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Wolk:
wolkoff ha scritto:
E comunque io, nei panni autoriali della Contu, di Bilotta, del Chiave, etc... prima che la Bonelli riesumi roba MIA per poi alterarla dopo anni (o su una diversa pubblicazione rispetto a quella prevista in origini) esigerei ALMENO di darle una controllatina complessiva di persona in ultima istanza, prima di autorizzare la pubblicazione di qualcosa con la MIA firma sul tamburino
dici benissimo! Per me è semplicemente assurdo che il nome sul tamburino continui a essere solo quello dell'autore anche quando, come spesso accade, i dialoghi possono essere anche COMPLETAMENTE modificati, quando non la struttura stessa della sceneggiatura. Come fa, faccio un esempio, Uzzeo a tollerare che la sua storia sia diventata la prima parte di una storia che continua con la Baraldi, e viceversa?
È parimenti assurdo che gli autori originari non abbiano alcuna voce in capitolo sulla stesura finale. Ma se consideriamo che ad esempio i disegnatori originati spesso NON sono responsabili delle modifiche apportare al lato grafico, allora abbiamo il quadro completo della situazione.
Risultato? Gli autori non solo non si indignano (di norma) ma sono pure belli contenti, e sponsorizzano "l'uscita del mio albo" con buona pace del fatto che è stato massacrato a colpi di parolacce e illeggibili "naaaaaa". Basta che ci sia il loro nome sopra, che fa tanto curriculum.
Che un albo debba essere revisionato ci sta, che debba essere STRAVOLTO, no!
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Dear Boy: intervento da incorniciare.
Lo sceneggiatore diventa colpevole se manda all'editore una sceneggiatura già piena di errori, complicando il lavoro dei revisori, ma per il resto, poverino, è solo da compatire.
Che il disegnatore si limiti a disegnare e basta, è solo un altro sintomo di come il sistema sia fallimentare. Se manco può comunicare con lo sceneggiatore, l'errore è praticamente dietro l'angolo. Una pessima annata docet, ma pure questo non scherza!
Il letterista, invece, proprio perché automa è portato a sbagliare. Pensiamo al balloon famoso dell'albo Casca la terra, rimasto con la grafica abbozzata del computer. Come faccia poi a rimanere dopo le altre revisioni è un mistero insondabile. Il letterista, da bravo amanuense, copia gli errori degli altri e ne aggiunge altri di suo, parole ripetute, parole mancanti, lettere che saltano... Tutto il pacchetto!
Il revisionatore finale non dovrebbe creare nessun errore nuovo, ma non gliene frega nulla se Bloch è ispettore o soprintendente. Se questo tizio non si accorge che c'è un balloon rimasto allo stadio embrionale, va licenziato in tronco, o mandato a lavorare alle miniere di sale di Golconda.
IL curatore è colpevolissimo, perché sembra ignorare la realtà più elementare al mondo, cioè che a ogni modifica che si apporta a un testo gli errori si MOLTIPLICANO, e diventano incontrollabili. Esempio lampante: il fidanzato di Kelly che dice una frase adatta SOLTANTO alla continuity col 34, e che evidentemente andava modificata anch'essa.
Su questo vale quello che ho detto prima: possono essere pure in duecento a fare la revisione, ma se la fanno coi piedi, non servono a niente. Abbiamo il curatore più distratto e superficiale del pianeta, gli errori continueranno a esserci, e stanno diventando sempre più gravi. Chi dimentica la reference di Lady Gaga (che invece era un costume di carnevale indossato da una modella) è complice!
Tra l'altro, dato che errare è umano, a me basterebbe che in casi estremi come questo di Bloch, si facesse una dichiarazione di "scuse" ufficiali, e per me amici come prima. Non che ci si limitasse a un commento stringato su una pagina Facebook leggermente partigiana!