Cravenroad7

letto la prima storia, devo dire che mi ha divertito ed era quello che più o meno mi aspettavo da De Nardo. Bene anche come ha affrontato il discorso "tematico" del San Valentino. Finale Chiaverottiano quasi obbligato.
Un appunto lo faccio sull'uso del personaggio narrante, ci sta eh, però il fatto che sia così pesantemente presente dall'inizio alla fine potrebbe risultate un po' stancante alla lunga. Ho provato ad immaginarmi se qualche vignetta avrebbe funzionato anche senza e penso proprio di si.
Questo comunque non toglie il sopracitato divertimento, aiutato anche dall'avere un disegnatore differente per le pagine del giornale e le cronache marxiane. Disegni come (quasi) sempre promossi.
Nota a margine: già prima nel redazionale erano presenti i commenti degli autori, quindi benissimo l'evoluzione ad una vera e propria intervista.

letto pure la seconda, che tutto sommato non mi è dispiaciuta. Mi piacciono queste storie in cui si "scopre" l'assassino prima del finale dando comunque un senso al proseguimento e mantenendo il tutto avvincente. Anche il finale quasi Chiaverottiano (che ci sta sempre bene) con la vittima che diventa giustiziere mi ha divertito.
Disegni di Di Vincenzo buoni, così come mi aspettavo.

In generale, considerando tutte e due le storie, OB promosso.

pare che il disegnatore fodera prima di approdare su julia abbia aiutato di vincenzo a diegnare. se fosse vero la storia avrebbe una quindicina di anni.

...la seconda l'ho trovata un po'... come dire... "tirata per i capelli"...
La prima per fortuna l'ho trovata molto bella, e ciò basta a salvare il Dyd OB di questo bimestre.

Su un altro forum parlavano del 2007 circa, su ammissione di Fodera stesso da FB

Bah, non direi che è stagionata male, ma vista l'entità (quasi nulla) potevano tenersela ancora appesa per qualche annetto, prima di farla prosciuttare su questa testata di contorno.

Un onesto compitino scolastico senza molto da dire. Non irrita né entusiasma, come De Vincenzo abbastanza ordinario ed al risparmio sul tratteggio, uniformando quasi tutto con stacchi netti b/n che rendono tutto un po' impersonale.

Voto ideale 6 - - appena sotto la sufficienza, come tonnellate di gialletti spruzzati di sovrannaturale/incubi di

Seguono_______ SPOILER _____

CASANOVA

Il punto di forza (unico) della storia sono gli incubi di Dawn, a spasso tra i suoi decessi nel tempo, congiunti alle manie di persecuzione... anche se la visione finale - quella nel vicolo di Amburgo, col tizio rasojomunito che sembra un epigono del mio nickname dal #52 Il Marchio Rosso - sgonfia tutto il resto, con un semplice contentino da "è stato tutto un brutto sogno" .
Carina anche la questione degli organi invertiti di Dawn: ad un certo punto ho pensato a qualcosa collegata al #44 (Riflessi di Morte) e gli specchi, ma così non è stato. Tra l'altro non si capisce come abbiano potuto tenerla per anni chiusa in clinica, senza che neanche mezzo parente/conoscente ne denunciasse la scomparsa.

Il killer non mi ha detto nulla, in compenso ha mumbleggiato alla menadito per circa 4 pagine di seguito nello sprolologo (pp.156-59), togliendoci la possibilità di dedurre le sue indecifrabiliiiiiiiiiiissime intenzioni più inaspettate, altroché. Manco Gualdoni didascalizzava così i suoi personaggi stile "Pedro, apri la porta" "Ok, sto aprendo la porta" "Ed ecco Pedro che apre la porta..."

Bruttarelle le sequenze dell'evasione dalla clinica - ennesimo reato aggratise di Dylan - e della fuga del killer dalla clinica stessa, manco fosse Diabolik, di fronte a 6 poliziotti se non ho contato male. Pretestuoso il cameo della tizia coltivatrice di rose, ripescata dall'oblio del Maxi 3 (parliamo di 20 anni di distanza ) di cui a nessunopotevafregaredimeno, escluso Mignacco in fase autocelebrativa tra le righe.

Insomma, Casanova non ha rubato il cuore di nessuno, perché si è accontentato di un'appendic(it)e facilmente asportabile, dalla memoria del lettore, vista la trascurabilità di fondo del tutto.
Baci scaduti a tutti, senza frasetta accartocciata.

Ma quindi mi vogliono far credere che Mignacco e DiVincenzo si ricordavano qualcosa di questo albo vetusto dopo più di dieci anni, tanto da essere intervistati al riguardo?

Nell'intervista non parlano dei tempi di fattura. O di quando è partita la lavorazione.
Mignacco vagheggia le sceneggiature di Sclavi dell' '86, mentre De Vincenzo parla anche del personaggio di Cora (Lago Nero e sequel). Probabilmente l'origine della storia è remota ma le rifiniture sono più recenti, specialmente dei disegni, perché si sta ancora sul pezzo.
Ma tanto si sa che queste interviste sono tipo quelle di Porro ai leghisti...

Mediocre alto.
Buona la seconda storia, niente di particolare ma almeno c'è una trovata che funziona e i personaggi sono ben studiati.
Per la prima no, non ci siamo.
Sperando che finisca presto il vizio di associare l'albo a San Valentino Natale o feste varie.

Benissimo detto!

ho mollato la testata proprio per lo sconforto di leggere storie forzatamente tematiche delle festività.

beh già il prossimo non dovrebbe più essere tematico...

Almeno che non sia a tema sul Pesce d'Aprile o i coniglietti pasquali, ce la saremmo scansata...

Comunque in questo ultimo volume l'affair San Valentino non è pesato più di tanto. Nella prima storia il collegamento ha un suo senso, nella seconda è tanto vago quanto innocuo. Nel numero natalizio invece la cosa ha preso in modo invasivo il sopravvento, presentando due storie inqualificabili da impacchettare sotto l'albero in fiamme...