Cravenroad7

C'è il piccolo problema che l'ambientazione, le situazioni e molti personaggi di "Daisy & Queen" sono assolutamente identici a quelli di "Misery", mentre non c'è nulla che ricordi sia pur vagamente "La notte brava del soldato Jonathan" di cui parla De Nardo (... film consigliatissimo tra l'altro: capolavoro infinitamente più inquietante e sconvolgente di "Misery" - il film, dico).
E poi come giustamente fai notare tu, la trama di Misery è una di quelle entrate nell'immaginario collettivo, grosso modo la conosce anche chi non ha mai letto il libro e visto il film (o lo spettacolo teatrale), come si fa a dire "non la conosco?"... ma poi dai, gesù: carta canta! E' come se Sclavi provasse a dire che la sua "L'inquilino del terzo piano" NON è ispirata a "L'inquilino del terzo piano" di Polanski (o relativo racconto di Topor)!
Tra l'altro (a differenza di Kramer) considero Daisy & Queen una delle migliori storie di De Nardo...

Ma nessuno è rimasto interdetto come a me a scoprire che De Nardo snobba Stephen King?
Per me è semplicemente pazzesco, come se un autore di Tex ammettesse di non essere interessato ai film di John Ford, Howard Hawks e Sam Peckinpah.
Non è questione che ad un autore di Dylan debba piacere per forza King, ma (porca vacca) DEVE conoscerlo, fa parte del suo lavoro: è l'abc dell'horror moderno!

come ho detto nel commentino per me il problema non è tanto la citazione (altrimenti metteremmo in discussione un'intera testata), ma la storia in sè che è stiracchiata e anche un pò stupidotta. Penso poi che non sia reato snobbare King, sempre meglio di un'idolatria infantile che si è vista negli anni con Chiaverotti e anche Sclavi qualche volta: per esempio rivangare tutta la sua produzione per colmare vuoti ispirativi. Una delle cose più simpatiche fatte da Faraci è stata quella di prendere in giro il luogo comune, talvolta citando King come una sorta di firma (parodisticamente) messianica dell'horror. Insomma, il non proprio eccezionale appeal di De Nardo verso la tradizione dylaniana va considerato oltre la lesa santità di King secondo me, vedi il minuto 4

Dicevo che De Nardo a mio giudizio con DYD proprio non c'azzecca 'na cippa.

Le hai lette tutte le sue?

No. Per la veritá no. Di quelle che citavi nell'altro post ho letto solo "programma di rieducazione". Ne ho lette altre, e in ogni caso ritengo che ad un autore che ha avuto il coraggio di presentare in redazione una cosa come La via degli enigmi/L'erede oscuro vada tolta la patente di autore. A prescindere. Saró anche tranchant, ma raramente ho letto cose piú irritanti.

Anch'io detesto quella doppia, ma con tutto il cuore, davvero. Ma oggi come oggi sono più per condannare la redazione che l'ha approvata che l'autore che ha lavorato seguendo le linee guida date dal curatore. Onestamente dopo aver letto quella l'avevo messo nella mia black list degli autori, ma poi il buon Peppe ha saputo sorprendermi con storie dal sapore molto più autentico di quelle di Ruju, tanto per dirne uno, e dalle sceneggiature ben scritte e originali.

Quali sono i tuoi 5 top e i 5 flop da cui stare alla larga?

Mmm... Vediamo...

Abissi di follia mi piace parecchio perché è un thriller inquietante e sgangherato come se ne facevano nei primi cento numeri.
Daisy & Queen è una specie di Misery. Un bell'albo, a parer mio.
Il tempio della seconda vita è un affondo niente male nel mondo di una setta. Inquietante al punto giusto.
Il gran bastardo è bella perché è diversa dalle solite cose. Una lettura molto piacevole.
Programma di rieducazione è pure una delle migliori, secondo me. Dall'Agnol stupendo.

Niente male anche L'incendiario e Più forte della carne. Ne La dea madre sembra di vivere un incubo per davvero: non so dire se mi piaccia o meno.

La via degli enigmi/L'erede oscuro orrida.
Il grimorio maledetto orrida anche questa, più o meno per gli stessi motivi della coppia di albi sopra che non sto qui a rielencare.
La piramide capovolta idem con patate.
Uno strano cliente brrr...
Cavie umane la trovi nel terzo maxi... Ma forse è meglio se non la trovi.

Abbastanza scrause anche Il processo uscita nel maxi 18 e I quattro elementi, dimenticabilissimo rifacimento di Jumanji.

Ma è proprio quello che la rende una storia eccezionale e di altissima qualità !

[...]

Quanto a De Nardo: è un autore piuttosto singolare, perché combina una certa passione (fuori luogo?) per il fantasy con una naturale propensione al giallo-crudele venato di sovrannaturale.
Non sempre questa doppia anima ha portato a buoni risultati, ma lo trovo senza dubbio un autore di livello alto, specialmente in fase di sceneggiatura: dialoghi, personaggi e movimentazione della trama difficilmente naufragano nel flop.
Quando sguaina Winston McLoud(-ato sia, chi lo sopprime ) avrei voglia di nanizzargli nondicocosa.

I miei 3 cents - valgono più di 2... ma non esistono, quindi risparmio lo stesso - per una graduatoria, in blocchi e in ordine di uscita.


HIGH RATING

Abissi di Follia
Daisy&Queen
Il gran bastardo
L'incendiario
La dea madre
Più forte della carne (G#22)


DECENTI

Amori perduti
I quattro elementi
Il tempio della seconda vita
Poltergeist!
Programma di rieducazione
Sperduti nel nulla (A#9)
Il processo (M#18)

NON DANNOSE

La città perduta
Il grimorio maledetto
24 ore per non morire
I professionisti
L'occhio di Balor


INDECENTI

Uno strano cliente
La via degli enigmi/L'erede oscuro
La piramide capovolta (S#25)
Cavie umane (M#3)


ALOHA ANCORA IN SCIOPERO

Eheheh sì, probabilmente hai ragione, ma lì si va più sui gusti personali: quella sceneggiatura così sbilanciata non mi va troppo giù.

Io "Abissi di follia" ora l'ho letto. E continuo a pensarla allo stesso modo.
Ma attendo di leggere le altre da voi consigliate per dare un giudizio definitivo.

EDIT: Ho letto ieri sera "Destinato alla terra". L'ho votato Ottimo. Prima volta in vita mia in cui apprezzo (e pure molto) De Nardo.

abissi di follia al primo posto? forse avevo bevuto...

nuova classifica, regolare più gigante, il resto non l'ho letto o non lo ricordo

1. Il gran bastardo (ottima)
2. Il tempio della seconda vita (ottima)
3. Più forte della carne (buona)
4. Amori perduti (buona)
5. L'occhio di Balor (buona)

non scrive più dd?

Quella gran bastarda della Dea Madre fa le pulci in testa a tutte quelle citate da Kramer. E non è solo una questione di zinne al vento...

@skel
Ha scritto a Novembre una lunga sul CF, quella dei gemelli omozigoti: buona storia, passata in sordina perché la gggggente all'epoca doveva fissare la caduta della meteora col naso all'aria...
Considerando l'andazzo preso, credo tornerà tra non molto sull'OB.

