Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
MessaggioInviato: dom gen 17, 2021 10:41 pm 
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ZAGOR IZ BACK

"Sesta centuria 501-600 (prima parte)"

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la valle misteriosa
numeri 501, 502 e 503, testi capone, disegni ferri
un ritorno agli anni ottanta e anche più in là nel tempo, allo zagor delle origini, è il testamento zagoriano di capone e ferri
struttura classica con tempi dilatati, dialoghi scorrevoli, duelli, incubi (notevole la casacca che brucia la pelle), sconfitta e riscatto
gli incubi e le apparizioni di zagor sono due cose di cui, purtroppo, colpevolmente, si è persa sempre più traccia...
la "valle misteriosa" è più o meno quella di "la notte del diluvio", mischiata con "gli uomini puma", il revanscismo "supereroistico"
il maggiore powell è praticamente identico al capitano flint di "tenebre", con lo stesso passato tragico di nolittiana memoria
l'atmosfera è da "fiaba nera", la foresta morta, l'isola della droga, illuminata sinistramente, cico invasato che attende zagor...
storia disseminata di simboli come ogni storia di capone (financo la sfortunata "oro maledetto"), mentre shakan ricorda un pò diablar
dietro il grottesco espediente dei bianchi travestiti da indiani, si cela qualcosa di più profondo, di più toccante (l'orologio)
shakan è uno dei migliori personaggi degli ultimi anni: non so perché, saranno i disegni, ma mi ricorda "l'uomo con il fucile"
disegni che, al netto di qualche normale imperfezione dovuta all'età, sono bellissimi, buone anche le copertine
meglio l'albo "flessibile" rispetto a come li facevano prima, ho notato che molti tendono a scollarsi...
voto 9

i guerrieri della notte
numeri 504 e 505, testi cajelli, disegni laurenti
una "sfida al campione" per adulti, vedi i due ingenui fratelli fatti fuori brutalmente, il passato del mohamed alì irlandese, il siamese tagliuzzato
anche se poi il cuore della vicenda è abbastanza ingenuo, si risolve in un finale sbrigativo e in qualche citazione cinematografica
oltre al titolo alla walter hill, ci sono anche lo stallo alla messicana di tarantino, i dialoghi cazzuti, un pò di "pulp", le arti marziali
qualche vignetta non è venuta bene, ma nel complesso, e soprattutto per quel che riguarda i combattimenti, i disegni sono più che buoni
laurenti diverso dal solito, più "sbarazzino", ma con l'elemento ricorrente dei "pugni chiusi", dato il contesto forse ci sta pure...
"vorrei sapermi battere come te" non è una frase da cico, meglio le gag culinarie, anche se non ho capito quella dei mutandoni...
stupenda la prima copertina
voto 7-

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il gigante di pietra
numeri 506, 507, 508 e 509, testi burattini, disegni rubini
non sono un appassionato di gialli, e tantomeno di gialli burattiniani, però questo è un "kolossal" a cui è difficile dare meno del massimo
i disegni sono tra i miei preferiti, situazioni e personaggi sono intensi, gli argomenti appassionanti, l'ambientazione è da "rinascimento"
come e anche più che in "l'esploratore scomparso", ci sono collegamenti (insospettabili, ma non troppo) con la toninelliana "viaggio nella paura"
là c'era la scommessa, qui l'alpinismo, avventura pura corredata da interessanti inserti storici, molti riferimenti all'italia ovviamente
zagor è sorpreso dall'apprendere che c'è chi va in montagna per sport, ma poi esce fuori che la mamma gli aveva già parlato delle alpi...
ci sono i bisonti (come in "il sangue dei cheyenne"), i cavalli selvaggi da addomesticare, l'episodio dei sioux, quasi "muto" ma molto umano
la componente giallistica e quella avventurosa sono perfettamente mescolate, più che di spiegoni parlerei di approfondimenti psicologici
infatti gli spiegoni sono quasi sempre fatti da personaggi socialmente consoni, gente di città, in modo da scavare nella loro psicologia
certe cose sono ostiche per una serie come zagor, tipicamente burattiniane, la gestione aziendale, le beghe ereditarie
però la storia ha una profondità che oserei paragonare a quella di nolitta, l'immaginario monte leigh è il simbolo della "fuga"
fuga dagli intrallazzi, persino dalla depressione (altro argomento inedito), allo stesso tempo atavico palcoscenico della resa dei conti
nulla togliere all'importanza di "viaggio nella paura", ma, alla fine, la differenza è quella che c'è tra una collinetta e una montagna, appunto
qui zagor è zagor, non il suo triste sosia, memorabile la scena del ghiacciaio, con zagor che sviene in ginocchio, in contemplazione
finale decisionista come in "la palude dei forzati", quando libera jonah, un finale positivo, forse anche buonista, secondo me ci può stare
un effetto collaterale della storia è un cico più acculturato del solito, va bene la gag con l'analgesico in cui si improvvisa erborista
ma è strano che sappia cos'è lo "spleen", d'altra parte significa anche che è coinvolto nella storia, vedi la gag iniziale che si prolunga
due finezze sono il sapone (come cucciolo in "biancaneve") e il dettaglio durante la carica dei bisonti, con lui che si copre le orecchie...
rubini, come i piccinelli, i bisi, porta una ventata di aria fresca su zagor, sono talenti strabordanti favoriti anche dall'epoca attuale
durante la golden age i tempi era molto più pressanti, ferri non riusciva a finire di disegnare le storie, oggi il perfezionismo è possibile
gli scenari naturali sono tra i migliori mai visti su zagor, con tante quadruple da incorniciare, tipo quelle con la montagna, il ghiacciaio
secondo me rubini azzecca anche zagor e cico, certo zagor ha un collo un pò gonfio, ma l'unica sbavatura è un volto rifatto nell'ultimo albo
la terza copertina è un gioiello, di buon livello anche le altre
CLASSICO
voto 10

i lupi del fiume
numeri 510 e 511, testi cajelli, disegni bisi
è un curioso incrocio tra burattini e toninelli: boscaioli, mappe, appalti, i nomi degli indiani in inglese, mister wilding che imita rambo
anche certe frasi strane in bocca a zagor, tipiche del forbito frasario di burattini: "guarda il cielo, stanno per aprirsi le cateratte del cielo"
zagor che rimane bloccato sotto il tronco è una "toninellata" ma con più fantasia rispetto alla solita sassata o al solito colpo di striscio
ci sono altre scelte non banali: i mercenari "buoni", un cico anomalo, il generoso sunset crow, il cattivo misterioso con mubalagi al seguito...
però il finale è sbrigativo... in fin dei conti è una storiella valorizzata dai disegni stupendi, un lavoro minuzioso come quello di piccinelli
vedi la foresta, le liane, le esplosioni, le armi, l'unico difetto possono essere i volti, ma quello di zagor non mi dispiace, tutto sommato
il capitano ford, con la sua "44 magnum" artigianale, è potenzialmente un buon personaggio ricorrente
bella la seconda copertina, pessimo il volto di zagor nella prima
voto 7+

l'orda infernale
numeri 512 e 513, testi mignacco, disegni sedioli
storia che anticipa la svolta "paninelli", la marvelizzazione della bonelli, sembra fatta per acchiappare lettori più giovani
con sprezzo del ridicolo: i mostri sono troppi (che confusione la battaglia nel secondo albo) e troppo gonfi, troppo "gommosi"
dark moon classico cattivo a "due facce", che alla fine si trasforma in un super mostro come quelli del giovane testi...
dall'oblio toninelliano viene ripescato "l'invulnerabile", un molti occhi sempre più "gandalfiano" assicura che eskimo non tornerà più...
mentre il collegamento con la più recente "la montagna del fuoco" fa subito pensare a frodo, interpretato per l'occasione da cico
la leggenda indiana è classica, ma la continuity incombe e allora zagor ipotizza la natura atlantidea della pietra magica
boh, non è una storia brutta, i disegni sono buoni, però è una "zombi a darkwood" che non ce l'ha fatta a sfondare...
non mi piacciono le parti con l'ufficialetto e gli scout che vogliono lucrarci, la retorica dei fratelli indiani, l'epitaffio a cico
"è la fine di una grande minaccia per la pace alla frontiera, ma non posso gioire per questa vittoria", 'mazza, che naturalezza!
molto simpatico, invece, il dettaglio con la procace carovaniera, le si vede il reggiseno (cico arrossisce)
copertine normali
voto 5+

sangue mohawk
numeri 514, 515 e 516, testi burattini, disegni chiarolla
robert gray è uno dei migliori cattivi di zagor, lo dimostra anche in questo ritorno, ma entrambe le storie non sono state all'altezza
tra l'altro non ho capito perché un cattivo così interessante è stato fatto fuori in questa maniera, forse per non oscurare mortimer o hellingen...
la storia parte subito con una mazzata tremenda, il duello rivisitato da burattini: revisionismo, spiegazionismo, telecronache mentali e verbali
c'è tutto il peggio di burattini, per fortuna subito dopo arriva una delle sue gag migliori, sembra fatta su misura per chiarolla (le ragazze)
una gag colorita in cui c'è dentro un pò di tutto, dulcamara, l'estratto di "ghiandole di mandrillo", donald scrooge, una parolaccia ("deficiente")
peccato un piccolo strafalcione da uno zagoriano di ferro come burattini: in "gentiluomo ma non troppo" cico fa marco antonio, non cesare
poi arrivano le perle di gray, le più riuscite sono: il bombardamento con mortai e lanciagranate, l'avvelenamento di bud spencer, i "collari"
la telecronaca di gray ci sta, fa parte del suo sadismo, anche se la cosa migliore della sgangherata storia di nicolai era il suo essere sottile
però c'è anche la classica situazione burattiniana da "sepolti vivi", con cico che pratica la rianimazione cardiaca su zagor
quelle citate sono anche le parti disegnate meglio, un chiarolla percettibilmente calante, diversi volti rifatti (o sfatti) da piere...
zagor troppo calmo di fronte al villaggio distrutto, forse centrano anche le espressioni anonime dello zagor chiarolliano
c'è una botta in testa di toninelliana memoria, un pò a sorpresa, anche se nell'originale ce n'erano parecchie....
molto bella la prima copertina, brutta la seconda con uno zagor pessimo
voto 7

Immagine

hawak il crudele
numeri 517 e 518, testi burattini, disegni esposito bros
perfetta storia realistica, fossero tutte così, perfetto equilibrio tra nuovo e moderno, zagor granitico, graficamente tradizionale
disegni chiari e precisi che rendono al meglio le tante scene d'azione, ti fanno sempre capire quello che sta succedendo
azzeccata anche la realizzazione dei cayuga, in particolare di hawak, i costumi, le lunghe case, la splendida scena sotto la pioggia
mi piace lo zagor "ammazzasette", la sua risolutezza (dà fuoco a un dormitorio con dentro le famiglie), i travestimenti, i trabocchetti
classica scena da "zagor delle origini", da storia anni sessanta, quella con il puma preso per la coda e roteato per aria
burattini prosegue il suo discorso sul ruolo delle donne nel western, introducendo particolari scabrosi (lo stupro, la prostituzione)
con tanto di pippone veterofemminista e finale buonista, in cui zagor riesce a far cambiare idea all'intrattabile zoe
tutti i temi riciclati sulle darkwood novels, insomma
la seconda copertina è un capolavoro
voto 9+

il segno del male
numeri 519, 520 e 521, testi capone, disegni ferri
ha, in effetti, qualcosa di "esoterico" questo crocevia zagoriano, metafumettisticamente parlando, l'incontro tra nolitta e boselli
stephan, fin dalla prima storia, è stato accostato a kandrax e qui sembra, addirittura, seguire le orme del suo "simulacro" boselliano
ci sono gli incubi, lo spirito che passa di corpo in corpo, le donne rapite, la "vasca" in cui stephan spia le mosse dei suoi avversari
abraham stoke, invece, anticipava l'avvento di andrew cain, qui capone lo fa fuori in maniera brutale, inaspettata (e coraggiosa?)
c'è anche qualcosa di "ombre su darkwood", vedi il castello, lo sciamano "ragazzino", haggoth al posto del wendigo, il ritmo frenetico
storia strana, che cambia continuamente ambientazione senza mai entusiasmare, con un finale delirante, abbastanza trash
i dialoghi degli invasati sono brutti, capone cerca di dare un pò di profondità al tutto con il processo a zagor, puro "luogocomunismo"
la cosa migliore della storia, alla fine, fatalmente, sono i disegni, da soli fanno l'atmosfera, nonostante tutti i segni dell'età
stupenda, da incorniciare, la quadrupla che ispira la seconda copertina, quest'ultima rovinata dal digitale come anche la prima....
detto brutalmente, avrei preferito meno copertine di ferri e più storie disegnate da lui, gli hanno portato via un sacco di tempo...
disegnate meno bene sono le vignette sulla nave e quelle con il demone, anche se è brillante l'idea di un angelo dai denti aguzzi
voto 6+

Immagine

tropico del cancro
numeri 521, 522, 523 e 524, testi burattini, disegni verni
la mia rivalutazione di questa storia si è andata completando negli anni... quando è uscita sono rimasto scioccato...
oggi ne riconosco la diabolica cura dei dettagli, la profonda zagorianità, senza togliere gli eccessi burattiniani che rimangono tutti lì...
l'inizio è un azzardo, c'è già qualche eccesso spiegazionista, ma è un modo di iniziare la storia alla castelli, oltre che alla toninelli...
stavolta la versione burattiniana è migliore dell'originale, la reazione di zagor è più curata, cerca subito i veri motivi dell'accaduto
in "uno strano fuorilegge" sembrava che l'autore non avesse cognizione del rapporto ormai profondissimo stabilitosi tra zagor e cico...
burattini/mortimer studia la psicologia di zagor e cico, ma forse non ha letto "zombi" e "oceano", non sa che hanno amici anche ad haiti
questa diabolica simbiosi, tra burattini e mortimer, è un'arma a doppio taglio, regala momenti brillanti, come la trappola
con zagor e cico travestiti da soldati francesi... regala, più in generale, un forte dualismo tra zagor e nemico ("ti credi un dio")
mortimer diventa sempre più onnipotente, ogni storia che passa: brevetta un carro dal doppio fondo, maneggia mercurio liquido
cura il dettaglio infinitesimale, pure i ciottoli per strada o il fondo marino... e, alla fine, sbraca... non solo nel contrappasso...
ci sono troppe "ripassate", sottolineature di dettagli, inutili ipotesi: "se non avessi fatto questo, avrei fatto quest'altro"
spiegazionismo, come sempre, giustificato con il sadismo e la megalomania di mortimer, ma quando è troppo, è troppo....
ad ogni modo, ottima l'idea di trasferire mortimer ad haiti tra cocktail, riti vudu, herny miller, squali e autodeterminazione...
si scopre anche perché haiti è oggi uno dei paesi più disastrati al mondo, colpa dei debiti e delle banche...
altre piccole cose da segnalare: la taverna del gufo, zagor apostrofato come "mountain man", cico travestito da lebbroso
preferisco altri disegnatori, ma non si può negare che verni faccia un buon lavoro, la sua sybil è ottima, anche la parte a cavallo
copertine normali, da segnalare la prima che è ispirata a un disegno di piccinelli se non ricordo male
che il maestro avesse già deciso il suo erede?
voto 8

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le nere ali della notte
numeri 525, 526 e 527, testi rauch, disegni della monica
rauch erede di boselli, storia corale, disseminata di grandi e piccole figure, tra queste ultime mary cat, juanita, il guardiamarina, il gallese
zagor è quasi un comprimario, alla fine c'è anche il "colpo di striscio" che sembra metterlo fuori gioco, salvo rifarsi subito dopo
in un fulmineo duello, solo quattro vignette, con un'assurda capriola volante... non per fare confronti, ma quello del guardiamarina dura di più...
è lo zagor rinascimentale, "diversamente nolittiano"... una volta accettato questo, non si può che provare entusiasmo di fronte a un tale gioiello
la cosa migliore della storia sono i cattivi, uno meglio dell'altro, ma non solo loro, perché colpisce anche la tragica sorte assegnata a wallace
ylenia è l'erede che non fa rimpiangere rakosi, personaggio tridimensionale, anche se ormai sempre più attratta nell'orbita dei buoni
finale e controfinale, nella loro esemplare sinteticità, lasciano aperti entrambi i "filoni": zagor la assolve, ferguson giura vendetta...
le loup, al secolo roland devere, è un altro grande nemico, con tanto di tormentone:"sei pronto a guardare le fauci del grande squalo?"
bene anche la componente indiana, con tribù inedite (natchez, tonkawa, attakapas) e scudo nero che si crede thunderman con la sciabola
non gli servirà a niente, perché rauch, come al solito, li fa fuori tutti, aumentando indiscutibilmente l'epicità della storia...
i dialoghi sono come li vorrei sempre, vedi il battibecco tra cico e zagor ("passami il fazzoletto melodramma ambulante mi hai commosso")
oppure cico che marcia spedito in testa ai soldati, in preda a un presunto "furore bellico", più in generale le dinamiche tra i personaggi...
vedi soprattutto i faccia a faccia tra le loup e ylenia, con lei incatenata e bendata, scena anche maliziosa, se vogliamo, bondage...
storia in bilico tra avventura e horror... anche se c'era già un pò di "dark" nelle storie precedenti di rauch, è qui che si inaugura un nuovo "filone"
quello delle storie di rauch e della monica che ormai sono diventate un evento attesissimo, da cui ci si aspetta sempre il massimo...
della monica, in questa storia, opera una svolta stilistica senza perdere nulla, bellissimi gli scenari, la pioggia, il castillo, la missione di san jacinto
lavoro minuzioso sotto certi aspetti, vedi il pudding, nella cuccetta c'è persino il gancio dove appendere la scure....
ecco, forse ylenia è meno bella rispetto alla volta precedente, ma come storia nel suo complesso è un peletto avanti a "la nave nera"
ha un albo in più che fa la differenza, una preparazione più lunga, anche se poi il livello è lo stesso...
il titolo, "le nere ali della notte", richiama quelli iconici degli anni ottanta "incubi", "tenebre", ecc.
buone la prima e la terza copertina
CLASSICO
voto 10

un capestro per gambit
numeri 528, 529 e 530, testi burattini, disegni prisco
spiaze, ma stavolta il giallo non lo digerisco... troppe elucubrazioni, falsi flashback, e il trucco è lo stesso di "il libro del demonio"...
una febbre spiegazionista che esplode nell'episodio con il bandito fosbury che prima spara a un mulo, solo per lasciare una traccia...
poi si spara da solo e zagor si sente in dovere, anche in questo caso, di fare delle ipotesi sul perché l'abbia fatto...
nei dialoghi troppo lambiccati rientrano anche le giustificazioni di zagor ogni volta che mena qualcuno, "ha cominciato lui..."
zagor nel finale rassicura tutti "non sono un detective...", ma chi ci crede ormai? e perché zagor e gambit non si baciano mai?
troppo impegnato a indagare e spiegare? in compenso c'è l'ambigua vignetta in cui cico invita zagor a tornare nel lettone....
comunque bisogna ammettere che la storia ha un certo pathos, l'inizio è molto bello con la ballata "the willow tree"
poi rifatta su disco da graziano romani, questa cura nell'aspetto musicale non si vedeva dai tempi di boselli...
la gambit di burattini e di prisco è ottima, molto espressiva, zittisce tutti al saloon come una diva, malinconica dietro le sbarre
viene pestata quasi a sangue dall'orrido fosbury di cui sopra, con tanto di calcio nella pancia, classica scena alla burattini....
la vediamo andare a letto con "shadow", anche se la scena un pò goffa, molto meglio quella con blondie in "bersaglio mobile"
burattini concede a prisco molte scazzottate, scene in cui il disegnatore eccelle, vedi il granitico zagor che mazzola il ciccione
si vede che è un disegnatore nato per disegnare il western, infatti è già scappato su tex, purtroppo....
simpatica la prima copertina nella sua semplicità, mentre nella terza gambit diventa inspiegabimente castana
voto 6+

dove volano gli avvoltoi
numeri 530, 531 e 532, testi mignacco, disegni fratelli cassaro
ci sono elementi classici interessanti, l'impiccagione dei ragazzini comanche, il duello con la spada, il ragazzino disegnatore, il cimitero
ma non riesco a farmi piacere una storia come questa, i disegni sono per lo più brutti, rovinano quel poco che c'è da rovinare...
sette nuvole non si capisce se è un personaggio troppo furbo o troppo scemo, alla fine fuga ogni dubbio, è tutto scemo
"trovare ogni giorno delle sfide da superare è l'unico modo per dare un senso alla vita" e per finire un brutto finale troncato
come manco ai tempi di "clark city"... anche l'inizio è piuttosto strambo, attaccato a forza per la continuity con la storia precedente
con un primo piano di zagor fatto non so da chi (piere?) e una frase senza senso:""niente ci trattiene più in questa ridente cittadina"
strano anche questo periodare di cico, alquanto posticcio, con annesso primo piano scadente, anche questo non so fatto da chi....
"un senatore in ansia per i figli rapiti dagli indiani e un gruppo di militari desiderosi di compiacerlo, sembra una miscela pericolosa per la pace"
divertente invece il finto messaggio scritto da cico:"caro papà, siamo con zagor, non preoccuparti se rientreremo più tardi del previsto"
molto bella la seconda copertina
voto 5

ombre nella foresta
numeri 532 e 533, testi burattini, disegni ferri
alcune cose non mi piacciono per niente, i dialoghi del dottor sand, troppo noiosi, i soliti violentatori
però mi piace la reazione agguerrita della povera tabitha, il finale giustizialista, con l'orrido sterling sfregiato dall'acido
ben realizzate le parti con i "freaks", lo sfortunato bark, i fratellini pinheads che si affezionano subito a cico
simpatica anche la parte iniziale, ambientata a philadelphia, nella sua eccentricità, un omaggio a dylan dog
zagor in versione cicap, anche se il trucco "spettrale" ce l'ha sempre avuto nel repertorio...
disegni belli, copertina buona
voto 7-

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plenilunio
numeri 534, 535 e 536, testi burattini, disegni nuccio
burattini e nuccio aggiornano la versione zagoriana dell'uomo lupo, era ora, come faranno poi marolla e bisi con gli zombi
siamo nella stagione dei gialli e dello spiegazionismo, ma questo è oggettivamente un ottimo giallo, uno dei miei preferiti
come al suo solito, burattini vuole in qualche modo razionalizzare l'argomento, ripescando il prezzemolino metrevelic
ripescando anche il pendolino di castelli, inutilmente peraltro, se non per chiarire che anche cico, oltre a zagor, ha dei poteri...
zagor subodora quasi subito che la minaccia è più umana che bestiale, ma lo spiegone stavolta è reso più "zagoriano" da tawar
gli approfondimenti sulla mitologia sono interessanti, viene citato anche il monte soratte nel lazio
il piatto forte della storia sono due scene che oserei definire due piccoli capolavori che anticipano il fulgore di "lo zoo di kaufman"
si tratta della scena nel campanile, con il prete ammazzato, la croce d'argento e la corda della campana usata come liana
e della sequenza ambientata nella fattoria dei gemelli rhodan, con uno di questi che si inginocchia e si offre alla furia del mostro
peccato per la scena in acqua, potenzialmente altrettanto spettacolare, ma disegnata un pò più in fretta probabilmente
già così comunque mi sembra che questo uomo lupo non sfiguri affatto accanto a quello nolittiano, anzi si completano a vicenda
si nota ancora quel residuo di "amatorialità" tipico dell'esordio, nei volti dei personaggi, ci sono problemi con le ragazze
ma di nuccio, oltre a certi primi piani di zagor, apprezzo la bravura nel realizzare le scene d'azione, come quelle testé citate
bello il coltello artigianale ricavato dalla cornice d'argento, simpatica la gag con cico pugile
belle le prime due copertine, anche se nella prima il volto di zagor è brutto
voto 9+

Immagine

alla ricerca di zagor
numeri 536 e 537, testi burattini, disegni esposito bros
il "centenario fantasma" di burattini... sarebbe stato il miglior centenario... o il miglior almanacco, sua originaria collocazione...
formula tanto semplice quanto efficace, zagor granitico ma mica tanto, flagellato, isolato, si becca anche un sasso in testa...
la telecronaca mentale non manca mai, ma in un contesto naturale che rigenera dopo alcune annate spiegazioniste
ricorda "inferno bianco", ma anche la sottovalutatissima "nodo scorsoio", c'è la torcia umana di queiroliana memoria...
disegni eccelsi, gli esposito bros fanno un evidente salto di qualità dopo l'esordio già molto positivo in "hawak il crudele"
come nuccio sanno interpretare al meglio la parte che preferisco di burattini, quella più insospettabile e "tamarra"
simpatica visivamente la gag con i pesci, la copertina in sè sarebbe bella, ma zagor è brutto
voto 9+

il morso del serpente
numeri 538 e 539, testi mignacco, disegni mangiantini
la storia è una versione mignacchiana di "la stella di latta" al tempo di burattini, quindi con uno zagor pistolero cavilloso
è un tutto un fiorire di termini giuridici, "testamento", "documento autografo", "legittima difesa", "tentato omicidio"
qualche battuta però va a segno: "non posso temere uno che tiene la pistola con il calcio alla rovescia"
l'inizio è fatto bene, malinconico, con le didascalie epistolari e le immagini che scorrono su due binari differenti
il post scriptum gela zagor e cico, insolitamente serioso... stranamente è la parte più acerba per quanto riguarda i disegni...
zagor un pò di grinta la mostra, in contrasto con dei primi piani che spesso sembrano quello di un bamboccio...
è il vero esordio di mangiantini, storia disegnata prima di "là dove scorre sul fiume", ci sono i soliti problemi su zagor...
meglio un pò tutto il resto, l'arrivo della diligenza, i vari personaggi, compresa francine, compreso cico
brutta la prima copertina, una delle peggiori, buona la seconda
voto 6

lo specchio nero
numeri 540, 541 e 542, testi burattini, disegni verni
l'inizio della storia è ottimo, con gli indizi lasciati da digging bill, la moneta di costantino, lo zagor story "the man with the hatchet"
burattini e verni perfezionisti, mettono anche la numerazione (numero 16), l'editore (the cent) e la tipografia (mccutcheon)
il costume di zagor mi sembra quello di za-te-nay apparso su martin mystere, e occhio anche al testo interno...
guarda caso è tratto da "tarzan delle scimmie" di burroughs, proprio come i finti giornali posseduti da kinsky in "zagor racconta"
spassosa la scena nel teatro con zagor seduto in platea, intrigante anche l'apparizione dei mongoli, con la loro mania di decapitare tutti
burattini nasconde fino all'ultimo la natura "eretica" della storia con un andamento classico, lento, con le rivelazioni solo alla fine
rivelazioni, come da tradizione burattiniana, un pò pesantucce: che cosa c'avrà capito il povero artiglio d'orso del cronomoto?
magari si poteva sfoltire un pò e dare più respiro a un finale maggiormente all'altezza (caratteristica anche delle ultime storie)
non so se si può definire "smacchiettizzazione", ma quella su digging bill è qualcosa che ci assomiglia...
mi riferisco alla sorprendente capacità che ha digging bill di parlare cinese e farsi capire dai mongoli...
verni prosegue nel solito "saccheggio" di ogni genere di posa ferriana...
bella la prima copertina, nella seconda c'è l'intervento di verni
voto 7+

l'orrore sepolto
numeri 543 e 544, testi rauch, disegni laurenti
simpatica versione zagoriana degli ultracorpi, buoni i dialoghi, i personaggi "usa e getta" (anche la donna), l'ambientazione
cico è usato bene (gli incubi), verybad è "smacchiettizzato" o comunque è diverso dal solito, partecipa attivamente all'azione
non vedo la cosa in termini necessariamente negativi, anche se, ripeto, ormai è un altro verybad, un personaggio da x-files
nel delirio, vengono sfiorati i temi della trasferta sudamericana, la "grande madre", il "gran serpente" dell'arcangelo michele
anticipa anche una caratteristica degli ultimi anni, la presenza sempre più pressante di altrove, con il controfinale sul sigillo di dagon
altra cosa curiosa, è cico addirittura a suggerire un possibile inserimento di questa storia nella continuity atlantidea...
è il lavoro peggiore di laurenti, troppo sporco e approssimativo in certi frangenti, fastidiosa la prima metà del secondo albo
però potrebbe far parte anche di una sua "svolta stilistica", altre parti sono disegnate un pò meglio, c'è un insolito cico scapigliato
bella la seconda copertina
voto 7+

Immagine

il villaggio della follia
numeri 545 e 546, testi rauch, disegni della monica
questa storia è un gioiello, se avesse sviluppato un pochino meglio la parte finale sarebbe stato un capolavoro
ci sono un sacco di perle, a partire dall'incubo del bambino, con l'apparizione di zagor, i volti oscurati...
poi la violenza dei parrocchiani contro i banditi, l'arrivo dello sceriffo jim white durante la messa, l'uscita dalla chiesa
la quadrupla con lo sceriffo martirizzato e il bambino che lo guarda è un piccolo capolavoro, da incorniciare
i personaggi sono ottimi e non si dimenticano, il bandito buono sharp, josh un piccolo elias, la madre shana
zachary bloom è un preacher apparentemente minore, fondamentalista dell'antico testamento (in particolare elia)
come definire questa storia? un western, c'è anche l'assalto alla diligenza e il finale che sembra una parodia
con zagor e cico che si allontanano a cavallo come tex e carson: "le vie del signore sono infinite"
però è più di un semplice western... appartiene con pieno titolo al filone "dark" di rauch e della monica...
due storie di rauch una di seguito all'altra, un evento più unico che raro, purtroppo....
della monica maestro, però mi auguro che non sia stato costretto a fare lo zagor alla ferri...
preferivo il suo zagor precedente, quello più personale, un artista deve essere libero di fare ciò che vuole
buona la seconda copertina
voto 9+

il grande torneo
numeri 547 e 548, testi paolucci, disegni chiarolla
a posteriori una storia tutto sommato salvabile, si può tranquillamente considerare la migliore storia di paolucci
anche se non ho mai caputo cosa ci faccia su zagor uno come paolucci, uno zamberletti ancora più moscio...
ci sono i trafficanti di whisky e gli indiani alcolizzati di toninelliana memoria, ma zagor è quello burattiniano, in forma
dà capocciate a tutti, si libera dalla rete (tipica scena burattiniana/ferriana), mette da parte la bambina e va a vincere il duello
disegni buoni, un vero spreco, anche in considerazione del fatto che poi chiarolla è stato escluso dalla trasferta...
bella la seconda copertina
voto 6

CONTINUA...


Ultima modifica di Kramer76 il gio feb 24, 2022 4:18 pm, modificato 10 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
MessaggioInviato: mar gen 19, 2021 12:25 pm 
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Vedo che il buon Mignacco riesce nell'impresa di essere il peggior sceneggiatore in qualsiasi collana venga messo... :?

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
MessaggioInviato: mer gen 20, 2021 12:46 pm 
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Per amor di precisione, Mignacco per Zagor ha scritto anche cose egregie, è la qualità media che lo frega. Lo stesso discorso vale anche per Mister No e, seppure in misura minore, per Dylan.

