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#409 - Ritorno al buio
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Mediocre (5) 20%  20%  [ 10 ]
Accettabile (6) 29%  29%  [ 15 ]
Buono (7-8) 12%  12%  [ 6 ]
Ottimo (9-10) 8%  8%  [ 4 ]
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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: lun ott 05, 2020 6:01 pm 
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alemans123 ha scritto:
Dear: Leggi bene. Ho scritto subito dopo che di cicli ad oggi sulla serie regolare ve ne è uno solo ed è il ciclo 666.
Sulle differenze non è che non ci sono differenze ma è possibile prendere una storia e passarla da una parte all'altra. Che c'è di male? Da oggi so che posso scrivere storie con Rania e Carpenter o storie Dylan old style. Ma le storie passate dove le metti? C'è un periodo necessario di cambiamento dove mi sembra corretto e giusto che si possano spostare storie. O anche senza il periodo di cambiamento, se uno vuole spostare una storia e metterla sulla regolare o sul Maxi per delle ragioni perchè non deve essere possibile farlo?

Nima:
2) Gualdoni non mi sembra pescasse nel passato. Semplicemente prendeva i clichè tipici di Dylan con un tipo di scrittura che non era quella di Sclavi. REcchioni pesca molto nel passato mettendoci il suo stile di scrittura. E già questo, secondo me è un punto a favore, non perchè preferisca Recchioni a Sclavi, (sia mai) ma perchè è giusto che un fumetto come Dylan oggi sia scritto con storie sentite come dici tu Nima. Il problema è che il mondo in cui Recchioni scrive e sente le storie non è il tuo o cmq non ti piace.
3) Determinati mi piace. Era solo un modo per mettere sul piatto che il numero di persone a cui piacciono le idee nuove di Recchioni sarà un numero cmq maggiore di quelle a cui non piacciono. Se così non fosse REcchioni non sarebbe stato confermato dato che non avrebbe portato risultati.
4) Siamo d'accordo. Il ciclo 666 era un ciclo strano in quanto Recchioni per sua scelta (e lo può fare - è lui il curatore) ha deciso di riscrivere i primi albi di Dylan Dog. E lo ha fatto in maniera sentita. Bella? Brutta? ognuno da il suo voto come è giusto. Vedremo i prossimi come saranno
5) Ma tu veramente credevi che sarebbe cambiato tutto? A me pareva chiaro sin dall'inizio che i cambiamenti su una testata come la Bonelli siano molto lenti, soprattutto ora in cui siamo in un periodo di crisi del medium fumetto. Per intenderci non avevo dubbi sul fatto che al limite sarebbero stati agggiunti dei personaggi e non tolti. Anche perchè chissà quante storie pagate hanno da smaltire ancora in Bonelli.


Rieccoci. Dunque:
2) Si, "prendeva i clichè tipici di Dylan" mi sembra corretto. Al contrario di quanto stiamo vedendo ora non si trattava di ripescare qualcosa dalla "golden age", quanto invece di rifarsi "a quel Dylan" storico che "abbiamo sempre amato" (cit.). Con risultati non emozionanti.
3) Mi pare che ci troviamo in sintonia.
4) Idem, a parte il fatto che riscrivere gli albi sia stato fatto in maniera sentita. Non so quanto possiamo dire che sia vero o il contrario. Personalmente le uniche due vere riscritture (401/402) le prenderei - volendo essere bonari - come dei "divertissement".
5) Beh, si, ad essere sincero avevo questa impressione. Sai com'è, dato che si parlava di una Meteora destinata a distruggere tutto si pensava ad una ripartenza su "altri binari", su territori differenti da quelli rodati. "Cosa" mi/ci aspettava non potevo saperlo, ma avevo l'impressione che molte cose sarebbero cambiate per sempre. Così non è stato - per fortuna direi - e le uniche novità degne di essere menzionate sono la morte di Wells (trasformato in un suprematista) e il Bloch-papàDylan. Non menziono un certo rapporto matrimoniale e il triangolo Dylan/Rania/Carpenter perché non mi interessano queste cose stile Di Più (la rivista).
Riguardo alle storie da smaltire: eh, quelle vengono piazzate tra un ciclo e l'altro (i due numeri dei mesi scorsi).

