Reduce da una seconda lettura dell'albo, vedo di tirare un po' le somme.
Ovviamente
SPOILER
SPOILER
SPOILER
Come dicevo, questo è il mio primo Color Fest che leggo al momento della sua uscita. Di base io sono contrario ai Color Fest, per vari motivi: non mi piacciono particolarmente i fumetti a colori; non mi piace il modo in cui alla Bonelli usano il colore; non mi piace come alla Bonelli stampano il colore; non mi piace che le testate si moltiplichino a dismisura, specialmente quando la testata madre fa davvero pena; ci ho sempre visto un odore fastidioso di pretestuosità, come se per essere artistico e sperimentale un fumetto debba diventare per forza tutto sgummato o pasticciato di colori, ho letto delle storie che erano storie normalissime a cui il colore non aggiungeva assolutamente nulla.
Questo in generale.
Passiamo a quest'albo in particolare.
Cominciamo dalla copertina: un Dylan legato come a dei fili come una marionetta, con la figura inquietante di Mister Punch. ESATTAMENTE la copertina del Maxi numero 29, dunque. Bene. A malapena è il caso di notare che né nel Maxi né in questo albo ci siano marionette, ma solo burattini. Anche Jennifer si lascia trascinare da questa bella metafora delle marionette mosse dai fili (p. 37), ma di marionette neanche l'ombra.
L'edittoriale è il solito concentrato di aria fritta, lodi sperticate a destra e a manca, e tempo perso. Innanzitutto, a questo punto, sarebbe stato doveroso citare la storia di Marzano del Maxi 29, quantomeno come precedente di una presenza di Punch antecedente a questa (la storia di Marzano, per quanto non incentrata su P&J, comunque ne ricalca tutti gli stilemi, violenza tra burattini compresa), invece deve essersela dimenticata pure Recchioni quella storia.
Secondopoi, ovvio che l'edittoriale di un albo che si intitola MISTER Punch si concluda con la frase "MR. Punch è entrato in scena". Così come è logico che nell'albo non venga MAI chiamato MISTER Punch, ma solo MR Punch. Boh. In compenso Groucho viene chiamato MISTER clown. Ari-boh.
Terzopoi, mi piace che Recchioni abbia inseguito in lungo e in largo De Feo per fargli sceneggiare una storia, per poi modificargliela bellamente!
-Per quanto riguarda invece l'albo, direi che ovviamente tutti si sono spesi a fare complimenti disumani a Rincione per i suoi disegni, e ci mancherebbe. Io registro soltanto che questo capolavoro di Color Fest inizia con un Mister Punch copincollato. Così, subito subito, a pagina 1. Ovviamente il buongiorno si vede dal mattino, perchè di vignette copincollate ce n'è un altro bel mucchio. Ma ci torniamo.
-L'espediente della multa e della mora secondo me è scadente, si potevano trovare altri "millemila" (ugh) modi per far andare sul lastrico Dylan (come se il papi Bloch non gliele prestava seimila sterline, manco avesse detto seicentomila!). Buona l'idea, quindi, di far incrinare il rapporto di coppia, ma non altrettanto l'esito.
-Aggiungiamo "pazzoide" alla galleria degli insulti gratuiti di Groucho. E aggiungiamo anche il fatto che Dylan va in un ufficio pubblico, Dio solo sa quanto ci potrebbe mettere, e chiede a Groucho di rimanere in macchina! Ma Groucho non è un picciriddo. Stai a vedere che deve restare chiuso in macchina, ma perché? Ma giustamente quello se ne va a vedersi uno spettacolo, no? Bah! Dylan ha certe pretese... Come quando diceva a Gnaghi che si faceva i cavoli suoi "ma mi stai ascoltando?"
-Dopodichè, la meraviglia: Groucho, a pagina 12, dice "insieme", e Dylan gli risponde "insieme?!", poi sempre Dylan dice "insieme", , e l'albo si conclude, proprio con la parole "insieme". E allora perché Groucho, improvvisamente, a pagina 13, se ne esce con "assieme"? Semplicissimo, perché quella frase l'ha scritta qualcun altro. Chissà chi ha fatto dire a Groucho la solita frase criptogay sul dormire "assieme".
-Dylan che dice "non è da me trattare Groucho in quella maniera". Ma se non ha fatto altro che trattarlo in questa maniera da quando è ricominciato il baraccone! Già dal PRIMO momento in cui si sono incontrati, nel 406, Dylan ha iniziato a offenderlo!
-Rincione capolavoro di pittura, quindi ovviamente a pagina 17 bello modulo stampato che è un piacere a guardarlo! Con effetto stropicciatura che non incide in nessun modo sulle righe scritte. Ottimo.
-a pagina 22 vediamo proseguire l'opera di rimbecillimento di Bloch. Dopo averlo visto con la retina in testa da sommelier, eccolo qui in veste di pescatore della settimana enigmistica, addirittura con pinne e maschera nel portabagagli! Che fine ha fatto il Bloch crepuscolare, puttaniere, ispettore vomitone che tutti abbiamo amato? Poveri noi...
