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#413 - I padroni del nulla
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Voti totali : 50
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 Oggetto del messaggio: Re: #413 - I padroni del nulla
MessaggioInviato: ven feb 05, 2021 2:01 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Keanu Coen ha scritto:
wolkoff ha scritto:
Mr Punch non c'entra una mazza a parte la marchetta per il prossimo CF (p.23).


Particolarmente lieto che la pensi anche tu così. Lo scolapasta in testa è più leggero, se lo si porta in due!
Per il resto, post davvero meritevole, grandissimo.


Più che grandissimo direi lunghissimo, ma si sa che le dimensioni non contano poi così tanto in certi casi. Anche se meglio specificare a quale dimensione (parallela? di traverso?) ci si riferisce :o

[...]

La cosa divertente di Mr Punch è che Ambrosini stesso (nell'HP su FB) rimarca come non c'entri nulla con questa storia, essendo una tarda deformazione anglosassone di Pulcinella, abbastanza distante dall'originale nel tempo, spazio, ed uso. Mentre lo stesso Conte ci tiene a ricordare come l'identità culturale di Pulcinella sia rigorosamente tutta made in Italy, mentre per Arlecchino riconosce una certa ascendenza internazionale, essendo di fatto in origine un demone franco-fiammingo medievale, poi tramutato in maschera carnevalesca secoli dopo.

A parte questo, nel frattempo ho notato con un certo dispiacere come in rete circolino diverse recensioni sull'albo, anche lunghe 20' di video, con relative interpretazioni... ma sempre un po' obnubilate (o forse a digiuno del mood strutturale di Napoleone e Dix, pace David Lynch)... quando bastavano due tasti in croce su google per trovare quelle info su GD Tiepolo e/o Pulcinella da cui risalire al 90% del senso della storia...

... che lo ripeto, non è così complessa o intricata come altre di Ambrosini, a parte certi affastellamenti di significanti, a partire da Nina Simone, per me ampiamente evitabile e disorganica, se non pro-confusione. :roll: .

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 Oggetto del messaggio: Re: #413 - I padroni del nulla
MessaggioInviato: ven feb 05, 2021 11:04 pm 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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i padroni del nulla
ho votato convintamente buono, numericamente sono indeciso tra il 7 e l'8, anch'io la ritengo la meno bella della trilogia
"nuova vita" era ottima, "cronodramma" buona con punte di ottimo, questa è ancora più straniante per via dell'inserto "crime"
che, alla fine, è anche un esempio di come certe cose, anche le più pedanti, nelle mani giuste possono essere valorizzate
parlo di rania e dei terroristi islamici, finalmente proposti in una versione seria su dylan dog, non come nella ridicola "il terrore"
non ho seguito la genesi di questa storia, ma in effetti sembra arrivare dal quinquennio passato, con la psicosi degli attentati
la psicosi per gli interventi recchioniani stavolta l'ho sentita molto meno, se non per niente... mi sono lasciato trascinare dal delirio
l'intersezione tra vicende apparentemente incompatibili, l'excursus che mi ha ricordato quello sublime di "del tempo e altre illusioni"
la storia di ambrosini è come al solito colta, sfuggente, in parole povere nun c'ho capito un cazzo, però avverto aria di "casa"
a partire dalle scelte musicali, secondo albo consecutivo senza metal, compare addirittura nina simone, facciamo progressi...
il modo di scherzare, di provocare, è quello di un tempo, la slinguazzata con la suora, il pulcinella che caga a tavola, il vino
lo stile di ambrosini si è fatto sempre più nervoso, "schizzato", tirato via? ma io lo apprezzo lo stesso
copertina "funzionale", ne ha fatte di migliori...

voto 8-


Ultima modifica di Kramer76 il gio mag 13, 2021 3:22 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #413 - I padroni del nulla
MessaggioInviato: ven feb 05, 2021 11:26 pm 
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Kramer76 ha scritto:
la storia di ambrosini è come al solito colta, sfuggente, in parole povere nun c'ho capito un cazzo, però avverto aria di "casa"


Anche tu fai parte della stirpe di quelli che più non capiscono più sono portati (con un certo rustico orgoglio) ad apprezzare per automatismo congenito, pensando di trovarsi davanti a chissacosa?

