Allora, innanzitutto la notiziona è che questo albo l'ho comprato, e già questo la dice lunghissima su quanto fossero alte le aspettative. Devo dire però che Bilotta sta impostando tutto il suo lavoro su una trama che riserverà tante sorprese, con una continuity che anche se non sembrava porterà più in là i suoi frutti. Il che, nonostante sia una cosa molto positiva, per me che ho letto solo due episodi a saltare è una cosa molto negativa, motivo per cui la lettura dell'albo mi ha lasciato, come si suol dire, più confuso che persuaso. Quindi non saprei davvero come giudicare l'albo. Non conosco bene le relazioni tra i personaggi, non conosco bene la storia. Ho letto (ma non ricordo quasi nulle) solo lo speciale di Casertano (ricordo che mi piacque molto) e quello di Camagni (meh!). Sicuramente si vede lontano un chilometro che come livello siamo molto alti, e che i temi sul piatto sono profondi ed interessanti.
Iniziando come sempre dalla copertina, Mastrazzo dimostra che si possono fare copertine pittoriche senza sconfinare nell'astrazione fine a se stessa. Molto bene. Non mi piace molto, però, lo sfondo computerizzato, nè la faccia di Dylan, che non sembra invecchiato, ma sembra soltanto Dylan giovane con le tempie imbiancate. A parte questo, un lavoro molto gradevole, che cattura tra l'altro uno dei momenti più belli e riusciti dell'albo. La scritta con la bandiera inglese, invece, è di un tasciume allucinante!
Passando all'editoriale, ho trovato un po' strano che Bilotta abbia "spoilerato" che ci sarebbero stati dei riferimenti ad "Attraverso lo specchio". Considerando che appena ho visto Groucho in costume da coniglio sono saltato in aria dalla goduria, non oso immaginare cosa avrei provato se non me l'avesse spoilerato! Secondo me si è perso un po' l'effetto sorpresa (o meglio, si è perso un po' dell'effetto sorpresa, che comunque c'è stata). Per quanto riguarda la parte scritta da Recchioni: dopo aver passato nove mesi a ricostruire un nuovo universo canonico di Dylan con il ciclo 666 ed epigoni, scrive "ammesso che per il nostro Indagatore dell'Incubo esista un universo canonico"!
Il mio amore per Carlo Ambrosini non può che farmi dire che i suoi disegni a volte sfiorano veramente l'emozione, e sapere che lui ritiene non essere stati resi al meglio nella stampa mi intristisce tantissimo. Ma d'altro canto bisogna dire che spesso e volentieri qui tira via molto (vignetta 2 di pagina 26, ad esempio, o vignetta 4 di pagina 105, ma gli esempi sono tanti...), e le critiche che ho letto al suo stile odierno purtroppo sono meritate tanto quanto le lodi. Faccio un esempio su tutti: prima vignetta di pagina 104. Per me questa faccia di Dylan è LA FACCIA di Dylan di Ambrosini (per non dire la faccia di Dylan e basta!), bellissima ed emozionante. Nella stessa vignetta si inserisce però in modo un po' goffo la faccia di Osmond. Secondo me questa vignetta rappresenta in sintesi le due facce della medaglia dello stile del Conte. Genio e sregolatezza. In ogni caso, come ha detto Bilotta in un'intervista, si vede perfettamente che questo albo è stato scritto proprio pensando allo stile di Ambrosini: Dylan con la pala insanguinata in mano è uno spettacolo da applausi a scena aperta!
Dal punto di vista della scrittura vale più o meno lo stesso discorso: momenti molto intensi, come l'attacco dei ritornanti al villaggio "hippie", o la chiacchierata di Dylan con Osmond al cimitero, o meglio ancora il dialogo tra Dylan e la Morte. Il mio momento preferito però, quello che mi ha colpito di più, è la sequenza 110-112, che sembrava proprio rivolta a me, e l'ho apprezzata molto. Ma anche momenti un po' così, come la citazione del concorso di sosia di Chaplin, che sinceramente come aneddoto mi ha un po' stufatello, la sequenza 131-133, che mi è sembrata un po' forzata. .. Un'altra cosa che non ho proprio digerito è il tentato stupro ai danni di Beth, non tanto in sè e per sè, quanto per il fatto che nemmeno due mesi fa abbiamo già assistito ad una donna che veniva circuita da un tizio al bar e ha rischiato uno stupro di gruppo. O toglievano la sequenza dal 407, o la toglievano da qui. Secondo me bisognerebbe evitare il ripetersi di certe situazioni (è successa la stessa cosa con il 407 e il 409, con Dylan che combatte armato di "bastone"), perchè altrimenti sembra che succedano sempre le stesse cose a distanza di troppo poco tempo. Penso che sia lecito far caso anche a queste cose in fase di progettazione degli albi in uscita.
Concludendo, il miglior Dylan letto nell'ultimo anno, ma non quella potenza di scrittura e di immagini che speravo. Secondo me in 160 pagine qualcosa si poteva anche sfrondare. Posso dire di essere soddisfatto al 60%, con un bonus del 30% in più sulla fiducia, dovuta alle opinioni vostre (che ne sapete molto più di me su questa saga, la cui conoscenza accurata sicuramente è fonte di ulteriore apprezzamento dell'albo), e alla mia stima immensa per Bilotta che ultimamente lo porto in palmo di mano: l'altra sera ho disegnato con nelle cuffie una sua intervista su quest'albo, e c'è mancato poco che andassi a Roma a stringergli la mano!
Vediamo se quanto prima riesco a recuperare gli albi che mi mancano.
_________________ "You should be ashamed of yourself". "I am. 24/7".
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