Nota a margine: non so se è un problema della mia percezione personale, ma risulta difficile per il sottoscritto considerare "sentito" ciò che ha offerto da Recchioni ultimamente. Spero che il suo sentire non si debba ricavare dal Dylan presuntuoso dei primi sei numeri. Perché a parte quello, nel 666, abbiamo avuto solo due rifacimenti, una fase centrale con due gialli privi di grande suspense, un numero "onirico" (ecco, magari quello qualcuno lo può considerare "sentito" ed è un sentire che non tocca le mie corde) e una fine che rasenta il videogioco. Di sei storie recenti una potrebbe essere considerata da qualcuno più profonda. Le altre mi sembrano abbastanza superficialotte. Anche tutta la macrotrama su Groucho non è che fosse sto gran colpo di maestria, diciamocelo.
Quindi, tra un rifacimento e l'altro (401/402), tra uno pseudo rifacimento e l'altro (403/404/405), tra un giallo e l'altro (403/405)... dove dovrebbe emergere il tocco sublime di un personaggio chiamato a rivitalizzare la testata? Dove dovrebbe emergere la zampata autoriale capace di non farti rimpiangere le migliori uscite della serie? Sino ad ora mi sembra di aver visto pochi lampi di genio. Pochi guizzi e diversi albi con un numero esiguo di idee. Non è trasformare Dylan in un logorroico cialtrone o farci scoprire che è stato sposato con Rania che ci può dare un senso di autentico appagamento. Ci si aspetterebbero storie più raffinate, calcolate, dotate di strutture sublimi come quelle di un orologio svizzero. Io non ne ho viste. Cosa mia, magari...
Prendilo come un mio pensiero personale.
Ciao Alemans!

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Ultima modifica di Nima83 il mar ott 06, 2020 9:07 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: lun ott 05, 2020 6:35 pm 
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Dear Boy ha scritto:
skeletor ha scritto:
sono d'accordo sui classici attualissimi ma sclavi praticamente non scrive più, quindi inutile tirarlo in ballo per il presente e il futuro.
Veramente è stato tirato in ballo per il passato nell'ennesimo tedioso tentativo di ridimensionarlo.


Chi non rilegge i numeri sclaviani da tempo tende a ridimensionarlo, ma basta sfogliare un suo albo a caso per rendersi conto della differenza abissale tra un Dylan Dog e un Dylacchioni. Comunque sia, il problema è proprio questo, non vedo autori in grado di riproporre storie di qualità analoga. Herr Kurator può fare ben poco. Quando un autore abbandona la sua creatura è davvero difficile impedire che la fiamma si spenga. Recchioni sta cercando, a modo suo, di tenere in piedi la baracca. Ed ecco che abbiamo stravolgimenti, rivolgimenti per ingraziarsi nuovi lettori ccciovani che, causa scadimento culturale dell'italiota medio, non sono i giovani degli anni '90. Il gusto di Recchioni, incontra perfettamente quello dei nuovi lettori ( i recchiones ). Se oggi ci ritroviamo a criticare un Chiaverotti, vuol dire che il problema è più profondo e che il vuoto lasciato da Sclavi non può essere colmato. Non sono le storie "godibili" e buone ( come questa) a mancare, bensì quelle geniali. E' davvero giusto prenderle come termine di paragone? Forse è questa la domanda che dobbiamo porci.


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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: lun ott 05, 2020 6:53 pm 
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Lost.In.Golconda ha scritto:
Dear Boy ha scritto:
skeletor ha scritto:
sono d'accordo sui classici attualissimi ma sclavi praticamente non scrive più, quindi inutile tirarlo in ballo per il presente e il futuro.
Veramente è stato tirato in ballo per il passato nell'ennesimo tedioso tentativo di ridimensionarlo.


