Cravenroad7

Cari forumisti, credete di essere gli unici in grado di recensire un albo di Dylan Dog? E invece no. Lì fuori esiste un cosmo di critici dylandoghiani precisi,puntuali e pignoli. Ora però per evitare che il tutto venga disperso nel mare magnum di internet ho deciso di raccogliere le recensioni che usciranno in questo topic. Segnalando per correttezza autore dell'opera, recensore e segnalatore della recensione.

Inizio con questa,fresca di fine ciclo 666.

OPERA: DYLAN DOG SERIE INEDITA , NUMERO 406 "L' ULTIMA RISATA".
AUTORE DELL'OPERA: RECCHIONI ROBERTO.
RECENSORE: BARBERIS LORENZO (N3RDCORE.IT).
SEGNALATORE DELLA RECENSIONE : RECCHIONI ROBERTO (Grazie Robè).

Parto con la stringente segnalazione,direttamente dalla pagina Facebook dell'autore:

"Bellissima analisi di Lorenzo Barberis."


Ma non lasciatevi ingannare dalla striminzita frase di Recchioni,perché la recensione è veramente voluminosa e vi consiglio di gustarvela tutta anche perché il crtico sembra entrare nella testa dell'autore da quanto è esaustiva e da come ha colto ogni singola citazione. Lascio il link e mi limito a riportare un paio di righe che non pretendono certo di essere esaustive ma fanno un po' da riassunto dell'analisi.

Come già anticipato nelle analisi dei due scorsi numeri, ci pare che Recchioni possa dire dunque, nel complesso del ciclo 666, di aver creato il suo capolavoro dylaniano, la sua riscrittura più profonda della struttura del personaggio, in grado di stabilire le linee guida (narrative, ma ancor più estetiche) per un rinnovato “ritorno alle origini” del personaggio,


https://n3rdcore.it/dylan-dog-406-lultima-risata-unanalisi/

ci vuole un giorno di ferie per leggerla tutta... la logorrea impera tra gli adulatori ma anche tra i detrattori...

manco stessimo parlando dei promessi sposi...

Sono già impegnato a raccogliere recensioni sui dischi di Max Pezzali.

Per chi volesse risparmiare tempo, l'aggettivo "seminale" c'è ben 5 volte. Viene usata, con grande tempismo, anche la parola "vestigiale", testé adoprata, se non erro, anche nell'albo in questione.
È una recensione comodissima, secondo me, perché basta introdurre all'inizio la frase "questo albo è una cretinata perché" e lasciare tutto il resto intatto.
Mi ha ricordato molto questo spezzone dei Simpson, sostituendo "seminale" e "vestigiale" al posto di "impetuoso" e "paradigma"

https://www.youtube.com/watch?v=D_d6VD4zRb8

Ci sto dando un'occhiata:
Infra-diegetico? Casomai intradiegetico (tutto attaccato). Intradiegetico e extradiegetico. E nel caso di dubbi c'è Wikipedia, che il nostro intellettuale di turno sembra non aver consultato.
Poi... l'uso di tali terminologie... per? Ha intenzione di fare un seminario sul 406?
Almeno abbiamo capito che il nuovo target di RR sono gli pseudo intellettuali annoiati.

Parlare dell'effetto di copertina (lenti specchiate) che ci doveva essere ma è stato cambiato. E dare un'interpretazione su quell'effetto "abortito"... a che pro? Comunque è stato cambiato, e fare discorsi su cosa ci doveva essere e non c'è stato mi sembra una perdita di tempo.

"Per certi versi il tema – lo psichiatra folle, il carcere psichiatrico – è sviluppato anche in “Cabal” di Clive Barker (1988)". Assolutamente. Comunque non vedo psichiatri folli su questo numero.

"si conferma l’abilità di Recchioni nell’elaborare trame a lunga gittata, collegando tra loro gli elementi in una continuity vuoi blanda (prima) vuoi stretta (questo nuovo ciclo)". Stretta? Dove? A parte l'escamotage di iniziare il numero successivo alla fine del precedente e abbozzare qua e là (in due numeri non consecutivi: il 403 e il 405) la figura del Groucho maniaco, sviluppata solo nell'ultimo numero, non ci vedo niente di stretto.

Forse chi fa la recensione più lusinghiera viene assunto in Bonelli.

Probabile

seminale nel senso di film porno.

Conoscevo già la suddetta "recensione". Si dice che ora il tipo che l'ha scritta non abbia più una lingua...

E si chiama anche BARBEris... C'è del marcio in Danimarca (cit. Coltissima)