S
P
O
I
L
E
RPiaciuto, ma con diverse riserve. Continuo a preferire (di parecchio) il remake di Mana Cerace: questo novello Mr Fear mi è parso poca roba a riguardo - un vicino di casa sfigato & nnnamurato! Le segretaria svampita e visionaria, stregata dalle multidimensioni, invece mi è piaciuta. Abbastanza male la psicologa, troppo scemotta e frignona rispetto all'originale del DD#47 per risultare credibile
.
L'indagine è piuttosto semplice senza picchi degni di nota, e senza sfruttare affatto il neuro-gotico spinto delle ambientazioni morganesche, anche se siamo a Londra e non a New Heliopolis. Poteva farla tranquillamente Julia per quanto non sappia quante illuminazioni ha colto nella sua carriera dalle prostitute. Il delirio tenebroso di Dylan ci sta tutto, ma quando comincia a ricattare i suoi amici più cari (tipo Groucho o Bloch) mi sa di deja vu filo-recchioniano, per quanto qui (si dice) non abbia messo mano ai testi
.
Tra l'altro Groucho aspirante suicida con una semplice lametta nel cesso, nonostante siamo in un'altra dimensione, mi sembra una soluzione che più anonima non si può. E poi dovrebbe cambiare oculista o acquisire più dimestichezza dagli
Intimissimi & co perché se pensa (p.50.iii) che la psicologa porti la terza di seno (p.37.iv), allora Anna Falchi è attorno alla seconda. Senza contare che dovrebbe essere l'ultimo dei personaggi "prigioniero della razionalità" (p.64.vi)
.
Buoni i disegni; molto gradito il ritorno al grigiorosso, anche se certe volte le tonalità di grigio sembrano appiccicate sopra in modo posticcio in un terzo momento (v. chioma della tizia p.9.iii) o sfocano da fotocopia venuta male che contrasta con gli iperdettagli accanto (v. case sullo sfondo Vs tempietto orientale di p.17). Copertina che Bansky fatte da parte
Nel complesso funziona perché il Chiave non tradisce, e tra dialoghi e sceneggiatura sa catturarti con naturalezza, ma credo che il meglio verrà nel prossimo numero dove tra mostri sul Tamigi e burocrati infernali ci giocheremo la pellaccia con tutta la mattanza onirica al seguito.