Cravenroad7

A mio parere lo ha fatto spostando i fumetti in libreria dove costano di più (per le tasche dei 30 40enni) .in fondo i racconti di domani, per dire, rispondono a questa esigenza. Per farlo anche sugli albi da edicola avrebbero dovuto perlomeno dimezzare le uscite garantendo così maggiore qualità. Ma facendo così la bonelli guadagna meno. E magari perderebbe lo stesso numero dei lettori. Perché, per me, non è la qualità che fa perdere lettori ma è il media fumetto che sta diventando, o forde è già fuori moda tra i giovanissimi.

ultre 40 è il target medio di tutta la bonelli.

Sono d'accordissimo sul reale target over-30, sulla continuity auto-lesiva nel tafazziano, sulla strategia dell'attesa rivelatasi gattopardesca, un po' meno sul riciclo delle storie-da-cassetto che è una cosa risaputa e fisiologica nel mondo editoriale - in teoria basta che siano bbbone, ma se non sconfiferano con gli attuali parametri (v. continuity) in corso, saranno delle minestre scaldate da una botta & pussy via.

Una cosa però:


Per carità
Focalizzarsi sui "rapporti interpersonali" per intavolare da lì il baricentro narrativo dell' "incubo" del mese, significa ancora concentrarsi sull'epopea delle storie SU DYLAN e le sue meta-pippe da disagiato adesso anche paterno-matrimoniale. Anche basta. Abbiamo già dato in oltre 5 anni di odiosa produzione in questo senso .

Il ripiegare con questo tipo di switch all'interno biografia del Nostro Boy è proprio uno dei mezzucci pataccosi - potenzialità $olo per i guadagni dell'urologo, dato il rigonfiamento gonadico - impiegati dal Sommo per pompare l'hype tra i suoi social-amichetti senza concludere nulla e nascondere la propria carenza di idee/risorse, a parte queste trovatucole da fan-fiction.

Se l'albo del mese deve dipendere per la sua riuscita dai siparietti con papi ed ex-mogliettina semo messi malemalemale...

Boh non saprei...Il discorso giovani che non leggono più i fumetti, credo sia triste ma vero. Però bisognerebbe anche capire le cause interne al media fumetto stesso (le esterne sono tante e si sanno: serie TV sempre accessibili, videogiochi, smartphone sempre sotto il naso, un diverso rapporto con la lettura...).
Sul diminuire le uscite sono d'accordo (adesso quante sono? 21 22 all'anno?). Non è detto che questo faccia automaticamente alzare la qualità, ma il problema resta: non è il personaggio a essere adolescenziale, ma il modo in cui viene scritto e trattato. Il punto è che si può scrivere un fumetto adulto E horror (e non solo, certo). Che manchino le idee è una boiata, che nessuno sappia più scrivere Dyd è paradossale, dovrebbero esserci una moltitudine di sceneggiatori cresciuti con Dylan, possibile che nessuno sia in grado?

Probabilmente è fisiologico che una testata seriale prima o poi si spenga, anche prima di chiudere purtroppo.

V

Per carità di Dio, Wolk! Dicevo solo che se l'obiettivo editoriale del "cambiamento" era quello di approfondire le dinamiche interpersonali nuove, finora non è avvenuto, non che auspicavo un ulteriore avvitamento a spirale della testata su se stessa.

l'avvitamento a spirale è per non rimanere incinta.

se la direzione presa è quella , si può capire il tentativo.
in fondo per esempio ho iniziato a leggere il dylan di Sclavi a 13 anni,
perché oggi un tredicenne non dovrebbe essere target e obiettivo per la Bonelli?
Però, e non so i dati di vendita , secondo me stanno rischiando così a naso di prendere una bella batosta , mancare l’obiettivo giovani , e stancare i “vecchi” .
doppia batosta , ma magari mi sbaglio.
Che interesse può destare un divorziato per un tredicenne ?
che senso ha riciclare i vecchi nemici , che caratteristiche nuove e moderne e giovanili possono avere dei mostri vecchi ?
mi sembra tutto sbagliato.

Ma può esserci anche la spiegazione di Valla , che non c’è soluzione , che sono tentativi vani di un personaggio e forse un genere che il fumetto non regge più, e quindi fisiologico il ridimensionamento

Sono cambiati i tempi, e sono cambiati i tredicenni. Mediamente ai ragazzi di oggi non frega nulla dei fumetti, specie se parliamo di bonellidi.

