Cravenroad7

Io lo so... altri credono ancora che Recchioni fosse nei sogni proibiti della Bonelli come prima scelta chiavinmano, nei secoli dei secoli addietro. Di sicuro è diventato pappa & ciccia (flaccida) col suo compare Airoldi, cosa che sarebbe stata molto difficile per Celestina V - alias Paola.

Questi retroscena non li conoscevo

Mah non so, la Barbato è una brava autrice e di certo ha nel suo dna narrativo le atmosfere di Dylan, ma ha i suoi momenti creativi altalenanti e come curatrice sarebbe un punto interrogativo. Chiaverotti invece lo escluderei a priori, bravissimo autore ma secondo me è anche il più recchioniano, cioè tende spesso a eccedere e lo si vede in una testata tutta sua come Morgan Lost. Medda e Ambrosini hanno dalla loro bravura ed esperienza anche da curatori di una testata, tra i due forse il secondo mi sembra avvicinarsi di più alla follia creativa di Sclavi, Bilotta ha talento e lo dimostra da tempo, inoltre mi sembra l'unico autore ad accontentare quasi tutti . Forse mettere un paio di persone lì al comando sarebbe la scelta più giusta.

sta rinascita di Dylan non potrebbe essere l'occasione, a rispetto delle ragazze iraniane e di tutte le ragazze mussulmane che vogliono la libertà di vestirsi come preferiscono, che Rania si togliesse il velo! magari Rania sparirà ma potrebbe tornare in un futuro, magari come ispettore di polizia in qualche città dell'Inghilterra dove Dylan va ad indagare, la ritroviamo senza velo e racconta la sua scelta ... secondo me sarebbe una cosa molto bella ... un po' come il figlio gay di superman che ha fatto coming out!

Credo che, in un modo o nell'altro, Recchioni ce l'abbia fatta.

Se il suo intento era quello di minare da interno al sistema il modello autistico e pachidermico della serialità italiana - giusto per fare un po' di casino, visione che secondo me ha simile anche Tito Faraci - il crollo delle vendite e la frattura tra lettori più abituati al "moderno" e classici é li' da vedere.
Non tutti i lettori hanno gradito l'inversione, lo scollo c'é ed é un pubblico che ha creato Recchioni in più di 10 anni.

E comunque, alla fine Baraldi non fa che ereditare mentalità, struttura ed autori che lui ha settato. Lei stessa alla fine é un suo lascito (si', lo so che "Il bottone di madreperla" viene prima...). Non fa che limare, aggiustare, riadattare, anche migliorare, ma é un dato di fatto che pre-Recchioni la visione globale del prodotto Dylan a noi proposta era diversa.

E vabbé.

Comunque qualche extra parallelo sul 666, ogni tanto, io lo leggerei. Qualche racconto ambientato nelle suggestioni lanciate dal 337 al 399. Perché no...