Goblin ha scritto:
secondo me i ragazzini pensano che i fumetti siano roba per “bambini” ,
il che è assurdo e sembra un controsenso.
Assurdo perché in realtà pensano che i fumetti siano
cose per vecchi (tipo padri e zii), o in alternativa per infanti pre-alfabetizzazione, come i libri illustrati delle favole a colori letti da mamma prima della nanna o maneggiabili tipo feticcio, da massimo 20 pagine cartonate e pucciose.
Non è un intrattenimento popolare, né come referente/target pop nel quotidiano, né come eco mediatica.
La questione, come detto anche da altri è alla base: i ragazzi di oggi
NON LEGGONO in cartaceo, figuriamoci i fumetti. Qualche libro mainstream per darsi un tono prima di vedere il film collegato, ma sono mosche bianche; quelli che maneggiano i fumetti, ancor meno, scarrafoni albini, molto peggio di vent'anni fa, quando il boom dei manga ajutò parzialmente il mondo dei fumetti italiota, ma ormai c'è poco da fare... anche quella generazione si è ghettizzata/nerdizzata (v. $pe$one in libreria/fumetteria) per quanto l'animazione sia a portata di tutti.
Ecco: adesso su uno smart device è tutto disponibile a portata di tutti con qualche clic, a livello d'intrattenimento nel taschino der culo. Ci sono anche i pdf di tutti i romanzi classici aggratise, di molti fumetti (scans pirata di DD comprese
), ma questo non vuol dire alimentare il mercato cartaceo o ri-suscitare interesse per le nuvolette fresche di stampa. Significa solo bazzicare a scrocco online per togliersi qualche curiosità o smanettare sul treno fermo in stazione. Perché, anche se sapessero leggere, la maggior parte soffre di
ANALFABETISMO FUNZIONALE e non sa focalizzarsi su una sequenza testuale di parole per più di 3 minuti comprendendo i legami logici tra quelle parole.
Tutto usa & getta, fast reading, junk edited food: a questo ritmo pensano sia un atto di generosità non colmare i bidoni della differenziata cartacea con altri prodotti da buttarci dentro, non avendoli compresi, e/o non trovandoci nulla di interessante, perché ad interessarli è ben altro che l'edicola...