-Su papà direi che abbiamo dato... ci aggiungiamo anche "figliolo".
-pag. 25: "il migliore amico che abbia mai avuto"! E Gnaghi muto! Cioè, volevo dire: ecco l'ennesimo chiodo nella bara del personaggio di Gnaghi, dimenticato ormai per sempre... Una prece.
-pagina 33, altre tre vignette copincollate. La fotocopiatrice è l'anima dell'arte pittorica, si sa.
-a pagina 35 iniziano le stampe appese al muro. Ricordiamo che bisogna dipingere tutto, tranne i quadri al muro, che infatti sono rigorosamente delle foto d'archivio prese e appiccicate dentro cornici tutte sbilenche. Anche questa è arte: tutto sghembo, tranne le cose che non lo sono. Mi sembra ovvio.
-pag. 40, ulteriore copincolla. Uno dei miei preferiti: che cosa c'è di più emozionante di una mamma che tiene in braccio la sua bambina immobile, disegnata una sola volta e poi ricopiata, perché va bene l'arte, va bene l'emozione, ma io me devo pure da sbriga'? E come dargli torto?
-a pagina 47, una delle mie cose preferite, un vero e proprio must di Dylan. Ultima vignetta: faccia incavolata, un vero duro. "Non ti permetterò di prenderla!". Pagina dopo, quella si butta di sotto con la bambina e Dylan muto! Sezione "minacce a vanvera".
-pag. 49, altro copincolla, che come vediamo iniziano a moltiplicarsi senza freni. In onore dell'arte e della sperimentazione, ovviamente.
-pagina 51: una bambina sopravvive ad una caduta di tre piani, per quanto protetta dal copro della madre? Chiedo ai medici in sala. Magari sì, non lo so.
-pagina 51-52: altro bel primo piano di Dylan copincollato, con solo gli occhi che si aprono. Arte, arte, arte. Ma se ti devi spicciare, tranquillo.
-pagina 64: ovviamente, scena super drammatica, Dylan butta il tesserino, condannandosi forse ad un'esistenza infinita di tormenti. Giulio Rincione: il tesserino lo copincollo nella stessa identica posizione, per dare un effetto drammatico, ma anche perchè me devo da sbriga'! Non so perché in questa storia Rincione è romano.
-due o tre pagine dopo (ho perso il conto perché ad un certo punto le pagine cominciano a non essere più segnate dai numeri, come già si ricordava qui): altre due vignette copiate. Inizio a pensare che forse l'effetto che si voleva ottenere non fosse la drammaticità, ma solo sbrigarsi. Il tempo ce lo dirà.
-e altre due vignette copincollate. Il numero inizia ad essere alto per un albo normale, figurati per un CoLoR FeSt SpErImEnTaLe.
-Punch dice a Dylan “per questo adoravi i miei spettacoli”, quando all’inizio Dylan dice “mi hanno sempre fatto venire i brividi, anche da bambino”.
-Poi altri copincolla, quasi a chiudere un po’ il cerchio.
A completare il quadro delle cose negative di questo albo, concorre il lettering. A causa della megalomania del font usato per far parlare Punch, letteralmente vediamo saltare intere porzioni di vignette, motivo per cui il lavoro di Rincione ne risente in modo molto evidente. Questi sono gli esempi più evidenti:
Giusto per chi voglia immedesimarsi ancora di più nella lettura, ho letto che la voce di Punch è caratterizzata da un suono tipo quello del kazoo, e che addirittura i puristi ritengono che se non è rappresentato con questa voce, non è un vero spettacolo di Punch e Judy.
Sul modo in cui Rania liquida qui il problema “bambina”, posso solo dire che aspetto con ansia l’albo 414 in cui, ci scommetto, sarà tutta zucchero e miele.
Concludo il discorso sulle cose negative dicendo che, come spesso succede, più un autore viene incensato, e più deludente è il risultato. Non c'era bisogno che arrivasse l'accademico di fama europea per scrivere questa storia, questo mi sembra chiaro. Giusto lo spunto iniziale è abbastanza interessante, finalmente qualcuno che si occupa un po' anche di folklore britannico vero e proprio. Ma se me lo devi sporcare con battute come quella del poliziotto che polisce, allora mi tengo Ruju. Sul rapporto tra Dylan e Groucho abbiamo virato pericolosissimamente in territorio "Oggi sposi", e l'effetto non è esattamente gradevole, con in più il problema, fatto notare da tutti, che non si sa in che cavolo di universo siamo, dove ci sono i cellulari, c'è il papà, e c'è il figliuolo, c'è Rania, ma sono passati anni, perché Groucho intanto è diventato il migliore amico, ma Rania è ancora incavolata come se avessero divorziato ieri... Insomma, non ci voleva De Feo per questo guazzabuglio ormai consueto.
Per quanto, of course, ci siano anche dei pro, ma questo è un altro discorso, per un altro post.
A margine, lascio una gallery dei disegni artistici e pittoreschi fatti a risparmio energetico. Decidete poi voi se sono tanti, pochi, adatti, non adatti. Per me non c'è niente di artistico, o di sperimentale in tutto ciò: