Cravenroad7

rimaneggiate bene non si può dire, non abbiamo letto le versioni originali.

'nsomma. Il nuovo inedito è persino più involuto dell'OB... perché (questo)Dylan made in 666 potrà sempre fingersi casto, e vivere tutto per la sua prima verginale volta, come nel prossimo "novello" incontro con Mana Cerace. Un escamotage per ripristinare tutta la (vecchia) cosmologia dylaniata sotto una nuova infarinatura senza spremersi più di tanto, nell'ottica del riciclo vorrei-ma-non-(o)so.
Prevedo un nuovo-vecchio-primo incontro con Hamlin, con la Trelko, con Hicks, con Kim, etc.

hai centrato il punto,
esatto basta cambiare un paio di dialoghi che le storie possono passare da una testata all’altra.
e comunque anche con carpenter e rania è esattamente come il premeteora cambiando un paio di dialoghi.
Qui il famoso detto cambiare tutto per non cambiare niente ci sta tutto .

grandissimo errore , che poi è segno di confusione , cioè ha avuto anni per preparare tutto un rinnovamento , e poi si è ridotto a rimaneggiare delle storie.
E su quelle di mana cerace non c’è dubbio, perché erano destinate al maxi.
non ci sono parole , disorganizzazione e dilettantismo, è chiaro che essere un buon scrittore non equivale ad essere un buon curatore,
come essere un buon giocatore non significa essere un buon allenatore.

Come a volte succede, secondo me si è spostato un po' l'asse della questione Bilotta, almeno rispetto a come l'avevo impostata io.
La questione non è se Bilotta ha risposto in maniera critica o polemica, o se gli albi vengono ripescati dai cassetti a distanza di anni, o se le correzioni che vedremo saranno fatte bene o male...

La questione in primo luogo è: Roberto Recchioni ha scritto che sarebbe uscita una storia di Bilotta come fiore all'occhiello della prossima annata Dylaniata (lo si comprende chiaramente dal tono del post). Peccato che si è dimenticato di dire che è una storia risalente a chissà quando, e che sarebbe stata inevitabilmente rimaneggiata chissà come. Vale a dire una forma di pubblicità quantomeno disonesta nei nostri confronti: basti vedere la reazione di entusiasmo che c'è stata urbi et orbi sui social. La cosa si inserisce dunque, a mio parere, nella ormai interminabile scia di gaffe (in siciliano: malafiure) ad opera del curatore, se così si può chiamare, e della casa editrice in generale.

In secondo luogo, la cosa che facevo notare io, era che Bilotta fosse COMPLETAMENTE ALL'OSCURO che sarebbe uscita una sua storia nel prossimo futuro, tanto che non sa nemmeno di che storia si stia parlando. Che razza di modo di gestire una testata è, che un autore di una storia debba sapere da un utente facebook che una sua storia preistorica sta per essere pubblicata? Cioè, l'ho saputo io prima di Bilotta stesso che stava per uscire una sua storia! Nel messaggio precedente, che non è entrato nello screen, Bilotta ammette candidamente "non so di cosa si parli".

In terzo luogo, abbiamo, come è stato detto, una """""""""""rivoluzione"""""""""""" che, APPENA NATA, oltre a essersi rivelata la solita montagna che partorisce un topolino, già si è appropriata (per quello che ne sappiamo) di una trilogia ex maxi (Mana) e di un Bilotta di "molti anni fa": e anche questa mi sembra una bella presa in giro da parte di chi a quella rivoluzione ci credeva (beati loro!). E ripeto, a PRESCINDERE dalla qualità delle modifiche che verranno apportate. Anche se verrà fuori una bella storia, è così che si fanno le rivoluzioni? Le rivoluzioni si fanno per fare CESSARE queste porcherie, non per perpetrarle!