Chi non rilegge i numeri sclaviani da tempo tende a ridimensionarlo, ma basta sfogliare un suo albo a caso per rendersi conto della differenza abissale tra un Dylan Dog e un Dylacchioni. Comunque sia, il problema è proprio questo, non vedo autori in grado di riproporre storie di qualità analoga. Herr Kurator può fare ben poco. Quando un autore abbandona la sua creatura è davvero difficile impedire che la fiamma si spenga. Recchioni sta cercando, a modo suo, di tenere in piedi la baracca. Ed ecco che abbiamo stravolgimenti, rivolgimenti per ingraziarsi nuovi lettori ccciovani che, causa scadimento culturale dell'italiota medio, non sono i giovani degli anni '90. Il gusto di Recchioni, incontra perfettamente quello dei nuovi lettori ( i recchiones ). Se oggi ci ritroviamo a criticare un Chiaverotti, vuol dire che il problema è più profondo e che il vuoto lasciato da Sclavi non può essere colmato. Non sono le storie "godibili" e buone ( come questa) a mancare, bensì quelle geniali. E' davvero giusto prenderle come termine di paragone? Forse è questa la domanda che dobbiamo porci.


Un pensiero pieno di spunti, il tuo, e riguardo a Chiaverotti... vabé, mi aspettavo qualcosa di più "oscuro" già da queste prime battute. Mi aspettavo una minor ingerenza da parte del Rrobe (è bello fantasticare) e dunque minori battutacce capaci di abbassare il livello dell'albo. E forse un prodotto dalla parvenza generale meno sgangherata (la scena della lotta, il mostro vomitoso, i quattro fresconi che recitano filastrocche). Ma, al netto di questo, sono comunque contento di aver ritrovato il Chiave sulla regolare.
Bentrovato.
Magari, se si percepisce un pizzico di ruggine, sarà il tempo ad ovviare (sperando che ci sarà da parte del Claudione un contributo non discontinuo. Quindi, la prossima volta, sarebbe bello avere una sua storia realizzata ad hoc per la testata più che un ripescaggio manomesso) e ad oliare certi meccanismi.
E... per inciso, il mio voto, ancora da mettere, sarebbe una specie di 5 +++ (arrotondato a sei: il primo "buon voto" che metto dall'ultimo di Ambrosini), e aspetto la prosecuzione per vedere dove si voglia arrivare (come ha detto qualcuno, forse, essendo il primo albo è ancora presto per dare un vero giudizio). Prendiamolo come un voto di stima e fiducia nei confronti di uno dei veri pilastri della testata.

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: lun ott 05, 2020 7:42 pm 
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Io non so se essere contento di ritrovare Chiaverotti su Dylan, a prescindere dal risultato finale...
Ma poi, Nima, stai a vedere che dobbiamo salutare come risultato positivo una sufficienza risicata per festeggiare un ritorno di questo tipo! Anche una sufficienza, in casi come questi, equivale a una sconfitta clamorosa. Mesi di fanfara, e poi arriva questo!

In questo albo secondo me non c'è nessuna ruggine, anzi, c'è l'apoteosi del chiaverottismo, con i suoi meccanismi ben oliati da trent'anni di onorato lavoro nel settore, un manierismo che io ovviamente lodo e stimo per il sapiente mestiere, ma che dal punto di vista emotivo è praticamente nullo.
L'unica vera tara, qui, sono le intromissioni a gamba tesa e la sensazione di what if che aleggia intorno all'albo, che mi ricorda molto la Snyder cut di cui si favoleggia per ora, ma a parte questo, mi sembra tutto oltremodo chiaro.

Operazione nostalgia, se mai se n'è vista una, bipensieramente sporcata da tracce di modernità, e che, dato marginalissimo (ma per lo Shylock che è in me molto dirimente) ci stanno facendo pure pagare più di quanto ci sarebbe costato il maxi, e stiamo pure aspettando altri due mesi per dire "gli alzo il voto perché è Chiaverotti", come negli scrutini del film "La scuola"!

Io sono molto amareggiato, da questa cosa, non lo nascondo, soprattutto per il modo in cui ci trattano.