_________________
È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
MessaggioInviato: mer gen 20, 2021 3:38 pm 
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concordo, comunque molto meglio su zagor che su dylan dog :)


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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
MessaggioInviato: mar gen 26, 2021 10:43 pm 
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ZAGOR IZ BACK

"Sesta centuria 501-600 (seconda parte)"

Immagine

a volte ritornano
numeri 549 e 550, testi burattini, disegni pesce
un buona storia per festeggiare i cinquanta anni di zagor, l'incontro tra il vecchio (anzi, il vecchissimo) e il nuovo
brillante l'idea di ripescare nientemeno che "l'abisso verde" per farlo diventare il crocevia dei diversi filoni zagoriani
l'imminente trasferta, atlantide, gli "incubi" (il cervo), i mostri pinisegniani, il fantasy di "darkwood anno zero", la fantascienza
si può parlare di deriva "magico-fantascientifica"? sì, è innegabile, darkwood scompare e viene sostituita da atlantide
con la "matrice" siamo dalle parti di "ombre su darkwood" ovvero dalle parti di "io ti evoco, wendigo" di qualche anno dopo
burattini mette dei paletti, vedi il cazziatone nolittiano alla matrice, la rassicurante supercazzola sulla predestinazione
l'argomento sesso rimane nel campo delle "allusioni": "ripensare a shyer ha sempre smosso emozioni turbinose dentro di me"
confessa l'uomo di luce a uno sbigottito cico, gli fa eco shyer:"i tuoi pensieri cercano di uscire dal tuo corpo, ma adesso spogliati"
alla fine della trasferta, si capirà qual era la vera "missione" di zagor: figliare, per la salvezza di atlantide, s'intende
dopo alcune prove meno riuscite, pesce ritrova un pò dello smalto degli esordi, assecondando la visionarietà di burattini
ottime le parti con shyer (l'idromassaggio), geniale l'omaggio a patty pravo, belle le incubatrici, le panoramiche sull'abisso
qualche dettaglio non è venuto bene, ad esempio i "dinosauri" perdono il confronto con quelli di rubini (vero, borden?)
eccellente la prima copertina, buona la seconda
voto 8

lo scrigno di manito
numero 551, testi burattini, disegni ferri
sulla scia di "magia indiana" un altro deludente albo celebrativo, che peraltro spezza la continuity iniziata un mese prima
la cosa migliore dell'albo sono, inevitabilmente, i disegni di ferri, la cascata, il canyon, lo "scrigno", i cristalli, il cratere
ma la storia è veramente poca cosa, pure spiegazionista, vedi il "replay" con zagor che salva tonka....
ridicoli i "lacci di luce", bruttina anche la canzoncina iniziale e la gag con cico troppo violento
copertina simpatica
voto 5+

Immagine

lo scettro di tin-hinan
numeri 552, 553, 554, 555 e 556, testi boselli, disegni rubini
la trasferta sudamericana inizia con il fulmine a ciel sereno della scomparsa di sergio bonelli e con una storia complessa
che richiede una valutazione complessa, è una storia particolarmente "eretica" e perciò accolta nello scherno generale
oggi non mi rivedo più in quelle posizioni "tranchant", anche se alcune critiche sono ancora giuste e attuali
ci sono aspetti positivi e altri meno, nel complesso i primi prevalgono sui secondi, avercene oggi di storie così ricche....
nell'ambito delle storie di boselli, è un boselli "minore" come "il segreto dei sumeri", ci sono diverse cose che si ripetono...
le pantomime di richter, le trappole, l'hotel, il museo, il negromante yetizad al posto dell'arabo fazahr, la differenza è rubini...
tante le perle, a partire da cico che sfoglia "le mille e una notte" (a quanto pare lo leggeva la mamma a zagorino, mah...)
e si immagina califfo con sherazade e il genio della lampada... poi viene da scambiato per zagor da alidora, che gli fa delle avances...
sempre molto belle le parti ambientate in africa, le carovane, le architetture, il ritorno nel tempio di "il terrore dal mare", la lebbra
belle le scene con gli zombi, la carovana zombi, il bivacco con gli zombi spaventati dal fuoco, l'attacco alla capanna, al battello
il "dio della polvere" è l'inverso della "creatura d'acqua", però ci sono cose interessanti, l'esca umana, la morte "scorretta" di alidora...
bella anche la casa "stregata", la battaglia navale zombi vs. marines, il duello con il giannizzero, zagor abbarbicato alla navicella...
quando parlo di storia "eretica" mi riferisco all'eccesso innegabile, a troppe situazioni assurde, è la deriva magico-fantasy
il dio, il teschio e la mano usati come fossero un telefono, i demoni, i posseduti, lo specchio nero, lo zagor astrale....
famigerato è il bimbominkia del "wow e doppio wow" che riesce a tenere testa a tutti, zombi ed energumeni compresi
ma boselli esagera soprattutto con i "bravo tizio", "bravo caio", "bravo sempronio", questa monotonia è spezzata dal mea culpa di zagor...
tutti aspetti che si riflettono nel comportamento dei personaggi principali, cain ad esempio tende al macchiettistico, al farneticante
meglio invece quando cita nietzsche, si mostra diffidente verso altrove e si dice pronto a uccidere la moglie posseduta
richter parte benino, sfregiato dalla richterite, mascherato come murdo, tanto che cita ironicamente i romanzi gotici
la sua gestione è contraddittoria, ricordo che fin dal 2004 veniva presentato come un "supernemico", in effetti ha tanti "poteri"
è "tecnologico" quasi come hellingen, ma è anche scemo più scemo, i kushiti superstiti combinano solo disastri, finisce in farsa
la nave "queen of kush" sgovernata dagli zombi fa ridere, però l'uscita di scena del prof. è troppo trash, sa tanto di "tirato via"
quello che ne esce "meglio" è dexter, anche rispetto alle apparizioni precedenti, appare più maturo, con un bel "twist" finale
però convince poco come motivo scatenante di una trasferta così lunga, sarà uno dei difetti di questa trasferta sudamericana....
mi ricorda il brainstorming degli sceneggiatori di boris... "facciamoli andare dietro a dexter green, così de botto, senza senso"
e c'è un problema, si cita il sultano abd al-majid, regnante dal 1839 al 1861, ma zagor è a lima nel 1833, a concepcion nel 1835...
passabili tre copertine su quattro, la terza è pessima, una delle peggiori
voto 8+

Immagine

alligator bayou
numeri 556, 557, 558 e 559, testi paolucci e perniola, disegni mangiantini
storia sfortunata perché automaticamente accostata al capolavoro di nolitta "tragico carnevale", è un sequel in tono minore
soprattutto dal punto di vista del soggetto, però è ben fatta, con la profondità delle prime storie di perniola
bel personaggio badeaux protagonista di scene emozionanti, come l'abbraccio con il giovane cajun, il duello nella pioggia
alla fine zagor sceglie di lasciarlo libero... dopo l'horror di "il villaggio del mistero", qui i cajun fanno la parte degli "indiani"
da ricordare anche la baronessa moreau, mi piace questa vignetta con il redivivo de marigny che le schiaccia la testa...
alla fine, l'unica cosa che veramente stona sono i dialoghi tipicamente burattiniani dovuti al riadattamento della storia
mi pare che originariamente non fosse pensata per la trasferta, infatti i dialoghi su dexter sono posticci, innaturali...
poi zagor apostrofa dexter con "carogna"...ma un attimo prima non aveva detto che doveva salvarlo dai demoni?
poco riuscita anche la gag con cico segaossa, sarebbe interessante ma finisce in modo strano con tre vignette "tirate via"
consueti alti e bassi di mangiantini, ma i primi prevalgono nettamente sui secondi e zagor è più centrato del solito...
vedi la posa di zagor, appoggiato sul tavolo, mentre badeaux studia le mappe oppure la vignetta con il "fuoco di copertura"
c'è la solita differenza tra i personaggi in campo lungo (pupazzeschi) e i primi piani che invece sono quasi sempre ottimi
le scene in penombra sono la sua specialità, nonché la cura dei dettagli, la casa abbandonata, gli usi e costumi
il bel finale nella pioggia, l'apparizione beffarda di "le roi" l'alligatore gigante "bianco latte"
eccellente la terza copertina
voto 8-

Immagine

rotta verso panama
numeri 559, 560, 561 e 562, testi rauch, disegni fratelli di vitto
il genere è lo stesso di "fuga per la libertà", ci sono varie analogie, mi piace l'inizio con la burrasca, i migranti, l'apparizione di zagor
è uno zagor classico affiancato da due ottimi personaggi che si vanno ad aggiungere alla già nutrita galleria rauchiana
ross mcguinn, "el diablo yanqui", è lo zio cattivo di tex, a cui non interessa l'oro ma menare le mani, miglior nemico della trasferta
duello finale classico, come ai vecchi tempi, alla maniera degli apache mimbrenos, ben nove pagine: l'essenza stessa di zagor
rauch si fa perdonare per quello troppo breve con le loup in "le nere ali della notte", che era di sole quattro vignette....
altro ottimo personaggio è capitan mission, assassino che si redime (come de niro in "mission"?) ma che non può scampare alla morte
a me i di vitto non fanno impazzire, però il lavoro è dignitoso, nostalgico per via delle ambientazioni che già rievocano mister no (gli indios)
il cico dei di vitto è uno dei più brutti cico, zagor è inespressivo, però mcgunn è ottimo, i combattimenti corpo a corpo sono fatti bene
mi piace anche il racconto sul tesoro di lima, con la statua della vergine alta due metri e le sette croci in oro e diamanti
simpatico il riferimento al futuro canale, contraddittorio quello a dexter (che ridiventa "il nostro amico")
troppo texiana l'espressione "piangere sul latto versato", anche cico che dice "cateratte"
deve essere un termine di uso comune tra gli autori...
bella la terza copertina
voto 9-

Immagine

la mummia delle ande
numeri 562, 563, 564 e 565, testi burattini, disegni prisco
storia molto particolare che punta tutto sul "documentario", poche volte si è vista una tale minuziosità, disegni eccellenti, fotografici
vedi la chiesa e il convento di san francesco a lima, la fattoria della curandera mama jacinta con un viso tipico, la graziosa soledad
gli interni della villa di don torres con i porticati, la plaza de armas di cuzco con il combattimento nell'arena toro contro condor
i tipici terrazzamenti peruviani, la città degli incas... questo disegnatore è un portento, bravissimo anche nelle scene d'azione
super dettagliato anche il menù peruviano, per un totale di otto "sueldos": mi attirano le frittate di gamberi con ravanelli e cipolle...
in questo quadro pressoché perfetto c'è una gravissima lacuna, la musica, ma come? sei in perù e non ci infili dentro neanche un flauto?
in compenso, è una delle poche storie di zagor con una collocazione storica precisa, viene nominato il presidente josé de orbegoso
che ha governato dal 21 dicembre 1833 al 4 gennaio 1834... aggiungiamo che il terremoto di concepcion è del 20 febbraio 1835...
altro elemento dirompente è lo sdoganamento del femminismo, della procreazione artificiale, del culto della pachamama
sulla pachamama burattini ha persino anticipato papa francesco... tutte cose interessanti, ma c'è da chiedersi cosa centrino con zagor
le "gemelle" di viracocha sono molto affascinanti, però è iniziato l'effetto "saturazione", troppa atlantide, troppa fantascienza
zagor, per la prima volta da quando è partito, ha un pensiero per darkwood, ma sfugge il reale motivo di un inseguimento così accanito
"in certi casi è meglio assecondare l'istinto che seguire la logica della razionalità" dice zagor, boh, ormai è quasi martin mystere...
più classicamente zagoriana è la sottotrama con gli indios sfruttati nella manifattura tessile, con una bella sequenza d'azione (le tegole)
e un personaggio, "ceciliona", che non vorrei definire spiegazionista, piuttosto da telenovelas, con un monologo finale che zittisce zagor
barranco non mi dice nulla, il solito potenziale stupratore, anche se l'inizio è simpatico, il parallelo con il prologo del 1473
il brutale sacrificio umano (avvertite il sig.emilio) e l'omaggio/sfregio alla "mummia terrorizzata" ritrovata nel 2007
discrete le prime due copertine, brutta l'ultima, una delle peggiori
voto 8

labirinto verde
numeri 565, 566 e 567, testi mignacco, disegni ferri
una storia tutto sommato simpatica, tra le mie vignette/copertine preferite c'è il fermo immagine iniziale sulla prima copertina
poi "tamburi nella giungla", "lo spirito del male" in cui esce fuori un divertente ibrido tra ananga e il dio guaguaro
anche la botta in testa con "nemici per la pelle", "oro" e "tango martinez", cico prigioniero in "alien" e in "la casa di satana"
ferri è sempre una potenza, i suoi disegni sono sprecati in storielle del genere, è il ritorno dello zagor tarzanide
l'unica sbavatura, alla fine, è il mezzo albo posticcio, i riassunti delle puntate precedenti, l'imitazione del flashback burattiniano
i discorsi su atlantide, uno zagor ormai snaturato che mostra con orgoglio un amuleto fallico...
ma alla fine c'è un pensiero nostalgico per darkwood...
bella copertina
voto 6+

le donne guerriere
numeri 567, 568, 569 e 570, testi burattini, disegni laurenti
storia interessante, ma che lascia un pò l'amaro in bocca, perché con zagor in amazzonia ci sarebbe aspettati chissà quale capolavoro
i nemici non sono all'altezza di una trasferta zagoriana, solo tanto squallore e nulla più, l'unica cosa buona che fanno è morire male
burattini non aveva potuto sfruttare appieno "le guerriere della savana", ma anche qui non è che le amazzoni entusiasmino più di tanto
con atlantide si è giunti ormai al punto di "saturazione", diventa una presenza invadente nella storia di zagor, dell'umanità, del pianeta intero
fantascienza sempre più spinta, con tanto di metropolitana amazzonica, antifurto smeraldino a forma di apparato genitale maschile...
zagor moribondo, viene salvato dalla tecnologia atlantidea, già che c'è si fa fare un check up completo su cicatrici e "problemi di fisiologia interna"
il finale ha scandalizzato i soliti bigotti, ma a me è piaciuto, mi fa rvedere con altri occhi sia la storia che la trasferta nel suo complesso...
cosa cacchio sia la "chiave della conoscenza" non si è mai capito, ma quel finale è limpidissimo: zagor ha ingravidato marie laveau
tra l'altro, a un certo punto, cico scompare per ricomparire solo alla fine, con occhio malandrino: che abbia contribuito alla banca del seme?
comunque, come storia in sè è più classica rispetto a "la mummia delle ande", zagor è nel suo elemento, i travestimenti, le trappole (i piranha)
burattini ci ficca dentro il botanico spruce e il conquistador orellana, con quel prologo cinquecentesco in odor di herzog, kinski, popol vuh...
la scelta di laurenti è una scelta naturale per questo tipo di storia, mi piace ancora, ma la fase calante è innegabile, già vista su "l'orrore sepolto"
alcune vignette sono sgradevoli, approssimate, zagor in campo lungo è pessimo, a un certo punto spunta qualche primo piano ferriano...
mi fa ridere questa vignetta:"ed erano costretti ad accoppiarsi" poverini....
bella la prima copertina con zagor di spalle
voto 6+

Immagine

sangue su bahia
numeri 570, 571 e 572, testi mignacco, disegni della monica
dopo la sbornia atlantidea una storia più classica in cui funziona tutto, è la vera sorpresa della trasferta sudamericana
perfino dexter e yambo sono un pò meglio rispetto al solito, con le riflessioni sul razzismo e la battuta simpatica sulla scure
non tornano i personaggi di "la scorta mohawk" come ci si sarebbe potuti aspettare, torna invece lobo rodrigues
e con mignacco diventa un bel personaggio, vedi l'evasione di zagor, il confronto a muso duro con lo schiavista
mi pare che una delle parti "tagliate" in "le guerriere della savana" fosse proprio la sua storia d'amore multiculturale
prosegue il filo conduttore "femminile" della trasferta, ma stavolta per fortuna niente atlantide, niente "sorellanza"
graziosi i personaggi di magdalena da costa, di zaphira e figlie che familiarizzano con cico, il finale è bellissimo, commovente
in questa storia ci sono i migliori comprimari della trasferta, ma mi avventuro a dire c'è anche uno dei migliori finali post-nolittiani
nel "lavagem de bonfim" convergono magicamente i "tormentoni" dei principali autori di zagor, la cura burattiniana dei dettagli
l'aspetto musicale tipico di boselli (il suono dell'alvorada), la malinconia e l'impegno del vecchio zagor, con tanto di didascalie
i disegni sono della stessa categoria di "la mummia delle ande", minuziosi, fotografici, vedi gli interni della fazenda, le chiese
nossa senhora do rosario dos pretos, nosso senhor de bonfim, il "pelourinho" con le sue stradine coloniali, mediterranee
pensa come sarebbe venuto bene con i colori caratteristici... a proposito, che vergogna l'interruzione della collezione storica....
il cico di don raffaé è uno dei migliori cico... mentre torna lo zagor dellamonichiano, dopo i primi piani ferriani di "uomini senza legge"
ma qualcuno ha tentato di sabotarlo, ci sono diversi volti scarabocchiati, ne ho contati più di una decina: chi ha osato?
discreta la seconda copertina
voto 9-

sertao
numeri 573 e 574, testi boselli, disegni bisi
un altro boselli "minore", storia di transizione portata avanti con mestiere, ma vista l'ambientazione ci si aspettava di più....
strano che lobo e kismeth vadano a vivere in una regione così aspra, però il sertao boselliano è molto più giggionesco di quello nolittiano
rinnovo il mio interrogativo: come mai non sono tornati i personaggi di "la scorta mohawk"? erano meglio di questi bimbominkia
il piccolo josé, se possibile, è ancora più bimbominkiesco del solito, ma a funzionare poco è soprattutto il "diavolo nero", antipatico
discutibile il finale ponziopilatesco... a parte questo, zagor è in forma, il lavoro di bisi è come sempre minuzioso (c'è anche un topless)
le scene d'azione sono fatte benissimo, con la scure levigata, l'ambientazione ricorda quella di "jess lo spietato" (i cacciatori di serpenti)
come nella storia precedente, si nota qualche intervento "esterno": bello scarabocchiare sopra il lavoro altrui, eh?
nulla di ché le copertine
voto 7

Immagine

il mondo perduto
numeri 575, 576 e 577, testi boselli, disegni rubini
non è paragonabile neanche per scherzo a "odissea americana" o "terra maledetta", ma è comunque la migliore storia della trasferta
ed è comunque una storia importante perché d'ora in poi non sarà facile fare meglio di così... i disegni sono tra i migliori di sempre...
ci sono tante quadruple da incorniciare, le mie preferite: i confini dei dinkdink, zagor sull'orlo del precipizio, la nidiata dei pterodattili
memorabile anche la citazione di "odissea americana", con gli uomini-scimmia, l'arena naturale e uno zagor super acrobatico
ho notato anche una citazione andreucciana, la smorfia di cico sulla piroga è la stessa che c'è all'inizio di "il ritorno di cain"
a parte il carnotauro, non sono riuscito a riconoscere le varie bestie, ma è meglio così rispetto a una storia troppo nozionistica
è un misto di citazione letteraria, cinematografica e fumettistica, con me hanno avuto partita facile, è una materia che mi appassiona
azzeccata la scelta di disegnare i dinosauri con le piume, ma la parte del "leone" la fanno i pterodattili, bello il finale leonardesco
la storia è abbastanza classica, con i mostri nascosti per quasi tutto il primo albo, zagor che giggioneggia con gli indigeni
tra i vari comprimari spicca il cavernicolo joe, spassoso il finale in cui diventa un emulo di zagor, con tanto di scure e simbolo
strano che summers vada a spasso lasciando sola la principessa nadia, con gli scimmioni che se la vorrebbero ingroppare....
guarda caso, chi ti incontrano summers e nadia a new orleans? proprio dexter e yambo... vabbé che il mondo è piccolo...
ma ancora più strano è zagor, troppo avventato nel suo folle inseguimento a dexter, tanto da incappare in una falsa pista...
zagor vuole sapere perché dexter è scappato:"è questo che desidero più di ogni altra cosa al mondo" addirittura?
salvabile la prima copertina, brutta la seconda, zagor ridicolo
voto 9+

il giorno del giudizio
numeri 577, 578, 579 e 580, testi burattini, disegni verni e sedioli
burattini ancora si vanta in giro di aver scritto queste storie, in effetti tutto si può dire tranne che non sia storie curate
talvolta burattini esagera, annoia un pò troppo, il primo dialogo tra darwin e fitzroy è simpatico, meno i successivi
i soliti dialoghi burattiniani, perfetti perfettini, lambiccati, è riuscito a smacchiettizzare anche i deplano y matamoros
che in questa storia si lanciano addirittura in coltissime riflessioni sul trentraquattresimo canto dell'inferno e il libro di giobbe
addirittura un personaggio se ne esce con l'espressione "cosa fatta, capo ha", mai sentita prima, ho letto che è toscana...
ma burattini è riuscito nel suo intento, di coniugare le due anime, in effetti è divertente pensare a darwin salvato da zagor
zagor fa zagor, generoso nell'andare a salvare il minatore intrappolato in quella fornace, bella sequenza
burattini mette insieme lo zagor vecchio con lo zagor nuovo, in questo discorso rientrano i disegni di verni e sedioli
non sono un fan né dell'uno, né dell'altro, però ho apprezzato molto le "zagorate", le acrobazie, zagor nascosto tra le travi...
e il terremoto di concepcion è fatto molto bene: il frate che prega mentre la cattedrale crolla, la madre, il resoconto di darwin
è una delle poche storie con una collocazione storica precisa, il 20 febbraio 1835... mi pare che ci siano più degli 80 morti
storicamente accertati... in effetti, con una magnitudo 8.5, uno tsumani di 24 metri, sembra più realistico il quadro zagoriano
storia violenta come spesso quelle di burattini, vedi la brutale uccisione dei frati da parte dei fanatici...
pamina un pò troppo imbruttita rispetto all'originale di ferri, simpatica però la scena del paravento
dexter torna ad essere apostrofato come "pericoloso individuo"
nulla di ché le copertine
voto 7

sotto il cielo del sud
numeri 580, 581 e 582, testi mignacco, disegni sedioli
storia non bruttissima, ma deludente se pensiamo che è una trasferta, gli scenari promettono grandi cose, quasi tre albi...
e invece non si vede l'ora che finisca, l'ultimo albo è pure tirato per le lunghe, con una canzoncina di basso livello....
zagor e cico familiarizzano subito con questi tizi della "marilena", ma pesa l'assenza di un equipaggio storico come quello di fishleg
ridicolo il personaggio di aran: "io sono capacissimo di non fare le cose, forse non sono nè avido, nè coraggioso, ma soltanto pigro"
strano anche il comportamento di cico che si offre volontario per il sacrificio, strano perché di solito mignacco lo usa bene...
nei disegni ci sono i soliti difetti, ma anche cose buone, come la mappa all'inizio, gli animali e soprattutto le ragazze
ottime entrambe, sia helena che amakaik, sono la cosa migliore della storia insieme alla citazione herzogiana/kinskiana
dexter torna ad essere chiamato "nostro amico"
copertine "normali"
voto 5/6

terra del fuoco
numeri 583, 584 e 585, testi burattini, disegni prisco
ennesimo "filler" di questa interminabile trasferta, lo rivaluto un pò, ci sono alcune cose che mi sono piaciute fin da subito
ad esempio l'inizio con zagor e cico che osservano i pinguini e lo stretto di magellano, la spettacolare scena sulla nave
con zagor provetto timoniere che riesce a far arenare, prisco sempre bravissimo nelle sequenze d'azione
la parte in cui gli indios ona tentano di rapire zagor, in effetti, è fatta più in fretta, ma il resto è sempre ottimo
qualche insipiente lettore ha scambiato per incuria un cambio nello stile di prisco, poi confermato su "gli uccisori di indiani"
la parte con il fuegino prima non mi piaceva, ora ho cambiato idea, è un racconto delicato e beffardo sulla civilizzazione
simpatica la ragazzina fuegia baxter che alla fine dice a zagor e cico:"salutateci il re e la regina di inghilterra"
simpatici anche i nomi dei fuegini, "boat memory" in ricordo della scialuppa rubata, "york minster" per via delle guglie
"jemmy button" venduto dal padre per un bottone di madreperla... comunque è lecito chiedersi se non si stia esagerando
cosa centra tutto questo con zagor, da detective a storico, si lancia anche in considerazioni sulla psicologia di darwin e fitzroy
qualche accenno di caratterizzazione per spyro il greco femminicida e dobro il serbo che ha ucciso un aristocratico austriaco
torna elvin di "corsa mortale" ispirato a elvezio pesci campione europeo di sleddog, c'è anche franco lana
un pò di spiegazionismo sul modo in cui elvin libera zagor, si poteva semplicemente mostrarlo in presa diretta
mi piace la seconda copertina
voto 7-

Immagine

antartica
numeri 586, 587 e 588, testi boselli, disegni della monica
come storia singola è ineccepibile, è una grande storia, l'ultima storia di boselli è un concentrato di tutti i suoi capolavori zagoriani
c'è lovecraft come in "il terrore dal mare", c'è "l'esploratore scomparso", ci sono "le sette città di cibola", i graffiti di "il ritorno di cain"
il ruolo importante della musica o comunque del suono, la visionarietà, una realizzazione grafica eccellente, tra le migliori di sempre
con le suggestive "valli secche", la città ciclopica, un uso massivo di quadruple e la mezza doppia "splash page" con le "montagne della follia"
c'è il legame tra zagor e cico, con zagor che più volte fa "mea culpa" per aver trascinato l'amico in un'impresa folle, alla ricerca di una chimera
come ho già detto, della monica fa uno dei migliori cico, uno dei più espressivi e simpatici, quasi come quello di ferri, gamba e donatelli
da questo momento in poi per zagor solo primi piani "ferriani", spero si sia trattato di una sua scelta personale e non di un'imposizione...
checché se ne dica, i mostri sono ottimi, tenuti nascosti quasi fino all'ultimo albo, ottimo horror con un pò di splatter (la gamba, il cervello)
inquietante l'incubo di zagor con lo scienziato, anche se poi, alla fine, diventerà qualcos'altro... e qui veniamo alle note meno positive...
quelle che non permettono alla storia di elevarsi al rango di "capolavoro", a partire dalla "missione" di zagor: tutto qui? è troppo...
non sarà predestinato, ma zagor è ormai in grado di maneggiare la tecnologia e parlare più lingue, lo spagnolo, il portoghese, l'atlantideo
per fortuna con un pò di ironia: viene perculato dai compagni, se la prende con cico "mi fai apparire come uno scriteriato privo di cervello"
con la possessione di dexter l'autore pretende davvero troppo dal lettore... il "supernemico" richter retrocesso a "spiritello", è una trashata
poco sfruttato il ruolo ambiguo di altrove, secondo me lo zagor nolittiano gli avrebbe sputato in faccia agli agenti di altrove...
io comunque resto un atlantideo convinto, è un filone che ha dato tanto a zagor, avercene di storie così, sempre meglio di certe boiate recenti
ma mi rendo conto che dopo questa trasferta si è raggiunto il punto di "saturazione", è diventata una "deriva", indubbiamente
da segnalare la data di inizio della storia, il 10 novembre, che facendo due conti dovrebbe essere il 10 novembre 1835
altra cosa curiosa: zagor sa giocare a scacchi
bellissime le prime due copertine
voto 9

il signore dell'isola
numeri 589 e 590, testi colombo e giusfredi, disegni ferri
è una delle storie più strampalate degli ultimi anni, in bilico tra lucidità e imbarazzo, ritorna colombo
ed esordisce giusfredi che ha sorpreso tutti con "la giustizia di wandering fitzy" e poi non si è visto più
se non ricordo male questa storia è stata riadattata per inserirla nella trasferta sudamericana....
ma non ho capito bene come è andata, perché in effetti le volpi delle falklands esistevano davvero...
oltre alla (ri)collocazione geografica, c'è un clima da favola "new age" che la fa associare a shyer e sorelle
la sceneggiatura è snella e ironica, il maestro ferri, in ottima forma, sta al gioco con alcuni dettagli spassosi
il dottor wasson che dorme durante lo spiegone, gli emuli di adamo ed eva, con adamo che ha il volto di zagor...
jethro che sembra pregare dio e in realtà adora il caprone, cico deformato dall'alambicco, zagor e il fulmine
simpatica anche la sfida a colpi di filastrocca, ma è strano che cico esclami "caramba" senza il "carambita"
altre cose che mi lasciano perplesso: il "trauma" di jethro, la maschera, le persone aggredite dalle volpi
pessima la vignetta in cui zagor schiva le pallottole, sembra stia ballando il "limbo"
magari mi sbaglio, ma mi è parso di vedere lo zampino di sedioli in qualche vignetta
ma la cosa peggiore è la coda della storia precedente....
un finale tirato via per un ciclo che ha dato tanto a zagor...
copertina molto bella
voto 6+

Immagine

mortimer: ultimo atto
numeri 590, 591, 592 e 593, testi burattini, disegni verni
il miglior "ritorno a darkwood" post-nolittiano, il miglior mortimer rievoca il miglior hellingen ("ora zero")
con tanto di capanna bruciata, pioneristico "accendino" che sembra proprio uno dei "gadget" del professore matto...
ci aveva già provato con "scacco matto", ma qui va ancora più a fondo, sferra un colpo al cuore dell'ecosistema zagoriano
vandalizza la capanna nella palude, sventra la volpe a pallini, distrugge il sogno zagoriano di integrazione, mira alla golden baby
la furia vendicativa si ferma davanti a cico e virginia, ma quelli non si toccano, e chi pensa il contrario non so cosa abbia letto finora
le critiche a questa storia ("sono morti personaggi secondari") sono assurde, doney è presente fin dai tempi di "i cacciatori di uomini"
è vero, sand e tabitha sono piccoli personaggi di burattini che finora avevano dato poco, ma hanno dato tutto alla fine...
è un thriller zagoriano, con le scenografie tipiche, le scritte sui muri ("cave canem", "save whale"), la resa dei conti adrenalinica
lunghissimo il duello con akenat, mentre la "morte" di mortimer lascia aperto uno spiraglio per le modalità anomale in cui avviene...
da notare che mortimer è venuto a conoscenza di altrove, quindi potrebbe essere una strada, resuscita come hellingen... spero di no...
non voglio dire che gli spiegoni sono scomparsi, perché non è vero, le spiegazioni ci sono ancora, però ci sono anche tante vignette mute
il mortimer furioso (a tratti isterico) ha poca voglia di scherzare e zagor è troppo incazzato per spiegare o "sprecare lacrime"
il finale rassicurante è l'unico momento di spiegazionismo, subito disinnescato da uno dei (contro)finali più belli di sempre
burattini ha raggiunto la perfezione anche negli elementi di contorno, vedi i tarocchi, il siparietto con le ragazze di pleasant point
è qui che burattini inizia a pensare a un ruolo per jenny:"è il tempo che passa inesorabile, non sono più il fiore di una volta..."
"...gli uomini rifiutano persino i miei inviti a guardare le stelle insieme in un angolo buio in riva al fiume" è un moreno in stato di grazia
stesso discorso per verni, ormai in totale simbiosi con burattini, ci sono cose fatte veramente bene, il carcere, la zattera, la grotta
oltre alla rabbia di zagor, il cambiamento di mortimer... meglio da solo, comunque... non mi piacciono le contaminazioni...
le banconote tagliate a metà c'erano anche nella toninelliana "zagor alla riscossa", ma continuo a non capire 'sta cosa...
carina la prima copertina, bella la seconda anche se spoilera, brutte le altre due
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

la rivolta
numeri 594 e 595, testi marolla, disegni bisi
storia perfetta, disegni perfetti, di bisi già si sapeva, uno dei migliori attualmente, qui addirittura si supera, ma la sorpresa è marolla
è il miglior esordio di sempre, scrive uno zagor moderno senza mai perdere di vista lo zagor originale, è un miracolo
zagor fa cose da zagor, combatte i duelli (ben due, contro il siberiano arkady e soros), studia strategie, terrorizza gli avversari
con l'aiuto di ombre e fulmini, in uno scenario tra i più iconografici della serie (spettacolare la scena con i galeotti appesi)
secondo me "l'inferno dei vivi" è la prima storia di zagor di una certa importanza, che si potrebbe avvicinare al "capolavoro"
marolla si diverte a ripescare i personaggi di quella storia (dillon, grayson) o addirittura black jordan da "territorio indiano"
personaggi e dialoghi sono come li vorrei sempre, vedi il faccia a faccia tra l'ottimo legion e l'agonizzante grissom
altra sorpresa, un buon uso di cico che prende l'iniziativa, anche bisi mostra una maggiore confidenza rispetto alle volte precedenti
storia abbastanza cupa e violenta, varie efferatezze anche se sono solo"suggerite" (i soldati scuoiati, la decapitazione)
un finale quasi horror, geniale la scritta sul muro tratta dal libro "rivelazione", capitolo 6, versetto 8, tradotto in inglese
"ed ecco, vidi un cavallo pallido, colui che lo cavalcava si chiamava morte, e lo seguiva da vicino la tomba"
inedito per zagor l'uso della mezzatinta, bisi attentissimo ai particolari, vedi la bandiera con tredici stelle, i tatuaggi
stupenda la prima copertina
CLASSICO
voto 10

