Black M ha scritto:
la sceneggiatura di De Feo, con quell'idea geniale che tutti vanno al teatrino dei burattini sperando di potersi davvero liberare una volta per tutta di quelle persone-zavorra
... a dire il vero quello sarebbe più il "soggetto" che la sceneggiatura, che tutto sommato si presenta interessante nella prima parte della storia, mentre dopo risuona didascalizzato sin troppo, con tutte le voci (ridondanti) impiegate per spiegarlo alla lettera, fuor di metafora(visuale?), con le voci di Jennifer, Nigel, Mr Punch, il suo coro di burattini, etc.
A me infatti quell'idea era piaciuta parecchio, con i nostri cari/congiunti associati a dei pupazzi-oggetti di affetto (tipo bambole da pettinare o peluches da coccolare) fin quando ci fanno comodo, e poi da gettare via, come fa Mr Punch con i suoi manovrabili burattini, quando non li sopportiamo più e ce ne vogliamo sbarazzare
.
Peccato che da questo spunto, e dalle vicende interattive con Jennifer, la seconda parte della storia si
trasformi nell'ennesima meta-sbrodolata monocentrica SU Dylan e le sua vita da chiagnone, pasticciando mielosità retoriche a manetta sul suo rapporto col Baffuto, di cui sinceramente non sentivo la mancanza a livello di contributi tramite De Feo occhiperlui.
Il finale sbrigativo e puerile, per la sua semplicità rassicurante, andava bene al massimo per un film(etto)
Pixar, non di certo per una storia che proponeva (sulla carta) echi grotteschi e ferocemente intimizzati, come l'idea di partenza o la scena della bambina alla finestra - molto riuscita, lo ripeto.
Poi, ci mancherebbe...
ognuno ha i suoi gusti, ma a me questo cono offerto da De Feo sembra carico di stucchevole saccarosio e gonfiato con materiali surrogati: invece di scioglierti il cuore si squaglia da solo per mancanza di tenuta.