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: lun ott 05, 2020 9:05 pm 
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Guarda Keanu... si, è impossibile non concordare su molti aspetti: una sufficienza "sulla fiducia" (stimolata da una buona dose di "speriamo") non è che sia un grande premio. Ma a conti fatti ho sempre amato la scrittura del Claudione, e stroncarlo così, dopo questo primo abbozzo di trama... sinceramente ho avuto qualche titubanza finale. É vero quanto dici, che qui si riscontra una sorta di "apoteosi del chiaverottismo" (gusto trash elevato a mille. E minimo minimo, alla fine della "mini" avremo qualche controfinale unito a qualche contro-controfinale) ma non è qui che si può riscontrare la migliore essenza del Chiaverotti. Il Chiave non è solo questo, dato che abbiamo ancora tutti in mente quel suo usus scribendi riscontrabile in albi sicuramente più ficcanti e dal gusto sicuramente meno sgangherato (I Delitti Della Mantide, Presenze..., Il Buio, Partita Con La Morte etc...) che è quello che parzialmente avrei voluto ritrovare in questa specie di trittico.
Così non è stato - per il momento - ma mai dire mai. Facendo riferimento alla "ruggine", piuttosto, è una cosa che spero e che non vuole essere un punto fermo nel mio pensiero. C'è da dire che, certi meccanismi potevano essere più oliati e certe parti "migliorate" (maggiore credibilità nel famigerato scontro Mana/DD; ritorno del buon Cerace senza l'espediente-rigurgito; la storia della collezione composta da 2/3 feticci; il fatto sottolineato da Wolk di Mana che asserisce di NON uccidere per odio; la riflessione posticcia di Dylan quando vede la scia di cadaveri...) perché una maggiore attenzione a determinate cose avrebbe portato a risultati meno altalenanti.
Altra cosa: sono sicuro che minori ingerenze avrebbero contribuito in positivo al risultato finale (la battuta dei vecchi tempi, che il Nostro definisce senza doppi sensi, è quasi sicuramente l'ennesima stilettata che chi-sappiamo-noi ha voluto inserire come pernacchia a una certa fascia di pubblico; la battuta dei Blues Brothers - a sproposito - è ancora farina del Suo sacco. E chissà quante "zampate" meno evidenti ci sono, disseminate per tutto l'arco dell'albo).
Comunque... non credo che sarò tra quelli che alzeranno il voto albo dopo albo solo perché il Chiave è il Chiave. L'ho fatto adesso per stima e per il fatto di non avere ancora un prodotto a fuoco, ma appena i risultati veri saranno sul tavolo, non penso ci saranno esitazioni a elargire un voto adeguato al prodotto sciorinato. :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mar ott 06, 2020 12:04 am 
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Keanu Coen ha scritto:
Per quanto riguarda Mana che dice alla malata di non uccidere per odio (WTF?!), alla fine letteralmente dice alla tizia "mi hai fatto nascere, e per questo ti odio", e giù una coltellata!


Questa è la misura dell'efficientissima macchina delle addetti alla revisione, che non sa neanche di che stanno parlando a venti pagine di distanza, ma prende molta distanza da qualsiasi logica... :(


Keanu Coen ha scritto:
In questo albo secondo me non c'è nessuna ruggine, anzi, c'è l'apoteosi del chiaverottismo, con i suoi meccanismi ben oliati da trent'anni di onorato lavoro nel settore, un manierismo che io ovviamente lodo e stimo per il sapiente mestiere, ma che dal punto di vista emotivo è praticamente nullo.


Non direi :roll:
Tralasciando l'impatto emotivo, che forse può anche derivare dalla contingenza della delusione, questo Chiaverotti ha risparmiato MOOOOOLTO del suo manierismo, altroché. Più che arrugginito direi incartato: basterebbe leggersi qualcosa come la terza stagione di Morgan Lost (2019, la migliore per ora) per capire cosa siano i cliché di Claudione a palla in piena libertà, tra trash ed onirismo spinto.

Libertà che qui non mi pare molto messa in atto. E non parlo solo delle manomissioni di Recchioni. Parlo proprio dell'incipit/smoking gun alla base del progetto "triplice storia di mono-OB".
Ho come l'impressione che il Chiave ci sia stato trascinato per capelli con la solita gragnola di telefonate impellenti per convincerlo a risalire sul carrozzone di DD. Anche solo per una carrambata da Maxi monolitico-monofirma, tale da rimpolpare l'immagine di quella testata. Non diversamente da Sclavi stalkerato per scrivere le sue ultime due storie durante l'epoca del Sommo, nonostante quanto dica quest'ultimo, secondo cui è invece stato proprio Tiziano a chiamare la redazione dicendo di esser smanioso di far pubblicare i suoi ultimi contributi.

