Cravenroad7

Il problema che affligge Rania è di essere un personaggio scostante e umorale.
Nei primi albi non esternava questo astio continuo. Era inutile, ma almeno inoffensiva. Certamente era palese la scarsa considerazione che nutriva nei confronti dell'indagatore dell'incubo, ma aveva un sottofondo affettivo e disponibile.
Adesso è la classica ex velenosa, detrattiva, sputasentenze. Quindi inutile e offensiva.
Per contro abbiamo Dylan con questo passato tra luci e ombre che, quando è al suo fianco, sembra incarnare il male assoluto, con trascorsi innominabili.
A me non è che piaccia moltissimo che Dylan venga preso a pesci in faccia per tutto l'albo.

Concordo Bertuccia. Mentre nei suoi esordi, da quanto posso ricordare, era un cartonato non nocivo, ora manifesta un carattere acido che ha dell'intollerabile. Palesa peculiarità umorali di chi non riesce a tenere a freno una pesante ciclotimia/nevrastenia. Particolarità che, unite a una sua totale mancanza di spessore, finiscono per renderla odiosa.
Si fosse almeno fatto un tentativo per donarle quello spessore di cui parlavo poc'anzi... ma niente. Lo "spessore" si riduce a questo. Una macchietta con un "ruolo specifico" (è quella acida e antipatica che deve rompere gli zebedei: Jessica Rabbit avrebbe detto "eh, mi disegnano così"). Non è che ci sarebbe voluto chissà quale miracolo per donarle spessore (non mi aspettavo una lunga introspezione tipo "L'Ultima Eclissi" [Dolores Claiborne non l'ho ancora letto]), bastava qualche (una?) puntata (horror, se possibile) in cui si tentava di scandagliare il personaggio, tanto da modellarla a sufficienza per "capirla", per comprendere i suoi punti di vista, quali sono i suoi eventuali tormenti (si sarebbero potuti sbizzarrire in tal senso), cosa frulla nella sua testolina.
Ma non si è tentato nulla.
E mensilmente ci dobbiamo ritrovare con una specie di sagoma 2d programmata per dire le sue quattro cavolate.
No, no... cancellatela. Simulate un incidente, fate qualcosa per farla sparire.
Non ha alcun senso se non creare siparietti sciocchi con "questo" indagatore.

Premesso che non ho ancora letto l'albo, mi sembra, quella di Rania, la tipica caratterizzazione femminile barbatiana, che ha un po' stufato e diventata ormai di maniera.

È un po' il problema della caratterizzazione femminile italica, che affligge anche la cinematografia.
Le donne sono quasi tutte turbate da vicissitudini familiari e amorose, tradimenti, crisi coniugali. Per questo motivo urlano, urlano tutte come pazze.
Del resto la nostra commedia è quella, non spicca per "effetti speciali" stratosferici, avendo dei budget da Don Matteo, quindi gioca sulle emozioni, sulle piccole/grandi beghe e tragedie familiari.
Cosa si fa quando si vuole far prima e con poco costo/impegno? Si va sul sicuro, con le baruffe e queste emozioni enfatizzate.
Rania ha esattamente le classiche isterie di un personaggio tratteggiato con pochissime sfumature basilari.
Per esempio

SPOILER

Quando Dylan afferma di voler essere migliore di come è stato, non c'è da fermarsi, guardarlo, deporre le armi e lasciare che i cuori si aprano e parlino le emozioni?
No. Prende e se ne va, come un'emerita testa di pera, inutile, quale è. Quella scena avrebbe dato spessore al personaggio e avrebbe persino potuto commuovere.

Veramente la Barbato caratterizza così anche Dylan.

si infatti , non prenderei Barbato come esempio di caratterizzazione femminile della cultura italiota televisiva. Anzi quelle della Barbato sono schizzate , quelle degli sceneggiati sono bagasce che si fingono innamorate...

Finito qualche ora fa... poi aperitivo in asporto e con mascherina con tre amici lettori di Dyd... tutti e quattro entusiasti!
Uno dei miei filoni preferiti, quello della "fiaba" o per meglio dire della "paura infantile" trasmessa nel mondo adulto... una tematica che sto cercando di sviluppare in un paio di libri, uno finito l'altro in dirittura d'arrivo (ma chissà se poi troveranno mai un editore disposto a scommetterci), agganci con la continuity... e come non citare le meravigliose tavole di Martinello? Se c'è qualcuno che può contendere a Roi e a Casertano, nel mio cuore, il primato di "più amato" è proprio lui... uno di quei disegnatori che vorrei vedere almeno ogni quattro mesi su Dyd... altro che M&G, Cossu e Freghieri (fermo restando che questi autori fanno solo bene a sbattersene altamente i cabbasisi dei miei giudizi!). Un po' di Lovecraft che non guasta mai (un tempo fuori dagli schemi, oggi più mai attuale senza volerlo), un po' Berserk e un po' di Hellraiser... la Barbato conosce il mestiere, c'è poco da dire.

