ZAGOR IZ BACK
"Sesta centuria 501-600 (seconda parte)"
a volte ritornanonumeri 549 e 550, testi burattini, disegni pesce
un buona storia per festeggiare i cinquanta anni di zagor, l'incontro tra il vecchio (anzi, il vecchissimo) e il nuovo
brillante l'idea di ripescare nientemeno che "l'abisso verde" per farlo diventare il crocevia dei diversi filoni zagoriani
l'imminente trasferta, atlantide, gli "incubi" (il cervo), i mostri pinisegniani, il fantasy di "darkwood anno zero", la fantascienza
si può parlare di deriva "magico-fantascientifica"? sì, è innegabile, darkwood scompare e viene sostituita da atlantide
con la "matrice" siamo dalle parti di "ombre su darkwood" ovvero dalle parti di "io ti evoco, wendigo" di qualche anno dopo
burattini mette dei paletti, vedi il cazziatone nolittiano alla matrice, la rassicurante supercazzola sulla predestinazione
l'argomento sesso rimane nel campo delle "allusioni": "ripensare a shyer ha sempre smosso emozioni turbinose dentro di me"
confessa l'uomo di luce a uno sbigottito cico, gli fa eco shyer:"i tuoi pensieri cercano di uscire dal tuo corpo, ma adesso spogliati"
alla fine della trasferta, si capirà qual era la vera "missione" di zagor: figliare, per la salvezza di atlantide, s'intende
dopo alcune prove meno riuscite, pesce ritrova un pò dello smalto degli esordi, assecondando la visionarietà di burattini
ottime le parti con shyer (l'idromassaggio), geniale l'omaggio a patty pravo, belle le incubatrici, le panoramiche sull'abisso
qualche dettaglio non è venuto bene, ad esempio i "dinosauri" perdono il confronto con quelli di rubini (vero, borden?)
eccellente la prima copertina, buona la seconda
voto 8
lo scrigno di manitonumero 551, testi burattini, disegni ferri
sulla scia di "magia indiana" un altro deludente albo celebrativo, che peraltro spezza la continuity iniziata un mese prima
la cosa migliore dell'albo sono, inevitabilmente, i disegni di ferri, la cascata, il canyon, lo "scrigno", i cristalli, il cratere
ma la storia è veramente poca cosa, pure spiegazionista, vedi il "replay" con zagor che salva tonka....
ridicoli i "lacci di luce", bruttina anche la canzoncina iniziale e la gag con cico troppo violento
copertina simpatica
voto 5+
lo scettro di tin-hinannumeri 552, 553, 554, 555 e 556, testi boselli, disegni rubini
la trasferta sudamericana inizia con il fulmine a ciel sereno della scomparsa di sergio bonelli e con una storia complessa
che richiede una valutazione complessa, è una storia particolarmente "eretica" e perciò accolta nello scherno generale
oggi non mi rivedo più in quelle posizioni "tranchant", anche se alcune critiche sono ancora giuste e attuali
ci sono aspetti positivi e altri meno, nel complesso i primi prevalgono sui secondi, avercene oggi di storie così ricche....
nell'ambito delle storie di boselli, è un boselli "minore" come "il segreto dei sumeri", ci sono diverse cose che si ripetono...
le pantomime di richter, le trappole, l'hotel, il museo, il negromante yetizad al posto dell'arabo fazahr, la differenza è rubini...
tante le perle, a partire da cico che sfoglia "le mille e una notte" (a quanto pare lo leggeva la mamma a zagorino, mah...)
e si immagina califfo con sherazade e il genio della lampada... poi viene da scambiato per zagor da alidora, che gli fa delle avances...
sempre molto belle le parti ambientate in africa, le carovane, le architetture, il ritorno nel tempio di "il terrore dal mare", la lebbra
belle le scene con gli zombi, la carovana zombi, il bivacco con gli zombi spaventati dal fuoco, l'attacco alla capanna, al battello
il "dio della polvere" è l'inverso della "creatura d'acqua", però ci sono cose interessanti, l'esca umana, la morte "scorretta" di alidora...
bella anche la casa "stregata", la battaglia navale zombi vs. marines, il duello con il giannizzero, zagor abbarbicato alla navicella...
quando parlo di storia "eretica" mi riferisco all'eccesso innegabile, a troppe situazioni assurde, è la deriva magico-fantasy
il dio, il teschio e la mano usati come fossero un telefono, i demoni, i posseduti, lo specchio nero, lo zagor astrale....
famigerato è il bimbominkia del "wow e doppio wow" che riesce a tenere testa a tutti, zombi ed energumeni compresi
ma boselli esagera soprattutto con i "bravo tizio", "bravo caio", "bravo sempronio", questa monotonia è spezzata dal mea culpa di zagor...