Chiaverotti per quanto abile ed arruolabile, non credo abbia ormai molto da dire su DD: per questo io non ho nutrito mai grosse speranze per questo trittico da revival, né mi trovo deluso a conti fatti. Solo nei crossover con Morgan può ritrovarsi a suo agio, ma l'appeal della confezione è dylaniata a meno del 30%, propendendo clamorosamente verso il tatuato insonne, come atmosfera e collocazione editoriale.
Adesso che non è più così impegnato, a differenza dei tempi di Brendon, potrebbe tranquillamente scrivere quei 2/3 albi per Dylan all'anno, ma non credo rientri né nelle sue priorità né nelle sue voluttà. Farebbe meglio del 70% degli autori attuali (SE lasciato LIBERO) per quel poco che ci vuole, ma non credo voglia brillare oltre su DD. Ci ha regalato un altro po' di bujo col ritorno di Mana quasi su commissione, e nonostante non fosse stata una sua iniziativa, hanno avuto pure il coraggio di manometterla durante il work in progress per traghettarlo da una testata all'altra, ri-adattandolo alle menate (a gamba tesa) del nuovo inconcludente multiverso, pagando dazio alle solite fisime del Sommo.

Detto questo, mancano ancora 2/3 della storia per cui magari nei prossimi albi vedremo cose più interessanti. Per ora, ripeto, ad una sufficienza parecchio risicata questo albo ci arriva, e non perché il Chiave viva di rendita o io cercassi senza arrossire l'effetto nostalgia-teen(spirit).

Ma prima di caricare i fucili e portarci gli amici, è divertente perdersi e fingere... :tc:

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mar ott 06, 2020 1:19 am 
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Un unico appunto, riguardo la discussione sull'odio (questo episodio comunque non mi ha soddisfatto): Mana Cerace non nasce dall'odio, questo si vede già nell'albo "Il buio": "Sei tu che mi hai evocato, con la tua PAURA..."
E in effetti anche qui la creatura che lo partorisce/vomita è terrorizzata. Per il resto, uccide a cacchio e gioca quando non gli va di uccidere, più o meno come un classico gatto domestico.


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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mar ott 06, 2020 1:30 am 
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:tc: La paura di Kelly (#34) era mista al rancore verso il padre (v. pure controfinale). Sono concause di un bujo interiore capace di evocare Mana, una specie di trauma che si sfoga con un trauma più turpe. Che si diletta ad uccidere, nella projezione/possessione di Mana, ma non ammazza mai a casaccio (c'è sempre un motivo, senza Celentano ferire. Nel #34 Mana-Kelly colpisce solo conoscenti e annessi, per quanto toppi sul sosia di Groucho).

Nel #68 invece è il bujo interiore dei congiurati bombaroli misantropi ad evocarlo, per quanto gli si ritorcerà contro: la fifa c'entra poco o nulla. E le vittime di Mana sono tutte collegate al countdown, a parte la Merrill a cui gliel'aveva giurata dai tempi di Crane, che non gliel'aveva data... con papino sbirro che lo sbatté in gattabuja.

Il golem di carne qui è terrorizzato, vero... ma nutre anche un certo odio latente verso il suo patrigno, che realizza consciamente dopo la nascita "emetica" di Mana stesso :tc: .

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mar ott 06, 2020 3:53 am 
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wolkoff ha scritto:

Non direi :roll:
Tralasciando l'impatto emotivo, che forse può anche derivare dalla contingenza della delusione, questo Chiaverotti ha risparmiato MOOOOOLTO del suo manierismo, altroché. Più che arrugginito direi incartato: basterebbe leggersi qualcosa come la terza stagione di Morgan Lost (2019, la migliore per ora) per capire cosa siano i cliché di Claudione a palla in piena libertà, tra trash ed onirismo spinto.


Hai ragione, effettivamente non è proprio al suo top, ma probabilmente gli è che per me ce n'è già a sufficienza già così da colmare la misura, come quando, tornato a casa, lessi il primo numero di Morgan Lost e per poco non mi venne veramente da evocare Mana Cerace Claudio!

wolkoff ha scritto:
Il golem di carne qui è terrorizzato, vero... ma nutre anche un certo odio latente verso il suo patrigno, che realizza consciamente dopo la nascita "emetica" di Mana stesso :tc: .


