenza di fondo

Ennesimo piagnisteo mumbleggioso e concettoso sulla condizione esistenzialista della vittima per eccellenza (Dylan) anche quando viene sollevato sulla coda (moscia) il dubbio – sorpresooooone :o – che possa essere un carnefice. Uzzeo prova a rinverdire le fosche allegorie Doe-iane a braccetto col suo compare RR, ma ne esce uno stantio psico-metaforone senza tensione, bisunto di inutili discettazioni aforistiche non richieste sulla condizione del presunto essere “vittima” di ingiustizie, con scangherate pretese di analisi in limine sul senso della condizione/redenzione carceraria :( :( :( .

Il tutto senza un briciolo di prospettiva narrativa – rinviata al prossimo numero? In pratica dovremmo sperare nella Baraldi? Posso pagare già da adesso la cauzione di 4,4€, Vosto Onore? - azzerando qualsiasi spessore del racconto soltanto per il gusto di meta-riflettersi addosso sulla qualunque di un tema altrettanto qualunque, compiacendosi di aver ripreso citazioni cinematografiche trè(s) cool, senza riscontro nell’atmosfera effettiva, figuriamoci nella struttura :roll: .

Come supercazzola alternative va detto che in una semibreve da CF (max 40pp) poteva anche avere un suo senso. Come primo capitolo di un contropaccotto da 2 albi direi proprio che scapicolla su se stessa tra un coro di pernacchie. E anche la sceneggiatura soffre troppo di tempi morti e ridondanze che su un fumetto pesano molto più che in uno screenplay cinematografico… ma purtroppo è risaputo che molti autori confondono le tavole per pellicole, e questi sono i risultati :cry: .

Mettendola ai voti - da martire di simile letture, spero nella canonizzazione a breve… per storie più beatamente aggraziate, entro il canone dylaniato -

Disegni 7 (mezzo voto in meno per la copertina insulsa e deprimente, altro che celebrà!)
Testi 4,5 (mezzo voto in più perché magari certi spunti proseguiranno meglio sul #417… seeehh, mejo richiamà Ratigher)


Qualche dettaglio :


S----P----O----I----L----E----R



Di Lauria si è parlato anche troppo, qui sopra, su altri forum, sul tubo… considerando che si tratta pure di una storia che non corrisponde al suo stile attuale.
In generale mi è piaciuto parecchio, per l’effetto disturbante, le tribù di scuojati a spasso, e le ombre soffocanti, etc. Ma a conti fatti non mi sembra il caso di paragonarlo al genio di Bacilieri. Alla fine il suo tratto non si offre a molte variabili, contrasti troppo netti e manichei, tende a squadrare un po’ tutto sul rigido… e si sa che l’horror invece ha bisogno di più volute, spirali, tremolii plastici, fluidità contorte e distorte… Millernoncenevoglia :oops: .
Lo vedo meglio sulla fantascienza dark, molto fumettosa (v. Orfani, appunto)

Tra i punti top ci metto l’esplosione pixelata (p.30); la dissezione anatomica delle tavole via Dylan (pp.58-59);la fantaprigione come Stato autonomo exclave di qualsiasi continente (p.82), e la fuga epica da un inferno simil-dantesco (p.93).
Tra quelli flop il Dylan-burattino di Tyrion Lannister (40), i ripetuti effetti al negativo della pellicola, che dopo un po’ stufano (es pp. 34-35), il brodo allungato del Dylan criceto che si dimena a pp. 28-29 , il solito tesseract intra-cosmico (p.48), e quelle sguaiate stellette al posto delle sane mazzate (pp. 18-19)


[…]


Passiamo alla “storia” (parolone) in quanto tale.

Si comincia molto male con Dylan che al ristorante (ci) imbocca subito le sue fonti con una frase fatta sulla nouvelle vague dell’horror gallico, che sembra presa quasi paripari dal suo wiki-assistente
Spoiler!
Immagine


La cosa più squinternata, stile scivolone pataccaro da controsenso, è che dove ‘NA VORTA TANTO serviva un po’ di meta-coscienza più avveduta, il Nostro Boy spara una cazzata irricevibile da uno che di mestiere indaga/caccia mostri, dicendo che l’horror movie lo fa sospirare tranqui di rassicurazione (p.6.v) sapendo quanto certe cose NON accadano nel (quale?) reale :evil: .

La parte sugli sbirri bio-droidi sinceramente di primo impatto spuzzecchiava della solita retorica sulla mano violenta della legge (v. La fiamma, Il terrore, Anarchia in UK)… ma alla fine è l’unica sezione riuscita dell’albo, per l’effetto domino dei misunderstanding con le forze dell’ordine para-fasciste, con(tro) cui basta poco per finir randellati dalla parte del torto :x: .

