Cravenroad7

In bilico tra la visione e il sogno, tra la realtà ... l'edicola e restare a casa!





Dylan Dog intraprende un viaggio per andare ad acquistare un nuovo clarinetto. Sulla sua strada incrocerà l’inquietante figura del Pulcinella che gli farà da Cicerone in un labirintico, luttuoso percorso. Al centro della vicenda, una bella ragazza incinta e l’anziano padre dalle precarie condizioni di salute, ma che non può morire prima che la figlia partorisca per un patto satanico contratto in famiglia tanto tempo prima.



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Preso! A breve (forse) qualche commento...

Daje raga, poche storie, non fatemi fare l'appello, andate a votare, accorrete al seggio...
... non si tratta di elezioni poltroneggianti, ma di affinità elettive sul trono di (due di) spade per la top five dell'annata 2020, ormai in aceto.

La Zattera20 vi aspetta QUI, se non siete all'ormeggio in attesa dei giudici per la Open Arms(&Thighs&Ass)

Ma certo Wolk Provvedo subito a dare il mio contributo alla Zattera

Dopo Una nuova vita e Cronodramma, terzo capitolo della saga "di Arlecchino e Pulcinella" portata avanti da Ambrosini sulle pagine di Dylan Dog. Medesimi toni, stessa compenetrazione tra (sur)realtà e fantasia. È Dylan Dog, ma a tratti sembra di leggere Napoleone.
Questa (finora) trilogia, esperimento narrativo di Ambrosini, è di certo la miglior cosa apparsa sulla regolare nel nuovo corso, per contenuti, profondità, innovazione e capacità di gestione del personaggio e del mondo attorno a lui gravitante che si trasforma tra vecchio e nuovo.

Leggere le storie di Ambrosini è un viaggio sempre bello. Magari non avvincente, ma di sicuro estremamente soddisfacente.

Buono a sapersi... Gli altri due capitoli li ho, mentre avevo saltato "Del tempo e di altre illusioni". Ci sono riferimenti o posso passare direttamente a questo?

@Harvey

Premesso che non ho ancora acquistato l'albo, in Del tempo ed altre illusioni non compajono elementi riconducibili all'Arlecchino sulfureo del Conte. Il tema grossomodo si avvicina ed il mood (v. infante allegorico "a parte")... ma senza metter in campo qualche maschera carnevalesca.

Una storia molto bella che purtroppo ha come protagonista Dylan Dog.
"Purtroppo" perché affloscia questo bel soufflé, con un cinismo, un'imperturbabilità, un'impermeabilità emotiva che non comprendo.
Veramente bella la parte onirica, surreale, la commistione fra realtà e fantasia, mito, leggenda.
I disegni sono i più brutti sui quali mi sia mai capitato di posare lo sguardo. "Espressionismo" is the new "tirato via", secondo Recchioni.
Voto: 8

Anche nella presentazione della Grande Consolazione dice "Ambrosini sempre più espressionista". Ho visto delle tavole del 413 agghiaccianti, come disegni.

Noiosa. Disegni spesso confusionari.
Voto 5.

Grazie Wolk!

Una buona storia, nella media ambrosiniana (voto 7,5), ma della (finora) trilogia dell'Arlecchino è quella che mi è piaciuta un po' meno.
Di grande fascino il limbo dei Pulcinella e le rievocazioni (forse un po' prolungate) del passato, meno, qua e là un po' caotica, la parte relativa al presente.
Domanda che mi faccio spesso con i Dylan di questo Autore: ci fosse stato Napoleone come protagonista sarebbe stato uguale? Penso di sì, anche meglio, per i tre compagni immaginari certo, volete mettere poi Boulet al posto di Rania & Carpenter?
Scherzo, in questa storia la detective è necessaria ed ha davvero un certo spessore.

Testi e disegni sono ormai interscambiabili nelle storie di Ambrosini.

Boh non c'ho capito una mazza

L'intenditor tipico dylandoghiano: disegni raffazzonati, buttati lì con pigrizia, personaggi irriconoscibili= grande prova artistica di Ambrosini, chiara la ricerca stilistica di tipo espressionisrico. Voto 8.
Storia incomprensibile, supercazzola pseudofilosofica autocompiacita= storia magnifica di Ambrosini con spunti filosofici interessanti e surreali. Voto 8

Io: QUESTA STORIA È UNA CA**TA PAZZESCA!