Butto giù qualche riga, con un certo ritardo. Altre volte viene voglia in tempi molto più brevi di parlare del numero del mese. Di dire la propria, magari confrontandosi anche con il parere di altri utenti.
Ma non stavolta. A parte che in maniera scaglionata, pezzo pezzo, si è detto tutto quello che era lecito dire. Ma è proprio questa "trilogia" (ehm) che sembra far passare la voglia di imbastire una qualche analisi compiuta. Ben venga chi ha scritto più di qualche riga: nel mio caso la voglia è stata zero.
É comunque lecito dire la propria. Ed eviterò qualsiasi dicitura "spoiler", tanto tra pochi giorni esce il nuovo numero, coronamento di "una pessima annata".
Questo lotto di tre albi ha deluso molti, me compreso. Dialoghi brutti, scene poco credibili, un Mana Cerace ridotto ad essere "l'ombra di se stesso" (e per un personaggio che risulta essere poco più di "un'ombra" è paradossale).
Ma come sottolineato in precedenza - da me e da altri - la storia era poco più di un "divertissement", concepita per essere stipata in ben altri spazi. Una trashata messa in piedi con poca voglia di prendersi sul serio, che nel Maxi (OldBoy) sarebbe stata "una delle tante storie scialbe" fatte per "adempimenti contrattuali" o cose del genere.
Si parlava, nel nuovo OldBoy, di storie insipide, "sciocche", prive di appeal e mordente (mi fido: non compro più certa roba). E in quello spazio la stessa trilogia non avrebbe sfigurato (magari, dato che l'OldBoy non è più un contenitore a tre storie, ma a due, si poteva dilazionare il trittico in tre balenotteri differenti). Quindi la responsabilità di Chiaverotti - tanto per ripetere lo stesso concetto all'infinito - è davvero poca. Era una cafonata che andava bene in una determinata collana. Non qui.
E invece ci siamo sorbettati tre mesi di "OldBoy-spostato-su-regolare", ove invece nella regolare ci si aspettava qualcosa per cementificare il cosiddetto rilancio.
Con una cafonata (oggi mi piace assai questo termine) che ha fatto perdere tempo ai lettori, non ha aggiunto nulla all'universo "in fieri" (maddove
) e possibilmente ha minato ulteriormente la credibilità della testata madre.
Punto decisamente basso il fatto di ritrovarsi con un Mana Cerace "umanizzato" sino ai limiti tollerabili (e oltre). Un personaggio ridotto a macchietta che finisce per suscitare non pietà ma comicità involontaria (parlavo prima del "non prendersi troppo sul serio", ma, non me ne voglia il Chiave, non credo che il suo intento fosse far ridere il lettore con un Cerace ridicolo). E questo è un "neo" che infastidisce terribilmente a prescindere dalla collocazione.
Niente più emuli di Freddy Krueger, no. Piuttosto un pupazzo beota che mostra tutto il suo lato sentimentale.
Non aiutano i disegni di Cattani. Di scarsa fattura nei primi due numeri, e della medesima fattura in questa puntata conclusiva.
Le eventuali bozze di Dall'Agnol andavano fatte inchiostrare da qualche disegnatore collaudato. Mari, ad esempio.
Non si salva nulla. Tranne forse - e dico forse - la copertina di Cavenago.
Non so se più avanti avrò nuovamente intenzione di riprendere il discorso con più criterio. Magari si. Per il momento penso basti e avanzi.
E nuovamente mi auguro che prima o poi inizino a fare le cose sul serio...