Cravenroad7

A quanto pare il "Nostro" ha dichiarato guerra a una nota pagina facebook a lui (giustamente) avversa...Sigh...Sob...Sniff...ci ha sostituiti...non siamo più nei suoi pensieri...il suo occhio "benevolo" non è più su di noi...Una prece. (-;

Fare guerra alle pagine. Che spreco di tempo.
Forse il nostro curatore ancora deve comprendere che certe reazioni hanno a che fare più con il Dylan Dog proposto che con la sua persona.
Indubbiamente ci sono pure gli haters, ma tanto dissenso è da imputare a promesse non mantenute. Cicli gestiti male. Nuovi comprimari che non hanno funzionato (e sono ancora lì). Vecchi comprimari cassati. Inutili remakes. Ruoli di certi personaggi stravolti. Un indagatore pesantemente rivoluzionato.
Dov'è finita la nostra testata?
Determinate persone plaudono a questo colpo di spugna. A questa new age dylaniata.
Ma solo perché sono reduci dal ciclo della Meteora e da precedenti annate che definire "non memorabili" è puro eufemismo.
E chiaramente passare da zero a uno non comporta miracoli epocali.
Ma si stuferanno pure quelli che ora chiaramente applaudono.
Di Gnaghi, per dire, in molti si sono già stancati.
Il resto verrà a seguire.

Come ripeto passare da zero a uno non comporta fatica, ma ritornare a standard ottimi... questo si sarebbe un miracolo.
I Judas Priest, dopo anni di onorata carriera, hanno tirato fuori il capolavoro Painkiller. Non erano più di primo pelo, e alcuni album usciti in precedenza non erano esattamente memorabili.
Poi, dopo il cambio del singer e due album non eccelsi, li hanno dati per spacciati.
Hanno saputo rialzarsi. Magari rendendosi anche conto di quello che aveva funzionato nei loro dischi migliori.
E hanno dato alle stampe Angel Of Retribution. Ottimo.

Quando qui vedrò tirare fuori nuovi "Attraverso Lo Specchio", "Memorie Dall'Invisibile" e "Il Signore Del Silenzio" il mio parere cambierà radicalmente. E tornerò ad essere un paladino di questa testata.
Se l'attuale curatore riesce a fare questo... allora applausi.
Zero paraocchi da parte mia, ma purtroppo siamo ancora lontani anni luce da quelle che dovrebbero essere ottime storie.

Una cosa è certa... Sergio Bonelli – pace all'anima sua – non avrebbe mai approvato un simile comportamento irriverente e scorretto da parte di uno dei suoi autori. La Bonelli è sempre stata come una famiglia per lui, e i lettori dei suoi prodotti i suoi figli. Insultare i tuoi figli, i tuoi sostenitori, è quanto di più deleterio e grave ci sia. E sarà difficile un domani, anche in tempi migliori, ritrovare quella fiducia e affetto perso irrimediabilmente in questi anni. A volte i valori umani hanno più importanza del becero marketing e dell'editoria a mano armata...a volte...
p.s. Difficile si vedranno più simili capolavori mio buon Nima...

D'accordo al mille per mille, Zak.

Anch'io, come Keanu, sono d'accordo su tutto Zak
Sergio Bonelli era di ben altra pasta: personaggio affabile e disponibile, non ha né avrebbe mai reagito in maniera sprezzante e acida nei confronti dei lettori, vero motore della testata. Perché diciamocelo, una testata può essere una bomba. Può proporre il miglior prodotto del mondo. Ma se non è supportata da una fascia di lettori è destinata ben presto all'affossamento.
Sergio lo sapeva bene, e a parte essere un personaggio estremamente garbato di suo, non sottovalutava affatto i lettori come stanno facendo altri.
Per taluni, al giorno d'oggi, i lettori sono spesso nemici con cui fare quotidianamente a braccio di ferro (il curatore) o che vanno semplicemente ignorati (i Vertici).
Fregandosene tranquillamente se determinate cose hanno suscitato e continuano a suscitare malumore.
Anzi: c'è chi pensa che portare malumore e dividere sia una strategia vincente (sappiamo di chi parlo, no?), trasformando tutto in una lunga puntata di American Gladiators (data la passione di taluni per certa cultura 'mmmerrigana).
O riducendo il tutto a una puntata di Uomini e Donne, dove l'importante è strillare più forte.
Strategia dividi et impera.
Ma non porta da nessuna parte, e quando le persone si saranno pure rotte gli zebedei di mostrare disappunto finiranno semplicemente per ignorare, affondando un baraccone che si regge su equilibri precari.
Comunque... riguardo al fatto della mia speranza nel riavere puntate ottime tipo quelle accennate in precedenza... si. In realtà la cosa è praticamente impossibile.
Troppo differente questa visione del personaggio da quella che hanno molti vecchi lettori.
Ma continuo a sperare in qualcosa, ripetendomi come un mantra che, se si renderanno conto degli errori, forse con qualche paraculo escamotage, si potrà tornare al vecchio Dylan (era tutto un sogno? Distruggono con un altra meteora questa dimensione parallela e ci riportano nel dylanverso originale?). E magari, grazie all'ausilio di penne valide, si potranno riavere storie almeno un minimo ispirate.
Spero di essere ancora un lettore quando e se questo accadrà.

Sintesi degli ultimi due anni di Dylan DOE.

