Cravenroad7

non ho mai capito la scelta di mettere uno che faceva e che fa tutt’ora topolino su dylan dog.
è stato proprio il segno di passaggio da fumetto horror o quasi , a genere soft .[/quote]

E mettere ugualmente la patente di "horror" in copertina! Immaginatevi di trovare in TV un film presentato come horror, e poi scoprire che parla di una misteriosa monetina e di un incantesimo in un villaggio bizzarro. Poi ovviamente chi vivrà vedrà. Per il resto, Enna ha scritto una rivisitazione di Dracula su topolino molto bella.
Anche la storia di Ostini, quanto horror potrà mai essere? È come quando Roberto Recchioni scriveva nel Groucho secondo che avrebbe fatto scompisciare dalle risate, e invece era per la maggior parte deprimente!
Parole a caso...

mai piaciuto per non dire disastroso. a memoria salvo i grouchini e il gigante con il carcere sull'isola.

Se Ostini è quello del Magazine, il prezzo lo equivale in anti-depressivi da comprare per rimediare alla sua lettura sconfortante .



A me invece questo tipo di osservazioni generalistiche persentitodì ricordano il venditore di gazzose spensierato, sempre nello stesso parco, che alla pensione non ci arriverà.

Forse tu non hai a che fare col tessuto scolastico/universitario né con quello più pragmatico delle edicole.
Ma ti assicuro che i fumetti sono l'ultimo dei pensieri della cccccioventù, e non c'entra solo la SBE che pure ci prova a pensare qualcosa per non "anziani". In Italia i manga sono tornati di nicchia, i comics USA solo per un pubblico di semi-nerd o nostalgici, e la fascia d'età di riferimento sale fisiologicamente.

Per quanto riguarda i trascorsi storici: i videogiochi non erano a portata di tutti negli anni '80s o '90s. A parte gli arcade della sala giochi sotto casa, i supporti erano parecchio costosi e non così diffusi, come ricambio, prima dell'era della pirateria sistematica. Ricordi quanti dobloni costava una cartuccia per una console a 16 o 64 bit? Per quanto famosi la loro diffusione non era così endemica/invasiva, come adesso... quando chiunque senza scucire mezzo centesimo può scaricare l'immensità dal web, a portata di smart telefono nel taschino der culo, scambiando contatti ferratissimi in materia o giocando in rete coi compagni.

Per l'animazione il discorso è all'opposto. Mentre prima, essendo di ampia diffusione nazional-popolare anche sulle piccole tv private, potevano incuriosire di riflesso verso i fumetti, tipo "sticattssi, ho visto l'anime di Devilman, ma ho scoperto che il manga originale è 6 volte più figo!", adesso l'animazione inedita - kolossal Disney/Pixar a parte - è un'altra nicchia a parte, fuori dai circuiti mainstream, e se proprio sei un aficionados o curiosone ti devi procurare blue-ray costosi, o scroccare roba dal web, verso cui l'utente medio può mostrare ritrosia non essendo materiale doppiato in italiano. E tutto questo senza riflessi positivi verso il fumetto cartaceo, né come incentivo né come fonte di interesse.

Quindi,de che stamo a parlà?
Meglio guardare le giovani baby sitter biondone in giro per il parco che farsi certe idee...

Onestamente lo svago passivo a portata letteralmente di mano full time non è mai esistito prima.
Non è un discorso sulla qualità dell'intrattenimento ma sul tempo noioso scomparso.

Cioè quella di Bilotta?

V

No, no, quella è disegnata da Casalanguida.

Ah ok, mi sono confuso.


V

ancora con fine ottanta primi novanta si leggevano i fumetti perchè non si aveva un cazzo da fare? si leggevano perchè piacevano. eravamo pieni di passioni diverse.

Zerocalcare è uno che, debbo dire, ha avvicinato tantissimi giovani e meno giovani al fumetto.
A me non piace molto comunque.

non è fumetto

Straquoto.

Torniamo alle anteprime.
Vignetta di una futura storia disegnata da Francesco Dossena,con i colori di Francesco Segala, per i testi di Marco Nucci.

sono d'accordo con te infatti

Perchè dite che Zerocalcare non fa fumetti?

Finalmente spunta anche Cattani tra i credits del prossimo albo sul sito Bonelli, e retrospettivamente è spuntato anche sulla pagina del 409. Siccome sono una persona umile, mi sono convinto che sia tutto merito mio!