tutti aspetti che si riflettono nel comportamento dei personaggi principali, cain ad esempio tende al macchiettistico, al farneticante
meglio invece quando cita nietzsche, si mostra diffidente verso altrove e si dice pronto a uccidere la moglie posseduta
richter parte benino, sfregiato dalla richterite, mascherato come murdo, tanto che cita ironicamente i romanzi gotici
la sua gestione è contraddittoria, ricordo che fin dal 2004 veniva presentato come un "supernemico", in effetti ha tanti "poteri"
è "tecnologico" quasi come hellingen, ma è anche scemo più scemo, i kushiti superstiti combinano solo disastri, finisce in farsa
la nave "queen of kush" sgovernata dagli zombi fa ridere, però l'uscita di scena del prof. è troppo trash, sa tanto di "tirato via"
quello che ne esce "meglio" è dexter, anche rispetto alle apparizioni precedenti, appare più maturo, con un bel "twist" finale
però convince poco come motivo scatenante di una trasferta così lunga, sarà uno dei difetti di questa trasferta sudamericana....
mi ricorda il brainstorming degli sceneggiatori di boris... "facciamoli andare dietro a dexter green, così de botto, senza senso"
e c'è un problema, si cita il sultano abd al-majid, regnante dal 1839 al 1861, ma zagor è a lima nel 1833, a concepcion nel 1835...
passabili tre copertine su quattro, la terza è pessima, una delle peggiori
voto 8+
alligator bayounumeri 556, 557, 558 e 559, testi paolucci e perniola, disegni mangiantini
storia sfortunata perché automaticamente accostata al capolavoro di nolitta "tragico carnevale", è un sequel in tono minore
soprattutto dal punto di vista del soggetto, però è ben fatta, con la profondità delle prime storie di perniola
bel personaggio badeaux protagonista di scene emozionanti, come l'abbraccio con il giovane cajun, il duello nella pioggia
alla fine zagor sceglie di lasciarlo libero... dopo l'horror di "il villaggio del mistero", qui i cajun fanno la parte degli "indiani"
da ricordare anche la baronessa moreau, mi piace questa vignetta con il redivivo de marigny che le schiaccia la testa...
alla fine, l'unica cosa che veramente stona sono i dialoghi tipicamente burattiniani dovuti al riadattamento della storia
mi pare che originariamente non fosse pensata per la trasferta, infatti i dialoghi su dexter sono posticci, innaturali...
poi zagor apostrofa dexter con "carogna"...ma un attimo prima non aveva detto che doveva salvarlo dai demoni?
poco riuscita anche la gag con cico segaossa, sarebbe interessante ma finisce in modo strano con tre vignette "tirate via"
consueti alti e bassi di mangiantini, ma i primi prevalgono nettamente sui secondi e zagor è più centrato del solito...
vedi la posa di zagor, appoggiato sul tavolo, mentre badeaux studia le mappe oppure la vignetta con il "fuoco di copertura"
c'è la solita differenza tra i personaggi in campo lungo (pupazzeschi) e i primi piani che invece sono quasi sempre ottimi
le scene in penombra sono la sua specialità, nonché la cura dei dettagli, la casa abbandonata, gli usi e costumi
il bel finale nella pioggia, l'apparizione beffarda di "le roi" l'alligatore gigante "bianco latte"
eccellente la terza copertina
voto 8-
rotta verso panamanumeri 559, 560, 561 e 562, testi rauch, disegni fratelli di vitto
il genere è lo stesso di "fuga per la libertà", ci sono varie analogie, mi piace l'inizio con la burrasca, i migranti, l'apparizione di zagor
è uno zagor classico affiancato da due ottimi personaggi che si vanno ad aggiungere alla già nutrita galleria rauchiana
ross mcguinn, "el diablo yanqui", è lo zio cattivo di tex, a cui non interessa l'oro ma menare le mani, miglior nemico della trasferta
duello finale classico, come ai vecchi tempi, alla maniera degli apache mimbrenos, ben nove pagine: l'essenza stessa di zagor
rauch si fa perdonare per quello troppo breve con le loup in "le nere ali della notte", che era di sole quattro vignette....
altro ottimo personaggio è capitan mission, assassino che si redime (come de niro in "mission"?) ma che non può scampare alla morte
a me i di vitto non fanno impazzire, però il lavoro è dignitoso, nostalgico per via delle ambientazioni che già rievocano mister no (gli indios)
il cico dei di vitto è uno dei più brutti cico, zagor è inespressivo, però mcgunn è ottimo, i combattimenti corpo a corpo sono fatti bene
mi piace anche il racconto sul tesoro di lima, con la statua della vergine alta due metri e le sette croci in oro e diamanti
simpatico il riferimento al futuro canale, contraddittorio quello a dexter (che ridiventa "il nostro amico")
troppo texiana l'espressione "piangere sul latto versato", anche cico che dice "cateratte"
deve essere un termine di uso comune tra gli autori...
