Triss ha scritto:
[
Speriamo Ostini valga il prezzo dell'albo.
Se Ostini è quello del
Magazine, il prezzo lo equivale in anti-depressivi da comprare per rimediare alla sua lettura sconfortante
.
Zarathustra ha scritto:
É buffo leggere l'ultima pagina di considerazioni sui 'giovani d'oggi'...sembra di sentire il circolino dei pensionati al parco
Onestamente, penso ci siano troppi luoghi comuni. (I discorsi sugli altri svaghi si facevano anche negli anni '80 e '90...i videogiochi c'erano già...e i famigerati 'cartoni giapponesi' sulle tivù private?). É uscito uno studio recente, il quale sostiene che in Italia i lettori forti siano proprio i più giovani. Penso sia vero anche per i fumetti: li leggono, semplicemente non leggono quelli Bonelli, che sono pensati da 'anziani' per 'anziani'.
A me invece questo tipo di osservazioni generalistiche persentitodì ricordano il venditore di gazzose spensierato, sempre nello stesso parco, che alla pensione non ci arriverà.
Forse tu non hai a che fare col tessuto scolastico/universitario né con quello più pragmatico delle edicole.
Ma ti assicuro che i fumetti sono l'ultimo dei pensieri della cccccioventù, e non c'entra solo la SBE che pure ci prova a pensare qualcosa per non "anziani". In Italia i manga sono tornati di nicchia, i comics USA solo per un pubblico di semi-nerd o nostalgici, e la fascia d'età di riferimento sale fisiologicamente.
Per quanto riguarda i trascorsi storici: i videogiochi non erano a portata di tutti negli anni '80s o '90s. A parte gli arcade della sala giochi sotto casa, i supporti erano parecchio costosi e non così diffusi, come ricambio, prima dell'era della pirateria sistematica. Ricordi quanti dobloni costava una cartuccia per una console a 16 o 64 bit? Per quanto famosi la loro diffusione non era così endemica/invasiva, come adesso... quando chiunque senza scucire mezzo centesimo può scaricare l'immensità dal web, a portata di smart telefono nel taschino der culo, scambiando contatti ferratissimi in materia o giocando in rete coi compagni.
Per l'animazione il discorso è all'opposto. Mentre prima, essendo di ampia diffusione nazional-popolare anche sulle piccole tv private, potevano incuriosire di riflesso verso i fumetti, tipo "
sticattssi, ho visto l'anime di Devilman, ma ho scoperto che il manga originale è 6 volte più figo!", adesso l'animazione inedita -
kolossal Disney/Pixar a parte - è un'altra nicchia a parte, fuori dai circuiti mainstream, e se proprio sei un aficionados o curiosone ti devi procurare blue-ray costosi, o scroccare roba dal web, verso cui l'utente medio può mostrare ritrosia non essendo materiale doppiato in italiano. E tutto questo
senza riflessi positivi verso il fumetto cartaceo, né come incentivo né come fonte di interesse.
Quindi,de che stamo a parlà?
Meglio guardare le giovani baby sitter biondone in giro per il parco che farsi certe idee...