Cravenroad7

Le vite disperate del Cacciatore di Serial-killer e dell’Indagatore dell’Incubo sono destinate ad incrociarsi ancora…





Continua l'incontro/scontro tra Dylan Dog, reso folle e omicida dalla perdita di Bree Daniels – e dunque trattenuto nel manicomio di Harleck – e Morgan Lost "vent'anni dopo", un cinquantenne malinconico e stanco, con il volto segnato da una vita di perdite e di morte, ma sempre pronto a mettersi alla caccia di un assassino! In questa nuova storia, Morgan affronterà un serial-killer venuto dal passato dell'Indagatore dell'Incubo: Mister Fear!




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Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.


Topic speciale visto che abbiamo dylan ospite nella collana di Morgan Lost!

da me non è ancora uscito,ri provero’ oggi

un fottuto capolavoro, divertente , veloce , a tratti intimista ,
e poi i disegni , che cosa ha combinato Bertolini ? qui si è superato e con nuove tecniche , e poi quanto mi mancava il rosso dei primi Morgan Lost.
Davvero non ho parole , 10 spanne sopra qualsiasi storia di dylan dog degli ultimi 10 anni.
La storia è quasi autoconclusiva per questo funziona , ma prosegue col prossimo.

Copertina altro capolavoro , che vuoi dire a de tommaso ?

insomma a volte trovi il jolly da un albo che neanche te l’aspetti.

Io cado dal pero come sempre. Di che uscita si tratta? miniserie...?

due albi ,
in realtà questo è il quinto ,
dall’idea iniziale di due albi hanno proseguito e non si sa se ce ne saranno altri.

Potrei recuperarli se fossero validi

Considerando come ti sia piaciuto il ciclo 666 è difficile fare previsioni, a livello di gusti...

Ad ogni modo sono storie più morganatiche che dylaniate, come impatto e setting, figlie della creatura di Padre Claudione. C'è una leggera continuity, per spiegare lo stato di Dylan più che altro. Io ho trovato carino il primo duo (dove ricompare Bree) e migliore il secondo (quello con un REALE remake di Mana Cerace in una dimensione alternativa). La maggior parte dei forumisti credo la pensi all'opposto.

Di questo quinto numero nessuna traccia per ora dalle mie parti... staranno aspettando il Recovery Fund...

si, infatti

fallo, non te ne pentirai... a mio avviso questo quinto albo è addirittura migliore degli altri 4, ma sono essenziali per capire il contesto di questo universo alternativo (che altro non è che gli anni 80 dell'universo di Morgan Lost)

lo dico subito: questo quinto albo del crossover ML&DD supera gli altri 4, così i maligni potranno dire che è merito del fatto che soggetto e sceneggiatura di questo albo è del solo Chiaverotti, a differenza dei primi quattro in cui il soggetto era a firma Chiaverotti-Recchioni.
Partendo dalla copertina, stavolta il sempre ottimo De Tommaso si supera, sfoderando sia con questa che con la prossima, il suo capolavoro.
Anche Bertolini sfodera una prestazione eccezionale, con disegni davvero ottimi, completati anche dal ritorno della tricromia, a questo giro usata perfettamente.
La storia riparte da dove era rimasta nell'albo precedente, introducendo un nuovo caso per il nuovo indagatore, mantenendo comunque in background un Dylan folle, ma lucido nel perseguire il suo obiettivo. Morgan Lost indaga, come faceva il vecchio Dylan e come solitamente fa nelle sue avventure, ma in un contesto dylaniano in cui tutto sembra familiare. La nostalgia del Dylan che fu leggendo queste pagine è davvero tanta e per questo non si può che ringraziare il Chiave, in grado di rievocare quelle atmosfere. La ciliegina sulla torta è l'uso di Groucho, perfettamente calato in questo universo e utilizzato con una sensibilità da maestro.
Ed ora si aspetta con trepidazione il mese prossimo...

Imperdibile per i fan del Dylan di Chiaverotti che sta proponendo la rivisitazione del suo mondo dylaniato nell'ottica di Morgan Lost e del suo universo parallelo. Qui gli riesce bene la ripresa di Scritto con il sangue, mentre mi aveva poco convinto la precedente di Il buio.
Voto 8, storia affascinante dall'inizio al bel finale con Groucho. Nel sondaggio ho messo ottimo perché disegni e colorazione contribuiscono ad aumentare la valutazione.

Penso quest'albo sia fruibile anche da chi non abbia letto i precedenti (velocemente riassunti nella prefazione) e sia godibile autoconclusivamente anche per quelle persone prive di curiosità che non intendano prendere il prossimo.

Allora devo recuperarli tutti assieme non mi conviene prendere il numero attuale.
Mi avete fatto venire l'hype

abbiamo un grande maestro.

S
P
O
I
L
E
R


Piaciuto, ma con diverse riserve. Continuo a preferire (di parecchio) il remake di Mana Cerace: questo novello Mr Fear mi è parso poca roba a riguardo - un vicino di casa sfigato & nnnamurato! Le segretaria svampita e visionaria, stregata dalle multidimensioni, invece mi è piaciuta. Abbastanza male la psicologa, troppo scemotta e frignona rispetto all'originale del DD#47 per risultare credibile .

L'indagine è piuttosto semplice senza picchi degni di nota, e senza sfruttare affatto il neuro-gotico spinto delle ambientazioni morganesche, anche se siamo a Londra e non a New Heliopolis. Poteva farla tranquillamente Julia per quanto non sappia quante illuminazioni ha colto nella sua carriera dalle prostitute. Il delirio tenebroso di Dylan ci sta tutto, ma quando comincia a ricattare i suoi amici più cari (tipo Groucho o Bloch) mi sa di deja vu filo-recchioniano, per quanto qui (si dice) non abbia messo mano ai testi .

Tra l'altro Groucho aspirante suicida con una semplice lametta nel cesso, nonostante siamo in un'altra dimensione, mi sembra una soluzione che più anonima non si può. E poi dovrebbe cambiare oculista o acquisire più dimestichezza dagli Intimissimi & co perché se pensa (p.50.iii) che la psicologa porti la terza di seno (p.37.iv), allora Anna Falchi è attorno alla seconda. Senza contare che dovrebbe essere l'ultimo dei personaggi "prigioniero della razionalità" (p.64.vi) .

Buoni i disegni; molto gradito il ritorno al grigiorosso, anche se certe volte le tonalità di grigio sembrano appiccicate sopra in modo posticcio in un terzo momento (v. chioma della tizia p.9.iii) o sfocano da fotocopia venuta male che contrasta con gli iperdettagli accanto (v. case sullo sfondo Vs tempietto orientale di p.17). Copertina che Bansky fatte da parte

Nel complesso funziona perché il Chiave non tradisce, e tra dialoghi e sceneggiatura sa catturarti con naturalezza, ma credo che il meglio verrà nel prossimo numero dove tra mostri sul Tamigi e burocrati infernali ci giocheremo la pellaccia con tutta la mattanza onirica al seguito.

Può darsi che il mostro del Tamigi sia solo un simpatico cameo di quest'albo, ma non sarebbe male riverderlo.