bella la terza copertina
voto 9-
la mummia delle andenumeri 562, 563, 564 e 565, testi burattini, disegni prisco
storia molto particolare che punta tutto sul "documentario", poche volte si è vista una tale minuziosità, disegni eccellenti, fotografici
vedi la chiesa e il convento di san francesco a lima, la fattoria della curandera mama jacinta con un viso tipico, la graziosa soledad
gli interni della villa di don torres con i porticati, la plaza de armas di cuzco con il combattimento nell'arena toro contro condor
i tipici terrazzamenti peruviani, la città degli incas... questo disegnatore è un portento, bravissimo anche nelle scene d'azione
super dettagliato anche il menù peruviano, per un totale di otto "sueldos": mi attirano le frittate di gamberi con ravanelli e cipolle...
in questo quadro pressoché perfetto c'è una gravissima lacuna, la musica, ma come? sei in perù e non ci infili dentro neanche un flauto?
in compenso, è una delle poche storie di zagor con una collocazione storica precisa, viene nominato il presidente josé de orbegoso
che ha governato dal 21 dicembre 1833 al 4 gennaio 1834... aggiungiamo che il terremoto di concepcion è del 20 febbraio 1835...
altro elemento dirompente è lo sdoganamento del femminismo, della procreazione artificiale, del culto della pachamama
sulla pachamama burattini ha persino anticipato papa francesco... tutte cose interessanti, ma c'è da chiedersi cosa centrino con zagor
le "gemelle" di viracocha sono molto affascinanti, però è iniziato l'effetto "saturazione", troppa atlantide, troppa fantascienza
zagor, per la prima volta da quando è partito, ha un pensiero per darkwood, ma sfugge il reale motivo di un inseguimento così accanito
"in certi casi è meglio assecondare l'istinto che seguire la logica della razionalità" dice zagor, boh, ormai è quasi martin mystere...
più classicamente zagoriana è la sottotrama con gli indios sfruttati nella manifattura tessile, con una bella sequenza d'azione (le tegole)
e un personaggio, "ceciliona", che non vorrei definire spiegazionista, piuttosto da telenovelas, con un monologo finale che zittisce zagor
barranco non mi dice nulla, il solito potenziale stupratore, anche se l'inizio è simpatico, il parallelo con il prologo del 1473
il brutale sacrificio umano (avvertite il sig.emilio) e l'omaggio/sfregio alla "mummia terrorizzata" ritrovata nel 2007
discrete le prime due copertine, brutta l'ultima, una delle peggiori
voto 8
labirinto verdenumeri 565, 566 e 567, testi mignacco, disegni ferri
una storia tutto sommato simpatica, tra le mie vignette/copertine preferite c'è il fermo immagine iniziale sulla prima copertina
poi "tamburi nella giungla", "lo spirito del male" in cui esce fuori un divertente ibrido tra ananga e il dio guaguaro
anche la botta in testa con "nemici per la pelle", "oro" e "tango martinez", cico prigioniero in "alien" e in "la casa di satana"
ferri è sempre una potenza, i suoi disegni sono sprecati in storielle del genere, è il ritorno dello zagor tarzanide
l'unica sbavatura, alla fine, è il mezzo albo posticcio, i riassunti delle puntate precedenti, l'imitazione del flashback burattiniano
i discorsi su atlantide, uno zagor ormai snaturato che mostra con orgoglio un amuleto fallico...
ma alla fine c'è un pensiero nostalgico per darkwood...
bella copertina
voto 6+
le donne guerrierenumeri 567, 568, 569 e 570, testi burattini, disegni laurenti
storia interessante, ma che lascia un pò l'amaro in bocca, perché con zagor in amazzonia ci sarebbe aspettati chissà quale capolavoro
i nemici non sono all'altezza di una trasferta zagoriana, solo tanto squallore e nulla più, l'unica cosa buona che fanno è morire male
burattini non aveva potuto sfruttare appieno "le guerriere della savana", ma anche qui non è che le amazzoni entusiasmino più di tanto
con atlantide si è giunti ormai al punto di "saturazione", diventa una presenza invadente nella storia di zagor, dell'umanità, del pianeta intero
fantascienza sempre più spinta, con tanto di metropolitana amazzonica, antifurto smeraldino a forma di apparato genitale maschile...
zagor moribondo, viene salvato dalla tecnologia atlantidea, già che c'è si fa fare un check up completo su cicatrici e "problemi di fisiologia interna"
il finale ha scandalizzato i soliti bigotti, ma a me è piaciuto, mi fa rvedere con altri occhi sia la storia che la trasferta nel suo complesso...
cosa cacchio sia la "chiave della conoscenza" non si è mai capito, ma quel finale è limpidissimo: zagor ha ingravidato marie laveau
tra l'altro, a un certo punto, cico scompare per ricomparire solo alla fine, con occhio malandrino: che abbia contribuito alla banca del seme?
comunque, come storia in sè è più classica rispetto a "la mummia delle ande", zagor è nel suo elemento, i travestimenti, le trappole (i piranha)
burattini ci ficca dentro il botanico spruce e il conquistador orellana, con quel prologo cinquecentesco in odor di herzog, kinski, popol vuh...
la scelta di laurenti è una scelta naturale per questo tipo di storia, mi piace ancora, ma la fase calante è innegabile, già vista su "l'orrore sepolto"
alcune vignette sono sgradevoli, approssimate, zagor in campo lungo è pessimo, a un certo punto spunta qualche primo piano ferriano...
mi fa ridere questa vignetta:"ed erano costretti ad accoppiarsi" poverini....
bella la prima copertina con zagor di spalle
voto 6+
sangue su bahianumeri 570, 571 e 572, testi mignacco, disegni della monica
dopo la sbornia atlantidea una storia più classica in cui funziona tutto, è la vera sorpresa della trasferta sudamericana
perfino dexter e yambo sono un pò meglio rispetto al solito, con le riflessioni sul razzismo e la battuta simpatica sulla scure
non tornano i personaggi di "la scorta mohawk" come ci si sarebbe potuti aspettare, torna invece lobo rodrigues
e con mignacco diventa un bel personaggio, vedi l'evasione di zagor, il confronto a muso duro con lo schiavista
mi pare che una delle parti "tagliate" in "le guerriere della savana" fosse proprio la sua storia d'amore multiculturale
prosegue il filo conduttore "femminile" della trasferta, ma stavolta per fortuna niente atlantide, niente "sorellanza"
graziosi i personaggi di magdalena da costa, di zaphira e figlie che familiarizzano con cico, il finale è bellissimo, commovente
in questa storia ci sono i migliori comprimari della trasferta, ma mi avventuro a dire c'è anche uno dei migliori finali post-nolittiani
nel "lavagem de bonfim" convergono magicamente i "tormentoni" dei principali autori di zagor, la cura burattiniana dei dettagli
l'aspetto musicale tipico di boselli (il suono dell'alvorada), la malinconia e l'impegno del vecchio zagor, con tanto di didascalie
i disegni sono della stessa categoria di "la mummia delle ande", minuziosi, fotografici, vedi gli interni della fazenda, le chiese
nossa senhora do rosario dos pretos, nosso senhor de bonfim, il "pelourinho" con le sue stradine coloniali, mediterranee
pensa come sarebbe venuto bene con i colori caratteristici... a proposito, che vergogna l'interruzione della collezione storica....
il cico di don raffaé è uno dei migliori cico... mentre torna lo zagor dellamonichiano, dopo i primi piani ferriani di "uomini senza legge"
ma qualcuno ha tentato di sabotarlo, ci sono diversi volti scarabocchiati, ne ho contati più di una decina: chi ha osato?
discreta la seconda copertina
voto 9-
sertaonumeri 573 e 574, testi boselli, disegni bisi
un altro boselli "minore", storia di transizione portata avanti con mestiere, ma vista l'ambientazione ci si aspettava di più....
strano che lobo e kismeth vadano a vivere in una regione così aspra, però il sertao boselliano è molto più giggionesco di quello nolittiano
rinnovo il mio interrogativo: come mai non sono tornati i personaggi di "la scorta mohawk"? erano meglio di questi bimbominkia
il piccolo josé, se possibile, è ancora più bimbominkiesco del solito, ma a funzionare poco è soprattutto il "diavolo nero", antipatico
discutibile il finale ponziopilatesco... a parte questo, zagor è in forma, il lavoro di bisi è come sempre minuzioso (c'è anche un topless)
le scene d'azione sono fatte benissimo, con la scure levigata, l'ambientazione ricorda quella di "jess lo spietato" (i cacciatori di serpenti)
come nella storia precedente, si nota qualche intervento "esterno": bello scarabocchiare sopra il lavoro altrui, eh?
nulla di ché le copertine
voto 7
il mondo perdutonumeri 575, 576 e 577, testi boselli, disegni rubini
non è paragonabile neanche per scherzo a "odissea americana" o "terra maledetta", ma è comunque la migliore storia della trasferta
ed è comunque una storia importante perché d'ora in poi non sarà facile fare meglio di così... i disegni sono tra i migliori di sempre...
ci sono tante quadruple da incorniciare, le mie preferite: i confini dei dinkdink, zagor sull'orlo del precipizio, la nidiata dei pterodattili
memorabile anche la citazione di "odissea americana", con gli uomini-scimmia, l'arena naturale e uno zagor super acrobatico
ho notato anche una citazione andreucciana, la smorfia di cico sulla piroga è la stessa che c'è all'inizio di "il ritorno di cain"
a parte il carnotauro, non sono riuscito a riconoscere le varie bestie, ma è meglio così rispetto a una storia troppo nozionistica
è un misto di citazione letteraria, cinematografica e fumettistica, con me hanno avuto partita facile, è una materia che mi appassiona
azzeccata la scelta di disegnare i dinosauri con le piume, ma la parte del "leone" la fanno i pterodattili, bello il finale leonardesco
la storia è abbastanza classica, con i mostri nascosti per quasi tutto il primo albo, zagor che giggioneggia con gli indigeni
tra i vari comprimari spicca il cavernicolo joe, spassoso il finale in cui diventa un emulo di zagor, con tanto di scure e simbolo
strano che summers vada a spasso lasciando sola la principessa nadia, con gli scimmioni che se la vorrebbero ingroppare....
guarda caso, chi ti incontrano summers e nadia a new orleans? proprio dexter e yambo... vabbé che il mondo è piccolo...
ma ancora più strano è zagor, troppo avventato nel suo folle inseguimento a dexter, tanto da incappare in una falsa pista...
zagor vuole sapere perché dexter è scappato:"è questo che desidero più di ogni altra cosa al mondo" addirittura?
salvabile la prima copertina, brutta la seconda, zagor ridicolo
voto 9+
il giorno del giudizionumeri 577, 578, 579 e 580, testi burattini, disegni verni e sedioli
burattini ancora si vanta in giro di aver scritto queste storie, in effetti tutto si può dire tranne che non sia storie curate
talvolta burattini esagera, annoia un pò troppo, il primo dialogo tra darwin e fitzroy è simpatico, meno i successivi
i soliti dialoghi burattiniani, perfetti perfettini, lambiccati, è riuscito a smacchiettizzare anche i deplano y matamoros
che in questa storia si lanciano addirittura in coltissime riflessioni sul trentraquattresimo canto dell'inferno e il libro di giobbe
addirittura un personaggio se ne esce con l'espressione "cosa fatta, capo ha", mai sentita prima, ho letto che è toscana...
ma burattini è riuscito nel suo intento, di coniugare le due anime, in effetti è divertente pensare a darwin salvato da zagor
zagor fa zagor, generoso nell'andare a salvare il minatore intrappolato in quella fornace, bella sequenza
burattini mette insieme lo zagor vecchio con lo zagor nuovo, in questo discorso rientrano i disegni di verni e sedioli
non sono un fan né dell'uno, né dell'altro, però ho apprezzato molto le "zagorate", le acrobazie, zagor nascosto tra le travi...
e il terremoto di concepcion è fatto molto bene: il frate che prega mentre la cattedrale crolla, la madre, il resoconto di darwin
è una delle poche storie con una collocazione storica precisa, il 20 febbraio 1835... mi pare che ci siano più degli 80 morti
storicamente accertati... in effetti, con una magnitudo 8.5, uno tsumani di 24 metri, sembra più realistico il quadro zagoriano
storia violenta come spesso quelle di burattini, vedi la brutale uccisione dei frati da parte dei fanatici...
pamina un pò troppo imbruttita rispetto all'originale di ferri, simpatica però la scena del paravento
dexter torna ad essere apostrofato come "pericoloso individuo"
nulla di ché le copertine
voto 7
sotto il cielo del sudnumeri 580, 581 e 582, testi mignacco, disegni sedioli
storia non bruttissima, ma deludente se pensiamo che è una trasferta, gli scenari promettono grandi cose, quasi tre albi...
e invece non si vede l'ora che finisca, l'ultimo albo è pure tirato per le lunghe, con una canzoncina di basso livello....
zagor e cico familiarizzano subito con questi tizi della "marilena", ma pesa l'assenza di un equipaggio storico come quello di fishleg
ridicolo il personaggio di aran: "io sono capacissimo di non fare le cose, forse non sono nè avido, nè coraggioso, ma soltanto pigro"
strano anche il comportamento di cico che si offre volontario per il sacrificio, strano perché di solito mignacco lo usa bene...