Mhhhm, non ci credo tanto... a meno che in per "aria di casa" non intendi i casini domestici, su cui neanche io possiedo piena padronanza. Ma qui entriamo in faccende strettamente private, e si sa che in genere tra le 4 mura il masculo occidentale ormai non è padrone di nulla :roll: .

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 Oggetto del messaggio: Re: #413 - I padroni del nulla
MessaggioInviato: ven feb 05, 2021 11:28 pm 
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più che altro non faccio parte del clan forumistico che deve stroncare qualsiasi cosa...


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 Oggetto del messaggio: Re: #413 - I padroni del nulla
MessaggioInviato: ven feb 05, 2021 11:33 pm 
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Non mi sembra che nessuno abbia stroncato quest'albo qui sopra, tranne un forumista su due righe nella prima pagina.

Decostruire è un'altra cosa. Argomentando.
E se ti riferisci a me stai toppando (ipocritamente, per assunti di comodo) bersaglio: a me ci sono alcune cose che sono piaciute nella storia, altre che pensavo andassero approfondite per l'interesse suscitato, sia in positivo che negativo. Altrimenti non mi sarei profuso in due post fiume, uno per commentarlo, ed un altro, soprattutto, per cercare un'interpretazione personale (cosa che quasi manca di altrui pugno, pare, e non solo qui), partendo dai riferimenti che lo stesso Ambrosini ha ficcato con gusto non-così-criptico, E VOLEVA FOSSERO NOTATI, mica spicci.

Caschi male: su certe cose davvero da stroncare non mi sono neanche espresso ultimamente, per pudore verso i diretti interessati, tipo Oggi Sposi o l'ultima parte di Mana Cerace; viva la documentazione per sentito dire.
Forse sei più sincero quando affossi il Chiave per partito preso da quel pajo di decenni.
E di questi tempi ti fa onore, perché di partiti fedeli a sé ne esistono pochi.

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 Oggetto del messaggio: Re: #413 - I padroni del nulla
MessaggioInviato: sab feb 06, 2021 6:22 pm 
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Parto subito con il voto dato a questa storia. 8 pieno! Nonostante i disegni non mi siano piaciuti e nonostante non possa dire di averla sicuramente capita. Ammetto di avere letto tutte le vostre recensioni prima di scrivere la mia per cercare di prendere da voi alcuni spunti e per cercare di avere qualche aiuto/indizio per capire questa storia. Vado avanti mettendo

SPOILER

Cito sicuramente Bertuccia sul piano emozionale. E' una storia che pur non avendo afferrato mi ha emozionato e mi ha costretto a passare un sabato pomeriggio intero a pensare, a scrivere, a metter ordine in tutto ciò che ho letto. Non solo mi ha emozionato ma ho anche scorso capacità di scrittura fuori dal comune e a cui non ero più abituato dagli ultimi numeri di Dylan. Ci sono infatti molti temi che Ambrosini ha affrontato e tutti di particolare spessore.

Provo a fare un riassunto di quanto ho letto.
La storia parte con un Dylan (probabilmente nessuno dei Dylan che vediamo è quello reale - qualunque cosa voglia dire) che entra in ciò che scopriremo essere una dimensione onirica fuori dal tempo e dallo spazio dove vi sono tanti Pulcinella e una persona che non può morire.

Da qui ci spostiamo nel piano "reale" dove Dylan e GRoucho si trovano in viaggio fuori Londra per comprare un nuovo piffero che Groucho ha rotto. La loro macchina si ferma e vengono caricati da un tassista che porta con se due figure strane (che poi scopriremo essere lo scurnacchiato e Nina Simone), un Arlecchino e una signora nera. Questo signore porta Dylan e Groucho a una stazione di servizio dove c’è una pizzeria. Dylan va alla ricerca di un meccanico e trova Emma. Dylan si trova davanti a un morente padre di Emma, che dice di essere in cinta. Emma le racconta che suo padre era un nobile decaduto figlia di una napoletana e di un veneziano. Emma e Dylan vanno a recuperare il macinino.

Ci spostiamo di nuovo nel piano "immaginario". Scopriamo che il signore che non può morire altri non è che Don Gennarino Gozzi il quale non può morire finchè la figlia non metterà al mondo il suo bambino. Dipende dal fatto che è l’ultimo primogenito discendente dei Gozzi che ha contratto un patto con lo scurnacchiato/diavolo (Lo scornacchiato è il cornuto che oltre a esserlo è pure consapevole di esserlo e qui non capisco come mai il diavolo venga chiamato così), Pulcinella ci racconta quindi di suor Immacolata, cioè Gaetana Gozzi, primogenita di Scipione Gozzi. Gaetana è la figlia del morente ed è la sorella di Simone il secondogenito dei Gozzi. Praticamente Gaetana viene costretta a farsi suora dal padre per poter passare l’eredità al “primogenito”. Oliviero, il suo amoroso, con una stratagemma va in camera di Gaetana e dopo una notte d’amore la lascia in cinta. Si viene a sapere tutto e il padre di Gaetana fa condannare a morte Oliviero con un processo farsa. A questo processo c’erano colui che racconta la storia a Dylan (Pulcinella) e lo Scurnacchiato.
Dopo aver saputo di aspettare un nipote Don Scipione Gozzi vuole far morire lei e il nascituro. Al parto c’è anche Pulcinella ad assistere per tenere fuori lo scurnacchiato che è appunto una sorta di diavolo. La bimba nasce viva, ma dicono a Gaetana che è nata morta e crescerà con i genitori di Oliviero. Pulcinella la proteggerà sempre dallo scurnacchiato. Nel frattempo la moglie di Scipione avendo sentore dei pensieri del marito avvelena il figlio Simone e si toglie la vita. Due anni dopo anche Scipione morì senza pentimento soffocato da un osso di pollo.

Si ritorna al mondo reale con la scena di Groucho e dei vermicelli un pò troppo freschi (scena di cui ancora non ho ben capito il significato). Tale scena rimane un pò scollegata rispetto a ciò che accade dopo. Forse vuole solo essere una divertissement per stemperare la tensione o forse vuole essere una sorta di parodia del carnevale, delle libagioni o ancora una sorta di rimando a ciò che accadrà dopo dove ci sarà una carneficina di essere umani (e non). Emma e Dylan ritornando trovano un pulman che si ferma nella stazione di servizio. Qui c’è Selima con due uomini. Sappiamo così che nel frattempo in una fermata della metropolitana c’è stato un attentato terroristico. RAnia e Carpenter stanno indagando. Gli attentatori erano in 4 e tre di loro se ne sono saliti su un autobus, proprio l'autobus che staziona davanti a Dylan ed Emma. Rania arriva e i tre si sentono scoperti così entrano dentro la stazione di servizio con alcuni in ostaggio. Emma dice a Rania di conoscere un’altra entrata per poter entrare nella stazione di servizio. Riescono a entra e a nascondersi insieme agli altri.

Si ritorna di nuovo nel mondo immaginario dove Pulcinella parla di commedia,di sberleffo. Sembra quasi che Pulcinella sia una sorta di idea di un entità che voglia solo divertirsi, che voglia essere sopra i concetti di bene e male che ma che voglia solo sberleffo. Mi fa venire in mente un pò Mistero Buffo di Fo dove l'unica cosa che resta al povero, a colui che non ha possibilità sia proprio quello di sbeffeggiare gli altri. Entra in scena il personaggio di Nina Simone in quella che è a mio parere la scena più emozionante dell'albo. Lei e lo scurnacchiato stanno aspettando che la culla si riempia e poi se ne andranno. La scelta di Nina Simone come personaggio probabilmente dipende dal fatto che fosse dotata di una voce stupenda e che se si fosse omologata avrebbe potuto avere maggiore successo di quello che ha avuto. Invece lei aveva delle posizioni molto “cattive” contro il razzismo. Diversamente da Martin uther King lei ha una idea della rivolta assolutamente violenta. Le sue scelte sociali e il modo di portarle avanti la portano quindi ad avere meno successo di quanto avrebbe potuto avere proprio per portare avanti i suoi ideali. Non si può dire sia stata quindi una donna “buona”. Per questo dice di non andare in paradiso. Inoltre da quel che vedo sono citate due poesie che non sono di Quasimodo ma sono sue traduzioni di autori greci. E’ probabile che il significato sia da vedere in relazione a Nina Simone. L’arte non deve solo allietare ma deve ricordare ogni cosa distrutta. Che è proprio ciò che ha fatto Nina Simone nella sua carriera musicale. Di riflesso quindi c'è anche il tema del compito dell'arte all'interno della società. Il tutto in poche pagine. Chapeau Ambrosini.

E ritorniamo alla vita reale. Una donna ostaggio esce per prendere le medicine al padre asmatico. Rientra ma Carpenter da fuori fa un discorso che porta i killer ad ucciderla. Qui Rania esce allo scoperto e spara a Selima. I tre attentatori vengono così sgominati, anche grazie ad una fantastica azione di Groucho. Qui c'è un'altra scena molto toccante e che riguarda il passato di Selima: scopriamo che Selima, da piccola, si è salvata da morte certa grazie alla madre. Infatti sua madre e suo padre hanno effettuato un attentato suicida, in cui ha perso la vita il piccolo fratellino di Selima. E’ stato l’ultimo gesto della madre che permettendo alla bimba di scappare le ha salvato la vita. In realtà in una logica di più ampio respiro non è bastato in quanto Selima muore per la stessa logica della madre cioè anche lei diventa attentatrice suicida. Quasi come a dire che non sempre un grande sacrificio comporta un nuovo inizio. In alcuni casi possono perpetrarsi gli stessi errori del passato.

Dopo tutto questo nel mondo immaginario si sente un vagito nella culla. Di conseguenza il signor Gozzi muore, anche se la figlia non ha dato alla luce il bimbo. Si vede la culla e dentro c’è un bambino dalle fattezze di Pulcinella. Ora chi è questo bambino. Questo è il grande mistero. Tenendo conto che nessun bambino è nato mi piace pensare che la nascita di quel bambino sia in realtà la nascita attraverso la morte di Selima e del piccolo fratellino di Selima. Quasi come a dire che si nasce e si muore senza un perchè con i genitori che "decidono" la vita ,e come nel caso del fratello di Selima, anche della morte. Alla fine il bambino presente nella culla sembra avere le fattezze di un altro Pulcinella.

In realtà ci sarebbe anche un'altra chiave di lettura. Si scopre che Selima era in cinta. In questo modo Rania ha ucciso non solo Selima ma anche la sua bambina. E Dylan si chiede se non sia giusto chiedere ai bambini se vogliono venire al mondo, soprattutto in questo mondo. Quindi perchè non pensare che quel bambino nato non sia altri che il bambino morto nel grembo di Selima? O forse anche qui la vita e la morte dipende tutto dal caso e una nuova possibile vita può essere uccisa da una poliziotta o da un genitore con ideali troppo forti. Forse quando Dylan dice a Emma di occuparsi del bambino è proprio per farle capire la responsabilità che si ha in quanto genitore di mettere al mondo una vita.

Nell'ultima parte immaginaria sembra quasi che i due anziani (Gozzi e il padre di Emma) siano morti. E' probabile che siano la stessa persona? No non credo. Però penso che siano discendenti. Il padre di Emma potrebbe essere un figlio della figlia di Suor Immacolata e che quindi le due storie sono legate non solo dalla scambio di morti e nascite ma proprio da un legame parentale. Questo potrebbe quindi rafforzare il tema della illogicità del venire alla luce o del morire in dipendenza proprio delle azioni dei parenti.
Infatti:
-Il bimbo di Selima non verrà mai alla luce per la responsabilità di Selima che porta avanti lo stesso errore della madre.
- Il fratello di Selima non continuerà a vivere per colpa della madre.
- Il figlio di Gaetana ha visto la luce e probabilmente è andato avanti a vivere nonostante il nonno non lo volesse vedere vivo.
- Il fratello di Gaetana è morto per scelta della madre.

C'è quindi anche un forte parallelismo tra Selima e Gaetana e tra i loro figli e fratelli.

Forse, invece di Chiaverotti, era Ambrosini a meritare tre albi per questa storia che come dice Keanu è molto compressa in 98 pagine lasciando delle sensazioni più che delle soluzioni.


FINE SPOILER

Sui disegni c'è poco da dire. Nel senso che a me non piacciono lo ammetto però non farei girare crociate come su FB dicendo cose del tipo: Ambrosini è anziano, Ambrosini non sa più disegnare... Potrei stare qui ore a dire quante tavole mi sembrano buttate. Ma le stesse tavole che mi sembrano buttate possono avere cmq un senso. La seconda vignetta di pagina 13 non mi piace stilisticamente ma la trovo adatta. C'è anche da dire che essendomi piaciuta la storia ed essendo stato travolto dalla storia i disegni non mi hanno dato particolare fastidio.

Mi è sembrato anche il primo albo in cui in generale tutto fili liscio sulla questione di Bloch, Carpenter e RAnia. Non solo perchè hanno tutti e tre una buona connotazione e si muovono bene sulla scena (soprattutto Rania) ma anche perchè non sembrano essere stati inseriti dopo in maniera posticcia ma sembrano essere inseriti in maniera armonica.

In generale quindi un buon albo.

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 Oggetto del messaggio: Re: #413 - I padroni del nulla
MessaggioInviato: sab feb 06, 2021 7:31 pm 
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alemans123 ha scritto:
Inoltre da quel che vedo sono citate due poesie che non sono di Quasimodo ma sono sue traduzioni di autori greci


Grandissimo Alemans che, in un sonnolento sabato pomeriggio, mi fa riaprire il mio libro universitario dei lirici greci alla ricerca di Ibico (prima vignetta) e Stesicoro (quarta vignetta) tradotti da Quasimodo. La rivelazione che l'arte e la musica hanno sempre avuto un valore anche distruttivo anche quasi tremila anni fa nutrirà la mia anima a lungo. Grazie per la precisazione, Alemans, l'ho molto apprezzata.

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 Oggetto del messaggio: Re: #413 - I padroni del nulla
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Di nulla keanu, anche se, ammetto la mia colpa, l ho scoperto mettendo la poesia su google alla ricerca di una interpretazione o di una spiegazione del periodo in cui quasimodo l aveva scritta. E faticavo a trovarla... Io ho perlopiù studi scientifici e matematici quindi di letteratura mi fermo al liceo. Poi su wiki ho scoperto che erano traduzioni... E allora non trovando nulla ho messo l interpretazione che avevo avuto di getto appena le ho lette subito dopo l intervento di Nina Simone.

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 Oggetto del messaggio: Re: #413 - I padroni del nulla
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Invece io mi sento in colpa, perché sono laureato in lettere classiche e insegno italiano! Ammetto che quando ho letto il nome di Quasimodo e il testo della poesia sono rimasto talmente obnubilato dalla meraviglia da non aver indagato oltre! Un ulteriore spunto regalatomi da Ambrosini via Alemans!

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 Oggetto del messaggio: Re: #413 - I padroni del nulla
MessaggioInviato: sab feb 06, 2021 7:55 pm 
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Ahahahahha ognuno ha i suoi motivi per sentirsi in colpa.
Invece wolk, un dubbio. Perché dici che l entità che si accompagna a Nina è l arlecchino? Non è lo stesso che sta fuori dalla stanza di Gaetana mentre partorisce e che viebe presentato come lo scornacchiato? Mi sono perso qualcosa io?

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 Oggetto del messaggio: Re: #413 - I padroni del nulla
MessaggioInviato: sab feb 06, 2021 9:06 pm 
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alemans123 ha scritto:
Mi è sembrato anche il primo albo in cui in generale tutto fili liscio sulla questione di Bloch, Carpenter e RAnia. Non solo perchè hanno tutti e tre una buona connotazione e si muovono bene sulla scena (soprattutto Rania) ma anche perchè non sembrano essere stati inseriti dopo in maniera posticcia ma sembrano essere inseriti in maniera armonica.


li aveva utilizzati bene anche in "lacrime di pietra" e "cronodramma"


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MessaggioInviato: sab feb 06, 2021 10:12 pm 
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Kramer76 ha scritto:
alemans123 ha scritto:
Mi è sembrato anche il primo albo in cui in generale tutto fili liscio sulla questione di Bloch, Carpenter e RAnia. Non solo perchè hanno tutti e tre una buona connotazione e si muovono bene sulla scena (soprattutto Rania) ma anche perchè non sembrano essere stati inseriti dopo in maniera posticcia ma sembrano essere inseriti in maniera armonica.


li aveva utilizzati bene anche in "lacrime di pietra" e "cronodramma"


Con Ambrosini anche Alex l'Ariete (Alex Corso) acquisterebbe più credibilità, in una sua eventuale rivisitazione fumettistica :D

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 Oggetto del messaggio: Re: #413 - I padroni del nulla
MessaggioInviato: dom feb 07, 2021 1:38 am 
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Finalmente il topic si smuove con qualche altra esegesi dell'albo... :roll:

alemans123 ha scritto:
Invece wolk, un dubbio. Perché dici che l entità che si accompagna a Nina è l arlecchino? Non è lo stesso che sta fuori dalla stanza di Gaetana mentre partorisce e che viebe presentato come lo scornacchiato? Mi sono perso qualcosa io?


:!: :?:
Credo di non aver capito la domanda, perché mi suona strana.

Ad ogni modo, l'entità vestita da Arlecchino che scorta Nina Simone chi dovrebbe essere se non lo stesso Scurnacchiato che aveva assistito alle torture di Oliviero, e al parto di Gaetana nel convento? Non mi sembra ci siano alternative, e anche Nina ricorda a Dylan che sta aspettando lì col demone-Harlequin che nasca il bambino prima di andarsene (p.66).


[...]

Comunque ci sono un pajo di cosette da aggiungere/rivedere sulla tua interpretazione:

alemans123 ha scritto:
Gozzi ... ha contratto un patto con lo scurnacchiato/diavolo (Lo scornacchiato è il cornuto che oltre a esserlo è pure consapevole di esserlo e qui non capisco come mai il diavolo venga chiamato così),


Chi lo chiama "scurnacchiato"? Pulcinella, che è colui che lo beffa alla fine: per cui diavolo-Harlequin cornuto di natura e di fatto (mazziato), tradito e spuntato nelle sue sicurezze, da un raggiro molto napulitaneggiante da parte del caporione delle canaglie dell'arte di sopravvivere.

alemans123 ha scritto:
Praticamente Gaetana viene costretta a farsi suora dal padre per poter passare l’eredità al “primogenito”.


In realtà Scipione Gozzi dispone tutto perché l'erede sia il secondogenito maschio, Simone, ed i suoi ipotetici discendenti. Ma la maledizione della primogenita/Gaetana viene proprio a ribaltare questa aspettativa (v. parallelo con Selima, pure lei primogenita che perderà il fratello minore).

alemans123 ha scritto:
Nell'ultima parte immaginaria sembra quasi che i due anziani (Gozzi e il padre di Emma) siano morti. E' probabile che siano la stessa persona? No non credo. Però penso che siano discendenti. Il padre di Emma potrebbe essere un figlio della figlia di Suor Immacolata


Stavolta stai sdoppiando le cose, con qualche effetto strabico.
Non ci sono due anziani in affanno: muore solo Gennarino Gozzi alla fine. Il Granduca Scipione è morto (per un osso di pollo) da più di due secoli e non compare da p. 41 in poi. E poi se aveva soltanto due figli (Gaetana e Simone, avvelenato dalla madre) è logico che la discendenza fino a Gennarino ed Emma derivi da Suor Gaetana (Immacolata di nome-ma-non-di-fatto :oops: )

alemans123 ha scritto:
Questo potrebbe quindi rafforzare il tema della illogicità del venire alla luce o del morire in dipendenza proprio delle azioni dei parenti.