Infine, se nemmeno davanti a prove così palesi di inciuci e insabbiamenti e prese in giro dei lettori si riesce a fare fronte comune e a mandare a casa questo mentecatto, tanto vale che mandiamo alla Bonelli le nostre coordinate bancarie, e ci facciamo fottere i soldi direttamente dal conto.

Più di questa foto, sinceramente, non so di cosa possa esserci bisogno: Roberto Recchioni ha provato a spacciare (all'insaputa del suo creatore!) per ghiottoneria del secolo una storia vecchia non si sa quanto (non lo sa nemmeno Bilotta!), e se Bilotta non lo specificava, noi ce la appappavamo a grandi sorsate senza nemmeno accorgercene (a meno che non spuntava Robocop all'improvviso!).

De hoc satis, ai poster l'hardware Sentenced.

in linea generale l'editore ha l'ultima parola sulla storia e non è tenuto a pubblicarla o a dire quando verrà fatto all'autore.

BRRRRR... Ti giri un attimo e il "nostro" ne fa una delle sue...
Torniamo alle ANTEPRIME (non strillate) che è meglio.
Vignetta di Arturo Lauria per una futura storia di Dylan Doe scritta da Diego Cajelli.

Keanu, stai montando una polemica e offendendo, basandoti sul nulla. Ma davvero sul nulla.
Recchioni si è limitato a scrivere:
"Ci sarà anche spazio per una storia autonoma, scritta da Bilotta". FINE.
Non ha scritto che è pensata per il nuovo corso, non l'ha presentata come un capolavoro, né ha aggiunto altro.
La Bonelli, quando riceve una sceneggiatura, ha il pieno diritto di rimaneggiarla, di non pubblicarla mai o di tenerla nel cassetto e pubblicarla a distanza di anni. Lo fa da più o meno 70 anni (cioè da quando è nata e neppure si chiamava ancora Bonelli), gli autori lo sanno e lo mettono in conto. Anche Bilotta lo mette in conto, tant'è che nella sua risposta non c'è alcun intento polemico.

Sì, in effetti mi pare giusto; perché mai uno dovrebbe far polemica

Si va per gradi delineando uno scenario: questo "nuovo corso" sarà composto sovente da residui di magazzino (come la storia di Bilotta... ma qualche voce ha azzardato che anche L'Entità potrebbe essere una storia di magazzino) e storie sottratte al Maxi (la trilogia di Chiaverotti). Più qualche storia originale "post-reset" (realizzata per questo filone, quindi non recuperata né spostata) da piazzare tra un recupero e uno spostamento.
In tutto questo non ci vedo una gran rivoluzione: se la prospettiva doveva essere questa tanto valeva rimanere con il vecchio universo.
(Tanto non mi pare che trasformare Wells in un razzista e Bloch nel "paparino" di Dylan siano stati epocali colpi di genio)

Per mettere in piedi e portare avanti una "rivoluzione" come quella che molti si aspettavano, magari era il caso di preparare per tempo un certo numero di albi per definire gradualmente questo nuovo universo. Avere una serie di tasselli di un puzzle da disporre per gradi per erigere, passo passo, il nuovo dylanverso. Non "recuperare e modificare/riadeguare".

V.M., perdonami, ma qui devo dissentire: Recchioni ha inserito l'informazione dell'uscita dell'albo di Bilotta insieme a quella degli altri cicli, e ha usato queste parole: "E questo solo per la serie regolare. Si preannuncia un anno interessante, no?"[[[come a dire: non so se mi spiego che notizia vi sto dando!]]]]. Il tono è evidentemente questo, non vedo come altro leggerlo. Poco prima parla di "evento dell'estate" parlando del ciclo della Barbato/Contu/Baraldi. Sta chiaramente pavoneggiandosi delle uscite che presenta. Cosa che rientra tra l'altro perfettamente nel personaggio Recchioni e nel suo M.O.