nei disegni ci sono i soliti difetti, ma anche cose buone, come la mappa all'inizio, gli animali e soprattutto le ragazze
ottime entrambe, sia helena che amakaik, sono la cosa migliore della storia insieme alla citazione herzogiana/kinskiana
dexter torna ad essere chiamato "nostro amico"
copertine "normali"
voto 5/6
terra del fuoconumeri 583, 584 e 585, testi burattini, disegni prisco
ennesimo "filler" di questa interminabile trasferta, lo rivaluto un pò, ci sono alcune cose che mi sono piaciute fin da subito
ad esempio l'inizio con zagor e cico che osservano i pinguini e lo stretto di magellano, la spettacolare scena sulla nave
con zagor provetto timoniere che riesce a far arenare, prisco sempre bravissimo nelle sequenze d'azione
la parte in cui gli indios ona tentano di rapire zagor, in effetti, è fatta più in fretta, ma il resto è sempre ottimo
qualche insipiente lettore ha scambiato per incuria un cambio nello stile di prisco, poi confermato su "gli uccisori di indiani"
la parte con il fuegino prima non mi piaceva, ora ho cambiato idea, è un racconto delicato e beffardo sulla civilizzazione
simpatica la ragazzina fuegia baxter che alla fine dice a zagor e cico:"salutateci il re e la regina di inghilterra"
simpatici anche i nomi dei fuegini, "boat memory" in ricordo della scialuppa rubata, "york minster" per via delle guglie
"jemmy button" venduto dal padre per un bottone di madreperla... comunque è lecito chiedersi se non si stia esagerando
cosa centra tutto questo con zagor, da detective a storico, si lancia anche in considerazioni sulla psicologia di darwin e fitzroy
qualche accenno di caratterizzazione per spyro il greco femminicida e dobro il serbo che ha ucciso un aristocratico austriaco
torna elvin di "corsa mortale" ispirato a elvezio pesci campione europeo di sleddog, c'è anche franco lana
un pò di spiegazionismo sul modo in cui elvin libera zagor, si poteva semplicemente mostrarlo in presa diretta
mi piace la seconda copertina
voto 7-
antarticanumeri 586, 587 e 588, testi boselli, disegni della monica
come storia singola è ineccepibile, è una grande storia, l'ultima storia di boselli è un concentrato di tutti i suoi capolavori zagoriani
c'è lovecraft come in "il terrore dal mare", c'è "l'esploratore scomparso", ci sono "le sette città di cibola", i graffiti di "il ritorno di cain"
il ruolo importante della musica o comunque del suono, la visionarietà, una realizzazione grafica eccellente, tra le migliori di sempre
con le suggestive "valli secche", la città ciclopica, un uso massivo di quadruple e la mezza doppia "splash page" con le "montagne della follia"
c'è il legame tra zagor e cico, con zagor che più volte fa "mea culpa" per aver trascinato l'amico in un'impresa folle, alla ricerca di una chimera
come ho già detto, della monica fa uno dei migliori cico, uno dei più espressivi e simpatici, quasi come quello di ferri, gamba e donatelli
da questo momento in poi per zagor solo primi piani "ferriani", spero si sia trattato di una sua scelta personale e non di un'imposizione...
checché se ne dica, i mostri sono ottimi, tenuti nascosti quasi fino all'ultimo albo, ottimo horror con un pò di splatter (la gamba, il cervello)
inquietante l'incubo di zagor con lo scienziato, anche se poi, alla fine, diventerà qualcos'altro... e qui veniamo alle note meno positive...
quelle che non permettono alla storia di elevarsi al rango di "capolavoro", a partire dalla "missione" di zagor: tutto qui? è troppo...
non sarà predestinato, ma zagor è ormai in grado di maneggiare la tecnologia e parlare più lingue, lo spagnolo, il portoghese, l'atlantideo
per fortuna con un pò di ironia: viene perculato dai compagni, se la prende con cico "mi fai apparire come uno scriteriato privo di cervello"
con la possessione di dexter l'autore pretende davvero troppo dal lettore... il "supernemico" richter retrocesso a "spiritello", è una trashata
poco sfruttato il ruolo ambiguo di altrove, secondo me lo zagor nolittiano gli avrebbe sputato in faccia agli agenti di altrove...
io comunque resto un atlantideo convinto, è un filone che ha dato tanto a zagor, avercene di storie così, sempre meglio di certe boiate recenti
ma mi rendo conto che dopo questa trasferta si è raggiunto il punto di "saturazione", è diventata una "deriva", indubbiamente
da segnalare la data di inizio della storia, il 10 novembre, che facendo due conti dovrebbe essere il 10 novembre 1835
altra cosa curiosa: zagor sa giocare a scacchi
bellissime le prime due copertine
voto 9
il signore dell'isolanumeri 589 e 590, testi colombo e giusfredi, disegni ferri
è una delle storie più strampalate degli ultimi anni, in bilico tra lucidità e imbarazzo, ritorna colombo
ed esordisce giusfredi che ha sorpreso tutti con "la giustizia di wandering fitzy" e poi non si è visto più
se non ricordo male questa storia è stata riadattata per inserirla nella trasferta sudamericana....
ma non ho capito bene come è andata, perché in effetti le volpi delle falklands esistevano davvero...
oltre alla (ri)collocazione geografica, c'è un clima da favola "new age" che la fa associare a shyer e sorelle
la sceneggiatura è snella e ironica, il maestro ferri, in ottima forma, sta al gioco con alcuni dettagli spassosi
il dottor wasson che dorme durante lo spiegone, gli emuli di adamo ed eva, con adamo che ha il volto di zagor...
