Grazie alemans del tuo intervento. Rispondo al volo
Quando facevo certi paragoni, mettendo in mezzo un capolavoro come Memorie Dall'Invisibile, chiaramente non puntavo a bacchettare l'attuale staff "perché non scrive una storia
come Memorie Dall'Invisibile", ma perché non riesce a tirar fuori una storia
pregnante come il capolavoro di cui sopra. Pregnante dicevo, ma chiaramente gli aggettivi che si possono usare sono diversi: coinvolgente, commovente, intrigante, magnetica...
Nessuno vuole e chiede che si segua "quella modalità di scrittura" (solo il vecchio Sclavi scrive come il vecchio Sclavi), ma solo che abbiano bene in mente "cosa funzionava all'epoca".
Rendersi conto di cosa rendeva certe storie vincenti è un primo passo verso buoni prodotti.
Perché se riescono ad avere cognizione di "quel quid" magari possono usarlo a loro piacimento, rielaborato attraverso la loro metodologia di scrittura.
Quindi dicevo: "
una trama più credibile, maggiore introspezione in ogni singolo personaggio (e sottolineo data l'importanza: vedasi l'ottimo lavoro fatto con ogni comprimario dell'albo), il gusto per le inquadrature, per i dialoghi, una certa sottile ironia..." (tanto per auto-citarmi dal mio post precedente).
Giusto alcune cose estrapolabili da quel mood che è stato capace di rendere la testata vincente.
Del resto... da quanto un albo non ci commuove? O ci tiene con il fiato sospeso?
Un numero come "Fra La Vita E La Morte" (Sclavi/Mignacco), è riuscito a suscitarmi decisamente inquietudine.
La doppietta "Il Castello Della Paura/La Dama In Nero" ha calamitato la mia attenzione sino alla fine.
Per l'altra doppietta "Il Mostro Delle Caverne/I Segreti Di Ramblyn" posso parlare tranquillamente di "mix di emozioni" (che vanno dal divertimento alla tristezza [vedasi il finale]).
Emozionanti a livello generale altri albi come "Il Signore Del Silenzio" (tra l'altro di Ferrandino; forse il mio numero preferito), "Accadde Domani", "I Vampiri", "Terrore Dall'Infinito" etc. etc. etc.
Potrei citarne a iosa, ma credo basti. Tanto finirei solo con il ripetermi (l'albo X mi ha scosso; l'albo Y invece mi ha commosso...).
Quindi si parla di cercare di donare nuovamente agli albi quel quid aggiuntivo capace di trasformare una lettura svogliata o "di routine" in qualcosa di differente. In una piccola esperienza di 15 minuti circa. In quest'ottica "consigliavo" a chi di dovere di studiarsi da capo quanto è necessario per comprendere la magia di quella che è stata la testata nei suoi anni migliori.
Abbiamo avuto alcune belle uscite recenti (Ambrosini, Bilotta, per dire) ma si può fare più e meglio.
Facendo il triplo salto mortale ti dico... volendo (anche se ora sembra assurdo) si potrebbe fare mooolto meglio.
In mano a nuove leve con le idee estremamente chiare si potrebbe (forse) ritornare a provare una qualche emozione sfogliando le varie uscite mensili. Non è un'utopia. Emozionare con una scrittura perfetta, efficace, ficcante non è fantascienza.
Sclavi ci è riuscito. E non è una specie di divinità, ma solo uno scrittore che ha (anzi aveva) voglia di scrivere.
Ciao alemans