Immagine

lo zoo di kaufman
numeri 596, 597 e 598, testi burattini, disegni nuccio
secondo capolavoro consecutivo per burattini e terza storia consecutiva di alto livello, tra il 2014 e 2015 c'è stata una piccola "golden age"
è un'altra storia perfetta, penso che burattini ne fosse consapevole fin dal momento in cui l'ha concepita, è l'essenza stessa di zagor
se poi aggiungi uno dei disegnatori più amati, che mette d'accordo tutti, chi vuole lo zagor classico, chi vuole qualcosa di più moderno...
per tre mesi, a contatto con una natura ostile e sconosciuta, zagor torna ad essere l'illetterato nolittiano: sfida il ghepardo in velocità...
non sto dicendo che gli spiegoni sono scomparsi, perché non è vero, anzi la storia è tutta impostata in "telecronaca mentale"
però ci sono tanti segnali, come zagor che dice "faccio fatica a compatirti" e non quella solita frase fatta che leggiamo di solito
avverto un senso di liberazione, sia nei contenuti, epici, sia nelle forme, la scomposizione "tarantiniana" della storia aiuta molto
perché così l'autore è "costretto" a mostrare i fatti esattamente per come sono andati, ed è meno "tentato" dal riassumerli a parole
poi non è che voglio fare la difesa cieca del flashback, ma in questa storia (e in altre del periodo) ha dato frutti prelibati
l'inizio in "medias res", ad esempio, è spettacolare, molto belli anche i flashback in africa e quello ambientato in nuova zelanda
il leone "umanizzato" e l'indonesiano tamau sono i personaggi che spiccano maggiormente, bello il duello finale ("la scure e la sciabola")
tra i combattimenti con le bestie, dovessi sceglierne tre, sceglierei: i draghi di komodo, i ratti, i gorilla (brillante chiusura di primo albo)
ma la verità è che sono tutti realizzati in maniera impeccabile, vedi il rinoceronte (soprattutto la "reprise"), i felini, il maori
questa storia mi ha scatenato una forma di "bulimia", arrivato alla fine volevo altri duelli, ma zagor era ormai ridotto male
ecco, uno come kaufman lo avrei salvato per un sequel, con altri animali, magari un leopardo tipo quello che ha sfregiato fright
la truce presenza della casa infestata, vicenda di contorno che testimonia il momento di grazia di burattini in questo periodo
cico:"zagor se li mangia a colazione i leopardi"
bella la prima copertina
CAPOLAVORO
voto 10

Immagine

tamburi nella notte
numeri 598 e 599, testi rauch, disegni pesce
dopo la sbornia atlantidea, un riempitivo di qualità, rauch ci riporta nella darkwood delle origini, quella di "la foresta degli agguati"
con i fortini dei trappers, gli indiani ostili e intrattabili (niente trafficanti), il duello finale, quello non deve mancare mai
storia con una chiara tendenza al macabro, la violenza dei "guerrieri del teschio", kaukas ricorda devil mask, "senza faccia" invece entak
buona la prova di pesce, soprattutto nei primi piani e in alcuni dettagli macabri di cui sopra come il corvo con l'occhio in bocca
per esigenze di spazio o per scelta narrativa alcuni passaggi sono "tagliati", la battaglia di fort adam, zagor che aspetta i kaska al varco
però l'autore riesce a infilare delle considerazioni tipicamente nolittiane, alla fine, oppure nell'ormai consueto parallelo con "zagor racconta"
tanto ormai la storia la conoscono tutti gli abitanti di darkwood, grazie a boselli...
buona copertina
voto 8

il giorno dell'invasione
numero 600, testi rauch, disegni ferri
negli albi celebrativi, da toninelli in poi (escluso il buon toninelli...), si è sempre cercato di strafare, non ho mai capito perché
tutte storie eccessive, in cui si butta dentro di tutto, con il comune denominatore di "incubi" (anche qui, il cervo, gli incubi)
con il contentino dei disegni di ferri, sempre buoni, e, in questo caso, la scusa di dover aprire la strada al ritorno di hellingen...
penso che gli akkroniani, già con nolitta, fossero già qualcosa di molto vicino al "divertissement", una divertente citazione
però qui li si è presi di forza e li si è buttati nella spazzatura, credo per sempre, un pò come il wendigo qualche anno dopo...
poi anche la storia delle armi che funzionano solo se le usa zagor... mah... boh... quindi è predestinato?
insomma, l'albo mi era piaciuto, mi piace ancora, ma ora lo colloco nella deriva "magico-fantascientifica"
il muro, i droni, il teletrasporto, la bomba atomica, rakum che suona il "citofono"...
buona copertina
voto 6+

FINE.


Ultima modifica di Kramer76 il gio feb 24, 2022 1:41 pm, modificato 15 volte in totale.

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ZAGOR IZ BACK

"Settima centuria 601-700 (prima parte)"

l'eredità di hellingen
numeri 601 e 602, testi burattini, disegni ferri
ultima storia disegnata dal maestro ferri sulla zenith, l'ultima splendida quadrupla non lascia indifferenti
a parte il temporale, è insolita, con zagor a cavallo, senza grido di battaglia... comunque i disegni sono ancora buoni...
anche la storia è buona, ma lontana dall'entusiasmare... lontana dai fasti di nolitta, ma anche dal caos di boselli
un prologo con un pò di azione, un pò di anticipazioni, un pò di incubi (notevole quello con rakum che infilza zagor)
buona l'idea dei cyborg, coerente con i trascorsi di hellingen e con il citazionismo cinematografico di nolitta
più controverso il bimbominkia, sosia di kiki manito, rappresenta la generazione dei "millennial" zagoriani
cresciuta con le favole di sclavi, i videogiochi di boselli e con lo spiegazionismo di burattini...
un altro difetto è la continua e fastidiosa "telecronaca mentale" di zagor
copertina discreta
voto 7-

mad doctor
numeri 602, 603, 604 e 605, testi burattini, disegni verni e sedioli
la montagna ha partorito il topolino? innegabile che ci fossero grandi aspettative dopo i recenti capolavori di burattini
ci si aspettava qualcosa di epocale, di "nolittiano", burattini ci gioca un pò su, tenendo nascosti fino all'ultimo kiki e il wendigo
ma è evidente fin da subito dove si andrà a parare, è un crossover zagoriano come il ritorno di dharma la strega, se vogliamo
burattini butta dentro tutto, altrove, atlantide, verybad, il passato di hellingen, il razzismo e, alla fine, anche kiki e il wendigo
l'hellingen burattiniano è riconoscibile dalle vanterie mortimeriane (il conio del termine "clone" dal latino "ramoscello")
e dalla violenza, si sporca le mani, spaca botilia e amaza familia, regala sequenze memorabili come la resurrezione
il nostalgico golem/titan e il laboratorio con le cavie umane, uno dei tanti elementi horror/splatter introdotti negli ultimi anni
sul razzismo bisogna essere chiari: è un'iniziativa personale di burattini, nell'ambito di un aggiornamento del personaggio
vedi anche "l'abisso del male", in cui hellingen diventa a tutti gli effetti un fascio sociopatico perfetto per il dylan dog recchioniano
il vecchio lettore zagoriano non può che storcere il naso di fronte ai riassunti manipolati di "sulle orme di titan" e "ora zero"
come fanno storcere il naso anche certi dialoghi assurdi di zagor sul riassemblamento molecolare (ma lui che ne può sapere?)
sulla "regola dell'equilibrio", darkwood luogo più magico di altri, fino ad arrivare all'emblema della deriva magico-fantascientifica
"devo fidarmi della mia capacità di comunicare con l'ultraterreno[...]di quello che ho imparato nelle mille battaglie contro le forze oscure"
dopo una cosa del genere si può ben dire che "nulla sarà più lo stesso", in effetti zagor è diventato tutto un altro personaggio
a parte il fatto che ormai non si capisce più nulla, tra demoni e fantascienza, qui si è rotta del tutto la famosa "quarta parete"
sono congetture che mi aspetto da un autore durante una conferenza su zagor, o da un articolo di rivista zagoriana, non da zagor stesso
e dire, come premesso, che si tratta solo del finale, mentre in "i discepoli" questo nuovo spiegazionismo da fanzine diventerà l'ossatura
il finale più controverso, ancora adesso non so se devo bocciarlo totalmente oppure se ne devo, comunque, apprezzare il coraggio
la prima impressione è stata quella di un finale sbrigativo, la solita centrifuga spazio-temporale che lava via tutto lo sporco...
però c'è anche del pathos, una minaccia planetaria più coinvolgente rispetto, per esempio, a quella della trasferta antartica
interessante l'ultimo pensiero di zagor prima di morire: "io ho pagato il mio debito di sangue per la mia vendetta di tanti anni fa"
altro elemento controverso è il ruolo ormai strabordante di altrove, di contro abbiamo uno zagor anti-militarista come ai vecchi tempi
i disegni sono buoni, la migliore prova da quando lavorano in coppia, ci sono sperimentazioni (la tavole con nolitta, il 600, il wendigo)
accanto a cose più tradizionali, piacevolmente tradizionali, come il prototipo di titan, il sorriso diabolico di hellingen, l'hellingen vitruviano
altra scena divertente è quella cone le equazioni... curiosi anche i numeri del risveglio: 18:27, dopo 36 minuti, tutti multipli di 9
spazio abbastanza ridotto per cico, copertine discrete, la mia preferita è "mad doctor"
voto 7+

il mostro di philadelphia
numero 605 e 606, testi burattini, disegni russo
storia sottovalutata, finita nel mirino dei detrattori, non si sa bene perché... è un omaggio ad egdar allan poe...
più calibrato delle storie pubblicate su "brividi da altrove", quasi tutte non centrano un fico secco con poe...
pur essendo un giallo non è spiegazionista, mentre il tema del cannibalismo è trattato in modo esplicito (l'orecchio)
un'appendice sia di "antartica", sia di "mad doctor", l'anatomia, altrove... con zagor costretto a firmare un documento...
mi ha divertito anche il tentativo di zagor di disintossicare il povero poe... come sappiamo, non andrà a buon fine...
ho apprezzato i disegni di russo, uno degli acquisti più interessanti degli ultimi anni, buone le scene con gordon pym
divertente la scena sui tetti di philadelphia con zagor che fa irruzione in un focolaio domestico da dipinto ottocentesco
da segnalare solo qualche indecisione sul volto di zagor, qualche primo piano forzatamente ferriano
ma edward malone è ispirato a mauro boselli?
copertina discreta
voto 7

Immagine

il ritorno dei lupi neri
numeri 607 e 608, testi capone, disegni bisi
a metà tra una storia "tonkiana" ("la congiura degli dei", "sulle piste del nord") e una storia come "labirinto verde"
al posto delle copertine di mister no ci sono "guerra", "iron man", "gli evasi", "l'inferno dei vivi", "zagor racconta"
un degno epitaffio per uno dei migliori autori zagoriani, scomparso purtroppo troppo presto, avrebbe potuto dare ancora tanto
la poetica di capone è rintracciabile nei sogni dello sciamano, nei dubbi di tonka, nel sacrificio di alcuni giovani mohawk
tonka addirittura piange l'erede nektal, ricorda il padre kenhat, si lascia andare a vere dichiarazioni d'amore verso zagor
dopo le mazzate rimediate con kraus, zagor lascia l'onore del duello finale a un tonka ancora convalescente...
disegni eccelsi, la minuziosità di bisi è perfetta per le scene d'azione, da ricordare anche il generale scalpato con parrucca
lo spassoso tonka "metallaro", con il vecchio costume di iron man, anticipa di qualche mese lo zagor rambo di "non umani"
mentre le grottesche armature dei nuovi lupi neri ricordaro il dio anubi...
copertina nulla di ché
voto 8

l'ombra del faraone
numeri 608, 609 e 610, testi burattini, disegni torricelli
storia bistrattatissima, forse anche perché è coincisa con un evento tristemente epocale come la morte di ferri
a me come storia non è dispiaciuta, almeno fino a finale che è indubbiamente molto modesto, con il solito vortice...
un burattini più sgangherato del solito, vedi il gas soporifero, la passività degli avversari, il faraone bianco lasciato in sospeso
la sottovalutata "gli adoratori del sole" diventa un fantasy, con un inedito oldbones che alle prese con assurde formule magiche
i disegni sono sottotono, tante quadruple senza senso, zagor troppo inespressivo quando ipotizza la morte di cico...
però ci sono anche cose salvabili, il tanto criticato mastrolindo, gli excursus "digitali" con aladino, salomone e trismegisto
i travestimenti di zagor e cico come ai vecchi tempi, l'inizio in medias res con le infradito e la macina alla "conan il barbaro"
zagor sepolto vivo nel trabocchetto... insomma, si è letto di molto peggio su zagor, dai...
il maestro ferri ci lascia nel modo più degno, con tre buone copertine
voto 5/6

i dominatori
numeri 611 e 612, testi zamberletti, disegni chiarolla
storia burattiniana, il giacimento di petrolio, il giornalista turner, uno zagor duro e puro ("volevi sguazzare nel petrolio?")
dialoghi più scorrevoli di quelli di burattini, ma l'azione è poco studiata, quel che si dice un pim pum pam e nulla più
unico sussulto la sequenza di armi "improprie": il collo della bottiglia, la stilografica, il solito spuntone di roccia
il solito signorotto locale (vero tormentone zamberlettiano), i "tangheri" texiani, un'atmosfera "grezza" e insoddisfacente...
in "presa diretta" una lettura faticosa... a posteriori, le si potrebbe affibbiare anche una molto generosa sufficienza
in particolare merita di essere ricordato il toninelliano ayashi, indiano alcolizzato che si riscatta, finale malinconico
chiarolla in forma, buoni disegni western, bello soprattutto l'inferno delle trivelle, mi ha ricordato alcuni film
"il petroliere" di anderson, "il salario della paura" di friedkin, "apocalisse nel deserto" di herzog
buone copertine
voto 5/6

non umani
numeri 613 e 614, testi burattini, disegni barison
la cosa migliore di questa storia è quella più criticata da tutti, lo zagor rambo, una delle cose più divertenti degli ultimi anni
più che rambo, a me ha ricordato schwarzenegger in "predator", filmone che ho sempre associato a zagor, come concetto
altra cosa salvabile direi che è il personaggio di change, la sua "umanità" nei confronti del vecchio cieco, il finto zagor
ma qui entriamo già in un campo minato, nella deriva fantascientifica, salta qualsiasi regola, diventa un altro fumetto
siamo dalle parti di "ombre su darkwood", il trio (o quartetto) degli evasi spaziali è una delle cose più trash mai viste su zagor
non aiutano i disegni, li apprezzo, ma con lo stesso difetto (di stampa?) di "le creature del buio", non mi piace l'assurdo shrike
un pò meglio krak che ricorda un pò lovecraft, un pò "palude mortale", ma poi se ne esce con dialoghi imbarazzanti
"ero già sazio quando ho ucciso le donne dalla pelle rossa... mi sono limitato a succhiarne i fludi" burattini fuori controllo
simpatico cico, caricaturale, ma otto pagine di riassunto dell'altrettanto assurda "minaccia aliena" non le reggo...
due albi che si faranno ricordare "spiacevolmente" anche per il triste ultimo atto ferriano
dal collage postumo è uscita fuori una buona copertina, la prima... brutta la seconda...
voto 5/6

zenith 666
numero 615, testi mignacco, disegni piccatto e riccio, prima copertina per piccinelli
premesso che si tratta di un albo "speciale", però io mi sarei vergognato lo stesso di darlo alle stampe....
un albo che suggella un'annata sfortunata per zagor, ma anche un "liberi tutti" per qualsiasi corbelleria
"il sesto mese, il sesto giorno, la sesta ora, il sole nero brillerà allo zenith" zagor profanato nel nome di satana
una brutta presa in giro nei confronti dei lettori e anche di sclavi, l'omaggio ci potrebbe stare, ma è fatto malissimo
vedi la distruzione di un personaggio importante come lupo solitario, l'ennesimo recupero a sproposito di devil mask
oppure la famosa sorgente del susquehanna, che è uno dei luoghi di nascita di dylan dog, trasformata in un acquario
tra i momenti più imbarazzanti quello con il florilegio di asterischi, e sono pure clamorosamente sbagliati...
nonché l'incontro tra zagor e quel rompiballe di pink rabbit, personaggio che non mi è mai piaciuto...
sbagliata anche la scelta del disegnatore, i protagonisti sembrano realizzati quasi di malavoglia....
non riesce nemmeno la citazione di "l'alba dei morti viventi", un disastro, si salvano solo i colori
e le uniformi che sono realizzate alla maniera di dotti in "una pallottola per kelso"
copertina ottima
voto 4

Immagine

in cerca di rakosi
numeri 616, 617 e 618, testi rauch, disegni della monica
ennesima perla dell'ormai rodatissima coppia, la saga di ylenia varga prosegue sui suoi consueti livelli ottimi/eccellenti
come era prevedibile, la contessa passa definitivamente dalla parte dei buoni: succhia il sangue solo ai "farabutti"
ma più che di "politicamente corretto" parlerei di malinconia, caratteristica che l'ha accompagnata fin dagli inizi
con ylenia il finale è sempre malinconico: qui salvata in extremis da zagor, in precedenza lascia morire wallace
rauch le mette di fronte, seppur per poche ma folgoranti vignette, il truce kurt svatek, con i suoi ussari "testa di morto"
e con i suoi zingari di nolittiana memoria, mentre lo squallido mister wilcox sembra uscito da un film di ciprì e maresco
si incontrano i due van helsing zagoriani, metrevelic e ferguson, quest'ultimo ormai scatenato ammazzavampiri
con croci di fuoco, balestre e medagliette fosforescenti di san brandano, divertente anche la scure benedetta...
tra i personaggi secondari da ricordare le due vittime sacrificali di rauch, padre o'hara e il guardaspalle di ylenia, ahmed
ultimo ma non ultimo, il barone riabilitato da quel tartaro boselliano in cui ancora brancolano kandrax ed hellingen
ci sono analogie con "vampyr", con i personaggi che arrivano dall'europa per farlo fuori e raccoglierne l'eredità
ma mentre boselli lo ridicolizzava, rauch lo rigenera, aleggiante, strisciante fino al beffardo "finale di partita"
non voglio mettere pressione a nessuno, ma dalla trasferta europea mi aspetto come minimo un capolavoro....
disegni eccellenti, ambientazione stupenda, vedi il castello di borgo nero, la vedova del mugnaio, eccetera
da segnalare anche la simpatica gag "a tema" con drunky duck, con zagor in mutande
tre copertine ottime, una meglio dell'altra
voto 10

Immagine

terranova!
numeri 619, 620 e 621, testi burattini, disegni piere
un "esploratore" tascabile di burattini, operazione nostalgia, secondo me penalizzata dai disegni, mai capito cosa ci trovano tutti...
mi piacciono lo zagor grintoso nel primo albo, la fauna, anche quella specie di sogliola che pesca zagor, le barbe lunghe
ma poi basta, l'ambientazione è sprecata, la parte più confusa è quella finale, peccato perché la deriva sarebbe la parte più bella...
non esalterei troppo nemmeno la storia in sé, buona, ma un pò sopravvalutata... siamo lontani dalla poesia, dall'epica di boselli....
anzi, c'è il solito signorotto locale, in perfetto stile zamberletti, il solito sabotatore che finisce giustamente sbranato da un'orca
fosse stato per zagor sarebbe ancora vivo, in un accumularsi di frasi fatte politicamente corrette, posticce, insopportabili...
"non sarei io se rimanessi a guardare un uomo affogare","ci sarà pure una differenza fra gli uomini come lui e quelli come me"
copertine eccellenti
voto 8-

il grido della banshee
numeri 621 e 622, testi burattini, disegni piccininno
piccininno è uno dei migliori acquisti degli ultimi anni, esordio molto buono, bellissima la quadrupla con il relitto
zagor nascosto tra gli alberi, anche un buon cico, la splash page con la banshee, l'aneddoto con jack o'lantern
e, in tema con halloween, interessanti anche le maschere dei fanatici che ricordano quelle di michael myers o di jason
la storia è molto strana, presa singolarmente dice poco, si capisce meglio alla luce del sequel "la vittima sacrificale"
a parte le maschere, si tratta di avversari davvero modesti, buoni solo per fare una brutta fine (qui bruciati vivi da zagor)
oltre al parallelo tra cromm e kandrax, c'è anche quello, bizzarro, tra la setta e l'ira: addirittura anche le scritte sui muri...
se in "terranova" andava a pescare nel boselli marinaresco, qui burattini rimescola invece tutti gli elementi celtici
da "il clan delle isole" a "gli eroi del ramo rosso", passando per "il principe degli elfi" dove compariva già una banshee
molto gradito l'uso del nome sinead (o'connor?), mentre la nonna ricorda nonna hanu di "il villaggio del mistero"
storia, come detto, strana e rischiosa, sia per la deriva magica inarrestabile, con superpoteri latenti e pomatine miracolose
sia perché al professore di turno viene concesso di prenderla sempre molto larga, ha quasi più spazio di zagor
ma zagor gli tiene testa con un poco credibile sfoggio di cultura sul fuoco greco, dettagliatissimo, cita persino i bizantini...
altra stranezza nel finale, con zagor insolentito da lucius che cerca di insinuare una sua affiliazione alla setta
e cico che ammicca al lettore, annunciando il sequel... battuta anche all'inizio:"ti conviene presentarti come wilding"
diciamo che come omaggio alle atmosfere di dylan dog preferisco questo, piuttosto che il 666
buone copertine
voto 6+

Immagine

sole rosso
numeri 623, 624 e 625, testi rauch, disegni pesce
fossero tutti così i western su zagor, ci sono persino i trafficanti di whisky, i mercanti d'armi, i "tizzoni di inferno"
chiaramente ispirata al famoso film con bronson, delon e mifune, è la migliore storia di zagor alle prese con i giapponesi
meglio sicuramente della goffa "arrivano i samurai", forse anche del palmo vibrante... rauch nel solco tracciato da burattini
in "l'uomo venuto dall'oriente", con le didascalie filosofiche, il passato di minamoto, gli approfondimenti storici e culturali
pesce contribuisce con i suoi dinamismi, i combattimenti sono spettacolari, i personaggi sono pittoreschi come sempre
vedi shaft il bandito "chicchettoso", con benda, anello e corpetto, shimada vale un minamoto, forse anche più d'uno...
takeda, per larghi tratti in mutande, passa definitivamente dalla parte dei buoni, con uno spiegazionismo cavalleresco
lasciando aperte le porte a una trasferta di zagor nel sol levante, che mi pare sia già stata messa in cantiere...
cosa manca in questa storia? essendo una storia di pesce, mancano delle donne protagoniste, a parte un cameo di jeng
ma sono disseminate nella folla, vedi la curiosa vignetta con cico che si volta a guardare una bella donna....
l'ultima copertina è una delle mie preferite di sempre, ne vorrei di più di questo tipo, bellissima anche la seconda
voto 10

tentacoli!
numeri 626 e 627, testi burattini, disegni verni
la materia è quasi la stessa di "non umani", i "mutaforma", però ci sono differenze: è una storia più tradizionale
meno baracconesca, più inquietante, ricorda "l'orrore sepolto", stesse fonti di ispirazione, c'è pure la "grande madre"
alcuni aspetti sono appena accennati: la "crisalide", gli stessi "zombi", la stessa natura aliena dei mostri, non specificata
lo spiegazionismo purtroppo c'è, giustificato a sua volta con l'immedesimazione della vittima con la "madre"
però non male il sacrificio finale che è preso identico da "la maledizione del poseidon", uno dei migliori speciali
la deriva fantascientifica è, infine, qui più o meno abilmente celata dal tradizionalista verni e da una gag di 40 pagine
che però curiosamente associo al genere dei "vermoni", al primo vero film di cronenberg "il demone sotto la pelle"
in cui gli "ospiti", dalla chiara forma fallica, scatenavano nelle vittime un arrapamento anormale...
altre due splendide copertine, unico appunto: zagor ha la stessa faccia in entrambe
voto 7-

la vendetta di smirnoff
numeri 628, 629 e 630, testi mignacco, disegni venturi
venturi uno dei migliori acquisti degli ultimi anni, disegni a tratti ottimi, vedi la palude, la fortezza, gli indiani
zagor e lapalette nei rispettivi elementi, uno zagor grintoso, tra batman e tarzan, lapalette forse il mio caratterista preferito
la storia, in effetti, parte abbastanza bene, con un'ambientazione paludosa classica come non si vedeva da tempo
ci sono addirittura le vipere nere della bonelliana "il messaggio tragico", una delle tante strizzatine d'occhio
insieme al mago cicolini, cico vestito da cosacco come in "agli ordini dello zar", il "servizio segreto" nolittiano
poi la storia si sgonfia, troppi tre albi, ci sono passaggi ingenui: le tracce lasciate da cico, l'inganno al lord
si avverte la presenza di burattini nell'operazione, i continui flashback, 17 pagine con il remake dell'originale
la smacchiettizzazione della badenlandia che diventa il focolaio di una nuova "guerra dei sette anni" (con mappa)
zagor che deve salvare il mondo e per farlo è disposto anche a passare sopra l'indignazione per "la lunga marcia"
per finire un "finale di partita" con il tessitore e vlad, tipico personaggio animalesco da film di james bond
alcune stranezze: zagor dà del tu a lapalette, il lord attempato chiamato "giovane capo" dagli indiani
molto bella la seconda e la terza copertina
voto 6+

Immagine

il ritorno di blondie
numeri 631, 632 e 633, testi zamberletti, disegni laurenti
curiosamente questa storia è l'inverso della precedente, due albi normali e poi un albo finale con il botto
meglio una storia che finisce bene, piuttosto di una che parte bene e finisce meno bene? forse sì...
nei primi due albi c'è la solita solfa di zamberletti, il signorotto locale, la comunità vessata, il pim pum pam
i continui "tizzoni d'inferno" all'indirizzo di zagor... la banda degli spettri che nel titolo diventano "spietati"
nell'albo finale, come detto, zamberletti tira fuori i suoi assi, un cico filippide e una resa dei conti spettacolare
simpatico anche il prete cieco, con citazione apocalittica del "cavallo verdastro", già letta con marolla
la blondie "smacchiettizzata" si va ad aggiungere alla schiera sempre più folta di personaggi femminili zagoriani
a metà strada tra "lampo mortale" e "la palude delle forzate", con frasi ad effetto più femministe che mai
"il male esisterà finchè vivrà anche un solo uomo" i riferimenti allo stupro si sprecano, ma è lo stile burattiniano
qui blondie è ancora una canaglia, capace di torture ed esecuzioni sommarie, con un finale beffardo
è la migliore storia di zamberletti, ma ci voleva poco... disegni buoni, anche se non è il miglior laurenti
qualche incertezza, tipo zagor che schiva in quel modo le pallottole: non si può guardare...
stupenda la prima copertina
voto 8

furia cieca
numeri 634, 635 e 636, testi burattini, disegni esposito bros
giudizio rivisto al ribasso, burattini ripesca due meteore per una ribalta effimera nel vero senso della parola
storia che è stata criticata per il suo essere "marveliana", ma in realtà mi pare abbastanza classica
con uno zagor insolitamente vulnerabile, con tanto di incubo, i due nemici si limitano a qualche trucchetto
burattini prova a smacchiettizzare thunderman, con un esagerato remake dell'originale, addirittura 30 pagine
ma rimane un personaggio trash che farnetica di "aura elettrica", "energia vitale", "eco delle onde di energia"
anche i pigmei del borneo sembrano uscire da un'università per il linguaggio forbitissimo che usano
la telecronaca mentale di zagor prende il posto di quelle che un tempo erano le didascalie nolittiane
il finale è molto modesto... con questo però non voglio dire che la storia è brutta, è passabile...
disegni buoni, ma un evidente passo indietro rispetto alle prove precedenti dei due fratelli
in particolare si nota qualche incertezza sul volto di zagor, talvolta forzatamente ferriano
molto bella la seconda copertina
voto 6+

i vigilantes
numeri 636 e 637, testi zamberletti, disegni mangiantini
solito western zamberlettiano, con il solito signorotto locale, un titolo che è già tutto un programma
volendo si può dare anche una generosa sufficienza, ma siamo già arrivati al punto di saturazione...
l'autore tenta di insaporire il pim pum pam con il fattore umano/animale, il pistolero depresso, elias
che però è tutto un altro personaggio rispetto a "la palude dei forzati", molto più spigliato
la scena in cui aizza il branco di lupi contro la banda del buco è di un'ingenuità disarmante
disegni di mangiantini con i soliti pregi e difetti, bene quelle al buio, con zagor arciere, gli animali
mentre le figure umane somogliano sempre più a dei pupazzi e il volto di zagor si perde
molto bella la copertina
voto 5/6