Scovato da mia madre su Intimità (la testata "rosa"), sapendo che sono un lettore (ormai per inerzia, non so ancora per quanto).
Anche se non ho alcuna idea di cosa parli (al 100% la solita storiellina soft che viene piazzata in testate del genere) sono sicuro che potrebbe fornire spunti per qualche nuova trama. Considerando la piega che ha preso la regolare.....

Che meravigliosi i genitori quando trovano dei riferimenti agli hobby dei figli. Mi ricordo duemila anni fa mio padre (totalmente digiuno di fumetti) mi disse "Ma lo sai che oggi al TG hanno parlato di Dylan Dog? Hanno detto che c'è una nuova erede del creatore originale". E io, che già avevo abbandonato il Titanic, "Per caso era Paola Barbato?". E mio padre si illuminò tutto, orgoglioso del fatto che suo figlio sapesse una cosa detta al TG!
Nima, voglio il racconto nella sua interezza, le mie gote già si stanno imporporando nel leggere la prima parte!

Ciao Keanu! Verissimo: è fantastico quando i nostri cari si ricordano delle nostre passioni e contribuiscono con info varie scovate a destra e a manca Bellissimo l'aneddoto con tuo padre... che mi porta indietro con la memoria (tante volte è capitato che i miei, anch'essi a digiuno di fumetti, trovassero "chicche" varie capaci di solleticare il mio "gulliver" [cit.]).
P.s. non ho fatto in tempo a ridimensionare le pagine, comunque eccole, nella loro interezza (magari più avanti le porto ad un formato meno colossale eheh )
Per il momento è sufficiente aprire le immagini in un'altra scheda/finestra ed eventualmente salvarle. Poi con più calma le rimpicciolisco.

Madonna mia che robaccia... Se la legge Bertuccia si spara! C'è una base baraldosa, con delle sfumature quasi alla "macchina umana"!
Sono sicuro che i collezionisti compulsivi, comunque, andranno a caccia anche di questo...

Ehehe infatti pur non avendo letto 'sta roba (magari per curiosità quanto prima ci darò un'occhiata) penso che un'autrice come la Baraldi ci andrebbe... a nozze (così rimaniamo in ambiti da "cronaca rosa" ehehe) con robe simili. Dovrebbe darci un'occhiata, magari può essere uno stimolo utile (ahahah ). Sempre meglio il "rosa rosa", senza sfumature, che il soft/teen/horror (naturalmente sono ironico... per me al massimo è meglio l'horror ).

Ora che l'Italia ha vinto (meritatamente) gli europei direi di fare un ciclo di tre puntate scritte da Donnarumma. O con dentro gli azzurri.
Una puntata naturalmente imperniata sui sentimenti, gli ardori e le contraddizioni del Dylan "che abbiamo sempre amato".

Possono quadruplicare le vendite.
Questo significa battere il ferro finché è caldo.

(Oh, scherzo, eh)

cari colleghi di letture spero di non tediarvi parlando del mondo bonelli non necessariamente imperniato su DD: partirei con l'ultima chicca e cioè di non distribuire più di sabato ad eccezione delle grandi metropoli; poi passerei all'acquisto da parte mia di un tex salvo accorgermi a casa che aveva la copertina incisa col taglierino; gli arretrati: di tex ho ricevuto un albo con una macchia di inchiostro sulla copertina dalla stampa, su un altro c'era un adesivo con la data di uscita appiccicato dall'edicolante; su le storie è stato pubblicato un numero con una pagina mancante: la bonelli si è scusata ma non ha sostituito gratuitamente il numero con uno integro (salvo pubblicare la pagina mancante sul numero successivo totalmente avulsa dal resto della storia [sic]; ho comprato un tex salvo scoprire che aveva la copertina stampata al contrario rispetto al fumetto all'interno; tempo fa quando su un numero di tex saltarono alcune tavole la bonelli si premurò si sostituirlo gratuitamente previa telefonata ad un numero verde: io ne avevo acquistate due copie (anche per mio zio che non aveva tempo) ed a causa di un sorriso bonario nel richiedere la seconda copia mi sono visto recapitare un albo si completo ma totalmente ciancicato (raffazzonato) che mi ha fatto mortificare; non ricordo altri episodi (ma sicuramente ce ne sono) concludo che continuerò a frequentare le edicole ma più per un rapporto di amicizia con l'edicolante (non se la passano bene) e due di quelle che frequentavo hanno chiuso l'anno scorso ed un'altra colpita da COVID dell'edicolante è stata chiusa per più di cinque mesi
chi è senza peccato scagli la prima pietra

Peccato che non ci sia più il post del mese

ah dimenticavo; qualche anno fa il mio edicolante ebbe la bella idea di aggiungere julia al mio pacchetto mensile di prenotazioni ed io accettai di buon grado (tanto alla peggio sono 4,50 euro in più al mese che vuoi che sia) salvo che quando 2 anni fa quando ci fu l'aumento degli albi bonelli a 3,90 (un po' di più per julia) camuffato sotto forma di aggiunta del poster mi accorsi che nel pacchetto di albi consegnatami dall'edicolante mancava proprio quello di julia; poco male dissi, un modo per divincolarmi da una serie che non mi dispiaceva ma che in fondo non avevo scelto io; il mese successivo comparve di nuovo l'albo di julia nel pacchetto degli albi prenotati e allora io mi sono sentito prendere per "i fondelli" (espressione più edulcorata al posto dell'altra che avrei preferito) ed allora troncai perentoriamente l'acquisto di julia;so che non c'entra niente col fumetto in se e me ne dispiace anche, ma c'è un limite a tutto