jethro che sembra pregare dio e in realtà adora il caprone, cico deformato dall'alambicco, zagor e il fulmine
simpatica anche la sfida a colpi di filastrocca, ma è strano che cico esclami "caramba" senza il "carambita"
altre cose che mi lasciano perplesso: il "trauma" di jethro, la maschera, le persone aggredite dalle volpi
pessima la vignetta in cui zagor schiva le pallottole, sembra stia ballando il "limbo"
magari mi sbaglio, ma mi è parso di vedere lo zampino di sedioli in qualche vignetta
ma la cosa peggiore è la coda della storia precedente....
un finale tirato via per un ciclo che ha dato tanto a zagor...
copertina molto bella
voto 6+
mortimer: ultimo attonumeri 590, 591, 592 e 593, testi burattini, disegni verni
il miglior "ritorno a darkwood" post-nolittiano, il miglior mortimer rievoca il miglior hellingen ("ora zero")
con tanto di capanna bruciata, pioneristico "accendino" che sembra proprio uno dei "gadget" del professore matto...
ci aveva già provato con "scacco matto", ma qui va ancora più a fondo, sferra un colpo al cuore dell'ecosistema zagoriano
vandalizza la capanna nella palude, sventra la volpe a pallini, distrugge il sogno zagoriano di integrazione, mira alla golden baby
la furia vendicativa si ferma davanti a cico e virginia, ma quelli non si toccano, e chi pensa il contrario non so cosa abbia letto finora
le critiche a questa storia ("sono morti personaggi secondari") sono assurde, doney è presente fin dai tempi di "i cacciatori di uomini"
è vero, sand e tabitha sono piccoli personaggi di burattini che finora avevano dato poco, ma hanno dato tutto alla fine...
è un thriller zagoriano, con le scenografie tipiche, le scritte sui muri ("cave canem", "save whale"), la resa dei conti adrenalinica
lunghissimo il duello con akenat, mentre la "morte" di mortimer lascia aperto uno spiraglio per le modalità anomale in cui avviene...
da notare che mortimer è venuto a conoscenza di altrove, quindi potrebbe essere una strada, resuscita come hellingen... spero di no...
non voglio dire che gli spiegoni sono scomparsi, perché non è vero, le spiegazioni ci sono ancora, però ci sono anche tante vignette mute
il mortimer furioso (a tratti isterico) ha poca voglia di scherzare e zagor è troppo incazzato per spiegare o "sprecare lacrime"
il finale rassicurante è l'unico momento di spiegazionismo, subito disinnescato da uno dei (contro)finali più belli di sempre
burattini ha raggiunto la perfezione anche negli elementi di contorno, vedi i tarocchi, il siparietto con le ragazze di pleasant point
è qui che burattini inizia a pensare a un ruolo per jenny:"è il tempo che passa inesorabile, non sono più il fiore di una volta..."
"...gli uomini rifiutano persino i miei inviti a guardare le stelle insieme in un angolo buio in riva al fiume" è un moreno in stato di grazia
stesso discorso per verni, ormai in totale simbiosi con burattini, ci sono cose fatte veramente bene, il carcere, la zattera, la grotta
oltre alla rabbia di zagor, il cambiamento di mortimer... meglio da solo, comunque... non mi piacciono le contaminazioni...
le banconote tagliate a metà c'erano anche nella toninelliana "zagor alla riscossa", ma continuo a non capire 'sta cosa...
carina la prima copertina, bella la seconda anche se spoilera, brutte le altre due
CAPOLAVORO
voto 10
la rivoltanumeri 594 e 595, testi marolla, disegni bisi
storia perfetta, disegni perfetti, di bisi già si sapeva, uno dei migliori attualmente, qui addirittura si supera, ma la sorpresa è marolla
è il miglior esordio di sempre, scrive uno zagor moderno senza mai perdere di vista lo zagor originale, è un miracolo
zagor fa cose da zagor, combatte i duelli (ben due, contro il siberiano arkady e soros), studia strategie, terrorizza gli avversari
con l'aiuto di ombre e fulmini, in uno scenario tra i più iconografici della serie (spettacolare la scena con i galeotti appesi)
secondo me "l'inferno dei vivi" è la prima storia di zagor di una certa importanza, che si potrebbe avvicinare al "capolavoro"
marolla si diverte a ripescare i personaggi di quella storia (dillon, grayson) o addirittura black jordan da "territorio indiano"
personaggi e dialoghi sono come li vorrei sempre, vedi il faccia a faccia tra l'ottimo legion e l'agonizzante grissom
altra sorpresa, un buon uso di cico che prende l'iniziativa, anche bisi mostra una maggiore confidenza rispetto alle volte precedenti
storia abbastanza cupa e violenta, varie efferatezze anche se sono solo"suggerite" (i soldati scuoiati, la decapitazione)
un finale quasi horror, geniale la scritta sul muro tratta dal libro "rivelazione", capitolo 6, versetto 8, tradotto in inglese
"ed ecco, vidi un cavallo pallido, colui che lo cavalcava si chiamava morte, e lo seguiva da vicino la tomba"
inedito per zagor l'uso della mezzatinta, bisi attentissimo ai particolari, vedi la bandiera con tredici stelle, i tatuaggi
stupenda la prima copertina
CLASSICO
voto 10
lo zoo di kaufmannumeri 596, 597 e 598, testi burattini, disegni nuccio
secondo capolavoro consecutivo per burattini e terza storia consecutiva di alto livello, tra il 2014 e 2015 c'è stata una piccola "golden age"
è un'altra storia perfetta, penso che burattini ne fosse consapevole fin dal momento in cui l'ha concepita, è l'essenza stessa di zagor
se poi aggiungi uno dei disegnatori più amati, che mette d'accordo tutti, chi vuole lo zagor classico, chi vuole qualcosa di più moderno...