Immagine

il tempio delle mille morti
numeri 638, 639 e 640, testi rauch, disegni verni e sedioli
il genere è quello controverso dei varchi tra le dimensioni, ma in questo caso si tratta di qualcosa di più spirituale
in linea con il personaggio di ramath, i cui poteri, è vero, sono parecchio aumentati, ma era già così con boselli
bisogna dare atto anche al bistrattato toninelli di averci visto lungo, con il sorprendente finale fantasy di "yeti"
l'inferno del fakiro è suggestivo, ovattato, inquietante: il brahmaparusha, i corvi, il suono delle ali che sbattono
bello il finale nella fortezza, con una carrellata di amarcord nolittiani (la teca, i kellog), un pò come in "tenebre"
un rauch equilibrato che riesce a far passare una storia di incubi e demoni per una storia "classica"
grazie anche a dei disegni tradizionali, ma anche all'equilibrio tra l'esoterismo e l'avventura classica con fishleg
stavolta rauch è costretto a svestire i panni del killer di comprimari, può fare fuori solo seconde o terze linee...
divertente l'intermezzo con gli zingari bosniaci e i fanatici che ricordano quelli di "il villaggio della follia"
ultima, ma non ultima, la figlia di dharma, una delle migliori nemiche degli ultimi anni, nel solco della tradizione
è un pò yama, un pò diablera, un pò satania, ma per restare in ambito zagoriano, è la "signora dei serpenti"
ottimo il controfinale che lascia aperta la porta a un ritorno, lo meriterebbe, sono tornati cani e porci e lei no?
disegni sufficienti, sinceramente non mi fanno impazzire, in particolare gli indiani non sembrano indiani...
ci sono cose però buone, tipo nayana, il naga (che compare anche in un dylan dog color fest "la banda maculata")
l'incubo marino di zagor, peccato non venga mostrato il momento in cui cico succhia il veleno dalla gamba di zagor....
da segnalare la definitiva retrocessione di kubal singh, che peraltro non viene mai nominato
"dharma fu uccisa da uno dei suoi uomini" si limita a riferire rauch
copertine stupende, la mia preferita è l'ultima
voto 9-

lacrime nere
numero 641, testi mignacco, disegni fratelli cassaro
potrebbe esserci qualcosa di interessante, il protagonismo di cico, oppure il tentato sortilegio ai danni di zagor
il morbo delle lacrime nere, il personaggio di alligator joe, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare
la realizzazione è pessima, sono contrario alla pubblicazione dei fondi di magazzino, meglio un mese senza zagor
a un certo punto artiglio nero diventa "sangue nero", forse in un lapsus freudiano
i disegni sembrano caricature, la copertina è eccellente
voto 4

Immagine

monument valley
numeri 642, 643, 644 e 645, testi burattini, disegni kerac
come "terranova", è un ritorno alle latitudini del rinascimento zagoriano, quelle del capolavoro "le sette città di cibola"
ma anche questa è una storia diversa, va metabolizzata, ad una seconda lettura questa storia molto di più della prima volta
è uno degli zagor più interessanti degli ultimi anni, kerac per me è il miglior acquisto da qualche tempo a questa parte
un pazzo, uno che sta attento al piccolo dettaglio, vedi la derringer decorata della schulz, oppure il gladio di marco aurelio
cioè la spada di william wallace appesa nello studio di altrove, oppure tutti i volumi presenti nella libreria della schulz
dedicati ciascuno a un autore di fumetti: ferri, liberatore, galep, ticci, bellamy, mottini, giolitti, tacconi, d'antonio, muzzi
del castillo, uggeri, brindisi, callegari, trevisan, breccia, solinas, frejo e mi pare che ce ne siano degli altri...
i tempi narrativi sono assai dilatati quasi per permettere al disegnatore di studiare con precisione ogni passaggio
gli scenari sono fotografici, da ricordare il pertugio claustrofobico, le rocce scanalate, il tramonto (tracce di digitale)
piccolo manuale di sopravvivenza nel deserto: il ringtail cat, l'acqua estratta dal saguaro, il serpente a sonagli, i cavalli
un'interpretazione convincente di zagor e cico, quest'ultimo assai espressivo e partecipe, con tanto di ombrellino alla tuco
kerac è uno di quei (non molti) disegnatori che ti fa godere una scena d'azione, le finezze si sprecano
le arrampicate di zagor, la scure lanciata attraverso due vignette... poi è vero che ci sono degli eccessi...
zagor sembra quasi volare nelle sue acrobazie ed è troppo ammazzasette, però per me è peggio quando si scusa...
insomma, una grande prova grafica che fa schizzare molto in alto la mia valutazione di questa storia
eppure kerac sembra poco apprezzato tra i lettori: si metteranno a piagnucolare solo quando verrà scippato da tex....
una delle cose migliori di questa storia è anche una delle più controverse, il lungo e approfondito excursus su ipazia
burattini si è preso di nuovo un bel rischio, tende come sempre a dilungarsi, a fare troppe congetture
"il colpo, dato in velocità dal pellerossa, non mi ha raggiunto con la forza e l'inclinazione necessarie per uccidermi"
ma è tra le migliori cose mai fatte sul genere "mysterioso", grazie anche al disegno minuzioso dell'artista serbo
stupenda la ricostruzione della biblioteca di alessandria, flashback con vignette prive dei canonici bordi
l'anche nolitta, in questo caso, ci sta tutto, lo sbarco dei greci in america è avventura pura come i vikinghi o i celti
e c'è anche della poesia in quelle lacrime con cui la sfortunata ipazia saluta gli esploratori alessandrini in partenza...
atlantide viene soltanto sfiorata, c'è spazio solo per della sana visionarietà: la tomba greca nel pueblo...
ci sono comunque analogie con "la mummia delle ande", sia per la scelta grafica, sia per i temi trattati
burattini pone l'accento, ancora una volta, sull'oscurantismo e, soprattutto sull'emancipazione femminile
julia schulz è un buon personaggio, l'occhio malandrino si posa sul pantalone attillato, il bagnetto refrigerante
con la chicca sorprendente di "malizia", con laura antonelli sulla scala (uno dei volumi in libreria conferma)
non mi piace l'eccedere burattiniano sullo stupro, la tira troppo per le lunghe, però la parabola di julia è interessante
schiaffeggia cico e usa vocaboli texiani ("tizzone di inferno", ci si mette anche zagor "piovono confetti")
ma alla fine scoppia a piangere come una bambina ed esce di scena come un devil mask qualunque
insomma, il finale, anche se poco avventuroso, mi piace, i paragoni con "le 7 città di cibola" sono impropri
quello che non mi piace, ed è l'unica nota davvero stonata della storia, è l'inutile cornice con edgar allan poe
altrove ormai è diventata una sorta di "grande fratello" zagoriano, zagor gli racconta qualsiasi cosa
zagor si è istituzionalizzato, è un tradimento dello spirito nolittiano, il finale "burocratico" è ridicolo
comunque, sarebbe da ripetere l'esperimento della trasferta spalmata sui tre maxi
altre tre copertine eccelse
voto 9

Immagine

la vittima sacrificale
numeri 645, 646 e 647, testi burattini, disegni esposito bros
i puristi avranno da ridire su questo zagor a cui si riattivano "facoltà latenti" e che pesta brutalmente un balordo
ma forse si consoleranno pensandolo più vulnerabile della media burattiniana, salvato per il rotto della cuffia
da un professore che finalmente non sta tutto il tempo a spiegare e basta, ma si rende utile all'azione
non mancano purtroppo spiegazioni e telecronache mentali che ormai sono diventate degli scioglilingua
"volevo solo fermarlo costringendolo a cercare riparo, ma se avessi mirato per ucciderlo non lo avrei colpito"
però è una buona storia, va a scatti, ci sono belle scene, l'inizio con l'incendio e il bambino chiamato akim...
"the wicker man", l'originale, non il brutto remake con nicolas cage, che è anche la migliore scena del kandrax boselliano
la scena alle cascate del niagara sarebbe bella, mi piace l'apparizione del killer mascherato alla piccola sinead
però è tirata via, con un'acrobazia impossibile e brutta da vedere, con un braccio che sembra di gomma
stavolta, a differenza di tante storie recenti, il finale è soddisfacente, con le sevizie già citate subite da zagor
bella la "gabbia" sacrificale e la mattanza finale con il cane infernale, uno splatter "eretico", perciò appagante
alla luce dei kandrax passati e futuri, questo risulta essere, alla fine della fiera, il miglior kandrax post-nolittiano
i disegni sono buoni, a parte quelle incertezze già segnalate, anche nella precedente "furia cieca"
molto bene invece l'interpretazione di kandrax, del mostro e della mattanza finale...
stupenda la prima copertina, anche la terza, buona anche la seconda
voto 8-

i discepoli
numeri 648, 649 e 650, testi burattini, disegni verni e sedioli
se possibile ancora più controversa della prima parte, ci sono cose che mi sono piaciute e ho trovato molto divertenti
senza comunque elevarla mai (nolitta e sclavi sono lontani anni luce), altre invece che la affossano definitivamente
tra le note positive il nome "jupiter", le uniformi della milizia con la "h" e una piramide (che cosa vorrà dire?)
il ritorno di yapeha che si infila sempre dappertutto, soprattutto l'ipertrofia tecnologica, il tablet, il teletrasporto
l'esoscheletro alla ripley ("alien scontro finale"), l'attacco alla fortezza dalla pianta medievale tipica dei castelli pugliesi
divertente il finale, con l'ufo kamikaze che si abbatte su altrove, e il controfinale con heisenberg (l'atomica per hitler?)
in questo piacevole clima di follia si inserisce il guizzo nella continuity, l'hellingen originale che uccide il suo clone e il wendigo
un reset quasi metafumettistico, burattini accoglie le richieste dei lettori che il wendigo non l'hanno mai sopportato
quello che è lo scopo e il pregio di questa saga (rimettere a posto il caos zagoriano), ne è, allo stesso tempo, il difetto
spiegare l'inspiegabile provoca un corto circuito clamoroso: scienziati che parlano di evocare demoni come se nulla fosse
zagor che parla di "regole dell'equilibrio", "darkwood luogo più magico di altri", non è più zagor, non posso biasimare i detrattori
sono congetture che uno si aspetterebbe di trovare su una fanzine oppure sul blog "freddo cane", non in una storia
è una miscela devastante tra classico spiegazionismo burattiniano e deriva magico-fantascientifica, si supera il punto limite
hellingen "spiegami" zagor "spiegalo anche a me", cico"zagor spiega al professore quella cosa" verybad "coraggio, spiegala anche a me"
anche cico sembra un altro, complice dei deliri zagoriani, cui verybad assiste attonito, doppia smacchiettizzazione
brutta e inutile anche la gag con trampy, meglio le battute finali "faraciane" con verybad, che pensa ad un'amelia 2
"meglio un carro semovente, un apparecchio per curare una malattia, una macchina che lava i piatti..."
disegni discreti, tante splash page, ma sinceramente preferisco altri disegnatori....
buone copertine
voto 6+

CONTINUA? nel 2023


Ultima modifica di Kramer76 il dom nov 05, 2023 6:44 pm, modificato 20 volte in totale.

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ZAGOR IZ BACK

Speciali ("Ascesa...")

zagor alla riscossa!
speciale numero 1, testi toninelli, disegni ferri
sembra un ripescaggio "random" di personaggi nolittiani, butcher, guitar jim, tobia sullivan
un satko molto più attempato, selvaggio e "dialettale" di quello nolittiano, boselliano e burattiniano
primo speciale non eccezionale (anche nei disegni, non il miglior ferri), ma tutto sommato positivo
la parte migliore è quella centrale, con la classica strategia alla toninelli, la rapina del traghetto
una delle scene più assurde, che ancora adesso non capisco, è quella delle banconote tagliate a metà
settecento dollari dei sullivan andati in fumo, scena curiosamente riproposta in "mortimer ultimo atto"
altra scena citata da burattini è quella dello sparo in fronte a butcher, zagor in versione pistolero
didascalie by toninelli:"i raggi della luna si tingono di rosso al passaggio della sua inconfondibile figura"
classico frasario toninelliano: "figlio di mille serpenti", coyote, mosconi
la curiosa esclamazione "ventre di una lucertola sgozzata"
cico poco presente, giusto qualche battuta
buona copertina
voto 6+

la pietra che uccide
speciale numero 2, testi toninelli, disegni ferri
nulla di eccezionale pure questo, ma positivo tutto sommato, tre speciali toninelliani che si equivalgono
questo adesso tendo a considerarlo il migliore dei tre, cico è più presente, i disegni sono ottimi
la storia è più adatta al "dark" di ferri, molto bello l'inizio con la meteora e i cavernicoli, il trapper cieco
il "monco" classico cattivo toninelliano con handicap, in questo periodo si inizia a vedere più violenza
la caratterizzazione di digging bill è discutibile, più avido dell'originale, ma non ne farei un dramma
il diamante "pensante" è un azzardo, però mi ricorda una delle migliori scene di "le sette città di cibola"
antologia di didascalie alla toninelli:"un vento caldo soffia tra le rocce arroventate dal sole estivo...
...e solleva mulinelli di polvere che sembrano giocare con le gambe dei tre viaggiatori...."
"le lingue di fuoco guizzano nella notte, disegnando arabeschi rossastri sulle due figure addormentate"
"zagor esplode un colpo che accende un fiore scarlatto sulla fronte del cercatore di piste"
"il sole al tramonto accende di venature scarlatte le scoscese pareti della gola"
"il leggero russare di zagor si aggiunge a quello degli altri" non sapevo zagor russasse
copertina sufficiente
voto 6+

la città sopra il mondo
speciale numero 3, testi toninelli, disegni ferri
una delle storie più deliranti e grottesche di sempre, però è uno speciale, quindi ci sta
toninelli visionario, in "viaggio nella paura" anticipa le trasferte documentate di boselli e burattini
in "le belve del black river" anticipa la moda dei passati burattiniani e quella dei flashback
qui addirittura pone le basi per il filone atlantideo, con ol undas, ol ympus, ol tezuma...
un finale con tanto di laboratorio fantascientifico e un mad doctor di serie zeta
l'altezza dell'altopiano è assurda, esagerata, fotografa lo stato mentale dei protagonisti
con la testa fra le nuvole di fronte a qualsiasi assurdità, ad esempio l'invito a teatro...
zagor pre-burattini, botte in testa e ignoranza:"risparmiati i paroloni, non sono pane per i miei denti"
i mostri sono tra i più grotteschi mai visti, i combattimenti con zagor non sono da meno
costretto a infierire con la scure sul cervello per poterli abbattere, costretto a impiccarli
le parti migliori, comunque, sono all'inizio e alla fine, il catamarano volante e il pozzo
le solite belle didascalie toninelliane di stampo nolittiano, la sua grande specialità...
"goffo assurdo volatile senza ali vomitato dall'ignoto, si staglia sul cielo d'antracite"
stenderei un velo pietoso sul sequel, perché non si è capito cosa volessero fare
disegni buoni, a tratti ottimi, con piccolo difetto: turlim sembra zagor con parrucca
ottima copertina
voto 6

la fiamma nera
speciale numero 4, testi boselli, disegni ferri
l'esordio di boselli, alla fine della fiera, è uno dei migliori fantasy che si siano letti su zagor
sarebbe stato molto meglio se questo filone fosse rimasto confinato agli zagor special
boselli, al suo esordio, prende alla lettera la parola "speciale" e scrive una storia... speciale
le didascalie sono affabulatorie, come quelle di sclavi in "incubi", si tende al comico
i dialoghi in contrariese, la mappa con i sette prescelti scambiata da cico per un grembiule
talvolta si esagera, liya, "fratellini" nun se pò sentì, zagor che arriva a chiedere allo sciamano
"non c'è qualche magia di pronto intervento nella tua bisaccia?" i semi della deriva zagoriana
la storia, comunque, inanella alcune perle, a cui contribuisce in maniera fondamentale ferri
l'aquila, la donna ragno, il bisonte bianco con l'epico sacrificio del sioux, e la parte migliore
quella con l'avvocato raven, il duello a indovinelli con un satko meno rustico di "zagor alla riscossa"
cico costretto a dire:"uno scemo sciatto e sette scettici sceicchi sciocchi sciamano a shangai"
i disegni sono buoni, ma quelli di "anima nera" sono superiori, c'è qualcosa di meno riuscito
i lupi, ad esempio, anche se la maschera è inquietante, poi anche il wendigo, già brutto all'esordio
sulla piramide è intervenuto pepe
discreta copertina
voto 7+

Immagine

il segreto di cristoforo colombo
speciale numero 5, testi burattini, disegni ferri
voto alto che va dato quasi tutto a ferri per alcune delle vignette più belle mai viste su zagor
splendide le caravelle, sia nel porto di palos, sia in mare, ferri sperimenta con la gabbia bonelliana
cura nei dettagli (il gatto di colombo), qua e là qualche vignetta rovesciata, qualche intervento di pepe
questa storia, insieme a "pericolo mortale" e "l'abbazia del mistero" fa parte della prima triarchia
che ha lanciato burattini come autore e, addirittura, come erede designato di nolitta, nientemeno
complici i bellissimi disegni di ferri, però, in effetti, qualcosa di vero c'è, un calcolato crescendo
burattini si gioca bene le 130 pagine, con finale spettacolare, il golem meglio del sopravvalutato molok
l'inquietante rabbi è in possesso di una mappa alessandrina, come quelle di "monument valley"
chissà oggi, con il clima di antipatia che c'è attorno a burattini, criticato qualsiasi cosa faccia....
anche una bella storia come questa verrebbe tacciata di "deriva martinmysteriana"
ci sono due botte in testa, la prima abbastanza ingenua, retaggio toninelliano
stupenda anche la copertina
voto 9-

Immagine

la congiura degli dei
speciale numero 6, testi boselli, disegni marcello
antipasto di "l'esploratore scomparso" per la qualità degli autori, grande storia classica
con i "trucchi", la lega delle sette nazioni, dagayo "faccia tagliata", un pò come con toninelli...
con tonka che diventa ufficialmente una "spalla" alla pari di cico, promette eterno amore a zagor
memorabile ahta, bella, simpatica, marcello sapeva disegnarle, dispiace per il finale amaro
bella la prima scena, con l'incubo di tonka, il risveglio, la moglie nuda, anche il rito funebre
bella la scena della tortura medievale, con zagor pronto ad essere squartato dai cavalli
come da tradizione boselliana, c'è un pò di piaggeria nei dialoghi, però mi piacciono
guasconi e in linea con uno zagor più "giovane" del solito, alle prime armi...
un filone troppo poco sfruttato, con tonka e zagor soli, o con zagor giovane
da ricordare l'uomo montagna che alla fine viene adottato dai mohawk
brutta copertina
voto 9

l'eredità del pirata
allegato speciale numero 6, testi boselli e burattini, disegni ferri
simpatica carrellata di gag con digging bill e il pappagallo pepito
disegni belli, con molti animali, scenari caraibici
curioso il riferimento al tesoro di jean lafitte...
copertina buona
voto 6+

la leggenda di wandering fitzy
speciale numero 7, testi colombo e burattini, disegni ferri
la cosa mi è mi piaciuta di più è il collage, varie cose già viste nel passato lontano e recente
la triste vicenda del demone cannibale ricorda quella, pressoché identica, di "sierra blanca"
mentre lupo sdentato è simile a braccio forte di "il sentiero della vendetta", stessa tribù, i cree
ritengo la versione burattiniana superiore alle due storie citate... altri amarcord toninelliani...
il nano, i banditi sfregiati, e la canzone già sentita in "pugni e pepite", diventata una hit nel frattempo
i disegni sono ottimi, mi è piaciuto il finale in cui zagor e fitzy lanciano la scure contemporaneamente
oppure il vecchio indiano che si fa portare in groppa da zagor, la fine malinconica di groggy
insomma, il bilancio a me pare positivo, l'albo è stato molto criticato per la smitizzazione di fitzy
la "leggenda" del titolo è in effetti un ossimoro, il primo di una lunga serie di passati burattiniani
su fitzy, in particolare, si è venuta a creare un'inflazione di disgrazie ultimamente
con "la giustizia di wandering fitzy" e soprattutto "zagor le origini"
copertina semplice ma ben fatta
voto 7-

il bambino rapito
allegato speciale numero 7, testi burattini, disegni ferri
passabile carrellata di gag, una sequenza di botte in testa in pratica
il povero batterton alle prese con dennis la minaccia, il piccolo lord e mrs doubtfire
anche qualcosina di "mamma ho perso l'aereo" se non mi sbaglio...
copertina nulla di ché
voto 6+

anima nera
speciale numero 8, testi boselli e colombo, disegni ferri
una versione horror di "fratelli di sangue", eretica quasi quanto "lo scettro di tin hinan"
ci sono delle analogie con la storia del 2011, il bimbo zombicida, i disegni eccellenti
il maestro va a nozze con il "dark zagor", le facce cattive, il politicamente scorretto
da ricordare la clamorosa, non so se voluta, citazione floydiana: "wish you were here"
bella anche la quadrupla iniziale tipicamente fantasy, lo scontro con i trafficanti tra i monoliti
questo speciale, secondo me, fa il percorso inverso di "la fiamma nera", quello cresceva
"anima nera", invece, si spara le cose migliori all'inizio, poi cala, anzi, più che calare, esplode
zagor che trasuda sangue, il bimbominkia risolutivo, kiki onnipresente, molti occhi stravolto
si accumulano troppe assurdità, che disorientano, unite alla violenza esagerata della prima parte
siamo ancora in uno speciale, dove secondo me era meglio confinare il filone fantasy
e il viaggio tra le dimensioni attiene ancora alla sfera "spirituale" (l'incubo sabbioso)
però siamo al crocevia della deriva magico-fantascientifica di zagor, si forma una continuity
viene annunciata "ombre su darkwood", kiki manito parla già di "legge dell'equilibrio"
zagor ancora non capisce, ma capirà... è anche un'anticipazione di "il ponte dell'arcobaleno"
perché zagor spiffera il suo segreto a molti occhi, incrinando l'ecosistema nolittiano
però bisogna anche dire che zagor è ancora turbato dal passato, quasi come in "tenebre"
copertina buona
voto 7

una canzone per kimberly
allegato speciale numero 8, testi burattini, disegni ferri
tra le migliori storie brevi di zagor, con guitar jim al posto di zagor
una delle prime storie in cui burattini affronta la violenza sulle donne
impreziosita da un momento malinconico in cui jim canta per la moribonda
"bury me not on the lone prairie", cantata tra gli altri anche da johnny cash
disegni molto belli, la ragazza rimane in reggipetto...
sullo sceriffo c'è lo zampino di pepe
buona copertina
voto 7+

Immagine

l'angelo della morte
speciale numero 9, testi boselli, disegni dotti
il mio zagor special preferito, con uno dei migliori cattivi del nuovo corso, anzi, di sempre
un personaggio paragonabile al boselliano "vento mortale" e al dottiano "giudice" kelso
preacher, alias samael, alias chissà chi in verità, è un vero e proprio serial killer zagoriano
alla fine zagor si limita ad elencare una lista delle sue stragi... sono favorevole a un ritorno...
tante perle, il suddetto finale in una chiesa dell'iowa, con il dettaglio del ragazzino che si scaccola
l'esecuzione dell'indiano ubriaco, la tortura scenograficamente spettacolare, le avance a regina
memorabili anche i suoi "chierichetti" huron, che a detta di preacher "sanno cantare gli inni sacri"
capitan joshua si è fatto cucire un'uniforme su misura da "ammiraglio dei grandi laghi"
la storia è un sequel spiazzante di "anima nera", tim cuorepuro non è più bimbominkia...
lo sbalzo temporale si avverte poco (forse solo per il riferimento allo sterminio degli huron)
mentre risultano molto più stranianti i continui riferimenti a kiki manito, in un contesto simile
un western duro, toninelliano, con i trafficanti di whisky addirittura organizzati in un forte
la "bibbia dello scorpione", acqua di fuoco allungata con tabacco, melassa e inchiostro rosso
in un contesto simile, la deriva boselliana risulta ancora più assurda, però si salva con l'ironia
con la contrapposizione tra l'amico immaginario di tim e il fanatismo biblico di preacher
comunque, in generale, 130 pagine perfette, con una compattezza e una vivacità miracolose
grandi dialoghi, ottimi personaggi come la citata regina andersen, i sacrificati larrabee e folgore
dotti, praticamente all'esordio, leggermente inferiore rispetto a "una pallottola per kelso"
ma il suo stile mi è sempre piaciuto assai, a parte il volto di zagor, il suo unico difetto
buona copertina
voto 9+

la corsa delle mongolfiere
allegato speciale numero 9, testi burattini, disegni ferri
premetto che il barone icaro la plume è uno dei miei caratteristi preferiti
però questo mi sembra uno dei migliori "albetti", un burattini brillante
un ferri scatenato, vedi ad esempio la mongolfiera a forma di tettona
un tocco di malinconia con il personaggio della vedova e del figlio zoppo
il classico errore di progettazione stavolta si rivela decisivo in positivo
funzionano anche i grossolani equivoci con i banditi da strapazzo
magari le gag che vediamo sulla zenith fossero di questo livello
bella copertina
voto 7

i cavalieri del graal
speciale numero 10, testi burattini, disegni ferri
ne ho sempre parlato male, la rivaluto un pò, senza esagerare però, con moderazione
moderazione latitante nella sua prima parte, troppo accademica, troppo violenta
dopo il vaiolo di toninelli, sui poveri mandan si abbatte impietosa la scure di burattini
si poteva evitare quel massacro di donne e bambini, quantomeno nelle dimensioni, esagerate
poi capisco che è una storia "colta", che è uno speciale, però sembra una conferenza...
poco credibile la memoria storica di zagor, giuseppe d'arimatea, filippo il bello, papa clemente v
però il fatto che sia rimasto colpito dalla leggenda di parsifal ci sta, anzi, mi piace...
infatti la parte migliore della storia è proprio quella in cui entra in scena l'eroe wagneriano
giavellottista filosofo, dà una bella spiegazione "spirituale" sul graal e il bafometto
cico bocca della verità, con ironia:"meno noiosa di tutte le spiegazioni storiche"
l'intermezzo dedicato al re pescatore è magico, i disegni sono molto belli
altre curiosità: cico ghiotto di vodka, i sassolini usati da zagor per fare i segnali
mi fa sorridere anche la vignetta con kee noah che si spupazza zagor
sotto gli occhi del marito non felicissimo
buona copertina
voto 6+

il colpo della pistola
allegato speciale numero 10, testi burattini, disegni ferri
trampy non è mai stato tra i miei personaggi preferiti, sinceramente
ma la gag del collezionista di armi bisogna ammettere che è fatta bene
la definizione della truffa è riciclata in "mistero sul monte naatani"
buoni disegni e buona copertina
voto 6+

il principe degli elfi
speciale numero 11, testi boselli, disegni torricelli
tra le storie più "eretiche", a tratti frivola, con uno zagor stravolto, molti occhi fuori posto
i dialoghi di auberon e alienor imbarazzano, il glamour, l'aura magica di bellezza...
alla fine alienor ci resta pure male perché zagor non se la fila minimamente...
si è un pò a disagio, una storia più adatta a cico, che infatti si ritaglia un suo spazio con i goblin
però ci sono tre elementi positivi che, secondo me, vanno tenuti in considerazione
innanzitutto è uno speciale, il fantasy doveva rimanere confinato in questa collana
altra cosa interessante è il fatto che zagor stia rivivendo le fiabe raccontategli dalla madre
infine, il viaggio interdimensionale che qui diventa un "rendez vous" alla peter pan
con kushiti, barbari, normanni, conquistador, samurai, maori, pirati, pistoleri...
il duello con jim logan, il pistolero di el paso vissuto dopo zagor, è la vera chicca dell'albo
in generale, si tratta di una delle migliori prove di torricelli insieme a "gli eroi del ramo rosso"
ci sono vignette ricche di dettagli, come ad esempio lo scontro tra auberon e gli elfi maledetti
bella anche la banshee, commovente l'omaggio metafumettistico a pepe, "venditore di illusioni"
lo vediamo trastullarsi con una dama, per poi presenziare alla resurrezione di zagor...
altro elemento in comune con golnor, zagor muore e risorge tenendosi a lungo una freccia
per di più avvelenata, "a meno di due dita dal cuore"
copertina discreta
voto 7

Immagine

l'ombra di kalì
allegato speciale numero 11, testi colombo, disegni della monica
la migliore storia breve di zagor, senza zagor, ma con uno dei migliori personaggi della serie
il fuoriclasse dei caratteristi nolittiani, affiancato da un buon personaggio come mac quade
un gioiellino che ti fa desiderare di leggere altre storie con questa accoppiata, magari uno spin off
mac quade menziona qualcosa, di sfuggita: ci sono anche "gli uomini serpente" di rauch
in appena una trentina di pagine c'è tutto, l'avventura epica, il dramma per la morte di murrah
l'addio malinconico, la violenza macabra dei thugs, i poteri divertenti di ramath, la beffa amorosa
disegni ottimi del maestro della monica, come al solito dettagliati (la mappa, la statua)
colombo era il perfetto "gregario" dello zagor boselliano...
voto 8+

Immagine

avventura in canada
speciale numero 12, testi boselli, disegni marcello
la premiata ditta del rinascimento texiano e zagoriano alle prese con un bis di "fratelli di sangue"
le scene più belle sono le stesse di "fratelli di sangue", quelle con i combattimenti nella prateria
di notte, tra steli alti e fossati nascosti, bella anche la caccia al bisonte alla maniera meticcia
classica guerra indiana, la "confraternita" mette in vetrina tante tribù come sarebbe piaciuto a toninelli
cree, assiniboin, salish, sekan, gros ventre e le "guest star" sioux, inquietante la loro apparizione
un buon sequel per l'ottimo almanacco "sulle piste del nord", personaggi simpatici, sabine, mac
dopo tim cuorepuro, è cresciuto anche il bimbominkia duncan, c'è la nuova generazione metis...
che si vede "morire" davanti agli occhi entrambi i genitori... anzi no, si salvano miracolosamente...
tutti e tre, sabine, thayenda e duncan, si beccano una pallottola in punti potenzialmente vitali, mah...
"ho abbastanza rapporti con il grande spirito per sapere che se incontrasse un cialtrone come te..."
è una fanfaronata che fa parte dello zagor atavico, il problema è che boselli l'ha smacchiettizzata...
divertente il tonka boxeur istruito da zagor, divertente anche il travestimento
disegni discreti, lontani da fasti del passato, foto di gruppo finale
buona copertina
voto 8+

Immagine

darkwood anno zero
speciale numero 13, testi burattini, disegni ferri
lascerei perdere "zagor le origini", "a volte ritornano", il romanzo di morosinotto (che non ho letto)
un'analisi comparata incasina tutto e non rende giustizia a questo che è un buon albo speciale
nato soprattutto per celebrare i quaranta anni di zagor, con un maestro ferri in ottimo stato di forma
il maestro si deve essere divertito a ritornare su "zagor racconta" e "la foresta degli agguati"
fort henry, all'epoca una sorta di "villaggio fortificato", kanoxen, strano che non ci sia anche regan
al suo posto si è preferito mettere lo sconosciuto groove... belle, comunque, le visioni di pohaska...
affascinanti le vignette con l'aquila kaata, che rievoca inevitabilmente ayala e "il re delle aquile"
suggestivo lo scenario "lunare" con i pinnacoli naturali, può essere visto come il primo contatto di zagor
con il "fantastico", componente essenziale per il successo di questo fumetto, oppure con le donne
più che di "predestinazione" si dovrebbe parlare di sdoganamento definitivo del fantasy su zagor
che con burattini diventa una risposta alla famosa domanda "perché zagor non si stupisce più di niente"
tra le cose meno riuscite c'è il "drago", o quello che è, l'inutile preambolo con molti occhi
ma, al di là dei dialoghi new age, e del costumino forse troppo sexy, c'è molta malinconia in shyer
la classica sciamana che arriva in aiuto dell'eroe, ma, fateci caso, finisce sempre per parlare di sè stessa
dell'impossibilità di poter avere una vita normale, cioè di farsi una bella trombata liberatoria con zagor
zagor vorrebbe, ma si trattiene: "suscita in me emozioni che non sono ancora sicuro di controllare..."
tra gli elementi "realistici" da ricordare zagor che umilia un delaware tagliandogli le trecce
buona copertina
voto 8

Immagine

soldati fantasma
speciale numero 14, testi burattini, disegni marcello
uno dei migliori gialli di burattini, spiegoni ce ne sono, soprattutto alla fine, ma non pesanti
probabilmente su questo influisce la malinconia e la simpatia dei due vecchietti, madcap e gertrude
nonché l'atmosfera particolarmente riuscita, la nebbia, quel velo macabro che copre tutta la vicenda
soprattutto nell'incipit con il massacro delle giubbe rosse, i tarocchi (come in "mortimer ultimo atto")
la scenata isterica del maggiore mac guire quando si accorge che la sua stanza da sul cimitero del paese...
la nebbia, in particolare, rievoca piacevolmente una delle scene più belle del "servizio segreto" nolittiano
è presente anche un buon cico, anche se probabilmente il cico del tardo marcello è uno dei peggiori
i disegni sono lontani dai livelli di "la congiura degli dei" o "l'esploratore scomparso"
però colgono abbastanza bene l'atmosfera di cui sopra
molto bella la copertina
voto 8+

palude mortale
speciale numero 15, testi burattini, disegni chiarolla
una buona prova del maestro chiarolla, disegni adatti, tra paludi, grovigli, indiani alcolizzati e butterati
le mie scene preferite sono l'incubo di zagor, le "forche caudine", il muschio, anche se è troppo assurdo
dove finisce il corpo risucchiato? il trash esplode con il mostro finale, degno di una storia di testi...
insomma, storia tra le più folli, ma abbastanza divertente, ci sono pure i trafficanti di toninelliana memoria
dialoghi forbiti alla burattini, con il sakem azzoppato che si fa l'auto-diagnosi ("si è formata una callosità")
zagor seraficamente razionale di fronte alla serie zeta dell'horror, ma poco spazio ai tecnicismi sulla torba
copertina eccellente
voto 7+

CONTINUA...


