Cravenroad7

Mah, apparte (neologismo) i toni, di che stiamo parlando? La copertina in questione è un ingrandimento in b/n preso con la pagina mezza piegata...
Anche dire Cavenago top player, che senso ha? Nel senso, è il copertinista di una delle testate più vendute della casa editrice più conosciuta del suolo italico, ci mancherebbe che non fosse un top player! Poi lo sappiamo cosa sa fare, dopo 4 anni, quindi non è che gli si sta dando del gelataio.. semplicemente quest'anno per motivi che possono essere mille e più (mancanza d'ispirazione, momento di stanca, albi che non gli piacciono, titoli discutibili, il covid, il lockdown...) non sta facendo robe da urlo (anche se quello del 410 a me è piaciuto tantissimo, orecchio a parte) pur sempre disegnando a un livello che ci sogniamo (con la "i" o senza?).
La copertina in questione al momento è giudicabile solo dal "soggetto" che ammettiamolo non è dei più ispirati. Poi magari a colori ha fatto uno studio sulle gradazioni di rosso (mia teoria, visto il probabile colore del vino e di sicuro quello della camicia, e magari qualche macchia di sangue che in toni di grigio ci siamo persi) che ne faranno un mezzo capolavoro, chi lo sa.


V

Io non ho parole per esprimere quanto, da che ho postato l'anteprimina della copertinina e fino all'ultimo istante, l'evidenza dei fatti sia stata pervertita. Anche se i mod ci buttassero sopra il napalm, resterebbe comunque traccia dell'odore di frittata girata e rigirata. Siccome sapevo che sarebbe finita così, errore mio per aver ceduto (sicuramente per mancanza di lucidità) alla tentazione di prendervi parte: solitamente evito queste sabbie mobili come la peste. Argomento chiuso anche per me, alé!

Riapriamo le gabbie, eccola qui!

E, per farmi perdonare per aver monopolizzato il forum per ben una pagina e mezzo, qui c'è la sempre interessante gallery sulle diverse prove di Cavenago per la copertina del 411:

https://www.sergiobonelli.it/disegni/20 ... FeTl_gfJNw

In questo caso c'è poco da fare, perché la cosa per me meno convincente della cover, ossia la posa di Mana, è sempre stata quella fin dal principio. Interessanti e più stimolanti invece le altre proposte di sfondo.

confermo il mio primo giudizio, Cavenago sempre ottimo nelle copertine. L'unico appunto, su cui Cavenago però non c'entra nulla, è la scelta della testata di colore nero. Spero non sia il colore definitivo, perchè visto che va a finire su uno sfondo già prevalentemente nero, non ci sta un granchè bene.

Qui le anteprime del #412:
viewtopic.php?f=11&t=9978

Ok facciamo un'analisi a livello subatomico: soggetto chiaramente conseguente a titolo e sinossi; Dylan in difficoltà, uno scantinato, botti di un liquido rosso (possiamo immaginare cosa sia), brindisi poco regale in primissimo piano. Direi che ci siamo sul piano concettuale.
Logo nero con ombreggiatura giallo limone, per me fantastico, mi ricorda qualcosa, forse PK? Non lo so. Ottima scelta.
Sulla colorazione ho sbagliato, nessuno studio evidente, lo sfondo nero/grigio opaco per me è un colpo di classe, Dylan (stavolta la staticità è più che giustificata) forse un po' troppo rosa, mani e bicchieri troppo gialli (basta per favore per favore per favore col giallo giallino). Dobbiamo esporla al Guggenheim? No. Bisogna usarla per il tirassegno? Nemmeno.
Anzi se ho capito i gusti, a qualcuno potrebbe piacere o addirittura includerla tra le migliori 2020 (sì Zak parlo di te, hihi).
Se serve al suo scopo lo si vede tra qualche giorno quando passiamo in edicola, comunque con quel logo penso si noti abbastanza.

V

Confermo anche io: molto belle le due mani in primo piano, ordinarissima amministrazione tutto il resto, compreso un Dylan che più anonimo e rassegnato di così si muore. Cercasi esperto in "aguzzate la vista" per cogliere le differenze con il Dylan della copertina di "Profondo nero". Andare alle anteprime di Casalanguida postate da Zak per vedere come poteva essere un Dylan d'impatto nella stessa situazione. Il logo nero a me piace, così come è una boccata d'aria fresca la colorazione finalmente più "classica". Credo che sia la prima volta che non guardo con fastidio una sua copertina da un bel po' di tempo a questa parte, ed è un vero sollievo.

Mi è venuta voglia di spendere anche io due parole sul tema del "giorno". Anzitutto parlando del tema principale, ovvero della copertina del prossimo numero, penso sia molto bella e azzeccata. Il soggetto del disegno non è nulla di trascendentale sia chiaro però la scelta dei colori, con il grigio dello sfondo e la luminosità del brindisi la rende molto azzeccata e accattivante. Quindi promuovo questa copertina dopo un trittico di copertine in cui almeno 2 su 3 non mi avevano fatto impazzire.

Sulla questione "Dylan statico e nullafacente, spettatore nelle copertine" ci sarebbe da aprire un bel dibattito. A mio parere non è vero che si sia cambiato il modo di fare copertine con Cavenago per quanto riguarda il tema "Dylan agente". In generale scorrendo le copertine ve ne sono soprattutto nei primi numeri molte in cui c'è Dylan e il nemico / o i nemici (Vero per 1,2,3,4,5,6,8,9,10,11,12,13 e non mi spingo oltre). In generale sono pose in cui Dylan ci sta combattendo o è nell'atto del confronto/scontro. E secondo me questa rientra in pieno in questo filone.

