Rimatt, credo di aver trovato l'argomentazione non definitiva, ovviamente, ma più chiara del problema copincolla, per come lo intendo io. Aggiungerò due o tre esempi di vignette che mi sembrano indicativi, e di autori diversi per evitare simpatie/antipatie.
Partiamo dal presupposto che DISEGNARE realmente le vignette e COPINCOLLARLE, se possono essere considerati equivalenti sul piano della FRUIZIONE, come dici tu, rimanendo pressochè indifferenti al problema, sul piano della creazione NON possono essere considerati equivalenti.
Vediamo qualche esempio.
La prima immagine è tratta dal 405, quindi Giorgio Pontrelli
L'obiettivo narrativo è evidente, raccontare il noioso passare del tempo, ed ecco perché Pontrelli (e secondo me anche Recchioni, in primis) imposta le due tavole così.
Seconda immagine, Soldi sul 408:
Ora, passando sopra al fatto che si sfrutta uno stesso stratagemma narrativo due volte nel giro di quattro albi (si può tranquillamente dire che le due scene sono in parte identiche), anche per Soldi vale lo stesso obiettivo dal punto di vista del racconto, il noioso passare del tempo.
Primo dato di fatto: Soldi le disegna tutte e tre, Pontrelli ne disegna una e la riutilizza altre quattro volte. Particolarmente efferato il fatto che le onomatopee si ripetano praticamente identiche.
Secondo esempio. Cattani sul 410:
Qui valore narrativo direi nullo, solo la volontà di riempire due vignette.
Di nuovo Soldi, sempre sul 408:
Anche qui, valore narrativo pressochè nullo, ma Soldi decide di disegnare entrambi i Carpenter, laddove Cattani sceglie di copincollare.
Terzo esempio. Copertina di Cavenago del 406:
Valore narrativo importante: è una copertina, quindi serve impatto. Cavenago se la gioca con il ctrl V della faccia di Dylan.
Sempre Soldi, dal 408:
Valore narrativo medio, soltanto una vignetta con un effetto particolare, Soldi decide di disegnare entrambi i volti.
Tirando le somme, io vedo solo due alternative:
1) copincollare le vignette è un'operazione normalissima, ma allora rispetto a questa disegnarle una per una DEVE essere un valore aggiunto per il disegnatore che sceglie di farlo, per via del presupposto iniziale: NON possono essere sullo stesso piano
2) disegnare le vignette una per una è la situazione normalissima, rispetto alla quale fotocopiarle DEVE essere in qualche modo un demerito, per via sempre dell'assunto iniziale.
Mi rifiuto di prendere in considerazione le opzioni 3 e 4, che sono rispettivamente "disegnare e fotocopiare sono la stessa cosa" e "copincollare è un valore aggiunto rispetto a disegnarle tutte"!
Per lo stesso identico motivo va premiato, faccio per dire, Bradley Cooper che in A star is born canta e suona davvero, rispetto, faccio sempre per dire, a Rami Malek che canta e suona in playback. Il risultato finale può essere in entrambi i casi emozionante, ma non può essere la stessa cosa dal punto di vista della performance.
Spero di essere stato chiaro, ma soprattutto minimamente interessante!