Cravenroad7

Nuovo appuntamento con il Magazine dedicato all’Indagatore dell’Incubo! 176 pagine di rubriche dylaniate e due storie inedite e complete.





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Per rendere il topic più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.

Mi dispiace.

Cioè, lo splatter più o meno c'è, l'indagine anche, Dylan addirittura fa cose di sua iniziativa.
Ma manca tutto il resto.

Votato mediocre


SPOILER

Carina la prima storia. La trama ruota intorno ad una caccia al tesoro ma con gli indizi di parti anatomiche di una povera ragazza. Cè azione scorre bene ma il finale ha ucciso tutto. Non ho apprezzato la faccenda dell'intera famiglia complice di questo gioco perverso per accontentare la povera figlia viziata cornuta piccina, Dylan che ha la pistola ma la usa solo in caso di estrema necessità contro dei sadici che ti fanno venir voglia di andar a prendere un tè tutti insieme ed ultimo colpo di grazia il selfie con siparietto comico/cringe.

Charles non vuole andare penso che sia stata la storia più penosa mai letta su albo di Dylan in tutte le testate che finora ho preso.
Un fantasma....un morto e dico un MORTO che però ha ancora un piccolo "ricordo/difetto". Ha l' Alzheimer...e vedi Dylan che per una tavola sta a convincere a sto spettro di ricordarsi della sua famiglia.

Dopo questo dico a tutti di risparmiare questi 7,50 euro se non siete proprio collezionisti cronici del nostro.Compro e leggo per intrattenermi e non per cercar per forza il pelo nell' uovo. Non leggevo un albo di Dylan da tempo e mi mancava, l ho preso anche per leggere una cosa in più che con sta nuova quarantena non vi è molto da fare, ma mi sono pentito ampiamente. Saluti.

prima storia carina ,
un dylan dog classico che può essere benissimo pre meteora , o anche prima.
mi è piaciuto come è stata sfruttata londra , una specie di tour ,
in fondo sebbene ambientato a londra dylan dog , non hanno mai mostrato molto i posti .
più o meno sono sempre gli stessi, craven road , scotland yard , big bang ,tamigi e poco altro si è visto.
qui invece si eplora altro. ottimo.
SPOILER
la storia come detto è una specie di caccia al tesoro creepy , peccato che anche per me il finale è un po’ deludente , la famigliola un po’ imbranata ... mi aspettavo qualcuno più astuto.
il contorno è molto gradevole comunque promossa come storia.
disegni direi buoni , baggi normalizzato.

la seconda storia secondo me non è così male , succede molto per essere di poche pagine.
saudelli sotto tono secondo me.

i dossier invece un po’ delusione quest’anno , solo due pagine per i film che meriterebbero più attenzione invece. e poi il solito lovecraft , che appare come il prezzemolo. horror folk interessante 8nvece.

Non sono impazzito per il dossier sui "cartoons macabri", che avrei sviluppato di più.
Mi ha un po' deluso il finale della prima storia, che trovo comunque ottima, mi piace molto anche la seconda, sebbene in alcuni tratti, Dylan assomiglia più a Gim Toro o Lil'Abner...
...Lovecraft ci sta sempre, che altro dire?
Boh... votato buono...

nei cartoni non hanno messo ignatz , gravissima mancanza , uno dei cartoni più violenti che abbia mai visto . questo topo che lanciava missili intesta al gatto
forse il capostipite

Come ogni anno ci ritroviamo puntualmente a dire le solite cose sul(senso del)l'Almanacco, a livello di collana. Un residuato post-bellico daltritempi che la SBE superstiziosamente si ostina a pubblicare, quasi come un feticcio/reliquia votiva, priva di ragione d'essere editoriale, in questo o altri improbabili format.

Salvo solo la cornice grafica di sfondi ed illustrazioni colorate a margine .
Le rubriche sui presunti aggiornamenti sono inutilmente scarne, sbrigative, randomiche e faziose fino all'idiosincratico: basta cliccare la qualsiasi su Google ed in un nanosecondo trovi molte più info dettagliate in modo molto più organico tra film, libri, serie, etc.

Anche sui dossier si fa una fatica cagna dopo quasi trent'anni dalla prima uscita a trovare materiale ancora degno di (ulteriore?) focus o snocciolamento. Se mi devo sorbire 4 pagine su Pink Rabbit, per poi sfociare verso Willy il Coyote o Gatto Silvestro, allora siamo proprio agli sgoccioli
Vagamente ispirato il capitoletto sull'horror agreste (a parte la deferenza roboante verso Wicker Man, ripetuta stile mantra); inutile l'ennesimo reprise su H.P. Lovecraft, più interessato alla chiave razziale che altro.