Rileggendo questo ho realizzato che in questo albo ci sono pure DUE creature che si ribellano ai propri "genitori"... Due di tutto.
Alla luce anche delle tue considerazioni, mi viene da pensare che il difetto principale di questo albo (e dell'intera operazione?) sia una mancanza di revisione finale fatta come si deve.

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mar ott 06, 2020 9:23 am 
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Keanu Coen ha scritto:
Alla luce anche delle tue considerazioni, mi viene da pensare che il difetto principale di questo albo (e dell'intera operazione?) sia una mancanza di revisione finale fatta come si deve.


Non posso che concordare: certo è che, rispetto a quanto fatto altrove dal Claudione, questo per me è stato un prodotto con più ombre che luci (come ampiamente intuito dalle mie prime impressioni a caldo. Comunque fossero state più le luci il buon Mana non ne avrebbe giovato :lol: ), ma fosse stato revisionato nella giusta maniera ora ne staremmo a parlare in termini probabilmente più positivi.
E revisionare avrebbe voluto dire non "inserire battutacce contro i lettori primocentisti e citazioni da beoti". Non solo fare in modo che un prodotto nato per un'altra testata fosse riadattato per la regolare, ma anche rivedere eventuali asperità, limare passaggi claudicanti, rendere tutto più funzionale e scorrevole. Ancora una volta: la scena della lotta DD/MC - per fare un abusatissimo esempio - poteva essere resa molto meglio, attraverso dialoghi più credibili :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
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A proposito della lotta, mamma mia, ogni volta che la guardo salta fuori qualcosa di nuovo, ad esempio che il "combattimento" consta di ben due swiss, e un terzo swisss, con tre esse stavolta perchè Dylan proprio fa un liscio pazzesco! Due tavole, tre swiss. Cioè, questa è la lotta.

Un'altra cosa: Dylan ha la pistola, e decide di usare la piantana modello NOT.

Riguardo alle frasi ad effett(acci)o, poi, c'è anche un altro risvolto: la malafiura di dire frasi da Bruce Willis e poi perdere lo scontro miserrimamente! "Ti devo svelare un segreto, Crane... I vecchi tempi sono sopravvalutati!" *sviene*.

Inoltre: Roberto Recchioni vorrebbe farci credere che un balloon in cui "vecchi tempi" è messo tra virgolette, e sono sopravvalutati è in grassetto non abbia un doppio senso.

Infine una domanda reale, perché questo punto non mi è tanto chiaro: quali sono i "vecchi tempi" in cui Dylan e Mana avrebbero combattuto? Viene spiegato nell'albo da qualche parte? Che abbiano combattuto nel 34 e 68 è sicuro, ma in questo nuovo [YAWN!] universo? E continuo a non capire il FLASH di pagina 81. Cos'è, tipo un fulmine?

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Aggiungo al piatto: il mostro di X ha un numero di braccia altamente variabile, da 4 a 8 mi pare, a volte simmetrico a volte no. E la discrasia (parola a caso) tra dialogo e disegni, come quando M.C. strappa via lingua e mezzo esofago ad un tipo dicendo "è ora di darci un taglio". Ma taglio de ché?
Quel FLASH buttato lì non l'ho capito neanch'io, come nella medesima scena, non capisco come Dylan posso svenire in piedi...a meno che, ma siamo al fantafumetto, FLASH era FLUSSSH, di Dylan che si accascia... diversamente qualcuno spieghi a Dall'Agnol che la luce non fa rumore.

V

_________________
-Capo, stai uscendo?
-No, sto entrando all'indietro camminando a ritroso.


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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mar ott 06, 2020 12:56 pm 
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Keanu Coen ha scritto:
1)A proposito della lotta, mamma mia, ogni volta che la guardo salta fuori qualcosa di nuovo, ad esempio che il "combattimento" consta di ben due swiss, e un terzo swisss, con tre esse stavolta perchè Dylan proprio fa un liscio pazzesco! Due tavole, tre swiss. Cioè, questa è la lotta.