Questo l'ho detto anche io a più riprese sull'importanza che nell'albo riveste il concetto di responsabilità del "genitore-padrone" e del mondo a cui si offrono i nascituri... a maggior ragione collegato alla figura di Pulcinella che non ha padri/madri e si auto-rigenera da sé da un uovo che lui stesso defeca. E tutto ciò ci porta all'ultimo punto:

alemans123 ha scritto:
[pp. 86-87]Si vede la culla e dentro c’è un bambino dalle fattezze di Pulcinella. Ora chi è questo bambino. Questo è il grande mistero..

In realtà ci sarebbe anche un'altra chiave di lettura... Rania ha ucciso non solo Selima ma anche la sua bambina. E Dylan si chiede se non sia giusto chiedere ai bambini se vogliono venire al mondo, soprattutto in questo mondo. Quindi perchè non pensare che quel bambino nato [nella culla] non sia altri che il bambino morto nel grembo di Selima?


Appunto, secondo me è il bambino/a che ha perso Selima essendo stata freddata da Rania :) .
Un pargolo che non può più venire alla luce in questo "nostro" mondo, ma in un altro bizzarramente visionario ed ipercosmico dove sguazzano Pulcinella&co sì (v. Nuovo Mondo, il quadro di GD Tiepolo in coda)... dove l'infante funge anche strumentalmente da trucchetto improvvisato per fregare lo Scurnacchiato, con una specie di scambio concettuale nella culla con l'atteso bimbo di Emma (non ancora nato, mancherebbero due mesi)

Non dimentichiamoci che Pulcinella è al di là del bene e del male, perché funge da nume tutelare dei poveracci che vivono di espedienti per sopravvivere, puro istinto di strada per tirare a campà, per arrangiarsi contro la fame o le influenze oscure, tra soprusi ed entità maligne. Non ha un'etica idealistica o religiosa (VS. Selima o i bigotti che condannarono Suor Immacolata ed il suo amante), ma si diverte a fare i dispetti al Diavolo perché gli stasopocazz, soprattutto quando si tratta di tenerlo lontano dai Gozzi. Per questo, nella confusione generale (p.92), fa credere ad Arlecchino che sia quello il bimbo che gli spetta, e lo Scurnacchiato è costretto a battere deluso in ritirata.

Per il resto non sono molto d'accordo con quanto detto su Nina Simone :cry: .
Ambrosini la tira in ballo perché dice di aver dentro di sé sia "l'inferno che il paradiso", sia le buone intenzioni cosparse dall'umanità amorevole, che quelle più diaboliche ricolme di odio (nella fattispecie contro gli schiavisti d'America, e razzisti successivi)
Spoiler!
... e per quanto affascinanti e d'atmosfera (lounge bar?) i versi dei lirici greci tradotti da Quasimodo sull'immortalità distruttiva dell'arte potevano esser appiccicati a qualsiasi punto di questo e/o altri albi. Una cosa buona per tutte le stagioni. Per me evitabile e leziosa, stile cameo nozionistico. Senza contare che Nina Simone fu tutto fuorché un'artista maledetta, fuggita in esilio proprio per non avere grane durante le agitazioni di Malcolm X e M.L. King


Il problema è che proprio "inferno" e "paradiso" sono due concetti artefatti prodotti dall'uomo, che Pulcinella travalica con scioltezza in questa storia, dimostrando che credere in qualsiasi radicalismo/fondamentalismo manicheo non porta a padroneggiare nulla, se non a pregiudicare la sorte dei propri figli: meglio spernacchiare in modo critico-dissacrante chi crede di detenere la verità, e vivere alla giornata, anche di stenti ed espedienti, ma con sguardo irriverente di dignità beffarda.
L'Arte della Commedia appunto :g: .

