Cravenroad7

Non mi resta che unirmi ai commenti, dicendomi soddisfatta.

Meravigliosa moneta celebrativa nel numero di Aprile di Julia.
Non so perché, però mi piace un botto.

Paranoia come previsto esce con meno pagine e stesso prezzo.
Ed è un bene visto che già così c'è abbastanza spazio dedicato alla vita privata di Julia (incubo tralasciabile compreso), chissà cosa ci si sarebbe dovuto sorbire con la foliazione di prima, di sicuro ancora più spazio ai patemi per Norma, litigata standard con Webb, videochat, ecc. Tutte cose di cui si fa volentieri a meno.
Peccato solo per l'albo con Myrna di giugno.
Una storia più interessante che bella, a un certo punto mi sono anche un po' perso, che estremizzando (il mentecatto), fa riflettere sulle paranoie e più in generale su internet e su come possa influenzare e condizionare determinati individui ed opinioni. Non sono temi nuovi per Julia, ma qui Berardi ne fa il fulcro di tutta la storia.
Non un'indagine mozzafiato, nemmeno un giallo perfetto, ma una lettura stimolante. Voto 7

L'ho finito ora con grande soddisfazione.
Elegante e squisito nei disegni, molto fluidi e funzionali i dialoghi.
Avvincente fino alla soluzione finale che mi ricorda però un' espediente simile, già utilizzato in passato.
Mi sono piaciute molto le interazioni fra SPOILER
mamma e figlio, una coppia disfunzionale ma estremamente affiatata; penso che lo fosse anche nella morte.
Il numero inferiore di pagine non ha inciso assolutamente sulla storia e ne ha anzi beneficiato, guadagnando in sintesi e snellezza. Per esempio la parte dedicata ai genitori morti ha portato via solo una riga di dialogo E figuriamoci se con la foliazione normale non sarebbe partita una baruffa in officina, per via della Morgan
Se non sbaglio anche Webb ha avuto un trattamento migliore e gli è stato riservato un posticino sul podio a conclusione dell'indagine.
Gradevoli anche gli "sketch" in casa, con Emily e Tony.

Ma cosa gli ha fatto la polizia alla Bonelli?
Razza ribelle è un bell'albo, che però sembra tagliato con l'accetta.
Soluzione finale netta come una lama della suddetta e, in mezzo, un bucone di qualche pagina volata via.
Rimane il mistero del perchè ci sia il sogno, che poteva benissimo fare la fine delle pagine tagliate.
Peraltro non è nemmeno male come incubo, però sacrificabile.
Webb gagliardo come sempre messo un po' troppo alla gogna. Ho riso di gusto per la sua azione personalissima.

Preso ieri, in attesa di lettura.
Scrivo per parlare dell'albo con Myrna di giugno. Dalle anteprime - https://www.sergiobonelli.it/julia/2021 ... a-1020304/ - si vede come i personaggi indossino le mascherine. Un po' me lo aspettavo con Berardi, sempre bene (e davvero) attento all'attualità e lo fa in un albo importante per la serie.
La trama spero non sia un po' ripetitiva nel rapporto tra Julia e la sua antagonista. Mi sarebbero piaciuti albi in cui venissero semplicemente raccontate le vite parallele delle due, per esempio mentre Julia è impegnata in un'indagine, come vive Myrna, dove, sotto quali mentite spoglie, ecc. Senza che queste debbano convergere per forza.

È vero! Che spettacolo!!!
Spero solo che non si facciano venire in mente di uccidere Myrna.

Razza ribelle mi è piaciuto molto. Una storia semplicissima dove il lettore segue Julia e i poliziotti indagare nell'ambiente del delitto e contemporaneamente le peregrinazioni per la città, buia e cattiva, ma con qualche barlume di luce, della ragazza.
Come quasi sempre in questa serie si sanno raccontare realtà sociali difficili senza retorica né proclami.
Webb sugli scudi con battute e comportamenti ben poco politically correct. A volte un po' macchiettistico, ma strappa più di un sorriso, come quando chiede se qualche ricoverato abbia mai dato segni di squilibr...
Voto 8.

Interessante il ritorno di Myrna.
Sta maturando anche lei, si fa più saggia e meno cruenta.

Già l'hai preso?

Addirittura ieri, non so perché il mio edicolante lo avesse già.

Ho letto solo ieri l'albo, sul quale concordo con te e Bertuccia: ottima lettura.

Aggiungo solo una considerazione sui disegni di Piccoli, peraltro impeccabili: i personaggi "recitano" benissimo (fate caso, per esempio, alla vignetta in cui gli operatori dell'istituto di cura ridono alla battuta dell'inserviente: ognuno di loro è ritratto in una specifica posa, differente da tutte le altre), ma tavolta vanno in "overacting" assumendo espressioni troppo accentuate in rapporto alla scena che stanno interpretando. A farne le spese è soprattutto Webb, che risulta in certe vignette quasi caricaturale.

Detto questo, Piccoli rimane uno tra i migliori interpreti grafici di Julia.

Aggiungo che il dettaglio legato alla pandemia, è una chicca davvero emozionante. Solitamente Julia sembra viaggiare su un diverso piano temporale, così eterea e inafferrabile.
Qui invece molto immersa in una condizione che viviamo quotidianamente, molto umana.
Stona solo quel battibecco con Ettore e tutta la manfrina su Francesca che ha bisogno del padre. Può essere un suggerimento, ma insistere addirittura, ha un che di masochistico, puntiglioso, nevrotico.

Myrna: Addio, mia amata non sarà tra i migliori con la serial killer, manca un po' di tensione, ma è comunque un buon albo.
Berardi, come quasi sempre, al contrario di altri, sa raccontare l'attualità e qui mette in scena quella che, purtroppo, è la nostra da più di un anno, la pandemia. Lo fa senza retorica né sensazionalismi e non risparmia critiche al sistema sanitario americano. Bravo per questa scelta, non so se sarà ripetuta e forse nei fumetti è meglio non esagerare con mascherine e richiami in ogni storia, ma almeno in una andava fatta. La storia in sé è appassionante, ci mostra una Myrna per certi versi diversa, capace anche di affetto, ma comunque inquietante.
Voto 8.