Sotto la montagna: mi manca

26. La piramide capovolta: 160 pagine di noia
25. La città perduta: brutto esordio
24. Uno strano cliente: delicata ma inconsistente
23. Brucia, strega... brucia! vedi la città perduta
22. Sperduti nel nulla: ho perso l'albo, ma tanto era brutta
21. Cavie umane: mediocre pubblicità progresso
20. I professionisti: mediocre, la via denardiana alla commedia
19. Daisy & Queen: mediocre, salvata dai disegni
18. Poltergeist!: mediocre
17. La via degli enigmi: troppi enigmi
16. 24 ore per non morire: appena sufficiente
15. Il grimorio maledetto: appena sufficiente
14. Il processo: legal thriller fantascientifico, sufficiente anche se un pò noioso
13. L'incendiario: storia particolare, sufficiente anche se un pò noiosa
12. La dea madre: interessante, sufficiente, sopravvalutata per motivi a me ignoti
11. I quattro elementi: più che sufficiente, funzionale ai disegni
10. Abissi di follia: più che sufficiente, una delle storie più gialle di sempre
9. Destinato alla terra: più che sufficiente, mix di anomalia e tradizione
8. In fuga: discreto riempitivo per il maxi di "il lago nero"
7. Programma di rieducazione: discreta, interessante, un giallo fantascientifico
6. Selezione innaturale: buona, classico noir denardiano



5. L'OCCHIO DI BALOR
le tematiche sono quelle della storia zagoriana "gli eroi del ramo rosso", qui siamo su dylan dog quindi si parteggia per i fomor, i mostri
mi è piaciuta la sceneggiatura... ma forse centra CASERTANO, uno di quei disegnatori "storici" che riescono a fare proprie le storie che disegnano...
de nardo lo si riconosce dalla narratrice fuori campo, ma ci sono elementi che fanno pensare a un cambio di stile: le gag sulla "gnocca", ad esempio
il finale poi è addirittura trash, con l'occhio di balor che diventa una specie di cannone laser incontrollabile, mentre su zagor pietrificava soltanto...
però rimane una buona storia in mezzo a tante altre da dimenticare uscite in quel periodo pre-recchioniano....



4. AMORI PERDUTI
brillante utilizzo del passato di dylan, senza annoiare bensì al servizio di una buona storia "di genere"
bella la sceneggiatura, un'ingannevole serie di flashback, buona questa cattiva quasi alla 007 (la stasi!)
i disegni del grande brindisi danno un ulteriore tocco di classe a una storia sottovalutata



3. PIU' FORTE DELLA CARNE
un de nardo che in questo periodo cambia stile, non so come dire, è diventato più "alla mano", più dylaniano... i disegni di casertano aiutano
senza però rinnegare i propri cavalli di battaglia: dylan che racconta tutta la storia in flashback, mentre è in coma... sembra un'assurdità...
però alla fine si rivela una carta vincente, è un modo insolito e appassionante per raccontare la solita storia con il serial killer



2. IL TEMPIO DELLA SECONDA VITA
da rivalutare questo gioiellino, un'evidentissima virata di de nardo verso le atmosfere originali di dylan dog, stavolta niente enigmi
c'è il dylan dellamortiano, narratore fuori campo, detective anomalo, il wannamarchismo, una buona dose di onirismo e ironia
ci sono due personaggi femminili particolarmente riusciti... e c'è perfino il tormentone sclaviano dell'impiegato del catasto
c'è anche un pò di barbato, "memorie dal sottosuolo" e "il prezzo della morte", pubblicate poco tempo prima
i disegni di roi completano il quadro di un piacevole dejavu



1. IL GRAN BASTARDO
l'inseparabile duo de nardo-bigliardo stavolta fa centro... basta enigmi, basta esoterismo, stavolta i temi sono molto più dylaniani, essenziali
si sa già come andrà a finire, fin dalla prima vignetta... ma de nardo affonda comunque il colpo, duramente... apprezzo i finali amari
e il narratore fuori campo, marchio di fabbrica denardiano, impreziosisce l'albo, qui ancora di più... un gioiellino da rivalutare...
ci si immedesima totalmente nello sciagurato protagonista (che si becca pure una terribile capocciata in piena faccia!)
di fronte a un odioso rompiscatole che si merita l'appellativo del titolo, insolito per un albo bonelliano

THE END