Ultima modifica di Kramer76 il mar nov 02, 2021 8:35 pm, modificato 4 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
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Speciali ("...e declino")

la setta cinese
speciale numero 16, testi pelò, disegni torricelli
inizio quasi simile a quello di "l'uomo dipinto", stesso tipo di storia piatta
di maniera, vintage anni sessanta anche nei disegni involuti di torricelli
il pezzo forte sono i combattimenti nelle arene, nulla di ché ad ogni modo
c'è di peggio, ma è l'inizio del declino degli speciali di zagor
buona copertina
voto 5/6

l'orda selvaggia
speciale numero 17, testi moretti, disegni d'arcangelo
storia bistrattatissima, c'è chi addirittura la mette tra le peggiori di zagor
secondo me i disegni pessimi la penalizzano, è un onesto pim pum pam
con qualche buon personaggio in fase embrionale, marion, il truce lamort
strani incroci, ritorna la comparsa pierre di "l'esploratore scomparso"
e la trama ricorda "la banda dei metis" delle darkwood novels
bellissima copertina
voto 5/6

Immagine

la maledizione del poseidon
speciale numero 18, testi sossi e burattini, disegni ferri
buon soggetto di sossi, sceneggiatura troppo alla burattini, con spiegoni pesantucci
anche zagor che sa tutto sulla geografia dei paesi bassi grazie alla madre, si esagera...
detto questo, è comunque uno degli ultimi speciali nel vero senso della parola
in cui, peraltro, il "varco" rappresenta un valore aggiunto, molto belle le sequenze
con la decodificazione dell'astrolabio (c'è un astrolabio anche in "monument valley")
e con il poseidon che fluttua nello spazio, immagine tipicamente dylandogghiana
una variazione sul tema di "il tesoro maledetto", storia cupa con finale amaro
un buon lavoro del maestro ferri, mi ha colpito anche il personaggio di elisa
belli i mulini dell'ultima vignetta, divertente il digging bill conferenziere
bellissima la copertina
voto 8-

il maleficio di anulka
speciale numero 19, testi burattini, disegni mangiantini
in attesa dello speciale del 2021, questo è stato il primo ritorno alla casa del terrore...
l'incipit è molto bello, mangiantini nel suo campo preferito, le atmosfere notturne
altra bella sequenza è quella della diligenza, con i due cadaveri e il bimbo rannicchiato
grande cura nei dettagli, sia negli interni che negli esterni, bellina anche la presunta julia
mi piacciono anche le scene con la strega polly e il gatto cieco homerus, il finale
un pò estrema (e tipicamente burattiniana) la violenza sulla vedova, ma vabbé
poi non ho capito in cosa consiste la tortura foot-fetish, serve a dissanguare?
i difetti veri sono i dialoghi alla burattini, soprattutto i volti, il volto di zagor
non sono un fanatico del volto ferriano, anzi, mi piacciono le interpretazioni libere
è che lo zagor di mangiantini è uno dei più brutti di sempre
zagor irriconoscibile anche nella brutta copertina
voto 6+

la pista degli assassini
speciale numero 20, testi mignacco, disegni torricelli
finale molto modesto, con i soliti falsi indiani, il tormentone di mignacco
però inizialmente la storia, pur nell'inconsistenza sostanziale, ha un suo fascino
grazie anche al nuovo stile di torricelli, un insolito zagor che sembra ringiovanito
durante l'incubo, l'effetto "negativo" è più o meno quello di "l'isola delle ombre"
uno stile adatto a questa vicenda anomala, eterea, onirica, psicoterapeutica
mi piace volo di farfalle, i dialoghi non sono troppo astrusi, con qualche ingenuità
alla mignacco "io sono lo spirito con la scure e non ho paura delle ombre"
bello l'incipit batmaniano, curiosamente "zagor racconta" non viene mai citata
nonostante il paragone evidente tra wayne e mike wilding
zagor fa sbattere le teste come negli anni sessanta
copertina nulla di ché
voto 6

il sepolcro dello stregone
speciale numero 21, testi paolucci, disegni chiarolla
chiarolla in forma, con il suo bel zagor personale, i ragazzi
molto bella anche la quadrupla con l'isola e la burrasca
i particolari delle maschere indiane... tutto lavoro sprecato...
storia piatta e ridicola, uno zamberletti ante litteram
il mostro kudan è uno dei più ridicoli mai visti
pessima copertina
voto 4

la luna degli scheletri
speciale numero 22, testi rauch, disegni gramaccioni
qualcosa da salvare c'è, il funerale, l'atmosfera, il serpente, il controfinale
un cico insolitamente scapigliato... volendo anche le occhiaie alla "oro maledetto"
ma sono disegni brutti, non adatti a un personaggio dell'importanza di zagor
penalizzano oltremodo una storia non entusiasmante, comunque passabile
un western con i "vaccari" intelligentemente contaminato con "the fog"
qualche ingenuità di troppo: cico che schiaccia un indiano con un masso
zagor che si lascia incarcerare come ai tempi di toninelli...
il redivivo cuore di lupo, ma non era stato quasi sgozzato?
e poi è lo stesso tema dello speciale precedente
copertina accettabile
voto 6

Immagine

la danza degli spiriti
speciale numero 23, testi perniola, disegni mangiantini
al netto dei cronici, fastidiosi, difetti su volto di zagor e personaggi "pupazzeschi"
i due autori formano una bella coppia, come dimostra la successiva "alligator bayou"
sono storie interessanti, malinconiche, puro perniola, un mix tra nolitta, toninelli e burattini
toninelli per i mercanti e gli schiavisti, gli inediti wapekute, burattini per le allusioni sessuali
molly grow, alla lontana, ricorda cinzia bradmayer, vicenda tristissima con finale amaro
finale aperto, con il capo nashack che giura vendetta a zagor con ostilità e rispetto
grande attenzione al fattore umano, vedi la buona gestione di cico, il bambino quacchero
dialoghi buoni, unico elemento superfluo il riassunto burattiniano del trucco zagoriano
tornando ai disegni, se togliamo i difetti di cui sopra, c'è grande cura nei dettagli
vedi molly nascosta nel carro, il funerale della bambina, la scena di lutto indiano
scure contro coltello, zagor che fa perno sul terreno con la scure, zagor e il tavolo
brutta copertina
voto 8

sangue nero
speciale numero 24, testi perniola, disegni fratelli cassaro
sono contrarissimo alla pubblicazione dei fondi di magazzino
si salva qualche primo piano, qualche scorcio naturale
ma i disegni sono pessimi, inficiano qualsiasi buona intenzione
che comunque si limita a qualche momenti malinconico
ma per il resto un pim pum pam non degno di perniola
con resurrezioni a catena e botta in testa
bella copertina
voto 4

l'uomo di maverick
speciale numero 25, testi zamberletti, disegni mangiantini
buon esordio di zamberletti, è una spanna sopra rispetto a tutte le altre sue storie
se la gioca con "il ritorno di blondie", in comune l'uso dei flashback, l'aneddotica
personaggi interessanti come il reverendo taylor con bella moglie, ricorda colombo
infatti c'era un prete sia in "la paura corre sul fiume" che in "una pallottola per kelso"
in "il ritorno di blondie", se togliamo blondie e l'ottimo finale, abbiamo la solita storia
alla zamberletti, con il solito boss... maverick si distingue da questo canovaccio
pur sempre western, ma meno noioso della media zamberlettiana, con alcune finezze
il nome scelto per la nuova "clark city", averno, il piccolo personaggio della sensitiva
il ragazzo raccolto in preghiera sulle due tombe, zagor con una mano sulla sua spalla
tutti dettagli ben realizzati da mangiantini, anch'egli in una delle sue migliori prove
vedi anche le fibbie, le staffe, gli speroni del baro impiccato, la foresta
solito difetto il volto di zagor, ma vabbé...
nulla di chè la copertina
voto 7+

Immagine

risvegli
speciale numero 26, testi burattini, disegni barison
giallo con qualche accenno di spiegazionismo, però mi è piaciuto il finale, cico protagonista
il reanimator zagoriano fa parte del periodo migliore di burattini, sono uscite una dopo l'altra
il secondo zagorone, "il varco tra i millenni", "mortimer ultimo atto", "lo zoo di kaufman"
lunghi combattimenti, tra cui quello con un cinghiale, che preludono al capolavoro nucciano
divertente anche il particolare dei ganci da macellaio, l'apparizione durante il temporale
uno speciale che, ovviamente, deve molto del suo successo al fattore sorpresa di barison
un buon esordio, un'interpretazione personale di zagor, un cico simpatico, caricaturale
stupendo l'incipit alla dylan dog, ben fatto anche l'aneddoto sulla morte apparente
bella la copertina, ennesimo omaggio a "l'alba dei morti viventi"
voto 8+

christopher deve morire!
speciale numero 27, testi burattini e bartoli, disegni venturi
anche se ci sono alcuni dejavu, vedi "gli invasati" e "il ritorno del mutante"
è una storia anomala, da "speciale", con un finale più spiegazionista che mai....
troppo artificiali i dialoghi del bambino, scende troppo nei particolari autolesionistici
in effetti sembra il contrario, la sceneggiatura sembra di burattini, non di bartoli
comunque un gesto di grande umiltà quello di bartoli, quello di farsi aiutare dal curatore
toccante anche la chiave di lettura, fornita in sede di presentazione (la diversità)
un tema dylandogghiano che fa uscire fuori la parte più "paterna" di zagor e cico
il finale, come detto, è discutibile, oltremodo zuccheroso, però è pur sempre zagor
zagor non può sparare a un bambino, diversamente dal dylan dog "la casa infestata"
si constata, comunque, l'inedita insidiosità del nuovo personaggio, ai livelli di change
poteri immensi, da x-men, verrà forse superato solo dall'ultima sophie randall
al netto degli invadenti riferimenti ad altrove, molto bello il controfinale, di gran classe
i disegni sono più che buoni, molte vignette mute, un'atmosfera minacciosa
ben realizzato il bambino, nella sua duplice natura
pessima copertina
voto 6+

la banda dei cinque
speciale numero 28, testi altariva, disegni chiarolla
è una "tragedia a silver town" post-arcobaleno, continue citazioni di "zagor racconta"
i fatti del clear water e del villaggio abenaki sono ormai di dominio pubblico a darkwood
non ci siamo, altarì... con questo zagor di basso profilo puoi incantare i più reazionari
ma non il sottoscritto... troppe botte in testa, non manca neanche il "colpo di striscio"
anche chiarolla abbastanza sottotono, qua e là qualche zampata del vecchio leone
uno zagor statuario appeso a una corda, il bel siparietto cichiano con la ballerina
brutta l'ultima copertina di ferri
voto 5

la nave del mistero
speciale numero 29, testi eccher, disegni verni e sedioli, prima copertina di piccinelli
all'esordiente eccher viene subito permesso di utilizzare capitan fishleg, a toninelli fu negato...
tra l'altro strano che fishleg mandi a chiamare zagor per una vicenda di basso profilo
che ricorda troppo da vicino la coeva "terranova", con il fronte del porto zamberlettiano
comunque meglio così, meglio non strafare come, invece, nella sopravvalutata "la nave fantasma"
la storia di eccher non è male, è scritta bene, i personaggi sono utilizzati nel modo giusto
uno zagor classico (umilia il boss dickson) ovvero burattiniano (il finale con l'olio di balena)
cico forse troppo serioso, ma presente, akum è un bel personaggio, sfuggente, ben disegnato
convincente prova di verni e sedioli, chiamati, insieme a piccinelli, a rilanciare la collana
mi è piaciuta la vignetta con l'ossesso e la coppietta, zagor con lo scudo africano
uno zagor atletico che si lancia con una corda, la testa nel catrame bollente
discreta copertina
voto 6+

le creature del buio
speciale numero 30, testi testi, disegni barison
forse in futuro ci sarà più indulgenza verso le storie di testi, come è successo a "fantasmi"
ma ne dubito, non esiste nessun futuro, si deve essere molto severi con queste sbandate
questa piccola potemkin zagoriana che, purtroppo, sguazza in una deriva complessiva
è una delle storie più trash di zagor, ma un trash malriuscito, già a partire dai brutti disegni
troppo buio, forse un difetto di stampa, o forse ha tirato proprio via, imbarazzato dai testi
l'hidebehind è una delle cose più ridicole mai comparse su zagor, non scherza nemmeno l'hodag
gran finale con demone parlante, resurrezioni a catena, moraletta edificante, imbarazzante
o come direbbero i ggiovani, "cringe", compare un altro "coniglio rosa", shmoo di al capp
che in yiddish significa letteralmente "testicoli"... una storia più da cico che da zagor...
si salvano le apparizioni "batmaniane", uno zagor originale, l'ottima copertina
voto 4

il libro delle ombre
speciale numero 31, testi perniola, disegni russo
esempio dell'attuale deriva zagoriana, "speciale" ma mica tanto, ormai è uno standard
a cui si piega l'irriconoscibile perniola, storia kamikaze influenzata da burattini (i dialoghi)
l'inizio amnesico è interessante, ma i dialoghi sono..."cringe", metafumetto involontario...
zagor stravolto con "ponti magici" e "influssi dell'oltremondo", chevejo ricorda montag
il rivale di diablar, una sorta di harry potter alcolizzato spuntato da non si sa dove...
l'apoteosi del trash la si raggiunge con l'improbabile castaldo trasformato in satanasso
nel finale si minaccia anche un sequel... pretestuoso il collegamento con "vendetta vudu"
vorrei trovare un collegamento con altre storie eretiche come "lo scettro di tin hinan"
ma non ce la faccio, c'è qualcosa che non mi torna, non mi piace questo "nuovo" zagor
peccato perché i disegni sono più che buoni, russo lo apprezzo molto, ricorda rubini
superbe le quadruple con la casa sotto il temporale, il laboratorio, il teatro
allusione da brividi con i vestiti zagor e cico sparpagliati per la stanza
buona copertina
voto 5

la valle dell'eden
speciale numero 32, testi secchi, disegni mangiantini
l'esordiente secchi rischia, è uno "speciale" nel vero senso della parola, spiazzante
più che l'assenza di cico, balza all'occhio l'agonia di zagor, che funziona abbastanza
però il finale è davvero modesto... strategia troppo ingenua e per di più inutile
bastavano due spintoni per salvare la fanciulla in pericolo, tanto erano tutti disarmati
disegni, ci sono i soliti difetti, i volti, soprattutto zagor, i soliti personaggi "pupazzeschi"
però, allo stesso tempo, se l'albo si guadagna la sufficienza lo deve soprattutto ai disegni
molte vignette mute che fanno atmosfera, suggestivo lo zagor moribondo (lo specchio)
le cure di ingrid, il tempio, il "fiore cadavere", l'elemento floreale mi ha fatto pensare
a "green world", un ottimo dylan dog di secchi uscito nel 2020
ottima copertina
voto 6+

CONTINUA?
secondo me la collana andrebbe chiusa, andava chiusa già molti anni fa...
ma non è mai troppo tardi...


Ultima modifica di Kramer76 il gio feb 24, 2022 1:40 pm, modificato 4 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
MessaggioInviato: mar mar 16, 2021 7:23 pm 
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ZAGOR IZ BACK

Maxi (prima parte)

la valle del vento
maxi numero uno, testi siciliano, disegni chiarolla
si parte la meteora siciliano e una storiella a metà tra mad max e la solita "valle nascosta"
un romanzetto di formazione... mi ha fatto sorridere l'inizio con il ragazzo e la sua borsa
piena di romanzi d'avventura, chiede a zagor e cico se li hanno letti e i due nicchiano...
chiarolla in questo periodo si spinge un pò troppo oltre, vedi anche "la lunga marcia"
"il tesoro di jean lafitte", "zanne insanguinate", alcune sequenze sono poco chiare (i "giochi")
alti e bassi, tra i primi la montagna di sale, zagor che scala la montagna, visto da sotto
i primi piani belli ed eretici di zagor... il vento fa ricordare una delle sette città di cibola...
bellissima copertina
voto 5+

l'orribile maledizione
maxi numero uno, testi burattini, disegni chiarolla
un chiarolla ancora più frettoloso rispetto alla prima storia contenuta in questo primo maxi....
però la storia è interessante, il bimbominkia kiki viene sostituito da un dio rapace e vendicativo
ben giocata la carta dell'autocombustione, con dettagli truculenti: l'orecchio, le bolle, la decapitazione
storia molto violenta, vedi anche la strage iniziale, la tortura dell'indiano, il padre che uccide il figlio
mowka è un buon personaggio, bello il dettaglio degli occhi bianchi, il flashback ricorda diablar
finale un pò controverso, c'è un accenno di spiegazionismo, una piccola provocazione new age
zagor che "viene da molto lontano" (dall'irlanda? da erin? da atlantide?) e l'epitaffio allo sciamano
stona: zagor dice che mowka è già nel paradiso degli eroi, ma come? ha ucciso il suo maestro
altri particolari curiosi: il maggiordomo di mason con la parrucca francese
zagor galeotto liberato da cico con una botta di culo, letteralmente
voto 7

Immagine

la lunga marcia
maxi numero 2, testi burattini, disegni chiarolla
ha ragione chi la definisce una storia più importante che bella, in fondo è la solita storia con i banditi...
e aggiungerei che in questo periodo chiarolla tira via un pò troppo, ci sono troppe sbavature...
sono un suo fan, ma sono costretto ad ammettere che questa storia è penalizzata dai disegni....
insomma, i capolavori nolittiani stanno davvero su un altro pianeta, billy boy, sandy river, mohican jack
però questo maxi è comunque una delle poche storie più o meno recenti che si rifà a quel filone
e lo riporta in auge, con una maggiore documentazione (è successo anche con le "odissee")
senza però ridimensionare l'aspetto emotivo, inevitabile il parallelo con le tragedie del novecento
burattini merita un encomio in partenza per aver puntato i riflettori su questa vergogna americana
sotto questo aspetto chiarolla regala alcune gemme, come la tavola con il titoletto "verso l'ignoto"
ecco, una tavola originale così bella la comprerei e la farei incorniciare... chissà quanto costa....
ho apprezzato anche la love story interrazziale, splendida anawa, woodward ricorda maddenbrook
mentre mi sono convinto che il personaggio del padre sergente sia un omaggio a "rio bravo" di ford
interessante il fenomeno degli obiettori di coscienza, che addirittura coinvolse un generale...
è comunque una goccia nel mare, questa storia è uno dei "turning point" di zagor, vedi "libertà o morte"
il monologo finale di sequoya, infatti, ricalca quello di liberty sam, ma la vera scena madre è un'altra
quella dell'incontro con il presidente, ricorda ken parker:"mi vergogno di avervi come presidente"
peccato, come premesso, per qualche sbavatura nei disegni, anche nel momento clou in cui zagor
strattona jackson, ma i palazzi del potere sono ben disegnati, forte anche il dettaglio della giacca...
altre cose da segnalare: uno zagor texiano (gli interrogatori, gli scambi di battute con satko e woodward)
il riferimento troppo esplicito allo stupro (uno dei personaggi arriva a slacciarsi il cinturone...)
altra scena tipicamente burattiniana quella dei "sepolti vivi", e viene nominata golconda, nell'illinois...
discreta copertina
voto 9-

l'uomo dalla maschera nera
maxi numero 3, testi moretti, disegni donatelli
un western zagoriano di serie c, da medioevo toninelliano, con botta in testa annessa
e influenze texiane:"se provi a fare il furbo ti piazzo una pallottola tra i cattivi pensieri"
tutto sommato una storiella decente, zagor è centrato (rifiuta l'oro, percula un balordo)
cuoio nero è una versione truce di don chisciotte: vedovo sfigurato, vendicatore spietato
donatelli sottotono, ma riconoscibile, c'è aria di casa...
voto 5/6

l'ombra sul sole
maxi numero 3, testi burattini, disegni donatelli e d'arcangelo
un burattini minore, storiella verbosa tra approfondimenti astronomici e deliri animisti
sermoncino di zagor al malcapitato di turno, ma senza riferimenti al clear water...
anche qui, come nella precedente, si respira aria di medioevo (i trucchi di wandega)
carino l'inizio con la leggenda del sole geesis che feconda una sorta di eva indiana
anche il finale aperto con il giudizio degli dei, in teoria può tornare anche wandega
nell'ultima vignetta disegnata da donatelli non si può non dedicargli un pensiero
mentre d'arcangelo viene annunciato nel "cari amici" come un "promettente cartoonist"
discreta copertina
voto 5/6

il forte abbandonato
maxi numero 4, testi burattini, disegni cassaro
storia tradizionale e intrigante allo stesso tempo, penalizzata dai disegni, non mi piacciono
da notare i continui sermoncini di zagor, uno addirittura anche al povero missionario...
però anche la retorica fa parte della "tradizione" di cui sopra e, se usata bene, ci può stare
nei dialoghi c'è anche un pò di ironia, vedi il siparietto iniziale con cico nel trading post
mentre l'atmosfera, più in generale, è macabra, un riuscito mix tra apocalypse now
e "il libro del demonio", con tanto di cadavere mummificato, corvi saprofagi e pendolino
bello l'aneddoto del soldato psicolabile, incatenato al cadavere del compagno di cella
la cisterna usata come fossa comune ricorda l'analogo espediente di "il villaggio del mistero"
la soluzione è realistica, terra terra, al contrario dell'oggi, dove si tende al fantastico
mi è piaciuto questo contrasto tra l'esoterismo genocida e la fratellanza cristiana
belle le ultime due pagine con il villaggio peoria che rivive, la lettera al prete
con uno zagor inedito: chiede di pregare per lui e per cico...
discreta copertina
voto 7+

incubo sul mare
maxi numero 5, testi mignacco, disegni fratelli cassaro
una storia divertente, con un buon cico: la gag con trampy, gli schiaffi con virginia
il finale a tristan de cunha, la spiegazione sul perché cico non ha avuto gli incubi...
ben realizzato, anche se un pò ripetitivo, il dualismo tra i due vice della dark shark
però ci sono cose discutibili, tipo il quasi definitivo sbianchettamento di "zagor racconta"
con zagor che rivede il padre nei suoi incubi, nonché gli indiani a cui ha tolto la vita
ma, dopo la riappacificazione del numero 400, lo affronta con placida razionalità...
anche questo capodoglio telepatico, degno di topolino, rappresenta un'occasione mancata
un pezzo da novanta come moby dick meritava qualcosa di più, disegnato meglio....
i maxi non riescono ancora ad ingranare sul versante disegni, i cassaro non mi piacciono
qualcosa di oggettivamente buono sicuramente si trova, fishleg & co. in versione zombi
il primo cetaceo incontrato dalla dark shark, i primi piani di sinn, l'incubo di zagor
e devo dire che virginia è fatta benino, viene rispettata la versione originale di ferri
bella copertina
voto 6+

Immagine

agenti segreti
maxi numero 6, testi burattini, disegni sedioli
un buon maxi, movimentato, a metà tra toninelli (il burial mound di "viaggio nella paura")
una storia con digging bill (il tesoro di luigi xvi) e il tessitore (il duca, la loggia della corona)
comunque burattini 100%, lungo approfondimento sulla rivoluzione francese e conseguenze
tipicamente burattiniano anche il finale, claustrofobico, zagor costretto a bruciare vivi i cattivi
certo, zagor come agente segreto non è molto credibile, con quella casacca così plateale...
e dopo l'indignazione per "la lunga marcia" fa strano vedere zagor al servizio degli stati uniti
però burattini se ne esce aggiungendo un nuovo scopo alla vita di zagor: salvare la democrazia
dalle vicende zagoriane alexis de tocqueville trae ispirazione per "la democrazia in america"
un pò come poe che completava "le avventure di gordon pym" durante "ombre su darkwood"
sedioli è lungi dall'essere il mio disegnatore preferito, però c'è un insospettabile scarto
rispetto ai maxi precedenti, più continuità tra una vignetta e l'altra, più cura dei dettagli
vedi le cascate del niagara, il ricco inserto storico, la fontana con le sculture nettuniche
anche la quadrupla con il grande serpente... beaumont è depardieu, zagor alla ferri...
il cico di sedioli mi piace poco... però buona la gag con trampy e le vedove...
copertina modesta
voto 8-

Immagine

marines!
maxi numero 7, testi capone, disegni della monica
finalmente un maxi ottimamente disegnato, vedi la quadrupla panoramica con zagor sul ramo
il tratto del maestro della monica è perfetto per scene di guerra notturne intelligibili
grande ritorno di capone su zagor dopo quindici anni, segue la tendenza burattiniana
il fatto storico come motore di tutte o quasi le storie di zagor, ma l'idea, capone, ce l'aveva già
tanto che di recente è spuntata su ebay una versione disegnata da gamba, mai pubblicata
storia che, come da tradizione, parte lenta ma ha un crescendo epico, con l'essenza di zagor
un manuale di sopravvivenza zagoriano, con zagor nelle vesti di sergente istruttore...
storia disseminata di amarcord nolittiani, la strage di "zagor racconta", il ritratto della famiglia
il ricordo del padre soldato, "ma non è una storia che ami raccontare" glissa lo zagor caponiano...
gli omaggi di della monica a "i sei della blue star", "la sabbia è rossa", "libertà o morte"
dialoghi scorrevoli, un buon cico (si fa fare il saluto militare), sentimenti semplici, ma forti
in questo senso, laforge è un cattivone memorabile, un ex-marine emarginato ed astioso
perché gli hanno fregato la fidanzata... divertenti i dettagli: le treccine, i teschi, la medaglia
copertina molto bella, omaggio a "mister no va alla guerra"
voto 10

Immagine

uomini in guerra
maxi numero 8, testi burattini, disegni prisco
perfetto maxi celebrativo (per i 500 numeri di zagor), classico che più classico di così si muore
c'è tutto, l'attacco alla capanna del trapper, l'assalto al carro dei coloni, l'assedio al fortino
le tradizioni indiane, la corsa della freccia, il carosello, il "battere il colpo", lo splendido duello finale
la corsa della corda tesa può essere annoverata tranquillamente tra i migliori duelli zagoriani
sprazzi di nolittianità (l'eroismo del soldato doug), ma zagor burattiniano, vedi anche l'interrogatorio
allo scout traditore: non viene mostrato, ma il malcapitato sembra parecchio abbacchiato
e zagor impugna ancora la scure, minacciosamente... chissà che cosa gli avrà fatto...
il primo prisco ha un tratto più "pesante" rispetto alle apparizioni successive (difetto di stampa?)
c'è anche qualche incertezza sul volto di zagor, qualche intervento di piere qui e là
ma il talento c'è già tutto, le scene d'azione sono spettacolari, come anche gli indiani...
volenti o nolenti, si tratta di una delle migliori storie di burattini
unico difetto ? le gag di cico sono ripetitive...
bella copertina
voto 9+

la montagna di fuoco
maxi numero 9, testi burattini, disegni fratelli cassaro
storia strana, passabile, purtroppo affossata dai disegni, stesso genere di "l'ombra sul sole"
la cosa migliore della storia è l'apparizione alla zagor nel villaggio malecite, dopo il terremoto
una cosa che lascia perplessi è, invece, il modo in cui zagor spiattella la sua tragedia familiare
al primo che passa ("zagor racconta" ormai di dominio pubblico) che infatti lo apostrofa malamente
"ma chi diavolo sei, un predicatore?" qua e là affiora un pò di ironia nei battibecchi con cico
però la losca sottotrama con i diamanti non mi piace... inevitabili gli approfondimenti sui vulcani
evitabile è il riciclo di nettunismo e plutonismo per allungare il brodo in "creatura d'acqua"
stranamente, invece, ho gradito la parte onirica e da romanzetto rosa, in cui fa capolino
un testo sugli "antichi imperi del sole", con un'incisione nicaraguegna sui sacrifici umani
quest'ultima va inserita anche tra gli "alti" di un lavoro cassariano alquanto contraddittorio
con bassi vertiginosi, pessimo il fiume di lava, che doveva essere la scena madre della storia...
capisco le oggettive difficoltà di realizzare le vibrazioni sismiche in un fumetto...
però basta fare un confronto con i geyser di rubini pubblicati nello stesso anno...
ci sono almeno tre zagor diversi, di cui uno con boccuccia e un altro con i labbroni...
quello che appare al villaggio dopo la scossa sembra fatto addirittura da claudio villa...
poi una caterva di "correzioni" ad opera di piere mi fanno innervosire ancora di più....
buona copertina
voto 5/6