Poi bisogna smadonnarsi una trentina di pagine su Dylan alla prese con l’ennesima clausura smemorata e che si parla addosso come un criceto senza ruota. Come detto prima, la tensione è solo formale, e non certo evocata dalla sceneggiatura, che difetta di passaggi significativi per incartarsi sulle “rivisitazioni” del tema/contesto. Puramente formali, e con ritmi sballati per un fumetto: la telecamera è nantra cosa, please. Bastava darsi una ripassata a Necropolis per capire come si sceneggiano certi passaggi. Ma il talento non si può citare… :roll:

Per ricondursi all’argomento (telefonato) del martirio… eccocelo rifilato da un messaggio megafonato (pp.41-42), per quanto suoni a salve la presunta chiave fideistica del martirio che qui non trova spazio/tempo, se non per sbracare nel sadomasochismo da torture porn tra una ventina di pagine, più utili a fine citazionistico che altro.

Ecco quindi arrivare a metà albo i Cenobiti seviziatori, ma anche loro sono una (s)cocente delusione, come degli spaghetti lasciati a bollire nel vaso da notte oltre cottura. Invece che aggiungere un quantum mysterioso/arcano alla faccenda, si rivelano delle pongo-se allegorie inconcludenti a regime semi-autistico in rigorosa lista nome-parlante-maddeché (il Monco, il Monaco, la Bella, la Principessa Bambina, Lord Gordo Chester)…
… la cui vera&propria forma di tortura consiste nel rifilarci un sermone soporifer-esistenzialista sulla metafora della pelle come st(r)ato vitale (pp.53-59), manco fossimo serpenti o Cartesio avesse profferito “cogito, ergo sum” dopo essersi spellato per un’ustione da spiaggia senza crema solare :D .

Pe completare il paccotto in (ignuda) bellezza e conformarsi al Recchio-mood dei simbolismi fetish-edipici, ci tocca pure l’indottrinamento forzoso di Nantra Grande Madre … stavolta genitrice delle ingiustizie patite dai suoi pargoli-martiri in passato, che può annichilirti in una perenne epifania estatica nel presente … o che può svuotare di senso il tuo eventuale futuro fuori dalla gattabuja, da cui non conviene sgattajolare via… vista la serena macerazione garantita nel comodo oblio della cella, vitto&alloggio gratis, senza suocere o problemi di parcheggio 8-) .

Ma stranamente, per stavolta (non ditelo a Paola :!: ), il tunnel della resa all’ingiustizia da ari-martire passivo o compiaciuto non sembra sedurre più di tanto Dylan, che quindi si fa strada verso la luce (della lampada da 3° grado) sulla via del paternally-correct, con SherBlock ad attenderlo fuori a manette aperte.

D’altronde se è vero che “il carcere senza uscita è una sconfitta per tutto il genere umano (p.93) avrei comunque sperato in un 3-0 a tavolino con tanto di ergastolo per una simile storia da non-pubblicare.
Come “testimone” di tale supplizio mi sarà rimasta questa facoltà, senza spellarmi… le mani, dagli applausi :?:

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 Oggetto del messaggio: Re: #416 - Il detenuto
MessaggioInviato: gio mag 06, 2021 5:43 pm 
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Iscritto il: dom giu 02, 2019 10:39 am
Messaggi: 1849
Località: Ἁρμαγεδών
Grazie (solo) ai disegni di Lauria ho comprato il numero in questione.
Pur essendomi ripromesso di tenermi alla larga da questo pseudononsocosa spacciato per Dylan Dog (e "spacciato" è la parola d'ordine. In tutti i sensi) ho comunque un debole per gli artbook.
E il numero in questione andrebbe preso solo per questo: per un portfolio di Lauria. Tante belle illustrazioni e basta.
La storia è l'ennesima riflessione sul niente, tralasciando le implicazioni filosofiche che potrebbero annidarsi dietro questa affermazione. Trattasi proprio di novanta e passa pagine di vuoto contenutistico, incapaci di calamitare l'attenzione di determinati (data la bella analisi di Bertuccia che lascia trasparire un parere opposto) lettori come invece avrebbero saputo fare vecchie storie meno pretenziose e talvolta più ruspanti.
L'orrore deve essere al servizio di una trama. Solida.
Con intrecci, risvolti, un climax.
Un modo di narrare più classico se ben fatto, non stuferà mai. E non ci sarebbe mai bisogno di ricorrere a pippe che, terminata la lettura, ti portano a dire "ma cosa ho letto?"

Tutto questo - che equivale a molto poco - è detto così, a caldo.
Magari un'altra lettura potrebbe aiutare.


Lauria promosso.

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