Cravenroad7

Albo (nei miei ricordi) fantastico! Dico solo che dopo aver letto questo numero mi sono costruito una balestra con i lego.

Eheheh grandissimo Keanu

70: come il decennio d'oro del cinema di serie B (e inferiori). E in effetti questo albo è pura exploitation: violenza assurda, un po' di nudità, spregiudicatezza assoluta (la bambina uccisa), molta azione ignorantissima (gli alberi segati!), zero psicologia.

Se il finale cita, come notato, quello di "Non aprite quella porta" di Tobe Hooper, ho l'impressione che la scena nella villa del procuratore abbia come modello un altro film di quel decennio, anzi dello stesso anno (1974), ossia "Milano odia: la polizia non può sparare" di Umberto Lenzi.
Una sequenza effettivamente disturbante (non come il film, certo...), anche se il resto è molto meno memorabile, forse anche per via dei disegni di Coppola, che soprattutto nelle espressioni dei volti mi sembra spesso legnoso. E tuttavia credo che non si sarebbe potuto trovare per questa storia un tratto migliore del suo, da fumettaccio horror/zozzetto anni Settanta (appunto!): le teste che esplodono paiono palloncini carichi di pus e frattaglie, e l'effetto è obiettivamente riuscito nella sua grossolanità.

Chiaverotti ci prende gusto con l'espediente della storia-nella-storia, ma ha poco spazio per infilarci Bloch e soprattutto Groucho, per cui Dylan si ritrova per la maggior parte del tempo a fare la guardia del corpo di Meggan -una situazione che evidentemente non lo ispira e non gli permette grandi manovre, se è vero che per arrivare al perplimente finale deve imbottire la sceneggiatura ricorrendo a trovate come gli alberi segati di cui sopra, la origin story della gang del bosco, e soprattutto la lunga sequenza con Andrew Hobbs, che sospetto abbia il solo scopo di mostrarci Meggan nuda.

Credo che all'epoca mi fosse piaciuto di più, ma temo che oggi come oggi il mio fascino per il trash sia ai minimi storici, quindi...

E' triste che la felicissima settima decade Dylandoghiana si concluda con questa sconclusionata storia, che sembra un po'scritta da Paperoga.
Se è una parodia di Dylan Dog, risulta anche riuscita: diventano macchiettistici e ridicoli alcuni degli elementi fondamentali della "poetica" di questo fumetto.
Se non è una parodia - e temo che non la sia - allora è un bel 4 in pagella. Anche i disegni sono tremendamente "ingessati".

Alla prossima decade!!

(Sto gestendo un foglio di lavoro excel in cui tengo registro di tutti i voti, alla fine della prima centinaia, proverò a tirare qualche grafico, con statistiche e conclusioni )

Noto dai voti degli utenti che questo albo non è molto piaciuto.
Forse un thriller troppo lineare per il pubblico dylandoghiano?
O l'esatto contrario, pieno di nonsense?
O forse rovinato dai disegni di Coppola, che odorano di scaffale impolverato?

A me questa storia "action" piace, si legge facilmente.
Purtroppo i disegni di Coppola li trovo sia brutti che antiquati, ma devo dire che Meggan ignuda l'ha disegnata bene .
Voto 7, che con il malus Coppola diventa 6,5.

A me è sempre piaciuta. Anche se ho dato un voto simile al tuo, senza esagerare.
Guardati il topic da p.5 in avanti e troverai un fitto dibattito in merito.

Per rimane il top del trash del Chiave e non c'è zombo che possa birbescamente obiettare in merito

Roberto Recchioni: non esistono villains con un nome più stupido di John Ghost
Claudio Chiaverotti : hold my Birba

Forse ti sfugge che Chiaverotti ( ) ha reso di proposito dei personaggi che più grotteschi non si può, a metà tra balordaggine infantile da ritardati ed efferatezze perverse da maniaci, in nome del trash più divertito...

... mentre il Sommo ha preteso che il suo villain fosse preso sul serio, rendendosi LUI grottesco, tra dichiarazioni ed esiti delle proprie patetiche menate. .

Alla fine ho letto tutti i messaggi
Il trash è a suo modo arte, bisogna saperlo fare bene. Birba psichiatra alla Diabolik (con maschera Bio) che si autoanalizza con lucidità estrema che cos'è?

... mentre imperversa tra una mummia fosforescente senza contenuto, il folletto di Woody Allen, un tisico amputato ed uno scanner detonatore di cervelli all'uranio arricchito?
Ambé... io non ce lo vedo tanto sul bucolico-arcadico per educande oxfordiane, come genere di bosco.

Per me quando l'ha scritta era strafatto. Disegni orrendi e ok, ma anche altre cose mi lasciano perplesso. Perché Meggan diventa un fantasma? Lo era già da prima? No, perché si vedeva il volto tra le bende. E che senso ha la parentesi con Allen e la sfera di cristallo? E le anime col boia?

Buongiorno,
la prima volta che lessi quest'albo, da adolescente, rimasi indeciso tra l'entusiasmo per il fatto che Dylan, da solo, andasse ad affrontare una banda di assassini e l'imbarazzo di alcune scene di flashback della vita dei malviventi. Rileggendola ora ho invece apprezzato molto la vicenda, con gli aspetti surreali e malinconici che a una prima lettura mi erano sembrati corpi estranei, soprattutto la sfilata delle anime nel bosco; nel complesso Buono.
Baron Karza