Cravenroad7

Sono cambiati i tredicenni anche perchè dagl anni 80 il mondo è cambiato. Pochi sono i ragazzini che, con internet e lo smartphone disponibili, vanno a leggere. Leggere? Siamo matti? Comprare un libro quando trovo tutto con un click?? E i fumetti seguono la stessa sorte dei libri. Sfortunatamente è probabile che nell'arco di 10 anni il fumetto da edicola come lo conosciamo oggi non esisterà più.

Questi sono già grandicelli, e come vedi appartengono a mezza generazione prima, per cui pur non leggendo fumetti in toto, hanno vissuto l'eco dei nomi da te citati, e gli è arrivata la percezione dell'esistenza di un Diabolik, di un Tex, etc... pur non avendoli mai "consumati" di persona.
Se dimezzi l'età e spifferi il nome di Dylan Dog, forse davvero pensano alle repliche di un cane pischello su Cartoon Network, perché non si capacitano neanche di un fumetto che possa essere famoso come forma artistica di entertainment nell'arco dei decenni.





Che sia di nicchia credo venga attestato da decenni. Ma non una nicchia per ragazzini, al massimo per i loro padri o gli zii scapoloni dai 30 in su.

Non credo sia un problema solo di spazi, a conti fatti: alla fine ANCHE i fumetti si trovano rapidamente in formato smart con un pajo di click alla portata di tutti. Se fosse solo una questione di fornire visibilità maggiore ad un'altra forma di intrattenimento, basterebbe bombardare studiatamente quei media (v. hype, followers, insta-stories, etc) con effigi fumettistiche, ed ecco che il fumetto - in senso lato - rinasce da sé come popolarità, e la ggggente trova tempo ANCHE per la Bonelli, tra una navigata e l'altra

Ma non sono equazioni così semplici se il grande pubblico "nuovo" è restio per formazione/principio a certi formati, cartacei in primis, e li vede alieni rispetto al proprio contesto. Se consumano ore per una serie tv da 15 stagioni perdendo il sonno per settimane, in teoria quella mezz'oretta hobbystica in più su un fumetto non sconvolgerebbe nulla, ma è alla volontà-scintilla alla base che manca, e l'attrattività del contesto, ormai riservato ai padri e zii di sopra.

Ma è sempre un esercizio di intrattenimento passivo e invasivo nell'offerta. Non c'è più la noia che fa scattare la curiosità di crearsi una passione e consolidarne la personale liturgia di fruizione.
Fra l'altro ormai moltissimi di questi adulti feticisti per i giornalini li accumulano senza neanche leggerli.
Uno status di consumismo decerebrato.

Torniamo alle Anteprime.

Vignetta tratta da una futura avventura di Dylan Dog disegnata da Arturo Lauria, e scritta da Diego Cajelli.

P.S. Caro Keanu, hai ragione..pian piano questa storia di Lauria e Cajelli la stiamo leggendo un anteprima all volta..

@Dear

Quando hai triliardi di risorse a disposizione nel giro di due tasti per consumare il tuo tempo libero, la passività da bulimia è sempre dietro l'angolo.

Ai nostri tempi dovevamo costruirci attivamente, mattoncino per mattoncino, una "passione" con scarse risorse ma molta sana fatica, non avendo tutto questo ben di dio a disposizione: però, quello che conquistavi lo ritenevi gelosamente tuo con soddisfazione, cercando di contagiare gli altri con la tua passione stessa, per il piacere della condivisione e dell'influenza reciproca. Passaparola, prestiti, cassette registrate da altre registrate, libri Newton Copton, mercatini tarocchi, cd-rom masterizzati, etc.

Se sei passivo davanti ad un display onnipotente ed onnicomprensivo, pensi più a farti un selfie con l'aiuola del parchetto, piuttosto che condividere quel fumetto carino da un sito pirata col tuo amichetto che lo stesso gode di quell'onnipotenza potenziale nel raggio di un pajo di click.

epperò dylan superdotato. storia che spiega il perchè del successo con le donne...certo che spiegare sempre tutto.

a difesa dei ggiovani c’è da dire che di fronte a loro si splalanca un mondo con migliaia di possibilità di scelta per quanto riguarda l’intrattenimento.
se penso alla musica quando ero piccolo se conoscevi i beatles i rolling stones i led zeppelin i black sabbath ,michael jackson , pink floyd e orietta berti eri a posto , conoscevi l’80% del mercato musicale.
ora i ragazzini si trovano di fronte oltre a quelli ,tutti gli anni 80 ,90 , heavy metal centinaia di gruppi, rap , pop , grunge , house music fino ad oggi è un panorama immenso.
come fanno a sapere tutto non conoscendolo in presa diretta ?

lo stesso per i fumetti , o sceglievi tex o zagor o mister no .
i manga manco si sapeva esistessero.
poi sono arrivati decine di personaggi , più quelli di importazione , non sai neanche da dove iniziare è c’è dispersione , non c’è un personaggio che vive nella contemporaneità editoriale di oggi , è tutto ereditato o quasi.

Ormai i giovani sono esperti nell'arte dello smanettare.
Aprendo e chiudendo il tema "musica" (e nello specifico la roba che ascolto io), quando ero un pischello mi affidavo alle riviste specializzate (manco me le ricordo perfettamente, ma mi pare ci fossero Metal Shock, Flash, H/M...) per appagare la mia sete di info.
E, per avere roba interessante da ascoltare, c'era uno scambio di cassette dei vari gruppi.
Oggi basta fare un paio di click per avere tutto a portata di mano.

il fatto di avere una mole di cose tutto e subito non è per niente positiva. avanti il prossimo senza dare il giusto tempo.

Solo per stomaci forti, qui ci sono le anteprime dell'Oldboy natalizio...

https://www.sergiobonelli.it/dylan-dog/ ... 4-1008763/

vignetta di giorgio pontrelli per una futura storia di Dylan DOE.

Tito Faraci.
Speriamo Ostini valga il prezzo dell'albo.

É buffo leggere l'ultima pagina di considerazioni sui 'giovani d'oggi'...sembra di sentire il circolino dei pensionati al parco

Onestamente, penso ci siano troppi luoghi comuni. (I discorsi sugli altri svaghi si facevano anche negli anni '80 e '90...i videogiochi c'erano già...e i famigerati 'cartoni giapponesi' sulle tivù private?). É uscito uno studio recente, il quale sostiene che in Italia i lettori forti siano proprio i più giovani. Penso sia vero anche per i fumetti: li leggono, semplicemente non leggono quelli Bonelli, che sono pensati da 'anziani' per 'anziani'.

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non ho mai capito la scelta di mettere uno che faceva e che fa tutt’ora topolino su dylan dog.
è stato proprio il segno di passaggio da fumetto horror o quasi , a genere soft .

ma infatti erano ipotesi , non si sa quale sia la realtà e la motivazione , indubbiamente il panorama fumettistico è molto più ampio che 20 anni fa, e quindi più dispersivo.
un po’ come i telefoni, prima c’era solo la telecom ora si devono suddividere tra i vari gestori i ricavi.
o come le tv una volta la rai era monopolio e faceva share spaventosi ora se li deve suddividere su tremila canali compreso internet