Sulla storia della Barbato scriverò qualcosa di dettagliato a seguire.
Mi soffermo un attimo sulla ventina di pagine made in Cavaletto che mi ha mediamente deluso.
Posto che Saudelli non sia l'ideale per una ghost-story melò, l'inizio compassato mi faceva pensare qualcosa di più subdolo o cattivello. Invece si scombina tutto con tranquiDylan che risolve la quaestio attraverso una comoda pillola-predicozzo della memoria, rifilata allo spettro smemorato di Collegnoville. Trattare l'Alzheimer in questa chiave mi sembra alquanto retorico, per quanto sia un "orrore" molto vicino a tutti, con l'età che avanzerà nei giorni che ci avanzano.
Mi è piaciuta (a pelle, kinky? ) l'idea della poesia scritta sotto l'ombelico destinata a non aver fine, e l'odore dolciastro di morte e decomposizione che accompagna certe vecchie abitazioni abitate da anziani membri.

Esatto!!
Quoto in pieno!
Mi aspettavo che lo citassero e invece... ne ricordo una versione animata trasmessa dalla Rai nei primi '8' all'interno di Supergulp - Fumetti in TV

La Barbato sembra un pizzico più in forma che sull'ultimo inedito.
Quanto meno qui non ci sono mostri, maledizioni e formule magiche, ma solo psicopatici. Peraltro, la mancanza di elementi soprannaturali non basta a rendere verosimili il piano criminale e la sua messa in atto, che restano degni di un b-movie dozzinale.
Per rendere interessanti questo tipo di storie servono dosi massicce di surrealtà o di ironia. Stavolta qualche sprazzo di ironia c'è (penso soprattutto all'epilogo), ma ne occorreva di più.
Resta inspiegabile la quantità di balloon di pensiero nei quali Dylan fa un'inutile telecronaca di quello che il lettore può già capire dai disegni. Mi meraviglia la mancata potatura da parte di Recchioni, conclamato sostenitore del raccontare per immagini e dell'abbattimento dei tempi di lettura.

Sull'utilità degli Almanacchi nell'era di internet, quoto wolkoff e non ho altro da aggiungere.

Seguono SPOILER:

La storia della Barbato, anche se la valutazione complessiva è inferiore (là c'era Martinello), mi è risultata una lettura più piacevole rispetto alla sua ultima sul mensile, trovandola abbastanza avvincente. Dylan che si dà da fare, che si muove per Londra in preda all'ansia e a sensi di colpa è qualcosa di trascinante. Certo anche qui la Barbato continua nella dissezione del rapporto di Dylan con le donne, facendogli fare, al solito, una figura barbina. Ma è il finale, lo scioglimento della vicenda a deludere, davvero da "b-movie dozzinale" come detto sopra da V.M.
Poteva essere un 7 pieno, è invece un 6 +

La breve di Cavaletto presenta un'atmosfera degna di nota, ma lo spettro con l'Alzheimer e come Dylan risolve tutto (anche se è nel suo stile) non mi hanno convinto. Va detto che non dev'essere facile trovare soluzioni e moventi originali e convincenti a storie da casa infestata. Voto 5

ma dylan che chiede l’ora dopo aver appena poco prima utilizzato il cellulare ?
non so se attribuirlo alla solita incongruenza impulsiva barbatiana o alla poca dimestichezza “anche “ di “questo” dylan con la tecnologia

ah, beh! Quello ogni tanto lo faccio anch'io!

Un buon numero, le due storie a fumetti non sono capolavori ma si lasciano leggere bene, gli articoli introduttivi sono al solito troppo frettolosi (cosa ci voleva a fare una bella carrellata come per i primi numeri delle uscite letterarie, ce ne sono state parecchie come sempre di interessanti, non solo Prevot - per quanto molto valido -). Articoletto su Lovecraft neanche malvagio ma che poteva essere molto più suggestivo. Unica pecca la suddivisione dell'articolo sul Folk Horror, avessero aggiunto anche gli autori italiani e di altre nazionalità e tirato sulle 30 pagine sarebbe stato un ottimo intervento. Letto molto di peggio in passato, non fondamentale ma discreto-buono sì.

Ancora devo leggere la storia principale. Quella breve di Cavaletto è ben scritta e ha una bella atmosfera ma la soluzione mi è piaciuta poco e (per dirla come nella storia) odora di un’idea vecchia. I disegni di Saudelli sono piuttosto diversi dal solito, mai visto un suo Dylan con la mascella così squadrata