Immagine

corsa mortale
maxi numero 10, testi perniola, disegni sedioli
il primo perniola è uno dei migliori esordi zagoriani insieme a marolla (the best) e burattini
gara sportiva dall'ambientazione vincente, come dimostra tutto il rinascimento zagoriano...
versione a fumetti di elvezio pesci, campione di sleddog, che salva anche la vita a zagor
alexander kurtz tipico cattivone alla 007, gran finale sul lago ghiacciato (mancante in "eskimo")
altrettanto agghiacciante (e attuale?) è la strage dei cinesi con l'arma batteriologica
sì, forse è un pò troppo "naif" questo virus fabbricato e maneggiato senza equipaggiamento
ma è meglio così, si va dritti al sodo, pane e salame, senza fastidiosi appesantimenti...
l'autore dimostra un grande feeling con i personaggi, vedi il sermoncino finale di zagor
ma soprattutto cico, presente dall'inizio alla fine, con gag fatte bene, cioè divertenti
è anche uno delle poche storie in cui c'è trampy dall'inizio alla fine, e non solo per le gag
da segnalare anche la piacevole carrambata per i personaggi di "pericolo mortale"
come detto, non sono un fan di sedioli, c'è qualche sbavatura, ad esempio la morte di russell
si vede la mano di piere... però penso che abbia fatto del suo meglio, si è specializzato
sia nel genere ("agenti segreti"), che nell'ambientazione ("neve rossa")
discreta copertina
voto 9+

l'ira di tonka
maxi numero 11, testi burattini, disegni pesce e piere
maxi contraddittorio, alti e bassi sia nei testi, sia nei disegni... la storia è un grosso azzardo...
zagor adescato dalla solita lobby che vorrebbe sfruttare le miniere di darkwood (che noia, però)
e invece di prenderli a calci in culo oppure andare ad avvertire subito il fratello di sangue...
si lancia in una cervellotica infiltrazione del nemico, tanto cervellotica che infatti va a carte 48
storia cervellotica anche dal punto di vista dei cattivi: come si può pensare di comprare zagor?
a grandi linee, ricorda il bluff zagoriano di "jess lo spietato" e il trauma di "il grande buio"
ma con più spiegazionismo, più disagio per questo zagor post-400 che spiattella il suo passato
poi, come premesso, ci sono gli "alti", vedi la scomparsa di cico, lo sconforto suo e degli amici
anche l'amnesia, volendo, è una buona idea, con zagor che regredisce allo stato infantile
nel duello finale, attesissimo, con tonka, entra in gioco il lavoro altrettanto altalenante di pesce
lasciano molto a desiderare le quadruple con il palo della tortura, quella con il rinsavimento
addirittura una quadrupla è tutta di piere, quella con la rimpatriata sognata da cico
è un manifesto per non so più quale fiera di fumetti: ma che senso ha? è brutta
ci sono un sacco di ritocchi sul volto di zagor, perfino quando zagor sta strozzando tonka
molte parti poco precise, ma altre invece sono buone, i primi piani, tonka imboscato
cico nel crepaccio, la buona gag iniziale con il quadro, che ricorda il film di mr bean
l'inizio che si ricollega a "la congiura degli dei"
discreta copertina
voto 6+

Immagine

le aquile del nord
maxi numero 12, testi capone, disegni mangiantini
altra storia di capone che segue la moda burattiniana, un fatto storico attorno al quale ruotare
interessante e molto dettagliato l'approfondimento sulla guerra del 1812, con cameo di lafitte
capone aggiunge la sua intensità (il personaggio di gaston), il ribaltamento, con gli inglesi vittime
gli americani sostanzialmente cattivi e gli indiani che, a loro volta, passano dalla parte del torto
ma chi ha davvero ragione in questa guerra senza senso che si ripete? nolitta for dummies
al successo di questo maxi contribuisce anche mangiantini, ad una delle sue migliori prove
forse quella in cui è riuscito a dare più continuità al suo zagor, pochissime sbavature stavolta
mangiantini si specializza in questo tipo di storie, malinconiche, vedi anche "alligator bayou"
oppure, ancora più attinente ai temi trattati, la graziosa breve "memorie dal passato"
grande cura dei dettagli: l'ambientazione, le uniformi, cico che sbraita sullo "sfondo"
unico difetto della storia: un cico troppo ossessivo verso il cibo
discreta copertina
voto 8

Immagine

il vendicatore nero
maxi numero 13, testi mignacco, disegni laurenti
mignacco, tra gli autori più criticati di ogni tempo, però almeno qualcosa di buono l'ha fatto
questo maxi se la gioca come miglior storia di mignacco insieme alla sorprendente "sangue su bahia"
è vero, entrambe disegnate benissimo, in questo caso da un laurenti ancora "prima maniera"
però mignacco ha fatto davvero un buon lavoro, un giallo che si gioca bene le sue carte
senza appesantimenti, ma con personaggi intriganti come moose foot e l'enigmatico piuma di falco
è uno zagor classico, nella sua consapevole essenzialità è un potenziale "numero zero" di zagor
tra raduni e duelli, quello finale che dura la bellezza di quattrordici pagine, forse è un record...
molti occhi ormai è smacchiettizzato, serioso, ma almeno si prende una pausa da demoni e divinità
si va dritti al sodo come "uomini in guerra", anche se ci sono diverse analogie con "le aquile del nord"
le maschere, il presunto "traditore", l'ufficiale redento, tecumseh e la genesi storica di black axe
uno zagor a metà tra zorro, batman e tarzan, vedi la panoramica quadrupla con la gola del lupo
vegetazione tropicale, liane chilometriche... molto belle anche le tavole notturne, per lo più mute
poi mi è piaciuto molto il siparietto cichiano con la procace squaw acqua quieta ("petto o coscia?")
unici difetti? lo squadrone tigre poco caratterizzato, tonka talvolta disegnato senza trecce
da segnalare il dettaglio truce del sergente squartato, le pesanti allusioni sessuali all'inizio
tipiche della gestione burattini, e quella che a me sembra una lacrimuccia di zagor, nel finale...
copertina inadeguata, sostanzialmente brutta
voto 9-

Immagine

l'uomo nel mirino
maxi numero 14, testi burattini, disegni sedioli
sequel di "agenti segreti" che, secondo me, è leggermente superiore alla prima storia....
nonostante gli eredi del duca siano alquanto scalcagnati, e zagor gli ride pure in faccia...
non bastano le sembianze di brad pitt, russell crowe e daniel craig nella parte del figlio del duca
è un buon intrattenimento, spettacolare la scena iniziale con il pachiderma, sedioli al suo meglio
bella anche la scena dell'incendio, in particolare una vignetta con zagor che sta per cadere
sembra una copertina... divertente anche la sega circolare, l'interrogatorio con i leoni
i personaggi circensi sono simpatici, soprattutto madame destiny e il clown "non sense"
all'insegna del buon umore, si vede che burattini non aveva ancora pensato a "zagor le origini"
scopriamo però che la mamma, in una delle sue lezioni, gli aveva parlato di guglielmo tell...
nuovo indizio sulla collocazione temporale di zagor: incontra il segretario di stato forsyth
in carica dal luglio 1834 al marzo 1841... quindi, in teoria, è dopo la trasferta in sudamerica
nuovo debito tra zagor e il presidente jackson, che tenta di imbrigliarlo nella burocrazia
gli offre un posto nel dipartimento degli affari indiani, ma zagor giustamente rifiuta
con un sermone che sembra tratto da un libro stampato, ma anche questo è nolitta...
discreta copertina
voto 8

la banda aerea
maxi numero 15, testi burattini, disegni fratelli di vitto
maxi che parte lento, disorienta un pò, un sacco di legnate e botte in testa a cico e alla ragazza
la smacchiettizzazione di la plume, padre adottivo, figlio di un ufficiale della cavalleria napoleonica
ma anche delle sue gag, anche quelle storiche, nolittiane, riviste alla luce della storia dell'aviazione
poi l'epifania della macchina volante, l'albatros, squarcia il velo su una delle burattinate più folli
per cui non si può che provare simpatia, dello stesso genere di "la diabolica invenzione"
divertente la battaglia tra i flighter, con zagor in giacca nera, un omaggio a mister no
finale beffardo con zagor che saluta il cattivo che vola verso lo spazio (tornerà pure lui?)
i disegni mi piacciono poco, non ho capito perché i di vitto sono finiti in pianta stabile su zagor
però ammetto che gli aerei sono fatti bene, ed è quello che conta di più, in fondo...
la gag con trampy una certa espressività ce l'ha, però il cico dei di vitto è bruttino...
come nel maxi precedente c'è una sega circolare, condita però con una frase fatta
di quelle che non sopporto più: "non avrei voluto che finisse così..."
discreta copertina
voto 7+

nelle terre dei dakotas
maxi numero 16, testi mignacco, disegni mangiantini
sembra toninelli, cico rapito ("duello ai grandi laghi", "i predatori della valle del diavolo")
i trafficanti di whisky, ma soprattutto una full immersion nel folklore dei nativi americani
tra le cose migliori di questo maxi c'è il "quattro-due-uno", che ricorda "la corsa delle 7 frecce"
ci sono anche le didascalie, anche se in proporzione assai minore rispetto a toninelli....
poi anche la nuova cinzia, elizabeth ribattezzata "donna sole", che si trasferisce alla frontiera
per "risanare il suo animo troppo incline alla malinconia" e, naturlamente, si accasa con i siuox
bene anche cico, mignacco ci sa fare, cita il terzo speciale di cico, lo attornia con figure femminili
ballerine, squaw, in particolare piccola acqua, con cui si affeziona, le racconta le barzellette...
invece inizia a venire un pò a noia il solito complotto per "civilizzare" darkwood ("l'ira di tonka")
i soliti indiani che, in realtà, sono bianchi travestiti, vero e proprio tormentone di mignacco....
zagor animalista come in "incubo sul mare" tra mamma orsa e un bel puledro nero
mignacco è "fissato" anche con il fatto che zagor tiene la pistola a sinistra invece che a destra
lo aveva già fatto notare in "il morso del serpente", sempre disegnata da mangiantini
se il maxi funziona, comunque, è soprattutto grazie a quest'ultimo, in buona forma
qualche sbavatura c'è, qualche vignetta rifatta, qualche profilo di zagor fatto da piere...
ma è ampiamente compensata da ottime trovate come la "zoommata" sulla zattera con cico
cura dei dettagli: l'ambientazione, gli indiani, la quadrupla con il ritorno al villaggio a cavallo
la carrellata con le varie etnie, la gara, il flauto i mocassini, la scure con bastone d'osso
copertina sufficiente
voto 6+

CONTINUA...


Ultima modifica di Kramer76 il dom lug 09, 2023 7:15 am, modificato 11 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
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Kramer76 ha scritto:
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il vendicatore nero
maxi numero 13, testi mignacco, disegni laurenti
mignacco, tra gli autori più criticati di ogni tempo, però almeno qualcosa di buono l'ha fatto
questo maxi se la gioca come miglior storia di mignacco insieme alla sorprendente "sangue su bahia"
è vero, entrambe disegnate benissimo, in questo caso da un laurenti ancora "prima maniera"
però mignacco ha fatto davvero un buon lavoro, un giallo che si gioca bene le sue carte
senza appesantimenti, ma con personaggi intriganti come moose foot e l'enigmatico piuma di falco
è uno zagor classico, nella sua consapevole essenzialità è un potenziale "numero zero" di zagor
tra raduni e duelli, quello finale che dura la bellezza di quattrordici pagine, forse è un record...
molti occhi ormai è smacchiettizzato, serioso, ma almeno si prende una pausa da demoni e divinità
si va dritti al sodo come "uomini in guerra", anche se ci sono diverse analogie con "le aquile del nord"
le maschere, il presunto "traditore", l'ufficiale redento, tecumseh e la genesi storica di black axe
uno zagor a metà tra zorro, batman e tarzan, vedi la panoramica quadrupla con la gola del lupo
vegetazione tropicale, liane chilometriche... molto belle anche le tavole notturne, per lo più mute
poi mi è piaciuto molto il siparietto cichiano con la procace squaw acqua quieta ("petto o coscia?")
unici difetti? lo squadrone tigre poco caratterizzato, tonka talvolta disegnato senza trecce
da segnalare il dettaglio truce del sergente squartato, le pesanti allusioni sessuali all'inizio
tipiche della gestione burattini, e quella che a me sembra una lacrimuccia di zagor, nel finale...
copertina inadeguata, sostanzialmente brutta
voto 9-


Storia che adoro, potrebbe anche essere il mio Maxi zagoriano preferito di tutti.

_________________
È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: Zagor
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Maxi (seconda parte)

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il mistero dell'isola
maxi numero 17, testi burattini, disegni chiarolla
chiarolla al suo meglio, nel suo elemento, strepitose le scene con la burrasca e il naufragio
inquietante coincidenza: maxi uscito a gennaio 2012, a pochi giorni dal disastro del giglio
versione zagoriana di "lost" oppure di "memento" con cayetano al posto di guy pearce
bello l'inizio in medias res, una delle prime storie in cui burattini usa la struttura a flashback
vedi "l'uomo che sconfisse la morte" e "lo zoo di kaufman", tra le sue storie migliori....
altre chicche: la gag iniziale con cico annusatore, i denti del megalodonte, la conchiglia
manca qualcosina per poter avere un voto appena superiore, non so cosa di preciso...
non so se sono le tre botte in testa a zagor, insolite per il granitico zagor burattiniano
oppure per la vicenda del senatore corrotto in cui zagor si getta a capofitto, a testa bassa
non mi pare un tema proprio zagorianissimo... preferisco la strega rossa, ultima thule...
o forse (sì, credo sia proprio per questo) per lo spiegazionismo, il linguaggio troppo forbito
anche un finale sbrigativo e assai discutibile, con i militari che pianificano la pulizia etnica
e zagor che rimane impassibile, non si indigna e, anzi, se ne esce con una banalità...
ma quant'è brutto zagor in copertina?
voto 8-

la prigione sul lago
maxi numero 18, testi mignacco, disegni fratelli di vitto
i maxi sono la migliore collana extra di zagor per via delle tante pagine a disposizione
ma ci sono maxi in cui viene da rinnegare questo formato tendenzialmente favorevole
e "la prigione del lago" è uno di questi... il problema principale è che mi annoia...
mignacco segue i dettami burattiniani, l'isola con i galeotti, vedi maxi precedente
il fatto storico: l'inventore fulton, il "nautilus" quello autentico, le guerre napoleoniche
viene citata persino trecase nel nord italia, ma trecase non sarebbe vicino napoli?
storia con tanti ingegneri come piace a burattini, c'è anche jenny ma è irriconoscibile
tanto che, per errore, viene chiamata sara... e la storia, quella con la "s" minuscola?
mi piace quando zagor agisce nel suo elemento, contro avversari "particolari"
come i due lottattori coreani oppure il pugile sul quale zagor svetta imperioso
più comica è la parte in cui zagor si mette a inseguire la "saponaficatrice" poison ivy
involontariamente comico anche il capo della prigione che dorme durante la battaglia
su tutto e su tutti aleggia la nostalgia per mister no, vedi l'inizio afoso a pleasant point
oppure il ribellismo di rick rogers, che sinceramente mi sta antipatico, bene fa zagor
a picchiarlo... anche se poi ne subisce il fascino (sorride anche al bandito fasan)
i di vitto non mi piacciono molto, ma c'è di peggio
copertina sufficiente
voto 5/6

i sabotatori
maxi numero 19, testi capone, disegni fratelli cassaro
ultima storia di capone purtroppo rovinata dai disegni... altrimenti sarebbe da 7
storia interessante perché capone si allinea alla tendenza della gestione burattini
inserire fatti realmente accaduti (il canale erie), la politica (come "il mistero dell'isola")
ma capone di suo ci mette l'umanità, la malinconia, vedi i personaggi dell'ingegnere
oppure quello del padre che tenta di riportare i due figli sulla retta via, lo zagor operaio
l'incontro con lo sciamano, gli indiani (senza nome) gelosi del loro oggetto sacro
il cannocchiale di hudson... altro elemento che rende assai interessante la storia....
la sua contraddizione con "l'esploratore scomparso" riguardo alla sorte di hudson
è una delle "sliding doors" zagoriane: bonelli affidò il rilancio di zagor a boselli
non a capone, che abbandonò zagor per dedicarsi al suo lazarus ledd, eccetera
peraltro il canale venne costruito dal 1817 al 1825: quindi è uno zagor più giovane?
unico difetto di capone è che trascura un pò cico, lo manda a spalare letame
come detto, i disegni azzoppano la storia, andavano bene negli anni settanta
quando quasi a nessuno interessava della qualità dei disegni, compravano e basta
ma oggi non ci si può presentare in edicola così... le scene d'azione sono inguardabili
lo zagor di gaetano cassaro era uno dei più originali e interessanti del nuovo corso
qui non esiste più, dopo vari tentativi ha preso il sopravvento uno zagor efebico...
qualcosa da non buttare qui e là, stile sintetico, lo sciamano, la tristezza paterna
da segnalare il cameo di terence hill
copertina nulla di chè
voto 6

Immagine

i padroni delle tempeste
maxi numero 20, testi sossi e burattini, disegni chiarolla
versione zagoriana di x-men, come "christopher deve morire", "il ritorno del mutante"
deriva magico-fantasy? può anche darsi, ma a me questo maxi è piaciuto non poco....
i disegni sono eccellenti, forse il miglior chiarolla di sempre, "normalizzato" ma non troppo
stupendo l'incipit con l'alce bianco, bellissimi i personaggi di goccia di rugiada e figlioletti
il maestro, specializzato in marosi, ha modo di sbizzarrirsi con gli agenti atmosferici
c'è un errore durante il racconto di alce che corre, prima all'aperto, poi al chiuso...
di sossi mi piaceva di più "la maledizione del poseidon", ora i rapporti si sono invertiti
comunque è un soggettista che mi piacerebbe rivedere ogni tanto sulle pagine di zagor
molto fantasy ma ammantato di malinconia e di classicità, la neve, il battello, archer
la parte "fantastica" è, comunque, fatta bene, il poltergeist, michael che congela i lupi
ben fatti anche gli indiani volanti (ricordano "fantasmi") e gli scheletri fosforescenti
mi è piaciuta molto la storia dei due fratellini, burattini e chiarolla rodati in materia
avevano già inventato felix in "il mistero dell'unicorno", sono bambini più credibili
rispetto a quelli boselliani, paradossale, visto che qui stiamo parlando di x-men...
mi piace quando cico (o zagor) tira fuori la parte più "paterna" che è dentro di lui...
storia, guarda caso, penalizzata un pò dalla sceneggiatura, dai dialoghi troppo forbiti
dall'innaturale telecronaca, lo spiegazionismo, l'auto-assoluzione finale dei cattivi
nulla di ché la copertina
voto 8

Immagine

spedizione di soccorso
maxi numero 21, testi rauch, disegni sedioli
storia che, a un primo impatto, soffre il confronto con la pietra miliare "terra maledetta"
il confronto impietoso con i disegni del maestro ferri in uno dei suoi migliori periodi...
la prima metà del maxi è un lento avvicinamento, ci sono addirittura gli indiani alcolizzati
però i dialoghi sono sempre scorrevoli... insomma, avercene di storie scritte così...
abbastanza ben utilizzati kruger e mayer, con zagor è costretto ancora a fargli da balia
altro elemento toninelliano il sottomarino di "l'assassino di darkwood" nella gag con drunky
la storia inevitabilmente decolla con il ritorno della "jurassic park" zagoriana
i migliori mostri toninelliani erano sostanzialmente due, i rospi giganti e gli uccelli
gli altri erano un contorno... stessa cosa per rauch, due quelli degni di essere ricordati
l'insetto gigante chiamato "vedova" e la geniale catena alimentare della solfatara
con le meduse volanti e zagor a torso nudo come ai tempi di "la notte del diluvio"
alla fine rauch distrugge sia l'ex-comprimario staggler che la terra-da-cui-non-si-torna
che diventa la terra in cui non si potrà più tornare... chissà che avrà detto toninelli...
influenze burattiniane: i riassunti delle storie precedenti, il racconto ripetitivo di staggler
i cattivi che vorrebbero sfruttare la scoperta dell'anestetico, la citazione colta di cico
mayer lo prende per il culo "ti pensavo più ignorante" e il messicano gli risponde piccato...
i disegni non mi fanno impazzire, ma si lasciano guardare, mi è piaciuta molto la serra
copertina bruttissima, tra le peggiori di sempre
voto 8

Immagine

il varco tra i millenni
maxi numero 22, testi burattini, disegni esposito bros
è la "golden age" burattiniana, di lì a poco usciranno "mortimer ultimo atto", "lo zoo di kauman"
con quest'ultima ha in comune molte cose, la mancata collocazione sugli albi giganti, peccato
nonché l'innovativo (innovativo per zagor) uso dei flashback, appassionante, elegante
e, soprattutto, la ricca fauna, puma, lupi e smilodonti, degni antenati delle tigri nolittiane
da una parte, i furiosi, bellissimi, combattimenti tra whi-koah con le tigri dai denti a sciabola
una bella metafora sull'uomo delle caverne che si sacrifica per il progresso della specie
dall'altra, la sfida tra zagor e shane, detto "l'incredibile jump man", nuovo nemico degno di nolitta
infatti ricorda il primo, insuperabile, supermike per come insidia zagor nel suo stesso campo
stupendo l'inseguimento tra gli alberi, lo scaltro burattini lo risparmia per un futuro ritorno
una garanzia il sodalizio con i due fratelli, vedi "hawak il crudele" e "alla ricerca di zagor"
oltre agli spettacolari combattimenti, molto bella l'ambientazione, le panoramiche, l'equilibrismo
poi ci sono quelle piccole cose che fanno parte dello zagor burattiniano, prendere o lasciare....
la guerra tra professori universitari (il nome "lucy" forse è un omaggio al celebre australopiteco)
le divagazioni già viste con darwin nella trasferta cilena (qui c'è anche la "creazione di adamo")
i dialoghi forbiti e machiavellici dei cavernicoli... quelle cose che, in generale, fanno parte di zagor
come le trecce che pudicamente, miracolosamente, coprono le tette alla cavernicola bona
la scure replicata perfettamente con "materiali di fortuna", quel nano di cico che sale a cavallo...
da segnalare anche cico che canta la canzone di graziano romani e il suo arrapamento verso lucy
zagor formidabile ammazzasette con un preciso colpo in fronte di toninelliana memoria
ma, in realtà, anche fallibile come già detto, in un finale psichedelico alla "magia senza tempo"
la frase sulla "eco delle entità psichiche" è un colpo di coda, un autogol della bandiera
che arriva troppo tardi, impossibile scalfire il miglior maxi zagoriano
un'altra brutta copertina
CLASSICO
voto 10

la legione degli assassini
maxi numero 23, testi zamberletti, disegni chiarolla
c'è qualcosa che non mi convince nello stile di zamberletti, troppo spazio all'ufficialetto ottuso
che idiozia andarsi a fare una passeggiata romantica mentre ci sono in giro degli scalmanati...
però la storia si lascia leggere e ci sono alcuni aspetti positivi, alcuni guizzi che vanno evidenziati
zagor avvelenato che si inietta l'antidoto, la fossa dei serpenti ("i cannibali di green spot")
i duelli con ankur e con taggart, sprazzi di nolittianità nei discorsi di beaumont (jeremy irons)
nell'astio di taggart che cita platone e ricorda "marines" e "le aquile del nord" (la guerra del 1812)
la pantomima finale mi ha ricordato nientemeno che il colonnello warwick di "servizio segreto"
troppo ingenuo il perdono finale agli scotennatori dayachi, ma rientra nell'anche nolitta...
con zamberletti duncan abbandona definitivamente i panni del bimbominkia boselliano
e si accasa finalmente con un buon personaggio femminile, ispirato al fort apache texiano
le gag sono miserelle e quasi identiche a quelle del maxi burattiniano "uomini in guerra"
buoni disegni di chiarolla, bella jessica, i primi piani di zagor, jeremy irons, gli scenari naturali
la scena del ponte, i serpenti, la missione abbandonata, il finale con taggart in controluce
finalmente una bella copertina di ferri
voto 6+

la pista della speranza
maxi numero 24, testi burattini, disegni gramaccioni
per me i cowboy sono un tema "marziano" su zagor, non centrano niente con darkwood
ma poi perché uno come za-gor-te-nay dovrebbe mettersi a cercare dei ladri di bestiame?
perché è un santo, un apostolo, e loro sono servi della gleba con la nuvoletta di fantozzi
in disgrazie riescono a battere anche i colleghi di "il figlio perduto", il che non è facile...
il loro marchio dice già tutto (rest e peace), poi sono anche irlandesi, il che non guasta...
insomma, ho apprezzato questa nuova puntata di "burattini che prova imitare berardi"
mi ha colpito questo scambio:"che dio ci perdoni", "lo farà, è lui ad essere in debito con noi"
mi è piaciuto l'inizio in medias res, l'apparizione di zagor nel bel mezzo del tornado
la strisciante sfiducia verso il capofamiglia, il mistero strisciante sulla presenza di zagor
uno zagor davvero in odor di santità, si lancia anche in un'analisi del diritto di servitù....
mi è piaciuta molto l'infatuazione della ragazzina e l'omaggio a "l'ultimo dei mohicani"
molto bello il sogno con zagor nelle vesti di natty bumppo e il finale da mulino bianco
cico si commuove, ma noi sorridiamo per un "misunderstanding" forse involontario
la ragazza chiede a zagor se ha qualcuno che lo aspetta a casa, zagor risponde di sì
"un grasso messicano con i baffetti", il capofamiglia rimprovera la figlia indiscreta
pensando chissà che cosa... subito dopo ecco arrivare una gag etero dissimulatoria...
e i disegni? d'istinto verrebbe da dire brutti, ma forse è gramaccioni che è troppo avanti
e noi troppo indietro... le scene cittadine sono maniacali, vedi anche i retini del tornado...
alla fine, sull'onda dell'emozione, si finisce per pensare questi volti smunti, questo cico
brutto come il peccato, facciano pendant con il clima triste e dimesso della storia
copertina orribile, una delle peggiori
voto 7+

Immagine

la nuova follia di verybad
maxi numero 25, testi altariva, disegni mangiantini
esordio sorprendente e promettente questo di altariva, la prima cosa che salta all'occhio
è la capacità di mettere in collegamento varie storie, in maniera assolutamente non forzata
come storia ricorda la divertente assurdità di "la diabolica invenzione" e "insetti assassini"
altariva raccoglie la provocazione burattiniana di un cross over tra verybad ed hellingen
l'esordiente rischia parecchio, il progetto "mens" è fantascienza spinta, con dettagli assurdi
ad esempio la scansione degli schemi mentali, le conseguenze della morte del corpo ospite
le implicazioni "mistiche": il medico perla di "possessione diabolica" attuata scientificamente
ma fatto sta che la storia intriga, appassiona, ha una preparazione tradizionale finalizzata
ad arrivare a una scena madre memorabile, quella con il "dark zagor" che tenta di suicidarsi
altariva, poi, svela il volto del mandante della morte di tawar, "l'assassino di darkwood"
un diabolico "scrooge" che "possiede" il nipote (anche se prima viene chiamato nonno, poi zio)
di toninelliano ci sono anche le tre botte in testa, presenti in tutte le storie di questo autore
le prime due sono giustificate dal numero degli avversari, l'ultima un pò troppo da fesso...
nonostante la materia sia ostica, fantascienza, politica, i dialoghi sono molto piacevoli, autoironici
"sembra uscita dalla fantasia di uno scrittore da due soldi, chiunque la giudicherebbe inverosimile"
ne trae giovamento cico, un cico ottimale, vedi i battibecchi con zagor, le ipotesi strampalate
prende l'iniziativa, sabota la pistola di zagor, anche se è decisiva la scure (solo zagor sa usarla)
addirittura un finale inaspettatamente profondo con il crocifisso dato in dono a due sposini...
storia divertente ma con questi momenti malinconici, il sacrificio del povero beaver joe
bene anche verybad che sembra tornare alla versione originale, fanciullescamente folle
personaggio valorizzato da altariva è anche bagge, sopravvissuto di "la trama del ragno"
buona prova di mangiantini all'altezza della situazione, soprattutto il tentato "suicidio"
difetti cronici, qualche sbavatura verso la fine, forse per la fretta
simpatica copertina
voto 8+

bersaglio: bat batterton!
maxi numero 26, testi mignacco, disegni fratelli cassaro
un giallo pastorale noiosissimo e ripetitivo, brutto ma, secondo me, non indecente
ad esempio non sono malaccio il prologo biblico, l'incubo, zagor e cico guardoni
poi arriva il finale... quello sì, davvero catastrofico, di una sciatteria memorabile
prima zagor perdona i due patriarchi che hanno fatto strage di un'intera tribù indiana...
tanto nessun tribunale li processerebbe e l'angoscia provata vale già come punizione
sentenzia zagor, all'ombra dell'arcobaleno di boselli... tra l'altro, si dice vaiolo, poi tifo...
poi l'incontro tra batterton e il suo cliente, a cui deve riferire della morte del figlio
ma riesce a infilarci dentro una frase da simpaticone... una roba di pessimo gusto...
infine zagor e cico disegnati malissimo, anche peggio di cubbino e chiomenti...
da segnalare anche la prova di tiro al bersaglio, con zagor che spara al posto di bat
spara due volte ma tutti quelli attorno non si accorgono di niente...
sono contrario alla pubblicazione di questi fondi di magazzino
unica cosa da salvare: la copertina
voto 4

Immagine

l'uomo che vedeva il futuro
maxi numero 27, testi altariva, disegni fratelli di vitto
altariva fa un'altra volta centro, dimostra ancora una volta di avere idee e talento
dialoghi piacevoli, a trarne giovamento soprattutto cico, gag semplici ma divertenti
una versione toninelliana di "final destination", con botta in testa e falso zagor
buon personaggio lo sfortunato akebe, che si sacrifica nel finale
una delle migliori prove dei di vitto, grazie alla mezzatinta
copertina bruttina
voto 8-

i rinnegati
maxi numero 27, testi zamberletti, disegni fratelli di vitto
quasi una fotocopia di "la legione degli assassini", l'ex-ufficiale reietto ritiratosi in canada
a sterminare genti, dopo un esilio esotico (algeri, il cosacco), flashback post-traumatici
il traditore che si infiltra a fort pitt, e perry per la seconda volta ci fa la figura del fesso
storia sgangherata, ridicolo il piano per infiltrare zagor nella milizia che stermina gli indiani
senza neanche prendersi la briga di camuffarsi... si presenta subito come buon samaritano
con una motivazione ancora più ridicola: gli indiani hanno bruciato la capanna al suo amico....
però, nella sua sgangheratezza, è comunque una storia che si lascia leggere...
come impone la curatela burattiniana, torna qualcuno (dawigah) e c'è l'incontro storico
stavolta nientemeno che con il primo ministro inglese peel, in carica dal 1834 al 1835
considerando che in quel periodo zagor e cico dovrebbero essere in sudamerica....
il maxi dovrebbe svolgersi durante il secondo mandato dall'agosto 1841 al giugno 1846
soliti disegni dei di vitto, cico brutto
voto 5/6

Immagine

gli uccisori di indiani
maxi numero 28, testi burattini, disegni prisco, ultima copertina di ferri
la parte del leone la fa prisco con un lavoro strepitoso frutto di un'evoluzione nello stile
troppo avanti per i gusti retrogradi degli zagoriani, infatti è il suo ultimo zagor, purtroppo...
egregie capacità di sintesi, solita spettacolarità nelle scene d'azione, scenari bellissimi
i remake "storici" dei capitoli precedenti, la foresta, il cimitero (sublime), il bordello
burattini prosegue nell'introduzione di elementi più maturi su zagor, come la prostituzione
siparietto per me spassoso, molly:"come baci bene", zagor:"me lo dicono tutte"
c'è molta azione, ma anche molta chiacchiera, più che una caccia al tesoro è una lezione
di storia sulla guerra anglo-spagnola del 1739, interessante il ruolo dei cherokee
il fenomeno del "buon selvaggio", successivamente sovvertito dai "barbari" americani
la molta chiacchiera porta, inevitabilmente, a un linguaggio eccessivamente forbito
allo spiegazionismo dell'eroico giornalista turner, ormai un vero emulo di zagor
con la ragazza del bordello poi si supera, voleva intervenire lui al posto di zagor...
"...sono rimasto in disparte solo perché zagor mi ha chiesto di far agire lui..."
zagor manesco negli interrogatori e ridicolo quando ha un attacco isterico all'asta
degli schiavi, lo devono trattenere... un pò forzato, e già visto in "liberty sam"
altro difettuccio è cico, trascurato, tranne che per una riflessione sulle guerre
i cattivi sono cattivissimi ma sostanzialmente anonimi, se non fosse per le sembianze
l'inedita coppia keith richards (con tanto di anello a forma di teschio) e adrien brody
ultima considerazione personale: la storia prende tutta un'altra direzione, legittima
però secondo me burattini sbaglia un gol a porta vuota, un possibile capolavoro
con gli ultimi cherokee nascosti negli appalachi braccati dai cacciatori di indiani
e zagor che arrivava ad aiutarli in un'ultima epica guerriglia nella foresta....
ultima copertina di ferri, brutta purtroppo
voto 8+