Sulla questione "staticità del disegno" è vero. Cavenago preferisce dare poca dinamicità alle sue copertine. Quando cerca di metterle il risultato è straniante. Mi viene in mentre Graphic Horror Novel: Il sequel però non è che le copertine precedentemente sfoggiate dal nostro Dylan siano state altamente strabilianti da questo punto di vista. Non sono molte le copertine dove c'è dinamicità di scena. Ci sono la 1, la 3 la 5 ma poi poco altro. Già la 4,la 6, la 12, la 8, la 14, non rappresentano molta dinamicità. Non ho fatto uno studio di ogni numero sia chiaro, vado un pò a memoria sulle copertine che mi vengono in mente.

Sulla questione gusti, e qui esprimo un parere totalmente personale, per me Cavenago è il migliore copertinista fino ad ora avuto. Poi c'è Villa e in ultim Stano. MA ripeto è un mio gusto personale. Se dovessi dividere in fasi farei così:
Da 1 a 42: Villa: Disegno ricco di particolari con un uso sapiente delle sfumature e del colore e copertine che ancora oggi trovo molto interessanti. Non hanno particolari pecche se non che non sempre le ho trovate ficcanti e che potessero fare colpo in edicola. Però ammetto che potrebbe essere un ragionamento fatto dal me di oggi mentre 30 anni fa la percezione era diversa.
Da 43 a 150 (grossomodo) Stano I: Qui trovo le copertine più piatte della produzione dyalniana (sicuramente figlio dell'epoca e dei gusti dell'epoca - perchè poi in generale invece apprezzo il disegno di Stano) con meno vezzi di colore, poche sfumature.
Da 150 a 340 Stano II: Il momento migliore di Stano dove ha utilizzato diverse tecniche che ho apprezzato maggiormente. Mi vengono in mente le copertine di "Una magnifica creatura", "Il sorriso dell'oscura signora".
Da 340 a 362: Qui c'è un ritorno al passato con copertine meno definite e più nette (Trash Island e Sulla Pelle) ma probabilmente dato lo stile molto diverso era una chiara modaliàtò indotta dal curatore.
Da 363 a oggi: A mio avviso il momento migliore della produzione migliore per le copertine. SArà che prediligo l'uso dei colori, sarà che sono di parte perchè in generale mi emoziona il disegno di Cavenago, sarà che molte più volte ho detto WOW davanti a una sua copertina ma per me è colui che fa le migliori copertine. Non è esente da difetti. Sulle scene di movimento non è il massimo. OGni tanto stona con le caratteristiche del personaggio (mani un pò strane o particolari non proprio realistici). Però il tutto viene fatto con un uso sapiente del colore e in un modo che definirei più intimo che non d'azione.

Credo anch'io che le copertine vadano giudicate nel loro periodo, le cover di Cavenago negli anni 80 avrebbe fatto ribaltare più di un sopracciglio, per contro le copertine di Villa oggi non farebbero lo stesso effetto in edicola (e sul lettore) rispetto agli anni in cui sono state pubblicate.
Su Stano il discorso per me riguarda la lunghissima esperienza e permanenza che ne ha fatto sì un simbolo ma che alla fibe forse ha pagato dazio alla stanchezza (dell'autore) e all'abitudine (del lettore). In più se tra Stano e Villa c'è comunque una continuità, Cavenago è stato un punto di rottura con uno stile "pittorico moderno" (le virgolette non sono spregiative ma riflettono solo la mia mancanza di lessico) e tutto incentrato sui colori (cosa che fa dire a più di uno che non sono copertine, ma illustrazioni, poster, ecc..).


V

Peccato i bicchieri coprano lo splendido quarto di luna alla finestra.

Da notare anche il riferimento nel titolo. Una pessima annata, potrebbe essere riferito al vino, vino d'annata, e quindi avere un senso sia riferito alla storia, sia come provocazione generale. Se cosi fosse, il miglior titolo dell'anno:)

in effetti è difficile fare una classifica, anzi per me praticamente impossibile... posso solo dire che l'ultimo Stano era decisamente sottotono quindi il passaggio a Cavenago era necessario

Sicuramente l'intento metafumettistico-provocatorio è presente, così come la citazione al film Un'ottima annata.

Aspettiamo di vedere la cover nuda, da qualche parte la luna deve spuntare per forza, magari è coperta dal logo!



Lungi da me l'idea di criticare i titoli con più chiavi di lettura, anzi, mi piacciono molto: i giochi di parole per me sono sempre i benvenuti. Solo mi spiace che una di queste chiavi di lettura sia una trollata, per quanto ben congegnata.

@ Valla @ Alemans Interessantissimi i vostri post, meriterebbero veramente di essere approfonditi. Però proprio perché è virtualmente impossibile mettere a paragone questi tre artisti (i. e. Cave, Stano e Villa) il discorso era circoscritto al solo Cavenago, per di più dei tempi recenti. Aggiungo anche che io sono entrato in questo forum solo da un anno, quindi mi sono toccati solo albi con copertine di Cavenago, e quindi sembra che sia solo lui a non andarmi giù, ma certe copertine di Stano erano proprio da galera! Quindi il mio discorso non era "Gigi è peggio di", oppure "Le copertine sono peggiorate rispetto al numero X", ma semplicemente: Gigi Cavenago ha delle soluzioni grafiche che si stanno dimostrando, alla fine della fiera, piuttosto limitate, e mi pare non dare il giusto risalto al protagonista dell'albo. Tutte le copertine ultimamente iniziavano a dare segni di deja vu, altro motivo per cui quest'ultima invece si distacca dal mucchio, per certi aspetti, mentre per altri risente dello stesso M.O. tipico di Gigi.