Che poi, tra l'altro (e vado off topic) è una modalità cinematografica (di comodo) che ha rotto abbastanza.
Magari nella nostra penisola si potrebbero sforzare un po' di più - anche con un budget ridotto - invece di continuare su certi schemi che prevedono "emozioni, piccole/grandi beghe e tragedie familiari" (e cito tutto dato che ancora una volta sono d'accordissimo) con donne turbate da vicissitudini familiari e amorose, tradimenti, crisi coniugali [che] urlano, urlano tutte come pazze.
Non pretendo che sperimentino tutti come il Salvatores di "Il Ragazzo Invisibile I e II" (che possono piacere o non piacere, ma hanno una loro originalità)... ma... variare un minimo? Se qualcuno avesse la caparbietà di proporre pellicole come "Una Pura Formalità" (Tornatore) senza beghe e tragedie familiari, ma giocate su atmosfere surreali, non sarebbe affatto male. Quella non credo fosse supportata da un budget stratosferico, eppure svetta nel panorama cinematografico italiano.
Naturalmente non voglio fare di tutta un'erba un fascio.
Saltuariamente si vedono cose interessanti.
Ma è il "saltuariamente" che mi preoccupa.

Fine di un neanche troppo utile off topic.

Perché ha qualcosa di maschile Dylan? È capriccioso (cellulare no, si, no, si, no, si, no, si, no, si, no) si innamora come una tredicenne, si lascia come una tredicenne, sospira sugli amori perduti come la suddetta tredicenne, usa il computer peggio di una tredicenne... potrei andare avanti per ore

Che faccio, compro o no?

Urge recensione di Kramer!

Provo a riassumere: se vuoi vedere mostri disegnati in modo eccellente e tavole di grande impatto, con un messaggio morale importante, io lo comprerei. Se invece non vuoi vedere un Dylan imbecille, trattato come una pezza, e bambini disegnati come Gimli, allora mi asterrei!

citofonare Muccino

Finita la seconda lettura. Numero ottimo. Non rimarrà nella storia o forse sì se daranno seguito ad alcune cose che ne sono uscite.
La copertina è suggestiva, ma qualche attenzione in più ai particolari l'avrebbe resa decisamente migliore: nel complesso buona ma non eccelsa. Il logo degli 80 anni non si può vedere.
SPOILER
SPOILER
SPOILER
Tutto inizia in modo abbastanza banale, come da sinossi: Dylan riceve un messaggio e dopo un tira e molla abbastanza inutile, scopre essere un video inviato col telefono di Rania da una bambina che chiede il suo aiuto. Pensa a uno scherzo (mmmm) e la cosa sembra finire lì. Ovviamente cambia idea e va da Rania a chiedere il perché e il percome e inizia l'indagine vera e propria: la bambina (la figlia di un'amica di Rania) è davvero scomparsa e con lei altri bambini, scomparsi in circostanze simili; Rania segue la pista del rapimento, Dylan quella soprannaturale, come di consueto. Nel mezzo ci sono alcuni battibecchi che hanno fatto storcere il naso ai più, ma che trovo comprensibili e funzionali sia alla storia sia alla definizione del personaggio di Rania; c'è lo zampino del nostro amato curatore, ma la sensazione (a mio modesto parere) è che questa storia sia stata effettivamente scritta quantomeno durante il ciclo 666. E se non è una buona notizia questa...
Durante l'indagine, vengono fuori elementi del passato di Rania, di cui non sapevamo nulla (e nemmeno Dylan a quanto pare), la sorella scomparsa, il carattere scostante e forse ribelle, la passione per le moto, e ricollegandoci al presente scopriamo che lei e Carpy sono in stand by, cosa che spiega in parte il finale del numero precedente.
Con una svolta improvvisa Paola B. ci sposta di peso in un territorio a metà tra l'horror e il fantasy e i disegni diventano sublimi: i rapimenti non sono rapimenti, dietro alle sparizioni ci sono demoni che selezionano bambini felici per farne dei famigli. Qui ombre scure e grottesco imperante danno a quest'albo una connotazione forte e trama e disegni funzionano all'unisono, come peraltro la Barbato ci aveva preannunciato. Tutto è infantile e inquietante, brutale ma scevro da crudeltà. Nessuno è un mostro tranne forse gli stupidi e gli indifferenti, che guarda caso in questa storia non compaiono mai. Finale interessante in cui Dylan fa la cosa giusta facendo una cosa sbagliata, e salvando così i bambini "rapiti". All'interno del finale abbiamo però una nuova divisione: Rania appare sollevata, liberata da un peso oscuro (quasi sicuramente ha incontrato la sorella scomparsa, ora divenuta un demone, in senso metafisico) mentre Dylan è più confuso, visto l'enorme rivelazione di essere lui stesso un famiglio. Tutto appare strano eppure logicamente folle o follemente logico. Meraviglia.
FINE SPOILER

Albo promosso su tutta la linea.
Copertina: 7.5
Soggetto: 8
Testi: 9
Disegni: 9.5


V

Era ora
P.s. ottima analisi Valla!

Io invece tenderei a escluderlo, dato che la Barbato ha detto più volte che ormai aveva perso le speranze di vedere la storia pubblicata. Questo nulla toglie ovviamente alla bontà della storia.