Immagine

le strade di new york
maxi numero 29, testi burattini, disegni mangiantini, prima copertina di piccinelli
versione burattiniana del capolavoro "i ricattatori", con "gangs of new york" in luogo di chicago
e soprattutto l'elemento dirompente della violenza di genere e della prostituzione minorile
burattini continua in questa sua opera di "smacchiettizzazione" totale globale di zagor
non valica l'ultimo paletto, la pedofilia: la piccola aray viene ritenuta ancora "troppo acerba"...
ma chissà, prima o poi, su zagor vedremo trattato anche questo argomento... tanto ormai...
io, in linea di massima, sono contrario, però se poi escono fuori belle storie mi va bene...
è il caso di questo maxi, il miglior burattini dell'ultimo lustro, insieme a "monument valley"
buon cast, simpatici gli "italiani", soprattutto maria... forse un pò trascurato cico...
i dialoghi sono più scorrevoli della media burattiniana, mi è piaciuta anche la colta citazione
di zagor: "datemi un punto d'appoggio e solleverò il mondo" però non ricorda chi la disse...
bello l'aneddoto sul luccio gigante nel lago "the collect" laddove sorgeranno i five points
dato il contesto, è uno zagor molto duro negli interrogatori e la fine dell'orrido mad saddler
arriva come una liberazione, sbranato dai suoi ratti: aveva stuprato anche la moglie di pike...
da ricordare anche la truce sorella dell'oste con le orecchie sott'olio, il molosso contro i 100 ratti
insomma, grande storia penalizzata dalla solita altalena di mangiantini, alti e bassi come sempre
bene nelle scene buie e malinconiche con sadah, maria e aray, i dettagli: l'acquedotto, il luccio
i soliti difetti, i combattimenti "pupazzeschi", il volto di zagor talvolta inguardabile (la bocca)
però sui volti c'è anche una genialata: vincenzo e bartolo sono ispirati a gattuso e pirlo
li vediamo anche alle prese con una partita del nascente baseball...
buona copertina
voto 9-

il segreto dei druidi
maxi numero 30, testi zamberletti, disegni torricelli
anche zamberletti entra nella deriva magico-fantascientifica, con tanto di maghi, mostri e altrove
la druida jacqueline morel è una versione femminile, alla "morticia", del boselliano oisin
dentro anche un pizzico di violenza di genere, un pizzico di storia con la "s" maiuscola (citata milano)
citazioni fuori luogo che sembrano marchette di storie passate, lieto fine, moribondi sani e salvi
qualche guizzo c'è, la scena con il cane oppure il finale con zagor che si sbarazza alla sua maniera
di avversari peraltro molto anonimi, imboscate fotocopia, a piacermi poco è anche la bestia
cosiddetta del gevaudan, troppo grottesca, forzato il suo ingresso nel mondo di zagor....
ma, per quanti difetti possa avere zamberletti, questo albo è rovinato soprattutto dai disegni
le prime 60 pagine sono traumatiche, testi scialbi e disegni impresentabili, orribili
i peggiori disegni di zagor, se si possono chiamare "disegni", faticosi alla vista
dopo pagina 100 si sistemano, giunge in soccorso il digitale
nelle ultime 30 pagine nuovo crollo...
copertina stupenda
voto 5+

i racconti di darkwood
maxi numero 31, testi burattini, disegni della monica
buona storia di raccordo, della monica sottotono in verità, ho notato tracce dello stile dei di vitto
alcuni particolari curiosi: le pitture rupestri, il ritorno di banack, il ritorno di eddy rufus (e del figlio)
con il bagaglio metafumettistico che si porta appresso fin dai tempi, non sospetti, di nolitta....
oggi alter ego virtuale di burattini, vedi la simpatica autocitazione di "l'abbazia del mistero"
il figlio di rufus "accanito lettore" delle avventure di zagor fin da quando era ragazzo...
da segnalare zagor che sciorina il nome scientifico della bacca dei piccioni...
bella copertina
voto 6+

il mio nome è banack
maxi numero 31, testi toninelli, disegni toffanetti
tante volte evocato, ritorna toninelli con una delle sue migliori cose fatte per zagor, secondo me
che si ricollega, a sua volta, ad una delle sue migliori storie "il battello degli uomini perduti"
personalmente sarei favorevole a un suo ritorno una tantum su zagor, c'è l'effetto nostalgia
mi ha fatto piacere rivedere il suo microcosmo, l'orso, le dispute tra i guerrieri, i travestimenti
mi piacerebbe rivedere due piccoli personaggi adorabili come minerva e shikan, la bambina muta
tutto sommato anche i particolari bizzarri, per non dire disgustosi (la coda della mula...)
strano però che banack conosca la parola "silhouette", forse è un'interpolazione burattiniana...
a me i disegni non sono dispiaciuti, qualche parte è un pò troppo approssimativa
voto 7+

memorie dal passato
maxi numero 31, testi gabriella contu, disegni mangiantini
racconto breve malinconico, punto di vista femminile su zagor e la guerra
calza a pennello la mezzatinta di mangiantini, specializzato in questo genere
vedi anche "le aquile del nord", "la danza degli spiriti", "alligator bayou"
bello il finale con zagor e cico che si lanciano uno sguardo
voto 7+

voci sepolte
maxi numero 31, testi di orazio, disegni sedioli
ministoria molto criticata, a me ha divertito abbastanza, un trip allucinogeno
con alcuni dei migliori disegni di sedioli, vedi le catacombe, l'angelo, il rosone
e lo scardinamento della gabbia bonelliana visto anche in "creatura d'acqua"
voto 6+

sette passi
maxi numero 31, testi mignacco, disegni bastianoni
a mignacco tocca l'angolo comico del primo maxi zagoriano a racconti brevi
in effetti è uno degli autori che, qua e là, ha dimostrato di saperci fare con cico
ministoria non a caso raccontata da cico, infatti mi ha ricordato "cico sceriffo"
la parodia di mezzogiorno di fuoco, l'orologio, l'assurda ghost town nel deserto della luna
mi ha ricordato anche l'avventuriero "flash" cadogan di "zagor contro supermike"
mi ha fatto sorridere il duello pistola/scure, la frase su giotto e raffaello, il finale beffa
mignacco fissato con questa storia che zagor porta la fondina nel modo sbagliato...
già vista in "il morso del serpente", dove l'avversario si chiamava pure lì snake
i disegni sono strani, ma sinceramente non mi sono dispiaciuti, molte vignette mute
voto 6

brezza di luna
maxi numero 31, testi burattini, disegni lola airaghi
il commento non può non cominciare dai disegni di lola airaghi, oserei dire eccelsi
forse c'è qualche eccesso con il "nero", come capitato a barison, ma sono bruscolini
in questa storia burattini fa cadere altri paletti, la violenza sessuale diviene ormai esplicita
però è la sua strada personale per uno zagor "impegnato", come quello di nolitta....
oltre a zagor in versione ostetrica, imbarazzato ma mica tanto, da segnalare altre stranezze
zagor si mostra preoccupato perché non sa se ha tagliato bene il cordone ombelicale
e lei gli dice "non ti preoccupare, avrà un ombelico bellissimo" ma che vuol dire?
poi zagor lancia un urlo dei suoi con la neonata in braccio, ma non le spacca i timpani?
e poi ancora il balordo, realisticamente analfabeta, che usa il termine "tendine d'achille"
comunque, nel complesso un buon maxi
voto 7+

CONTINUA...


Ultima modifica di Kramer76 il mer ott 27, 2021 2:37 pm, modificato 8 volte in totale.

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Maxi (terza e ultima parte)

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terre fredde
maxi numero 32, testi rauch, disegni fratelli di vitto
ho apprezzato l'esperimento della maxi-trasferta, si parte subito a razzo con un'altra bella storia di rauch
eskimo viene detoninellizzato, non viene citata neanche "l'orda infernale" (dove molti occhi lo dava per morto)
con rauch fa il definitivo salto di qualità: memorabile il supplizio escogitato ai danni di zagor, con il cane idrofobo
da ricordare sono anche la finta morte di cico, la firma con il sangue, l'accattivante soprannome "carcajou"
superiore anche all'originale nolittiano, era poco più di un rubagalline, ricordato più per nostalgia che per altro...
però in comune con "l'invulnerabile" c'è la ricercatezza dell'aspetto etnico (nootka, salish, nez percé, haida)
e un piccolo, grazioso, particolare: le schiave dei nootka, il sacrificio della povera inara, strozzata da un bruto
bello anche l'aneddoto di zagor, risalente all'era fitzy, sulla caccia al gulo gulo conosciuto come wolverine
un honest joe deatlantidizzato, ritorno alle ambientazioni del rinascimento zagoriano (alaska, il drago giallo)
rauch il distruttore manda a picco la storica dragoon e ne stermina la ciurma, risparmiando tre primattori
i disegni non sono il massimo... felix e cico irriconoscibili, ma sono disegni funzionali al racconto
vedi la grinta di eskimo, i combattimenti, è un sodalizio fortunato, quello tra rauch e i di vitto
vedi anche l'ottima "rotta verso panama" e l'attesissimo ritorno a britannia
da ricordare cico che canta romani e dice "alleluja" come carson
copertina capolavoro
voto 9-

i cosacchi dello yukon
maxi numero 33, testi perniola, disegni mangiantini
per farla molto breve, fino a un certo punto la storia è interessante, un pò inconsistente, ma interessante
almeno fino alla retata dei cosacchi, dopo di che la storia non mantiene le promesse, il finale è un pò goffo...
la spedizione americana, in vista dell'acquisto dell'alaska, ricalca il modello toninelliano da "gita fuori porta"
come in "viaggio nella paura" ci si sofferma sulle usanze (la caccia all'alce), gli scenari, tornano le didascalie
"vallate esuberanti di verde, salici d'oro, foglie di mirtilli rosso acceso, tutto immerso in un oceano di aghi di abete"
sotto questo aspetto, mangiantini dà il meglio di sè, ci sono belle quadruple, dettagli curati, sequenze suggestive
come quella in cui zagor si tuffa nelle acque gelide e passa la notte, nudo come mamma l'ha fatto, in una grotta
bella anche l'autocitazione pernioliana ("corsa mortale"), il palazzo del satrapo, l'aquila, la cena con il duca
e l'orso della "fossa della morte" è molto meglio nella versione di mangiantini, rispetto a quella di donatelli....
poi, come accennato, la storia si perde un pò, calano anche i disegni, i personaggi in azione sembrano pupazzi
i cosacchi si sciolgono come neve al sole, il triello finale è goffo e stryker non merita un finale aperto
buona copertina
voto 6+

aquila nera
maxi numero 34, testi rauch, disegni sedioli
dopo aver sventato l'acquisto dell'alaska, zagor mette i bastoni nelle ruote pure sull'annessione della california
brillante anche l'idea di questo ibrido tra zorro e il "dark zagor", con tutti gli imbarazzi che ne conseguono...
più che zorro, rolando è un superman diseredato, formidabile sia con scure, sia con pistola (anzi, la pistola di più)
poi però aquila nera scompare dai radar, forse a causa dei reclami di zagor su diritti d'autore e botte in testa
infatti, scambiato per l'incauto superbimbominkia, zagor ne prende parecchie, viene pure pestato dai soldati
in un interrogatorio che però ci viene risparmiato... è costretto a nascondere l'aquila sotto il classico poncho...
quella dei travestimenti comunque è una delle note positive di una storia che considero "minore" tra le rauchiane
mister steel è il piccolo mortimer di rauch, un rauch insolitamente magnanimo, don lope risorge dalle ceneri
ho apprezzato i disegni di sedioli, diversi dal solito, da segnalare uno dei cattivi con il volto di james coburn
la maxi-trasferta si chiude con il botto ("monument valley"), comunque un esperimento da replicare
bella copertina
voto 7-

brividi da altrove
maxi numero 35, testi burattini, disegni voltolini
di questa storia di raccordo da ricordare positivamente solo i disegni di voltolini, soprattutto la quadrupla
con "il pozzo e il pendolo", che peraltro era anche la cosa migliore della controversa "ombre su darkwood"
burattini gioca con il "what if", un poe inedito, autore apocrifo di zagor, appassionato di dime novels
viene raffigurato mentre legge "catspaw" di williamo wallace cook, le avventure di "frank merriwell"
però fin troppo apocrifo: questa manciata di racconti, davvero, ha ben poco da spartire con edgar allan poe
ci si poteva sforzare un pò di più, al confronto "il mostro di philadelphia" è un gioiellino, da rivalutare...
da sottolineare, poi, anche il ruolo strabordante di altrove, ormai una sorta di grande fratello zagoriano
simpatica copertina
voto 5+

la morte rossa
maxi numero 35, testi testi, disegni esposito bros
apparentemente, il giovine testi è quello che più si è avvicinato all'immaginario di poe
ma la strega, il demone chiacchierone, che svela a zagor il modo per ucciderlo.....
che c'azzeccano con poe? che c'azzeccano con zagor, ribattezzato "cavaliere errante"?
da salvare l'atmosfera carnevalesca, zagor e cico in mascherina, manca solo l'orgetta...
discreti i disegni degli esposito (ben fatto il mostro), ma ci sono tutte quelle sbavature
già segnalate in "furia cieca": il volto di zagor, zagor che quando si lancia sembra volare...
voto 5/6

dal profondo della terra
maxi numero 35, testi luca barbieri, disegni piccatto e riccio
come nella storia precedente c'è di mezzo un morbo e un demone chiacchierone
che svela a zagor il modo per ucciderlo... e pure questa, che c'azzecca con poe?
però è una storia più inquietante della precedente, mi è piaciuto lo zombi zagor
mi ha ricordato "la scelta", "oltre quella porta", tra i migliori dylan dog di piccatto
purtroppo gli interessanti zombi necrotici sono disegnati male, ma proprio male
perché ancora si insista con piccatto (non funziona su zagor) rimane un mistero
finale ridicolo con zagor "vigile" del paranormale
voto 5+

la bestia dal passato
maxi numero 35, testi barone, disegni bisi
bisi ottimo come sempre, sperimenta con la mezzatinta e la gabbia bonelliana
storia esile, però con una sua nolittianità di fondo che sorprende (muoiono tutti)
si citano "le creature del buio" di testi, ma anche il going going e il pisum alatum
il mostro venezuelano è brutto forte, ma c'è una morale finale
divertente lo zagor gaucho, lanciatore di bolas
voto 7

Immagine

le radici del male
maxi numero 35, testi cavaletto, disegni mangiantini
per me la migliore delle ministorie apparse finora su questi maxi a racconti brevi
fermo restando che ci azzecca poco con poe, ricorda di più "la cosa da un altro mondo"
però è un horror classico con ultracorpi, contaminato con il classico assedio alla carovana
mi è piaciuto il dettaglio del professore che continua a prendere appunti meccanicamente
il buio è congeniale a mangiantini, bella la quadrupla con il carro, la radura, l'oscurità
ben disegnato anche il parassita... ecco, di cavaletto mi ricorda la simpatica "il parassita"
storia su una muffa assassina... mentre l'assedio mi ricorda il gioiellino "i sonnambuli"
voto 8

lo spirito della vendetta
maxi numero 35, testi paolucci, disegni barison
alla fine della fiera, la storia di paolucci è una delle meno peggio del maxi
solido, rassicurante, ricorda lo speciale "la luna degli scheletri", ma disegnata meglio
barison sbiancato, adatto al tipo di storia, apprezzo l'originalità del suo zagor
forse un pò troppo musone, ma in una vignetta si lascia andare
ad un'espressione sbigottita...
voto 6

sacrificio umano
maxi numero 35, testi burattini, disegni troiano
alti e bassi per troiano, più bassi che alti sinceramente... esperimento non riuscito...
ci sono cose fatte bene, come il totem, la caverna, la quadrupla con il braciere
lanciato addosso ai cavernicoli, che mi ricorda le americanate di rubini, l'amplesso...
ma ci sono anche alcune vignette, alcune quadruple brutte, approssimative
vedi, ad esempio, il primo piano dopo il risveglio... e non mi piace la tettona...
aggiungiamoci la solita roba di burattini, sulla sorellanza femminista...
cafonata
voto 5

i mandriani
maxi numero 36, testi burattini, disegni gramaccioni
i cowboy non centrano nulla con zagor, però sarebbe un errore focalizzarsi solo su questo aspetto
burattini cerca di replicare l'atmosfera dolente del buon maxi "la pista della speranza", in parte ci riesce
le vacche magre rifilate ai denutriti osages nolittiani, la squadra di emarginati in cerca di riscatto
lo zoppo e l'alcolizzato che si prendono cura a vicenda, lo strazio silenzioso dopo la morte di uno dei due
"non tiriamo noi i dadi del destino, ma per vincere al lancio successivo, dobbiamo mettere una posta sul tavolo"
zagor in vena di perle di saggezza, anche il guerriero osage che se ne esce con un virtuoso "miserande"
non è da meno cico che dice "si sono aperte le cateratte del cielo" e poi cita anche "giove pluvio"
ma zagor vince tutto con una notazione geografica "hazard capoluogo della contea di perry nel kentucky"
che precisione! e poi un profluvio di "tizzone d'inferno che va maneggiato con le molle" (sì, sì, abbiamo capito)
una strage equina di proporzioni bibliche, addirittura zagor, sotto assedio, spreca un colpo per un cavallo zoppo
per concludere, storia sufficiente, disegni non sufficienti, questo disegnatore non funziona su zagor
ci sarebbero cose interessanti da vedere, zagor in agguato nel fumo, la quadrupla del salto nel fiume
come dice zagor "il convento passa questi" ma è dura arrivare sino alla fine...
copertina simpatica
voto 5/6

i tamburi della foresta
maxi numero 37, testi burattini, disegni voltolini
piacevole storia di raccordo, bravo voltolini disegnatore classico, verniano, che su zagor può spopolare
bello l'inizio con zagor che corre sulla neve e salta sul treno, ricorda uno dei migliori toninelli "inferno bianco"
simpatico il giallo, con il nano travestito da bambino, l'ennesima violenza sessuale stavolta si rivela un falso...
c'è molto metafumetto in questo incontro tra zagor e fenimore cooper, alla eddy rufus, anzi alla eddy refus
ho notato parecchi refusi... zagor dice di aver letto "l'ultimo dei mohicani", fa una recensione di "i pionieri"
"a volte sospetto perfino io che ci sia qualcuno a cui è affidato il mio destino, una sorta di entità superiore"
non è kiki manito, ma burattini... nel complesso un maxi non entusiasmante, ma leggibile...
copertina simpatica
voto 6+

il lupo e la luna
maxi numero 37, testi burattini, disegni val romeo
ottimo esordio per val romeo, bella ambientazione con neve e malinconia, bene anche zagor
da segnalare il personaggio di leon che è ispirato a kurt russell in "the hateful eight"
burattini ha sempre avuto una propensione per il "rosa" ("il seme della violenza")
da segnalare anche zagor pistolero: il colpo in fronte è ormai una prassi
voto 6+

eden's falls
maxi numero 37, testi eccher, disegni bertolini
ottimo esordio anche per bertolini, la storia non so se è troppo furba o troppo scema
da segnalare cico che, dati gli scarsi avversari, fa sbattere due teste manco fosse zagor
cico non sa cosa significa "desco"? improbabile, il cico di burattini lo saprebbe...
voto 5+

le ali nere
maxi numero 37, testi testi, disegni torricelli
uno dei migliori torricelli di sempre, torna in forma dopo alcune brutte esperienze
ma è il suo campo, vedi anche "gli eroi del ramo rosso", "il principe degli elfi"
sperimenta con la gabbia bonelliana, scenari molto belli, il nido del mostro, il pertugio
la vignetta con zagor e cico sulla cascata che per me è un piccolo capolavoro
per me questa è la ministoria migliore del maxi, purtroppo non è stata capita....
è un piccolo fantasy darkwoodiano con tanto di drago e fanciulla in pericolo
fenimore cooper dice che una storia così potrebbe scriverla poe (aridaje?)
ma da quand'è che burattini non legge un racconto di poe? che c'azzecca poe?
voto 7

l'uomo con la stella
maxi numero 37, testi perniola, disegni velluto
esordio convincente di sal velluto, la storia è un involucro vuoto, velluto lo riempie
gabbia bonelliana definitivamente in frantumi (la carrozza, la scazzottata)
simpatica anche la testolina di zagor che introduce la ricostruzione dell'evasione
mi è piaciuto anche il trucco del finto zagor, esperimento riuscito
voto 6

i quattro assassini
maxi numero 37, testi altariva, disegni pozza e corda
valido esordio anche quello di pozza e corda, strane reminiscenze di pepe e bignotti
del resto altariva è l'erede di toninelli... gradevoli le vignette con zagor tra gli alberi
buono il finale con la trappola dei trapper e la risata del moribondo
voto 6

Immagine

i disertori di fort kenton
maxi numero 38, testi perniola, disegni della monica
chiamatela "minestra riscaldata", ma riscaldata bene... analogie con "la lunga marcia" e "il forte abbandonato"
qui i disegni sono eccelsi, maniacali in certi punti, vedi le radici dell'albero, zagor aggrappato alla roccia con la scure
zagor spesso e volentieri sugli alberi, la bellezza della nuova pocahontas... un maxi riconciliante, rassicurante, piacevole
il ritorno di perniola sui livelli che gli competono, alla ricerca delle radici di zagor, nonché del primo promettente perniola
cico cerca di convincere gli indiani a ragionare, ma è costretto a desistere mestamente, l'ultima fatica dello sciamano
mi sono piaciuti gli indiani, i blackfoot votati alla morte, i loro trucchi, la guerriglia, il finale in cui muoiono tutti
ci sono aspetti più ingenui, il solito ufficialetto, qualche botta in testa per uno zagor costretto a inseguire gli eventi
ma ci si passa sopra volentieri... bella anche la copertina...
voto 8+

lungo il fiume
maxi numero 39, testi burattini, disegni voltolini
voltolini meno bene delle volte precedenti, piccolo passo indietro, mi ha ricordato i di vitto
ma c'è da dire che poe e cooper sono stati coinvolti in storielle trascurabili, talvolta imbarazzanti
qui almeno c'è la "scusa" di una rimpatriata a tratti comica nel microcosmo zagoriano
un drunky duck più paperinesco che mai, inseguito dai creditori, simpatico anche il finale
manca solo il bouquet da lanciare a jenny e zagor...
buona copertina
voto 6

il delitto impossibile
maxi numero 39, testi burattini, disegni venturi
ancora tu, ma non dovevamo rivederci più? orfano di mortimer, burattini torna sulla scena del delitto
la sua passione di una vita, il giallo... si rimaterializza un incubo ai miei occhi, lo zagor poirot
alcune strizzatine d'occhio per ammansire i detrattori: il fante di picche, il volto di diabolik
anche i disegni mi sono piaciuti poco, parecchi passi indietro rispetto ai buoni esordi di venturi
voto 5

la diga di ghiaccio
maxi numero 39, testi burattini, disegni chiarolla
i disegni sono buoni, rievocano vecchie storie di burattini e chiarolla, "groenlandia", "zanne insanguinate"
anche "sulle piste del nord", "l'uomo con il fucile", il finale però è sbrigativo: dov'è l'onda anomala?
questa ministoria è la versione a fumetti del racconto contenuto nelle strisce "i monti della solitudine"
tipicamente burattiniano il riferimento all'abuso sessuale, c'è anche una mignotta...
voto 6+

l'ingrediente segreto
maxi numero 39, testi enna, disegni oskar
interessante esordio per enna, autore che su dylan dog ho sempre apprezzato molto
è un ritorno alle umoristiche di nolitta come "lo strano mister smith" e "natale calibro 45"
tanto che la simpatica suora manesca si chiama pure o'hara come la locandiera barbuta
dialoghi buoni, tanta ironia e anche un pò di retorica che su zagor ci sta sempre bene...
bravo anche oskar, cichiano ma sa far muovere bene anche zagor
voto 7

il confine
maxi numero 39, testi fantelli, disegni coppola
interessante esordio di fantelli, una versione ancora più delirante e vagamente erotica
dello speciale quasi contemporaneo "la valle dell'eden", con il paesino sperduto abitato da sole donne
da ricordare: la bambina con i fiori, la ragazza nuda, il compagno di cella impazzito, il finale chiaverottiano
il mostro, alla fine, fa una veloce apparizione lasciando spazio all'immaginazione, meglio così
voto 6+

Immagine

ultima viene la neve
maxi numero 39, testi luca barbieri, disegni barison
ecco una ministoria che ci sarebbe stata benissimo sul maxi di poe, spettrale, triste, poetica
la migliore storia del maxi, una "sandy river" contaminata con dylan dog, il sogno, i fantasmi
si inserisce nel filone burattiniano della violenza contro le donne, oltre che nel filone magico
ma con classe, la sfortunata kirsten è un personaggio femminile che non dimenticherò
una delle storie più adulte degli ultimi anni, amarissima però, nel contempo, consolatoria
grazie alla poesia, al mistero della morte e della natura: bellissime le prime due pagine
barison adattissimo al tipo di storia, ormai è il corrado roi zagoriano
apprezzabile anche la rottura della gabbia bonelliana
voto 8

white river express
maxi numero 39, testi zamberletti, disegni spadavecchia
per essere la storia raccontata da zagor, non è un granchè, non si è sprecato...
onesto riempitivo, zamberletti fa il verso a burattini, con flashback e spiegoni
i disegni sono i peggiori del maxi, c'è qualcosa che non va
voto 5/6

sezione omega
maxi numero 40, testi zamberletti, disegni sedioli
sequel di "christopher deve morire", analogie con "i padroni delle tempeste", sono gli x-men zagoriani
finale più aperto che mai, con zagor e cico che partono alla ricerca di tutti gli altri bambini prodigio...
la storia in sé non è male, uno zamberletti più "anema e core" del solito, vedi il finale strappalacrime
mi è piaciuta soprattutto la prima parte in cui si alternano le vicende dickensiane di christopherino
e l'indagine cittadina, un fenomeno paranormale cui si è costruita attorno una storia di stampo tradizionale
stranamente altrove non viene neanche nominata, sostituita da questa sezione omega pasticciona
però con qualche buona caratterizzazione, non sono i soliti cattivi anonimi alla zamberletti, simil-texiani
c'è lo sfregiato, la sfortunata nancy, la perfida barbara che affama gli orfanelli e li fa cacciare dai cani
bizzarra anche la metamorfosi dell'angelica signora robbins, mena le mani, minaccia torture
disegni sufficienti, ho apprezzato in particolare i personaggi femminili, i bambini, il roseto
bella copertina
voto 6+

la nave fantasma
maxi numero 41, testi zamberletti, disegni chiarolla
mi sono piaciute diverse cose: l'inizio alla "ai confini della realtà" (il telefilm), lo specchio ustorio di archimede
il siparietto tipicamente western con zagor che entra nella stanza della pensionante in vestaglia e la saluta
il divertente interrogatorio "texiano" con il giro di chiglia, lo zarkoff innamorato, l'omaggio a samuelson
zamberletti ben si destreggia, ma la parte del leone la fa il maestro chiarolla, perfetto per queste storie
ci sono analogie con "il mistero dell'isola", anche con "minaccia aliena" (il finale con il cattivo intrappolato)
c'è tutto il suo repertorio classico: le donne, i primi piani compreso quello di zagor, il mare, le navi, la nebbia
stupenda la quadrupla con la golden baby, magnifico l'incubo di ramath con il galeone, la polena leonina
a un certo punto, però, succede qualcosa, che mi imbarazza riferire in quanto mi ritengo un fan di chiarolla
lo stile di zamberletti è sempre un pò "grezzo", però i veri difetti, paradossalmente, sono nella parte grafica
ci sono situazioni classiche e avventurose, come l'assedio del fortilizio spagnolo, la discesa funambolica
simpatico anche il mix alla "stargate" tra sumeri, egizi e bestie strane, ma è disegnato in maniera pessima....
comunque, per essere una storia simil-burattiniana, tra varchi spazio-temporali, fatti storici, scienza e tecnica
non è neanche troppo pesante, il fenomeno paranormale rimane quasi senza una spiegazione precisa
il controfinale è inaspettatamente ponziopilatesco, per la seconda volta consecutiva altrove è estromessa
e ho trovato molto opportuno l'ottimo approfondimento finale di burattini sul philadelphia experiment
potrebbe servire a snellire le storie, svuotarle di tutte quelle informazioni con cui di solito le infarcisce burattini
copertina capolavoro
voto 7-

CONTINUA? sì, continuerò ad acquistare i maxi
a meno che non si tratti di fondi di magazzino


Ultima modifica di Kramer76 il mer ott 27, 2021 2:37 pm, modificato 3 volte in totale.

