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Goblin: così parlai dalla bellavista... del mio divano, '
ncopp o' Vesuvio (kille bbbwono)
(comunque è stato citato non a caso, perché a parte la napuletanaggine scaltra & saggia da moderno Pulcinella-filosofo, De Crescenzo condivide aaa passioune ambrosiniana per la discettazione divulgativa nelle sue opere, pellicole comprese.
Il tempo galantuommemmerd saprà dirci...)
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Valla L'humour e l'ironia sono due cose differenti, ed io non mi riferivo a nessuna delle due con il "carnevalesco" che mi sarei aspettato da Ambrosini se ci mette in riga una sfilza di Pulcinella, cupi ma beffardi. Non c'entrano i carri allegorici in copertina, ma quello che fanno/dicono nella loro dimensione "a parte" i suoi personaggi.
Forse, indirettamente (e per antifrasi, cioè sbagliando) ci ha risposto il forumista di prima :
CR_7 ha scritto:
sarà che il grottesco che convive con il noir (Ambrosini dei tempi "napoleonici" e "pollockiani" che adotta Pupi Avati e Lino Ventura) a me è sempre piaciuto
Anche a me il "grottesco" piace, e pure tanto, ma è
proprio quello che manca all'albo, in senso carnevaleggiante, a parte qualche uscita tiepida di un Pulcinella troppo chiacchierone e inane.
Sclavi in questo ero un maestro, senza voler esser umorista (v.
Apocalisse, L'assassino è tra noi, oltre alle storie che ho citato sopra). Ambrosini mette qui invece espressamente le mani avanti (p.64) dicendo di non voler esser tragico, ma non ha il coraggio di creare un pandemonio comicheggiante e dissacrante laddove servirebbe. Caos al caos, fiamme alle fiamme, con coriandoli allo zolfo: very cool. Invece si spegne sul bislacco-sentenzioso per ri-quadretti. E il banchetto rabelaisiano a polpi in faccia (pp.52-53) è un pallido affacciarsi a questo tipo di "grottesco" sgangherante in cui speravo, e di cui la storia avrebbe giovato, vista la mancanza di spessore narrativo coeso, non sempre necessario, ma bisognoso quantomeno di un'alternativa efficace
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Per il resto sono d'accordo con
CR_7 sulla questione noir: ma a conti fatti più che un albo Napoleonico (a parte la sparatoria, dove mancava soltanto Boulet
), sembra una full-immersion poco Allegra ed ekphrastica nel mondo (a cornice) di
Dylan Dix.