Cravenroad7

Cosa si cela dietro questo titolo?





L’Indagatore dell’Incubo è prigioniero di una figura con il volto nascosto dietro una sinistra, spettrale maschera. Una figura che, in passato, ha ammazzato in maniera efferata e le cui azioni delittuose sono state misteriosamente percepite da un gruppo di persone che ha deciso di rivolgersi a Dylan per far luce sulla sconvolgente vicenda.


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Per rendere il topic più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.

Preso. A breve qualche parola.
(Topic inaugurato )

Bilotta sulla regolare continua a lasciarmi indifferente. Niente di disastroso ma la storia non decolla mai. I pochi aggiustamenti si vedono ma la storia non ne richiedeva molti. Il più evidente è l'entrata in scena e il coinvolgimento di Bloch. Certo ci sono quei "papà continui che sono più rumorosi di un trapano nel cervello.
Stucchevole il Dylan .
Disegni ottimi solo qualche stonatura un po' troppo caricaturale come l'interpretazione di Bloch.
Copertina deludente.
Sono passati un po' di mesi e nessuno sbandiera miglioramenti o emorragie bloccate... fate le vostre conclusioni.

Probabilmente fa parte anche questa del primo ciclo di Bilotta in cui stava con due piedi in uno stivale.
Ho provato lo stesso fastidio nello stesso punto.

Finito proprio adesso.
Sinteticamente dirò che i disegni sono favolosi e la copertina molto bella.
La storia passa e va, scivolando in un oblio di disinteresse.
Presente, passato, visioni, si alternano con un ritmo caotico, i dialoghi confondono in un continuo declamare il nulla fine a sé stesso.
Verso la fine ho preso un abbrivio di indifferenza, che mi ha portato a voltare l'ultima pagina senza sapere chi e perché avesse architettato il tutto.
Boh.
L'unico interesse che ha suscitato in me è stato verificare che una pecora può pesare dai 45 ai 160 kg. Non investiamole mai che poi è dura spostarle

Un discreto filler. Accettabile. Casalanguida si conferma tra i miei preferiti.

Una volta le storie così si chiamavano storie, adesso si chiamano filler, le serie TV hanno fatto scuola

Chiamatela come volete ma ad oggi è comunque la miglior cosa vista sulla regolare post 400.

Dimenticavo, c'è un po' di sangue e affettamenti...non guasta mai.

Non sono mica io che ho detto di ispirarmi alle serie TV per scrivere Dylan Dog. E nemmeno sono io ad aver avuto l'idea dei "cicli". Mi adeguo semplicemente.

Finito di leggere. Devo riguardarmi un paio di cose che forse non ho ben capito. Comunque...

POSSIBILI SPOILER

Copertina: bella anche se non eccezionale, come al solito meglio dal vivo che a schermo, ben centrata sulla storia, ampiamente promossa. Voto 7+ (il logo nero e giallo è proprio bello).
Testi: storia più deduttiva che investigativa, una spruzzata di paranormale, un po' di sangue, tutta costruita a flashback, forse c'è un buco nella trama, forse no, riscrittura al minimo o quasi (e anche qui ci sarebbe da discutere), niente di memorabile ma paragonata agli ultimi mesi è una boccata d'ossigeno. Voto 7--- (un meno per il buco che forse non c'è, uno per Carpy a cui viene assegnata un'azione fuori dal personaggio, uno per il finale non finale).
Disegni: sì, grazie. Questi sono effettivamente disegni, mi sono piaciuti molto, sia per i volti e le fisionomie, che per le atmosfere e le scelte grafiche dei flashback anche se a parte una tavola o due la gabbia bonelliana non viene mai abbandonata. Tranne pochissime vignette c'è sempre un minimo di sfondi e/o ambienti, tocco di classe l'onomatopea a pag. 65. Voto 8 o giù di lì.
Prontissimo ad ammettere che i voti e le impressioni possano essere state influenzate dal periodo tutt'altro che brillante della testata, tuttavia resta un buon numero, anche se la storia proviene da un recupero del passato. O forse proprio per questo.

V

Ho votato Accettabile.

Per i disegni.

E la copertina.

Anche io come Bertuccia sono arrivato alla fine come in un limbo, leggevo ma non assimilavo, chiuso l'albo con disinteresse totale sull'aver capito o meno il tutto.

Decisamente bellini i disegni. Decisamente "meh" la storia. Dopo una primissima lettura mi ha lasciato poco e nulla.
Ma rispetto al tripudio di corbellerie di quest'anno sembra di trovarsi al cospetto della Gioconda di Leonardo.

Confermo il giudizio iniziale dato alla copertina: niente di particolarmente esaltante. Un Cave "di mestiere" (la copertina del prossimo numero sembra essere molto più accattivante).


Magari, appena trovo la voglia, butto giù due righe meno approssimative.

Sarà una storia vecchia ma il ritmo di lettura a livello di coinvolgimento è quello post meteora. Encefalogramma piatto.

ma il titolo è autoreferenziale della testata?

In quel caso sarebbe "Un pessimo decennio".