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ZAGOR IZ BACK

"Color Zagor"

i fantasmi del capitano fishleg
color zagor numero uno, testi burattini e rauch, disegni venturi
un buon primo albo, la suddivisione dei compiti è l'ideale: soggetto per burattini, sceneggiatura per rauch
è "passatismo", la mania burattiniana di appioppare un passato tragico a chiunque, ma senza appesantimenti
anche perchè fishleg è uno dei migliori personaggi zagoriani ed fa sempre piacere rivederlo ogni tanto...
la cosa più importante dell'albo, comunque, non è la storia, ma l'esordio decisamente convincente di venturi
davvero ottimo in certi punti, ad esempio le quadruple con il maniero, nella presentazione "gotica" del cattivo
molto ben fatto anche il suo zagor, simpatica la protesi "illustrata" di fishleg, con il ricordino finale...
qualche piccolo difetto di stampa, e non pensavo che virginia vestisse in rosa
discreta copertina, l'ottimo frontespizio di venturi è molto più bello...
voto 7+

Immagine

il ritorno di guthrum
color zagor numero 2, testi rauch, disegni sedioli
rauch rilancia i vikinghi, ponendo le basi per la storia attualmente in edicola che sembra promettere molto
ancora una volta perfetto l'equilibrio tra i registri, macchiettistico e drammatico, è avventura zagoriana d.o.c.
viene rispettata la caratterizzazione nolittiana, zagor si incazza con guthrum che ogni si volta si caccia nei guai
rauch spietato, muoiono quasi tutti come ai tempi di "viaggio senza ritorno", tra kamikaze e incauti luminari
la storia ricorda anche "il tesoro maledetto", molto belli gli zombi, la valle dei morti, il cratere ghiacciato
bello anche il frontespizio, anche se devo essere sincero, da un "color" mi aspetto di più come disegni...
la cosa della spada di eric il rosso che la può usare solo un re, quindi anche il re di darkwood, ricorda il 600
un pò "naif", ma si inserisce nella cornice fiabesca, molti occhi ormai relegato al ruolo di cantastorie
discreta copertina
voto 8-

il passato di guitar jim
color zagor numero 3, testi burattini, disegni kerac
il "passatismo", la mania di appioppare un passato tragico a chiunque, si abbatte anche sul povero guitar jim
siamo dalle parti della versione buonista del papà di zagor in "zagor le origini" oppure alla conversione di olaf
in "l'uomo che sconfisse la morte", anche se qualcosa si era già intravisto in "una canzone per kimberly"
viene fuori che dietro la simpatica canaglia ideata da nolitta c'è un orfanello che ne ha subite di tutti i colori
con due padri adottivi sulla coscienza e altrettanti femminicidi, il jim burattiniano è un piccolo sosia di zagor
da buon cittadino scongiura intrighi politici e, politicamente corretto com'è, non prova gioia nella vendetta
sì, nel frattempo è diventato un ladro, ma sono le cattive frequentazioni che ne hanno indurito il carattere...
solito repertorio musicale ("the minstrel boy", "molly malone") e cico fa persino una citazione latina...
comunque, la storia si lascia leggere, qualche divertente scena d'azione: il travestimento, il cane, il fantoccio
promettente esordio di kerac, ancora un pò da affinare, ma c'è già la sua principale caratteristica
la cura dei dettagli: la capanna, il pacchetto di sigarette di reagan, molti volti noti, il cameo di moreno
quello di tuco e sentenza tra i banditi che portano sulla cattiva strada guitar jim...
copertina simpatica, con uno zagor irriconoscibile, però
voto 6+

il segreto del colonnello perry
color zagor numero 4, testi zamberletti, disegni di vitto, ultima copertina di ferri
mò anche il colonnello perry c'ha un segreto... ricalcato, come da copione, su "zagor racconta"
il perry zamberlettiano è un fesso, anche in "la legione degli assassini" e "i rinnegati" si fa fregare
facendo entrare due spie straniere a fort pitt, qui cade altrettanto ingenuamente in un'imboscata...
solita storia con indiani e trafficanti, dove però viene fuori il lato romantico e malinconico dell'autore
mi è piaciuto molto il controfinale, con perry che butta via il medaglione e la storia ricomincia...
sarò lapidario, ma i disegni non sono quelli che mi aspetto da un "color", assolutamente no
semplice ma ben fatta l'ultima copertina del maestro ferri
voto 5/6

l'antica maledizione
color zagor numero 5, testi rauch, disegni ferri, verni e sedioli, copertina di piccinelli
come dice giustamente burattini in sede di presentazione, si tratta di un albo storico, al di là del contenuto
impossibile non emozionarsi di fronte alle ultime vignette del maestro ferri, in particolare la scena iniziale
bellissima, straziante, plumbea e quindi profondamente ferriana... miglior commiato non poteva esserci...
per quanto riguarda il resto, bisogna essere sinceri: il tratto è ormai stanco e anche la storia non è granché
leggibile ma un rauch minore, trascurabile... l'elemento esoterico, stavolta, è usato benino, senza strafare
ad esempio, la scena con il demone e la controevocazione di metrevelic è "sfumata", non tutto viene mostrato
però sempre quello è, l'ennesima storia con il demone, le formule magiche, il passato di tizio, caio e sempronio
c'è un pò di effetto "saturazione": metrevelic e figlia se la vedono di nuovo brutta dopo "il ritorno del vampiro"
citati i punti nodali ("il forte abbandonato"), ma ci viene risparmiato che "darkwood è luogo più magico di altri"
la cosa dei 27 anni (come il celebre club 27?) sarebbe piaciuta ad ade capone e al suo adam kadmon...
la prima copertina di piccinelli risulta un pò eccessiva ed è sovrastata dal frontespizio
un piccolo capolavoro d'antan, copertina scartata per "zagor contro il vampiro"
voto 6+

Immagine

spettri per digging bill
color zagor numero 6, testi marolla, disegni bisi
c'è tutto quello che mi aspetto da un color zagor e, più in generale, dallo zagor attuale, la qualità
disegni bellissimi, da guardare e riguardare, le cose più appariscenti: la splash con il lago ghiacciato
le sorelline in biblioteca, una situazione più alla batterton che alla digging bill, l'incubo, la parte più bella
un continuo omaggio a "shining", su dylan dog sarebbe routine, ma su zagor è qualcosa di nuovo
con cico salvato dal romanzo di jack torrance "the party under the lake", il tappeto dell'overlook hotel,
il quadro con digging bill che fa il verso alla foto finale di jack nicholson, le sorelline stesse...
a proposito di dylan, la storia mi ha ricordato due tra le mie storie preferite "abyss" e "il lago nero"
catartico, bellissimo, e tipicamente dylaniano, anche il finale... uno dei migliori horror degli ultimi anni
considerando la deriva a cui stiamo assistendo, mi pare un altro mezzo miracolo di questi due autori
del resto, è difficile anche scrivere una storia di zagor in così poche pagine, esame superato agevolmente
dialoghi brillanti, analogie con "il tesoro maledetto", uno zagor indispettito dai due compari pasticcioni
"alla prima scempiaggine che combinate, vi affogo nel lago", fa sorridere anche il "fernanda y fernandita"
altre citazioni sul personaggio della "dolce clarice", ispirata ad olive oatman tatuata dagli yavapai
che si produce in continue avance all'indirizzo di un glaciale zagor... tra i volti noti anche ron perlman
digging bill sogna una caccia al tesoro nel nord ovest, potrebbe essere l'idea per una nuova storia
unico difetto? il brutto titolo fatto per acchiappare i vecchi lettori rincoglioniti...
ottima copertina
voto 9

Immagine

la giustizia di wandering fitzy
color zagor numero 7, testi giusfredi, disegni laurenti
promettente esordio di giusfredi, discepolo di boselli, ma attento alle dinamiche dello zagor attuale
infatti la storia è fondamentalmente un giallo, qualche spiegone, diverse efferatezze (il sorriso di joker)
un vero serial killer zagoriano, laurenti ha la brillante pensata di dargli il volto nientemeno di terence hill
don matteo lo squartatore... aveva già fatto qualcosa di simile con john wayne in "la palude dei forzati"
nonostante il passato di zagor sia stato ormai sdoganato urbi et orbi, gli autori riescono ad emozionare
mi è piaciuto molto il personaggio della ragazza cieca, la diversità al centro della genesi zagoriana
molto bello l'inizio, simpatico lo zagorino che si scaglia contro i bulletti, bello anche il finale musicale
una canzone in cui, tra un lato affilato e un lato smussato, si progetta un futuro da giustiziere per zagor
non so se si possa parlare di predestinazione anche in questo caso... predestinati alla disgrazia...
in "zagor le origini", la malformazione di percy non è più congenita, bensì frutto di ulteriori abusi
una tragedia tira l'altra... il troppo stroppia... preferisco, anche in questo caso, la versione originale
come accennato, buon lavoro anche quello di laurenti, mi è piaciuto anche il siparietto cichiano
con il torneo di freccette e la zitella betty, le vignette con il carro di jelena, la bellezza femminile
in cui, si sa, laurenti eccelle... ci tocca un altro riassunto di "zagor racconta" (6 pagine)
ma è una tassa che si paga volentieri...
buona copertina
voto 8

la minaccia dei morb
color zagor numero 8, testi faraci, disegni venturi
la minaccia del titolo è forse riferita alla minaccia di un sequel, come suggerirebbe il finale aperto....
i mostri sono da antologia del trash, soprattutto i vermi, come anche la resa incondizionata dei morb
del resto, i morb credo siano un omaggio al cinema di serie zeta, lo erano anche gli akkroniani, eh...
ma faraci ha la sfortuna di capitare nel periodo sbagliato, prezzi e capelli bianchi sono aumentati
e, nel contempo, si è abbassata la soglia di sopportabilità rispetto a operazioni di questo tipo
l'arma "fine di mondo" ce l'ha sempre il lettore, lasciare l'albo in edicola, come ho fatto io....
ma, purtroppo, occorre far notare che ultimamente ne stanno uscendo parecchie di queste cose
un albo tremendo che, quindi, rientra nella deriva fantascientifica dello zagor salvator mundi
ma riguarda anche il faraci bonelliano, autore di fama a cui da sempre viene concesso di tutto
zagor e brad barron sono incompatibili, è evidente, eppure gliel'hanno lasciato fare comunque
ma poi andare a ripescare un personaggio nato nel 2005, chiuso appena un anno dopo...
molto meglio il cross over con dragonero oppure quello con jovanotti...
sprecato il bravo venturi, grottesca anche la copertina
voto 4

Immagine

la vendetta di gambit
color zagor numero 9, testi rauch, disegni pesce
in questo color c'è praticamente tutto quello mi aspetto da... un color, a partire dai disegni
pesce in ottima forma, oserei dire una delle sue migliori prove zagoriane, storia perfetta per lui
la pittoresca golden island con le sue bische affollate, la gnocca in tutto il suo splendore
gambit perfetta, molto espressiva, ma si fa rubare la scena da una nuova conturbante femme fatale
vestito nero, schiena nuda, spacco vertiginoso, la furbata del nome da maschio (herny raven)
lo zitellone con la scure sembra abboccare alle avance: "nella vita non si può mai sapere..."
cico fa subito una scenata di gelosia, all'inizio della storia, ha capito dove si va a parare...
dialoghi divertenti, insomma... battuta di zagor:"è tempo di mettere tutti i puntini sulle i"
la storia mi ricorda "il ritorno di blondie", "il mio amico guitar jim" e la solita "zagor racconta"
come già detto per "sole rosso" (stessa coppia di autori), magari i western fossero tutti così...
zagor si becca una sassata sulla nuca come ai tempi di toninelli, ma rauch si riscatta subito
con una bella scena d'azione, un misto tra bruce lee e tarzan...
discreta copertina, ma sontuoso il frontespizio
voto 8

witiko!
color zagor numero 10, testi burattini, disegni barison
lo rivaluto appena un pò, albo sicuramente sufficiente, forse anche qualcosina di più tutto sommato
evidente l'assonanza tra il witiko e il wendigo appena fatto fuori a furor di popolo, il filone è quello lì
zagor affronta da consumato ghostbuster demoni incarnati, energie positive/negative e puzze varie
c'è anche un accenno di "sorellanza", con l'indianina che confeziona dal nulla un amuleto magico
anche se il tutto è letto in una chiave più folkloristica... i lupi, i cannibali ("il mostro di philadelphia")
l'ambientazione (la neve, le lunghe case dei seneca), i bimbominkia scapestrati ("il puma sacro")
indagine abbastanza verbosa, ma insaporita dai battibecchi con cico e lester, finale quasi muto
buon lavoro di barison, l'eccessivo nero di alcune sue storie precedenti è ben sostituito dal colore
il mostro è brutto assai, meglio quando si mostra poco, come all'inizio, ricorda lo yeti toninelliano
simpatico il bimbominkia grassottello, bello il frontespizio
copertina ottima
voto 6

il rapimento di icaro la plume
color zagor numero 11, testi burattini e perniola, disegni russo
prima o poi doveva succedere: lo speciale "la città sopra il mondo" fa il suo ingresso nella continuity....
tra le storie più grottesche di sempre, sorretta unicamente dalla maestria di ferri, anticipava però atlantide
questo sequel è altrettanto sgangherato, ci sono spunti interessanti: la post-apocalisse, la rivolta dei mostri
con il capo di questi che è un omaggio all'ottimo cesare di andy serkis nella trilogia reboot delle scimmie
ma sono cose buttate lì, sembra quasi senza particolare convinzione, il finale più che aperto è precipitoso
si aggiunga l'ormai completa smacchiettizzazione di icaro, smacchiettizzata pure la comparsa dunkopf
la figlia del barone è un punching ball, prende schiaffi anche da eva, una delle tante arpie degli ultimi anni
che alla fine si mette a piangere come su topolino ("sigh! sigh!") o come julia schulz in "monument valley"
orribile il titolo, uno di quei titoli usati per acchiappare vecchi lettori, attirati dal nome del personaggio
diciamo che da un albo che costa quanto costa, e aumenterà ancora, mi aspetto di più, ma molto di più...
alla fine, la cosa migliore dell'albo sono proprio i disegni, tralasciando ogni impietoso paragone con ferri
russo è stato un buon acquisto per zagor, belle le acrobazie sulla macchina volante
bella anche la copertina
voto 5+

la missione di drunky duck
color zagor numero 12, testi burattini, disegni kerac
a parte il brutto titolo, messo lì solo per acchiappare vecchi lettori, stavolta il prezzo non è del tutto sproporzionato....
quando prendi drunky duck, buono per le gag e basta, e lo metti in una storia lunga è inevitabile "smacchiettizzarlo"
burattini qui è stato bravo perché la storia è divertente, ha un inizio autenticamente nostalgico ("le braccia di morfeo")
simpatico anche l'aneddoto sulla genesi del postino, nonché la vignetta finale con drunky duck che ammicca al lettore
c'è lo zagor ammazzasette e battutista: "esco a fare un giro", il paradosso del "calvo", "chi di fantoccio ferisce..."
poi ci sono i soliti professori burattiniani, il solito approfondimento storico: la vicenda dell'abate nero è poco zagoriana...
zagor risulta troppo sciolto nel decifrare papelli... però si tratta di difettucci cronici, ci si può passare sopra stavolta
kerac si conferma come il miglior acquisto degli ultimi anni, dopo l'exploit di "monument valley", solita cura dei dettagli
si diverte con gli inside jokes: nelle scene collettive le comparse sono probabilmente ispirate a persone esistenti
arturo del castillo nell'etichetta del whisky, la cassa della signora lansbury con la scritta "moreno and bane"
grandi acrobazie di zagor con impostazione innovativa delle vignette, uno zagor personale bello da vedere
ottima copertina
voto 7+

CONTINUA? boh, alcuni degli ultimi non li ho presi
esigo storie e disegni proporzionati al prezzo
i colori? sono sempre gli stessi, si potrebbe cambiare ogni tanto


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"Almanacchi dell'avventura"

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sulle piste del nord
almanacco dell'avventura 1997, testi boselli, disegni della monica
piccolo quadro boselliano della frontiera canadese, poche pagine ma l'autore fa una buona sintesi, aiutandosi con il dossier
forma una bella saga con "avventura in canada", ci sono analogie con "il clan delle isole" (gli scozzesi "sfrattati" dagli ovini)
e con la trasferta maxi del 2018: zagor rimanda l'annessione di alaska e california e manda a monte quella della rupert's land
uno zagor antipatriottico, insolitamente schierato a favore dei canadesi, come è capitato anche in "le aquile del nord"
personaggi da ricordare: lew bradley detto vento mortale, cacciatore di scalpi ma vicino nei metodi a un vero serial killer
come i contemporanei kelso e preacher, uno scagnozzo gli chiede se devono uccidere anche i bambini: "soprattutto i bambini..."
sabine detta saveena, che il padre tenta di vendere a zagor come da usanza metis, tiene testa agli uomini con la sua carabina
scalpa e scotenna il suo violentatore... zagor non è da meno in questo contesto, insolitamente concede uno scalpo a tonka
interessante la collocazione temporale, non è ancora comparso cico (come "la congiura degli dei"), ma siamo almeno nel 1831
perché compare il fucile hawken 1831, questo ovviamente crea un grande casino nell'inafferabile continuity zagoriana
visto che, ad esempio, la trasferta sudamericana si dovrebbe svolgere soltanto pochi anni dopo... ma a chi importa davvero?
buoni i disegni, dettagliati come sempre quelli di dellamonica, ci sono scene divertenti
come lew bradley sorpreso da zagor nudo nella vasca, si spoglia anche sabine
bello anche il dossier su indiana jones
copertina sufficiente
voto 8+

la corsa sul fiume
almanacco dell'avventura 1999, testi burattini, disegni della monica
finale improvviso e sbrigativo come impone il poco spazio, ma discreta questa storia, dialoghi buoni
la rosebud è una piccola golden baby di fiume, ambientazione classica e rassicurante, il rendez vous
dove compare il povero doney fatto fuori dallo spietato burattini nel suo capolavoro "mortimer ultimo atto"
anche se in una versione aprocrifa, con la barba nera... disegni buoni, ma della monica sa fare di meglio
mi era piaciuto l'articolo su charlton heston
copertina dimenticabile
voto 7

l'isola dei demoni
almanacco dell'avventura 2001, testi boselli, disegni laurenti
interessante la collocazione temporale dell'avventura vissuta sull'isola, subito dopo "il sigillo dell'imperatore"
infatti continua il flirt tra zagor e virginia... ma gli agganci a nolitta si fermano qui, questo è boselli 100%
piccola appendice del rinascimento zagoriano, con lo stesso boselli, ritratto da laurenti, a sovrintendere
il brindisi tra i due capitani zagoriani fishleg e honest joe, in una port whale ripulita dal morbo di wolfingham
i due capitani sembrano sfidarsi tra di loro sciorinando le avventure vissute insieme a zagor, il clima è questo
dialoghi alla boselli, autocelebrativi, vedi anche il cattivo istrionico rasmussen e il suo elogio dell'avventura
scazzottata ridanciana come in "il clan delle isole" e fishleg addirittura cantante (il traditional "ye mariners all")
più che il flirt con zagor, quello che salta all'occhio è l'ingenuo e anacronistico animalismo di virginia
zagor ci fa sapere che la mamma gli aveva parlato della "navigazione di san brandano" e dei fomhoirs
che di lì a poco compariranno veramente su "gli eroi del ramo rosso", anche se qui il mistero alla fine è realistico
le cose migliori, comunque, sono il braccio di ferro con fuoco e scorpione, con tavola brillantemente impostata
e la visione di ramath con il capitano frobisher, disegnata anche questa in maniera particolare
da segnalare l'articolo su asterix
copertina discreta
voto 7+

zanne insanguinate
almanacco dell'avventura 2002, testi burattini, disegni chiarolla
piccolo omaggio a jack london, ricorda anche un pò la ministoria "la diga di ghiaccio" stessi autori
cattivi irritanti e dialoghi un pò spiegazionistici, però ci sono anche dei simpatici battibecchi con cico
cico che prende l'iniziativa e imita l'ariete, zagor insolitamente scurrile ("razza di deficienti")
un pò ingenuo lo zagor animalista che libera per il paese un branco di cani da combattimento...
discreto chiarolla, unico vero difetto il cane: certe volte ben fatto, altre volte molto meno...
mi era piaciuto il dossier sulle balene
discreta copertina
voto 6

lo sciamano bianco
almanacco dell'avventura 2003, testi burattini, disegni verni
storiellina con una sua importanza storica nell'economia della saga, soprattutto per l'esordio di verni
un appassionato di zagor e di ferri che ha coronato il suo sogno, diventando una colonna di zagor, volenti o nolenti
al netto di qualche fisiologica incertezza, fa un discreto esordio: è il suo pregio principale, il suo dovere lo fa sempre
ma ci sono motivi di interesse anche nella storia in quanto tale, è uno dei burattini "impegnati" (tipo "l'indiana bianca")
burattini è più manicheista di nolitta, sand dottorino buonista, dettagli insoliti per zagor: il tumore, i calcoli renali
però il personaggio di tabitha è bello, da rivalutare dopo la tragica "vendetta trasversale", moreno spietato...
dossier sugli 007, anche se in quel momento non erano ancora usciti gli ottimi film con daniel craig
copertina brutta
voto 6

il puma sacro
almanacco dell'avventura 2004, testi russo, disegni colombi
interessante questa storia, fiabesca, sui generis, fuori dal tempo, disegni bizzarri, vecchi e nuovi, misteriosi
vari elementi boselliani: molti occhi cantastorie, il mostro, i bimbominkia, dei veri e propri poppanti...
il finale mi ha ricordato addirittura "il varco tra i millenni", mentre il bel controfinale addirittura chiaverotti...
il mostro è disegnato benissimo, ricorda predator (i cattivi scuoiati), bella l'ambientazione boschiva e notturna
articoli sempre ben fatti
discreta copertina
voto 6+

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l'uomo venuto dalla pioggia
almanacco dell'avventura 2005, testi cuna, colombo e cajelli, disegni rubini
si riduce il numero di pagine a disposizione degli autori, ma a sorpresa arriva la migliore storia degli almanacchi
un piccolo gioiellino sottovalutato e dimenticato, che stranamente coinvolge tre autori ai testi, il "garante" colombo
struttura virtuosa e innovativa, anticipa ciò che farà burattini anni dopo con i flashback, da "il mistero dell'isola" in poi
una versione zagoriana di "a history of violence", brutale l'uccisione a bruciapelo della fidanzata indiana di ragland
da notare una cosa: ragland ha battuto zagor in velocità, zagor ha la possibilità di rifarsi solo perchè lo ha mancato
grande merito va all'esordiente rubini, mette subito in mostra tutto il suo talento, disegni ottimi, spettacolari
scene d'azione disegnate benissimo: il doppio lancio di zagor (scure e giavellotto), le scene con il pistolero
a dir poco bizzarre, insolite, le bombe artigianali create da zagor, delle vere e proprie "pipebomb"
divertente la vignetta con cico che suona il bongo per i bambini e zagor batte le mani a tempo
articoli interessanti, dossier su bud spencer e terence hill
dulcis in fundo, una copertina capolavoro di ferri
voto 9

il tesoro di digging bill
almanacco dell'avventura 2006, testi mignacco, disegni bisi
simpatica questa storia, un compitino da almanacco ma fatto bene, con il promettente esordio di bisi
ci sono alcune scene divertenti: zagor e cico che compulsano dei libri in biblioteca, cico che va a vela
zagor che riemerge sulla barca dei cattivi per la resa dei conti finale, ricorda l'analoga scena in "servizio segreto"
mignacco usa bene digging bill, la storia è un piccolo omaggio a uno dei caratteristi più amati dai lettori
uno dei carcerieri di bill dovrebbe essere ispirato proprio a mignacco, mentre il cico bisiano qui è diverso
da quello che vedremo nelle sue storie successive... se devo essere sincero, era migliore questa prima versione
mi era piaciuto il dossier su david lean
copertina nulla di ché
voto 6+

la lettera insanguinata
almanacco dell'avventura 2007, testi cajelli, disegni chiarolla
pim pum pam dimenticabile ma non indecente, c'è un accenno di caratterizzazione nei personaggi
anche se spesso si fa fatica a capire chi stia sparando a chi... però è un buon chiarolla (ottimi primi piani)
bizzarra il lazo fatto con la scure: zagor riesce a fare un nodo assurdo all'altro capo di un burrone...
belli gli articoli su fuller e haggard, da segnalare le bellissime illustrazioni di aldo di gennaro a colori
non male la copertina
voto 5+

uomini nella tempesta
almanacco dell'avventura 2008, testi rauch, disegni d'arcangelo
disegni bruttini di un d'arcangelo ormai in caduta libera, ma storia interessante, un gradevole pim pum pam
c'è atmosfera (la pioggia, i corvi), c'è tensione, un cattivo inquietante come il maniaco omicida decker
lo spazio ristrettissimo costringe rauch a un finale a dir poco sbrigativo...
bello l'articolo su kipling
bella copertina
voto 6-

il mostro della luna nera
almanacco dell'avventura 2009, testi mignacco, disegni chiarolla
modesto gialletto con qualche spunto di interesse che gli potrebbe far strappare anche una sufficienza tutto sommato
omaggio a "il bacio della pantera", uno dei personaggi si chiama anche tourneur, a me piace anche la versione con natassja...
molto bella la ragazza disegnata da chiarolla, uno dei rarissimi nudi zagoriani, con tanto di capezzoli, finale amaro
la pantera, ad onor del vero, è abbastanza bruttina... zagor, come al solito, spiattella il suo passato al primo che passa...
copertina pessima
voto 5/6

nessuna pietà per coleman
almanacco dell'avventura 2010, testi cajelli, disegni d'arcangelo
da sempre citata a giusta ragione come una delle peggiori storie di zagor, molte ironie si sono fatte sul titolo
nessuna pietà per la meteora cajelli fa un compitino, un western noiosissimo di quelli che detesto di più....
unica nota positiva il finale in cui l'agonizzante coleman rifiuta orgogliasamente la solita manfrina buonista di zagor
nessuna pietà per l'involuto d'arcangelo, disegni pessimi specchio di una collana che si trascina stancamente
per quanto riguarda le storie.. articoli sempre ben fatti, ma nell'era di internet l'almanacco è sempre più inutile...
bruttina anche la copertina
voto 4

il dottor knox
almanacco dell'avventura 2011, testi perniola, disegni chiarolla
l'anatomista pazzo anticipa l'hellingen burattiniano, ben realizzato il suo macabro laboratorio
come idea è abbastanza interessante, ma perniola ci costruisce attorno una storiellina pessima
a parte il laboratorio, un lavoro di chiarolla abbastanza frettoloso e dimenticabile
mi era piaciuto il dossier su john milius
bruttissima la copertina
voto 5

il vascello fantasma
almanacco dell'avventura 2012, testi rauch, disegni gramaccioni
la collana si chiude (finalmente) con la storia più brutta di rauch, che comunque la sua sufficienza se la guadagnerebbe anche
è un piccolo omaggio a "la casa del terrore", un pò a "il buono e il cattivo" a cugini invertiti (il biondo stavolta fa il cattivo)
un pò anche a "i sei della blue star" per i trucchi con cui zagor mette paura ai cattivi nel finale (c'era una scena analoga in nolitta)
il problema sono i disegni... comunque, nel complesso sempre meglio di "ritorno a casa del terrore" ahahaha
la copertina non sarebbe male, ma mi pare di ricordare che il volto di zagor è stato modificato (orrore!)
voto 5/6

FINE.


Ultima modifica di Kramer76 il mer ott 27, 2021 1:33 pm, modificato 1 volta in totale.

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ZAGOR IZ BACK

"Zagoroni"

il castello nel cielo
zagorone numero uno, testi burattini, disegni torricelli
non una brutta storia, però ci si aspettava di più dal primo gigante, pesa il fatto che la collana sia stata chiusa subito
se fossero usciti altri numeri, probabilmente, questo primo zagorone sarebbe stato visto con maggiore indulgenza...
burattini confeziona la sua versione di "il signore nero", inevitabile farla disegnare a uno specialista come torricelli
disegni discreti (soprattutto il castello), ha fatto di meglio su "il principe degli elfi", "gli eroi del ramo rosso" e "le ali nere"
abbastanza grotteschi (trash?) i vari mostri, lo pterodrago, le scolopendre giganti, la gelatina vivente, strane coincidenze
con la coeva "la progenie del male", con "il mondo perduto" e, persino, "antartica" (occhio che poi boselli si incazza)
anche con "tentacoli" e "la maledizione del poseidon" per via del sacrificio finale, non mi è piaciuto il tandem schizofrenico
con l'improbabile koontz e il lagnoso e metatestuale wilbur con la sindrome di eddy rufus (riciclata sui maxi a raccontini)
inizia a farsi strada il fastidioso tormentone dello zagor attuale, che sembra un redazionale messo in bocca a zagor
"abbiamo avuto mille dimostrazioni di come darkwood sia un luogo particolare [...]probabilmente addirittura magico"
"per una congiunzione di fattori che neppure possiamo immaginare, la nostra foresta è una specie di varco tra i mondi"
accelera la deriva fantasy, con serafino e gelsomino catapultati in un contesto assurdo e coinvolti anche nello spiegone
copertina molto bella
voto 6

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l'uomo che sconfisse la morte
zagorone numero 2, testi burattini, disegni verni
l'avventura si svolge subito dopo le vicende del maxi "il mistero dell'isola" e non è un caso, stesso uso virtuoso dei flashback
questo nuovo metodo di burattini coincide con la sua "golden age", il secondo gigante è una delle sue migliori storie di sempre
storia emozionante: il duello mortale citazione di "incubi", la pira, l'urna con le ceneri disperse nel vento, lo strazio di cico
il ritorno di zagor durante il temporale, le sue classiche apparizioni, l'omaggio a nolitta va oltre i singoli titoli:"guerriero rosso"
anche "agli ordini dello zar", ma diventa qualcosa di più profondo, considerata la sua scomparsa avvenuta pochi mesi prima
in questo contesto, emotivamente fertile, ci possono anche stare i tormentoni di burattini, i due sosia, gli approfondimenti storici
la smacchiettizzazione, la conversione e il sacrificio di olaf, il murdo burattiniano, traviato dalle cattive compagnie come guitar jim
e pensare che olaf, la parte dell'orfanello, l'aveva già recitata in "i due sosia", ma per circuire cico... burattini lo smacchiettizza...
e gli cuce addosso una surreale replica di "zagor racconta", con i patrioti polacchi perseguitati dal viceré fratello dello zar
si può sorvolare anche sull'ampollosità del nuovo red warrior, l'originale era molto più carismatico e mefistofelico...
battuta di dubbio gusto, "la biblioteca sta diventando un forno crematorio", visto che si sta parlando di polacchi...
avrei preferito altri disegnatori più moderni su un gigante, ma verni ha fatto indubbiamente un buon lavoro
ottima copertina
voto 10

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la storia di betty wilding
zagorone numero 3, testi burattini, disegni ferri, interventi di autore sconosciuto
l'impatto è difficile, i disegni sono brutti, l'ingrandimento danneggia lo stile di un ferri ormai in età avanzata, c'è rammarico
solo dieci anni prima sarebbe stato una goduria vedere i disegni del maestro ferri in formato gigante... però poi l'occhio si abitua
dopo pagina 100 ci sono diversi interventi di un disegnatore misterioso, ad esempio sul volto di aurora, quello non è ferri...
rimane la sua prova peggiore, le scene d'azione sono goffe (a parte quella molto divertente con zagor rambo nascosto nel fango)
anche la storia in sé non è granché, indiani alcolisti, trafficanti, eredità, ripescaggi inutili ("la corsa sul fiume", "uomini in guerra")
però i momenti più importanti sono fatti bene, quelli in cui prosegue il filo delle emozioni iniziato con "l'uomo che sconfisse la morte"
il ritorno al clear water sulle tombe dei genitori, il dejavù dell'attacco indiano con un cico impietosito dal turbamento dell'amico
le lettere della madre (bellissima vignetta, struggente), l'amicizia à la candy candy tra betty spencer e lizzy burton (elizabeth taylor?)
però è strano... la mamma di zagor era praticamente un'analfabeta, come ha fatto a trasmettere tutte queste nozioni a zagor?
l'incubo in cui zagor rivive il massacro compiuto dal padre è una bella idea, ma rovinata sia dai disegni, sia da dialoghi ampollosi
però, ripeto, l'idea è interessante, il padre che addirittura uccide il figlio, preannuncia "zagor le origini" senza modificare nulla
della versione originale e i suoi lati oscuri, "il passato non si può cambiare" dice zagor, si vede che poi burattini ha cambiato idea...
ferri cita sé stesso, l'attacco dei lupi di "l'uomo con il fucile", che a sua volta citava "l'uomo lupo", citato anche il cazziatone a cico
all'inizio di "zagor racconta", con un cico in versione carrà, tra una carrambata e l'altra... però strano che zagor dica "adios"
la collana si conclude bruscamente, dopo aver aspettato per anni lo zagorone... chiudono tutti i giganti bonelliani tranne tex...
peccato, erano già in preparazione i due zagoroni "fantasma", "il varco tra i millenni" e "lo zoo di kaufman"
con questi due capolavori burattiniani sarebbe potuta diventare la miglior collana zagoriana...
copertina appena sufficiente
voto 8-

FINE.


Ultima modifica di Kramer76 il gio feb 24, 2022 2:18 pm, modificato 2 volte in totale.

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