i peccatori di hellborngenere carcerario classico, una garanzia... con tanto di risse, duelli, secondini bastardi, direttori fanatici e fascisti...
prima metà dell'albo in cui si fanno le presentazioni, si crea l'atmosfera e si prepara il terreno a quello che dovrà avvenire nella seconda parte
devo essere sincero, questa prima parte mi ha annoiato, è funzionale, a suo modo poetica, ma non succede quasi nulla....
con gli incubi di dylan si inizia a far sul serio, un dylan "in costume" come in "l'inquilino misterioso", "il museo del crimine" e "i cerchi del grano"
agghiacciante nei panni di un duca squartatore di donzellette o di un gangster tarantiniano, sono sprazzi di golden age sclaviana
faraci ha fatto davvero un buon lavoro nel ricalcare gli stilemi sclaviani, compreso un certo buonismo esasperato (pagina 60, 143, 232)
anche se i momenti di leggerezza sono affidati per lo più a un bloch vacanziero alle prese con un sosia di jenkins, groucho ricopre un ruolo (a)tipicamente sclaviano
dopo chiaverotti in "cronache di straordinaria follia", anche faraci, dall'alto della sua carriera disneiana, dà una sua versione horror di "paperino e la goccia"
in conclusione, molti lettori l'hanno definito un capolavoro, secondo me è aiutata parecchio da un ottimo roi, che si diverte anche a rifare "la morte di marat"
ma è sicuramente la migliore di faraci su dylan dog, se la gioca con la sottovalutata "il discepolo"
buona copertina
voto 8+