Poi, per quanto riguarda il resto, io quando leggo "qualche storia nel cassetto, riscritta redazionalmente", non lo so, io non me ne vanterei. "Mmmmm... una storia riscritta redazionalmente... che goduria, proprio il Dylan Dog che piace a me... Che hype!".
Dovrei trovare "piuttosto interessante" una cosa scritta anni fa e riproposta adesso? Cioè, per fare un esempio, dovrei trovare "emozionante" Dylan che in una vignetta chiama papà Bloch, sapendo con certezza che in quella originale lo chiamava ispettore? O che una battuta normalissima con Rania si è trasformata in una battuta sugli alimenti?
Semplicemente, quando il gioco è scoperto, non c'è più nessuna magia.

Sarebbe sufficiente (ma lo dico ormai da mesi) un minimo di sincerità in più: "Sta uscendo finalmente una storia di Bilotta che è stata nel cassetto da un po'!". E invece non lo dice, e Bilotta lo sgama! Oppure "Mannaggia abbiamo postato per errore la copertina sbagliata del 410, oops!", e io gli andrei a stringere la mano bello sereno. E invece fanno gli zaffi, la polpetta avvelenata (cit.).

Per quanto riguarda il fatto delle sceneggiature, siamo d'accordo che possono farne quello che vogliono, ma non pensate che almeno l'iter dovrebbe essere "Editore - curatore - autore - Keanu Coen?". Non chiedo tanto, solo che l'autore di una storia sia informato prima di me che stia uscendo una sua storia. Ci vogliono circa dodici secondi a mandare un whatsapp a un autore. In questo modo si evita l'effetto "Ah, stanno pubblicando una mia storia? Non ne avevo idea!". Non è bello che un utente chieda chiarimenti a un autore, e si senta rispondere "Non so di che stai parlando". Gli fai fare una magra figura, esattamente come quando posti delle anteprime sbagliate di un autore spacciandole per definitive.


Infine, è vero, ho esagerato un po' con i toni, ero un po' stanco (in tutti i sensi). Pardon.

Questa io la considero un'enciclica di papa Nima LXXXIII, la "De veritate summa"!
Quoto in toto.

Tutto vero, però è anche vero che sarebbe opportuno anche solo avvisare l'autore quando si decide di pubblicare una storia. "Ehi, signor Bilotta! Pubblichiamo una tua storia, d'accordo? Il grande inghippo, quella che hai consegnato nel 2015". Una cosa così. Poi robetta, niente di che, quindi neanch'io starei a montarci su chissà quale caso. Però la risposta secca e perentoria di Bilotta è divertente.

Che poi quali stravolgimenti?
Siamo tornati al punto di partenza!

Diciamo che la posizione di Rimatt mi sembra un buon compromesso.

Però mi fa sorgere, a questo punto, una curiosità: che cosa deve succedere in questa casa editrice perché si dica "questa cosa è ingiustificabile"? Credo che la mia soglia di tollerabilità ormai si sia capita abbondantemente. Sarei curioso di conoscere la vostra: che deve succedere, a questo punto, dopo pubblicità ingannevoli, albi annunciati con la fanfara che scompaiono nel nulla (DZ), gaffe di tutti i tipi e gradi sui social, evidenze negate con enorme faccia tosta (Dylan microcefalo, copertina 410...), prove palesi che alla Bonelli A e B non comunicano fra di loro... Che deve succedere, dicevo, perchè si dica "eh no, e questo è troppo"?

Perché è vero che il Watergate è un'altra cosa, ma anche questo Bilottagate non mi sembra proprio robetta, se calato nel microcosmo Dylan Dog! Poi boh, forse sto toppando alla grande, e dovrei essere io a sentirmi onorato a conoscere i piani di uscita della Bonelli prima degli autori coinvolti.

Immagino che anche Cattani debba sentirsi onorato, non vedendo il suo nome tra i credits del prossimo albo in uscita, io che ne so?

Bilotta comunque un signore. Avercene...