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Io no capito, io no capito

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 Oggetto del messaggio: Re: #413 - I padroni del nulla
MessaggioInviato: dom feb 07, 2021 11:06 am 
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Aggiungo due cose piccole, che forse vogliono dire qualcosa, forse no, e mi sta bene comunque, giocare con le coincidenze è divertente: Nina di cognome fa Simone come il secondogenito di Gozzi; J.G. Gozzi quando muore diventa anche lui un Pulcinella, e rivive per così dire, come il bambino neo-non-nato anche lui con la maschera di pulcinella...

Concludo il mio "giudizio" parafrasando uno scrittore più bravo di me: gli albi strambi sono come il cibo cinese, c'è a chi piace e a chi no. Ma quando sei cinese, non hai molta scelta.

V

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 Oggetto del messaggio: Re: #413 - I padroni del nulla
MessaggioInviato: dom feb 07, 2021 11:09 am 
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Ciao Wolk grazie della risposta. Per quanto riguarda il mio dubbio grazie per averlo subito sedato sul nascere. Avevo capito che avessi detto che quel diavolo fosse Arlecchino, invece dici che è semplicemente vestito da Arlecchino. Errore mio.

Sul primo dubbio direi che hai ragione. Mi ero convinto che lo Scurnacchiato fosse una sorta di altra maschera o comunque un altro personaggio invece dato che Pulcinella lo frega spesso ci sta che lo chiami lo Scurnacchiato.

Sul secondo dubbio ok. Mi ero espresso male o meglio pensavo di essemi espresso bene mettendo quel primogenito tra virgolette. Con Gaetana fattasi suora praticamente il secondogenito diventa primogenito.

Sul terzo dubbio mi hai aperto un mondo. In effetti muore solo il padre di Emma nella, chiamiamola, realtà di Dylan. Nella parte immaginaria, o della coscienza invece c'è un finto morente che non a caso si risveglia bello in salute alla fine dell'albo. E giustamente dici che a morire è GEnnarino Gozzi che non si sa che posto possa assumere nell'albero genealogico dei Gozzi. E forse non è neanche importante, dato che si tratta di una maledizione sui discendenti. PEr internderci il padre di Emma potrebbe tranquillamente essere un figlio o un nipote della figlia di Gaetana mandata a crescere dai nonni di Oliviero.

Sì avevo letto della tua interpretazione e diciamo che l'ho sposata in pieno, anche perchè l'arrivo del bambino nella culla concide con la morte del bambino di Selima.

Per quanto riguarda Nina Simone penso sia un personaggio che abbia voluto inserire perchè gli piace e perchè lo ha collegato alla storia tramite il concetto dell'inferno/paradiso e delle azioni buone o cattive di cui abbiamo già parlato. Diciamo che avrebbe potuto non esserci e la storia dell'albo sarebbe andata avanti uguale. I versi dei lirici greci invece secondo me stanno bene in quella parte dell'albo in quanto sono proprio calati nella vita di Nina Simone e nella funzione catartica e non consolatoria dell'arte. Forse qui vuole farci intendere una ammirazione di Ambrosini per Nina Simone non solo dal punto di vista artistico ma anche per la scelta sociale e per avere fatto della sua arte una vera e propria testimonianza sociale. Non dimentichiamoci che probabilmente lei è stata la prima a perderci nel credere e nell'agire come ha agito rinunciando ad una maggiore fama. Non credo quindi sia inserita in veste di artista maledetta ma diartista che ha scelto di usare le sue capacità artistiche per cambiare il mondo rinunciando a una parte di se.

Ottimamente d'accordo sul pezzo finale sull'arte della commedia. Non avrei saputo dirlo meglio.

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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