Cravenroad7

Letto Il principe. Pensavo si trattasse della prima parte di una storia doppia, visto che anche nella successiva saranno protagoniste le Gangs of Garden City, ma così non è. Julia ed Ettore più che altro spettatori di una lotta di mafia e familiare, ma la storia è comunque interessante, così come il montaggio, mai noiosa. Unica pecca la figlia di Ettore, adolescente stereotipata.

A me Il principe è piaciuto tantissimo.
Scritto molto bene, scorrevole, una storia interessante e coinvolgente.
Non ho avvertito fastidio per Francesca anzi, poteva essere una fastidiosa rompipalle, gelosetta magari e invece si è comportata benissimo. Ovvio che il cellulare perennemente in mano sia la norma per un'adolescente, se non per tutti ormai.
Naturalmente Webb è il solito martire, mi consolo con la sua sfuriata davanti allo spacciatore nigeriano, che ho amato nella sua veracità.
Bello, bel numero davvero.

Anche Racket è un albo molto interessante, con meno ritmo del precedente. Ottima la totale assenza di riempitivi. Julia, spesso spettatrice critica della vicenda, nel finale stona un po' mostrando eccessivo coraggio, incoscienza o enorme stima nelle sue capacità di mediatrice?

Gran bella storia, ben scritta.
Come dici tu peccato per il finale, soprattutto con quella mossa da super Saiyan di Julia. Anche la tirata fanatica del tipo pelato mi ha dato l'idea di essere necessaria a concludere l'albo. Un po' esilaranti e infantili quelle farneticazioni, per un omone sorpreso assieme ai suoi complici a far complotti criminosi. "Ah beh raga è finita arrendiamoci" e poi una tiratona sociopolitica delirante che dura mille pagine

Sì piuttosto fuori luogo il pistolotto del pelato con ambizioni da eminenza grigia, ma a parte Julia che si mette a fare il Tex della situazione, è un albo godibile e più del solito per la completa mancanza degli abusati riempitivi, che bello, solo per questo darei un mezzo voto in più a qualsiasi storia, fosse anche pessima.

A me sono cadute le braccia quando Julia ha proposto Leo, per l'ennesima volta a discapito delle indagini tradizionali e invece ci stava a pennello, ho dovuto ricredermi. Molto azzeccati anche i personaggi del sottobosco semi-criminoso che hanno interpellato nel corso dell'indagine.
Ho però notato una battuta, fastidiosamente sessista e svilente, pronunciata proprio da Leo e riferita alla escort: "Costa anche poco". Boh, a pelle l'ho trovata di cattivo gusto, ma chiaramente si tratta di un inciampo involontario, un tentativo goffo del duo Berardi/Mantero, di rendere Leo più goliardico.

Me l'ero dimenticata quella battuta o l'avevo rimossa. Il personaggio della escort mi ha messo una tristezza.

A me è piaciuta molto la signora delle focaccette con la pasta per i pesci
Un particolare umoristico ben inserito e col giusto umorismo (non il solito spirito di patata attaccato lì con lo scotch).

Per la terza volta di fila si nota l'assenza di riempitivi (a parte una litigata standard con Webb), tuttavia ho trovato Segregata un albo un po' meno riuscito dei precedenti, soprattutto per il finale.
Si ispira a storie come quella di Natascha Kampusch, per almeno due terzi è un'ottima lettura con interessanti profili psicologici, ma il finale giallo era poi così necessario?

A me è sembrato ispirato a The captive, un film con Ryan Reynolds.
È un albo che non mi ha minimamente emozionata, ha creato immediatamente un distacco fra me e la vicenda.
Troppo poco plausibili i dialoghi
SPOILER
la ragazzina che si adatta immediatamente al ruolo di principessina rapita, senza nemmeno un vago accenno di paura o isteria.

"L'ultima indagine": uscita mensile che ho letto con piacere.
Siccome Julia non era particolarmente pedante, ma invero più spettinata e sportiva del solito, ho superato indenne i riferimenti alla nonnina e quello doppio alle buonanime dei genitori.
Storia davvero lineare, senza sbavature, ogni tassello inserito armonicamente all'interno della vicenda.

Per me L'ultima indagine raggiunge facilmente la sufficienza, anche qualcosa in più, ma non mi ha preso più di tanto.
Difetta di quel ritmo, anche nei dialoghi, a cui mi ero abituato nelle ultime uscite. Certo non aiutano le varie pagine di riempitivi: all'università, con la nonna, uno tra gli incubi più demenziali, ecc.
Il personaggio dell'ex poliziotto, che mi pare aver le fattezze di Lino Ventura, è ben fatto, è comprensibile il suo dolore e la sua voglia di una qualche riabilitazione, ma

Bisogna dire che l'incubo lo salto regolarmente

Nel 90% dei casi fai bene
Nei primi albi avevano un loro fascino anche gli incubi, anzi a volte mi sembravano dei piacevoli intermezzi surreali, come quello disegnato dal grande Toppi con una gallina gigantesca se non ricordo male. Ora sono tra i riempitivi più fastidiosi.
Io salto regolarmente gli albi con la Seven, come il prossimo.

Quando ho visto l'anteprima ho vacillato
La Seven e Tim sono i ritorni che temo di più.
A proposito di ritorni, ma di Myrna non se ne sente più parlare?