Un'altra cosa: Dylan ha la pistola, e decide di usare la piantana modello NOT.

Riguardo alle frasi ad effett(acci)o, poi, c'è anche un altro risvolto: la malafiura di dire frasi da Bruce Willis e poi perdere lo scontro miserrimamente! "Ti devo svelare un segreto, Crane... I vecchi tempi sono sopravvalutati!" *sviene*.

2)Inoltre: Roberto Recchioni vorrebbe farci credere che un balloon in cui "vecchi tempi" è messo tra virgolette, e sono sopravvalutati è in grassetto non abbia un doppio senso.

3)Infine una domanda reale, perché questo punto non mi è tanto chiaro: quali sono i "vecchi tempi" in cui Dylan e Mana avrebbero combattuto? Viene spiegato nell'albo da qualche parte? Che abbiano combattuto nel 34 e 68 è sicuro, ma in questo nuovo [YAWN!] universo? E continuo a non capire il FLASH di pagina 81. Cos'è, tipo un fulmine?


1)Giust'appunto nell'ultimo scambio di battute con Alemans (parte finale) parlavo di "precisione svizzera"... ecco, magari il Chiave ci sta provando :mrgreen: Lo "swisss" con tre esse magari tenta di rimarcare maggiormente la cosa. :lol:

2)Balle eheheheh

3)Effettivamente ci dovrebbe essere stato un doppio scontro tra Mana e Dylan, in questo universo, come si vede da pagina 44 a pagina 49: nel flashback si accenna al fatto che gli stessi due scontri del "vero" universo di Dylan sono avvenuti anche qui, nelle stesse identiche modalità. Quindi quello che è successo nei due albi da te menzionati è successo anche nel "new universe".
FLASH inspiegabile, sto ancora tentando di decifrarlo*. :wink:


*Però, magari, siccome MC tenta di far fuori Dylan a colpi di arma bianca, magari il FLASH è un omaggio ai Maiden :mrgreen:

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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mar ott 06, 2020 1:15 pm 
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Iscritto il: sab lug 04, 2020 11:15 am
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dunque, ora posso solo dire che in linea di massima mi ha lasciato un sapore agrodolce, più tardi butterò giù due righe più approfondite non di recensione (dato che non sono un critico e non mi atteggio a tale) ma di umile pensiero personale sull'albo nel complesso
comunque dicevo, posso dire solo alcune cose ora
(seguono SPOILER SPOILER SPOILER)

- albo per me volutamente "trash" anche nella riproposizione di clichè dell'horror come il cattivo che ritorna in vita con il classico espediente della clonazione o incubazione
- i disegni li ho trovati scialbi in generale, salvo solo alcune vignette che mi hanno terrorizzavo veramente (poi dirò quali)
- ma come mai Mana Cerace non parla con il suo classico "font" fiabesco da mostro dell'infanzia? Alla bonelli nun c'hanno più voja? La qualità è peggiorata anche per la scarsa attenzione che mettono in queste cose apparentemente di poco conto.
- mana cerace come viene disegnato è poco spaventoso per me
- "i vecchi tempi sono sopravvalutati"... veramente??? te piacerebbe recchiò, cosi vorrebbe dire che tu al confronto fai un "valutatissimo" dylan
- del ritorno del prof Hicks quello del n. 14 se non erro, non ne sentivo proprio la mancanza
- io al contrario di molti di voi amo le filastrocche e litanie infantili che magari richiamano personaggi del folklore popolare anche mostruoso. (ho fatto studi in proposito molto approfonditi)
- considero tutto l'albo prodromico agli altri due che verranno, dunque non lo trovo giudicabile di per sè


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 Oggetto del messaggio: Re: #409 - Ritorno al buio
MessaggioInviato: mar ott 06, 2020 3:06 pm 
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Iscritto il: gio ago 06, 2020 12:46 pm
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Comunque, va valutato per quello che è: il primo episodio di una storia divisa in tre parti. Inoltre, va assolutamente isolato il lavoro di Claudio dagli addenda del Curator Maximus e dalla sua tendenza alla contaminatio ( nella sua accezione latina di fusione di più opere diverse. Sono sicuro che la direttiva di mischiare storie del vecchio corso alla cazzo di cane provenga dall'alto ).


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