Colonnellooo ha scritto:
i coetanei che conosco (ho 29 anni) non leggono fumetti. Al massimo sanno chi è dylan dog, tex, diabolik, martin mystere, ecc, per gli strascichi che hanno avuto nella cultura popolare o perchè è capitato loro tra le mani un vecchio albo ammuffito dei genitori.
Questi sono già grandicelli, e come vedi appartengono a mezza generazione prima, per cui pur non leggendo fumetti in toto, hanno vissuto l'eco dei nomi da te citati, e gli è arrivata la percezione dell'esistenza di un Diabolik, di un Tex, etc... pur non avendoli mai "consumati" di persona.
Se dimezzi l'età e spifferi il nome di Dylan Dog, forse davvero pensano alle repliche di un cane pischello su Cartoon Network, perché non si capacitano neanche di un fumetto che possa essere famoso come forma artistica di entertainment nell'arco dei decenni.
Dear Boy ha scritto:
daradda ha scritto:
Tradotto: sono cambiati i tredicenni, come dicevo poco sopra. Anche per colpa di tutto ciò che è cambiato in peggio intorno a loro; cinema, musica, intrattenimento vario, e soprattutto società...
Secondo me è solo un problema di spazi da ritagliare che non esistono più. Il tempo libero è stato fagocitato dagli smartphone con l'immediatezza di internet, social e giochi.
Il fumetto è destinato a diventare una costosa nicchia feticista come il vinile.
Che sia di nicchia credo venga attestato da decenni. Ma non una nicchia per ragazzini, al massimo per i loro padri o gli zii scapoloni dai 30 in su.
Non credo sia un problema solo di spazi, a conti fatti: alla fine ANCHE i fumetti si trovano rapidamente in formato smart con un pajo di click alla portata di tutti. Se fosse solo una questione di fornire visibilità maggiore ad un'altra forma di intrattenimento, basterebbe bombardare studiatamente quei media (v. hype, followers, insta-stories, etc) con effigi fumettistiche, ed ecco che il fumetto - in senso lato - rinasce da sé come popolarità, e la ggggente trova tempo ANCHE per la Bonelli, tra una navigata e l'altra
Ma non sono equazioni così semplici se il grande pubblico "nuovo" è restio per formazione/principio a certi formati, cartacei in primis, e li vede alieni rispetto al proprio contesto. Se consumano ore per una serie tv da 15 stagioni perdendo il sonno per settimane, in teoria quella mezz'oretta hobbystica in più su un fumetto non sconvolgerebbe nulla, ma è alla volontà-scintilla alla base che manca, e l'attrattività del contesto, ormai riservato ai padri e zii di sopra.