In base alla mia minuscola esperienza nelle scuole che ho frequentato, a Palermo e provincia (sperando che altrove la situazione sia più rosea, non saprei dirlo), non è che i ragazzini sono cambiati... La stragrande maggioranza è praticamente ANALFABETA, nel senso che a malapena sa scrivere (e non intendo comporre, intendo proprio scrivere: nella mia classe, seconda media, ad esempio, sanno davvero scrivere in due, leggere in tre), e soprattutto, legge come un bambino di tre anni anche a tredici. I libri non sanno nemmeno cosa siano, e la loro soglia di attenzione è pressochè nulla. E per farvi capire le loro competenze di matematica, vi dico solo che la maggior parte di loro è convinta che il nuovo OLDBOY a due storie è veramente più conveniente del vecchio MAXI a tre!
La possibilità che questi ragazzini materialmente LEGGANO qualcosa di cartaceo è semplicemente utopica, figuriamoci un fumetto, e figuriamoci Dylan Dog. Poi fortunatamente hanno altre qualità, che Dio li preservi. Se dovessi decidere io una strategia editoriale, su questa fascia non ci conterei molto, ecco, e inizierei a trasformare Dylan Dog in un fumetto con dinamiche più sostanziose, per venire incontro ai tanto vituperati anziani. Facciamo cambiare il cognome ad Ambrosini, trasformiamolo in Ambrosoni, e facciamolo diventare Oni3. Non ci sono altre vie!

io invece mi sono fatto un’idea diversa.
secondo me i bambini , ragazzini pensano che i fumetti siano roba per “bambini” ,
il che è assurdo e sembra un controsenso.
ma se pensate che hanno in mano un aggeggio con cui possono vedere filmati , film, serie tv , cartoni animati ,
cioè cos’ e’ per loro un fumetto ?
nulla

poi che non sappiano leggere può essere ,
ma basti pensare che per un ragazzino per imparare a fare la pasta basta un tutorial su youtube , quindi non serve un libro di cucina e andare a leggerselo, oppure chiedere ai genitori.

Assurdo perché in realtà pensano che i fumetti siano cose per vecchi (tipo padri e zii), o in alternativa per infanti pre-alfabetizzazione, come i libri illustrati delle favole a colori letti da mamma prima della nanna o maneggiabili tipo feticcio, da massimo 20 pagine cartonate e pucciose.
Non è un intrattenimento popolare, né come referente/target pop nel quotidiano, né come eco mediatica.

La questione, come detto anche da altri è alla base: i ragazzi di oggi NON LEGGONO in cartaceo, figuriamoci i fumetti. Qualche libro mainstream per darsi un tono prima di vedere il film collegato, ma sono mosche bianche; quelli che maneggiano i fumetti, ancor meno, scarrafoni albini, molto peggio di vent'anni fa, quando il boom dei manga ajutò parzialmente il mondo dei fumetti italiota, ma ormai c'è poco da fare... anche quella generazione si è ghettizzata/nerdizzata (v. $pe$one in libreria/fumetteria) per quanto l'animazione sia a portata di tutti.

Ecco: adesso su uno smart device è tutto disponibile a portata di tutti con qualche clic, a livello d'intrattenimento nel taschino der culo. Ci sono anche i pdf di tutti i romanzi classici aggratise, di molti fumetti (scans pirata di DD comprese ), ma questo non vuol dire alimentare il mercato cartaceo o ri-suscitare interesse per le nuvolette fresche di stampa. Significa solo bazzicare a scrocco online per togliersi qualche curiosità o smanettare sul treno fermo in stazione. Perché, anche se sapessero leggere, la maggior parte soffre di ANALFABETISMO FUNZIONALE e non sa focalizzarsi su una sequenza testuale di parole per più di 3 minuti comprendendo i legami logici tra quelle parole.

Tutto usa & getta, fast reading, junk edited food: a questo ritmo pensano sia un atto di generosità non colmare i bidoni della differenziata cartacea con altri prodotti da buttarci dentro, non avendoli compresi, e/o non trovandoci nulla di interessante, perché ad interessarli è ben altro che l'edicola...

Tradotto: sono cambiati i tredicenni, come dicevo poco sopra. Anche per colpa di tutto ciò che è cambiato in peggio intorno a loro; cinema, musica, intrattenimento vario, e soprattutto società... sembrerò un vecchio nostalgico, ma è così. Ovviamente sto generalizzando, perché le eccezioni ci sono sempre.

completamente d'accordo
e aggiungerei, se me lo permetti, che il quadro che hai descritto non calza solamente ai ragazzini, ma anche ai cdd "giovani adulti", una fascia d'età ormai impossibile da circoscrivere dato che si matura sempre più tardi...
poi certo, esistono le mosche o come hai scritto (mi ha fatto ridere) gli scarrafoni albini che leggono qualche romanzo, ma fumetti nessuno o quasi nessuno.
Dico questo con cognizione di causa dato che i coetanei che conosco (ho 29 anni) non leggono fumetti. Al massimo sanno chi è dylan dog, tex, diabolik, martin mystere, ecc, per gli strascichi che hanno avuto nella cultura popolare o perchè è capitato loro tra le mani un vecchio albo ammuffito dei genitori.

Lo è infatti. Avete mai letto qualcosa di più puerile e paternalistico del Dylan attuale?
Per i grandicelli c'è la collana Audace. Che poi sia praticamente la stessa fuffa infantile è un altro discorso.

È stata un'irripetibile casualità che i capolavori sclaviani avessero tanti di quei piani di lettura da trascendere i target generazionali.

Secondo me è solo un problema di spazi da ritagliare che non esistono più. Il tempo libero è stato fagocitato dagli smartphone con l'immediatezza di internet, social e giochi.

Il fumetto è destinato a diventare una costosa nicchia feticista come il vinile.