per tre mesi, a contatto con una natura ostile e sconosciuta, zagor torna ad essere l'illetterato nolittiano: sfida il ghepardo in velocità...
non sto dicendo che gli spiegoni sono scomparsi, perché non è vero, anzi la storia è tutta impostata in "telecronaca mentale"
però ci sono tanti segnali, come zagor che dice "faccio fatica a compatirti" e non quella solita frase fatta che leggiamo di solito
avverto un senso di liberazione, sia nei contenuti, epici, sia nelle forme, la scomposizione "tarantiniana" della storia aiuta molto
perché così l'autore è "costretto" a mostrare i fatti esattamente per come sono andati, ed è meno "tentato" dal riassumerli a parole
poi non è che voglio fare la difesa cieca del flashback, ma in questa storia (e in altre del periodo) ha dato frutti prelibati
l'inizio in "medias res", ad esempio, è spettacolare, molto belli anche i flashback in africa e quello ambientato in nuova zelanda
il leone "umanizzato" e l'indonesiano tamau sono i personaggi che spiccano maggiormente, bello il duello finale ("la scure e la sciabola")
tra i combattimenti con le bestie, dovessi sceglierne tre, sceglierei: i draghi di komodo, i ratti, i gorilla (brillante chiusura di primo albo)
ma la verità è che sono tutti realizzati in maniera impeccabile, vedi il rinoceronte (soprattutto la "reprise"), i felini, il maori
questa storia mi ha scatenato una forma di "bulimia", arrivato alla fine volevo altri duelli, ma zagor era ormai ridotto male
ecco, uno come kaufman lo avrei salvato per un sequel, con altri animali, magari un leopardo tipo quello che ha sfregiato fright
la truce presenza della casa infestata, vicenda di contorno che testimonia il momento di grazia di burattini in questo periodo
cico:"zagor se li mangia a colazione i leopardi"
bella la prima copertina
CAPOLAVORO
voto 10
tamburi nella nottenumeri 598 e 599, testi rauch, disegni pesce
dopo la sbornia atlantidea, un riempitivo di qualità, rauch ci riporta nella darkwood delle origini, quella di "la foresta degli agguati"
con i fortini dei trappers, gli indiani ostili e intrattabili (niente trafficanti), il duello finale, quello non deve mancare mai
storia con una chiara tendenza al macabro, la violenza dei "guerrieri del teschio", kaukas ricorda devil mask, "senza faccia" invece entak
buona la prova di pesce, soprattutto nei primi piani e in alcuni dettagli macabri di cui sopra come il corvo con l'occhio in bocca
per esigenze di spazio o per scelta narrativa alcuni passaggi sono "tagliati", la battaglia di fort adam, zagor che aspetta i kaska al varco
però l'autore riesce a infilare delle considerazioni tipicamente nolittiane, alla fine, oppure nell'ormai consueto parallelo con "zagor racconta"
tanto ormai la storia la conoscono tutti gli abitanti di darkwood, grazie a boselli...
buona copertina
voto 8
il giorno dell'invasionenumero 600, testi rauch, disegni ferri
negli albi celebrativi, da toninelli in poi (escluso il buon toninelli...), si è sempre cercato di strafare, non ho mai capito perché
tutte storie eccessive, in cui si butta dentro di tutto, con il comune denominatore di "incubi" (anche qui, il cervo, gli incubi)
con il contentino dei disegni di ferri, sempre buoni, e, in questo caso, la scusa di dover aprire la strada al ritorno di hellingen...
penso che gli akkroniani, già con nolitta, fossero già qualcosa di molto vicino al "divertissement", una divertente citazione
però qui li si è presi di forza e li si è buttati nella spazzatura, credo per sempre, un pò come il wendigo qualche anno dopo...
poi anche la storia delle armi che funzionano solo se le usa zagor... mah... boh... quindi è predestinato?
insomma, l'albo mi era piaciuto, mi piace ancora, ma ora lo colloco nella deriva "magico-fantascientifica"
il muro, i droni, il teletrasporto, la bomba atomica, rakum che suona il "citofono"...
buona copertina
voto 6+
FINE.