Cravenroad7

Votato ottimo. Storia che tocca temi importanti. Riguardo l'influenza dei mass media sulla società nel lontano '87 Sclavi ci aveva visto lungo! Sequenze splatter che non si dimenticano. Senza addentrarmi in vecchie polemiche lette sui post precedenti, ho trovato anch'io Dylan un po' duro con la ragazza che tenta il suicidio; forse per l'abitudine al Dylan politically correct dei decenni successivi.

canale 666
certo che ne scrivevo di cazzate su questo forum, ciao a tutti, c'è nessuno?
ebbene sì, mi sono rimesso a leggere dylan dog (e sticazzi)
qualcosa ho rivalutato, qualcosa (più di qualcosa) l'ho "distrutto" definitivamente
adesso devo recuperare tipo 10 anni di arretrati
ripartiamo dalle basi, versione migliorata degli "uccisori", anzi in questo caso suicidi
un trionfo di carne e carta spappolata per un albo talmente "depresso", apocalittico e autodistruttivo che anche groucho tenta di strozzarsi con l'idraulico liquido...
quando si mettono insieme sclavi e ambrosini esce sempre qualcosa di memorabile e potente
in tempi di quarantena il mezzo televisivo, quello di videodrome e quinto potere, è tornato prepotentemente negli incubi degli italiani...
l'attacco al berlusca di fininvest (si dice che sia lui il cattivone nel finale) risulta un pò anacronistico, per farci godere un pò di cinema dylaniano si è preso pure 4 anni di galera
invece nella suicidopoli, più che i soliti problemi adolescenziali, intravedo un pò della futura tangentopoli
scena preferita: la triste TESS spaparanzata sul lettone tra barbiturici e telenovelas, e dylan che la disintossica
la copertina è nella media di villa, ovvero bella bella
CAPOLAVORO

voto 10

Per me leggerissimamente invecchiato male per ambire al rango di capolavoro. Resta storia di altissimo profilo, per qualcuno la migliore di sempre.

Storia folle, ma solida...
Molto riuscito il binomio Sclavi/Ambrosini anche su quest'albo atipico (immaginate Castellini al posto di Ambrosini!), la storia perde verve nel finale, troppo facilotto, mentre le prime 60 tavole sono un incubo infinito e vorticoso
Voto 8.5 pieno

Non grido al miracolo, ma è un buon numero di denuncia del consumismo televisivo.
Figlio degli anni 80, e si vede.

7,5