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#406 - L'ultima risata
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Mediocre (5) 15%  15%  [ 8 ]
Accettabile (6) 6%  6%  [ 3 ]
Buono (7-8) 23%  23%  [ 12 ]
Ottimo (9-10) 19%  19%  [ 10 ]
Voti totali : 53
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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
MessaggioInviato: gio lug 02, 2020 6:51 pm 
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Zak ha scritto:
Oni2 ha grandi pretese e speranze, ma alla fine partorisce il solito topolino. :3


Occhio che così finirà per paragonarsi a Walt Disney :D


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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
MessaggioInviato: gio lug 02, 2020 7:29 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Ah ah Keanu proprio qui volevo arrivare. Tutti questi miei interventi erano falsi. In realtà questo numero è il più bel numero di dylan dog, addirittura superiore a Memorie dall invisibile. Mi spiace ma ormai la frittata è fatta. Dalla mia bocca escono le tue parole :g:

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
MessaggioInviato: gio lug 02, 2020 7:41 pm 
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Iscritto il: mer gen 29, 2020 10:23 am
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Stavros ha scritto:
alemans123 ha scritto:
Vi pongo una domanda.

Spoiler!
Tutti gli incontri che Dylan fa nel manicomio e che occupano oltre la metà dell'albo hanno un significato o no? Perché se hanno un significato che a me è sfuggito, parliamone. Se invece non sono necessari significa che sono stati inseriti solo per arrivare alle 94 pagine dato che il tutto comincia a pagina 70. Anzi a rigor di logica Dylan non fa nulla di particolare per "meritarsi" di arrivare da Groucho. Ci pensa Lord Chester ad aiutarlo ma avrebbe potuto anche averlo incontrato a pagina 24 risparmiandosi le 50 pagine centrali.

Voi che ne pensate?


La seconda risposta può essere sempre valida, a seconda di quanto ti sta antipatico l'autore. :D

Nel primo caso...

Spoiler!
Non saprei, ma a parte Lord Chester -che è l'unico a esistere sicuramente in entrambi gli universi dylaniani, e che poi finisce per aiutarlo- sono quasi tutti personaggi di finzione, o più precisamente schizofrenici che credono di essere e agiscono come personaggi di finzione, un po' come il Groucho Serial Killer: Queequeg (da "Moby Dick"), Patrick Bateman (da "American Psycho"), Renfield (il signore delle mosche di "Dracula"), e una vecchietta che non so se abbia un corrispettivo preciso, ma è comunque la mamma di un Grande Antico (Lovecraft, of course). Rimarrebbe fuori solo Yuky e la sua scultura umana, ma potrebbero essere riferimenti che non conosco (forse doveva essere qualcosa alla "The Human Centipede", ma ovviamente su un albo Bonelli sarebbe difficile farla passare...).
Quindi, sì, ok, un altro mare di citazioni, ma bene o male collegate al discorso su/attorno a Dylan e gli universi finzionali che è stato portato avanti negli ultimi mesi. Diciamo che è una specie di viaggio in un tunnel dell'orrore "reale", nel quale d'altronde i "mostri" (o, se vuoi, le attrazioni) sono modellati su personaggi di finzione -in qualche modo, per risolvere la sua crisi di identità e tornare a essere pienamente sé stesso, ossia per ribadire di essere una persona e non (solo) un personaggio, Dylan deve attraversare un luogo (il suo Inferno, come dice Groucho nell'albo precedente) nel quale le persone non hanno più una vera identità, ma sono solo simulacri o copie di esistenze fittizie. O qualcosa del genere. :lol:

SPOILER
Allora io l'ho capita così: gli incontri di Dylan sono delle "prove" che Devil Groucho gli manda per fargli provare emozioni o reazioni "negative". Al primo mente spudoratamente, col secondo prova terrore, col terzo impazzisce, con la quarta prova un senso di giustizialismo assoluto, con l'ultimo si approfitta del grado di parentela.
RIEDIT: ho scordato il cagnone all'inizio che gli fa mettere in dubbio le sue convinzioni etiche e la vecchietta con il mostro che penso sia l'egoismo, visto che se ne scappano lasciandola sola mentre il figlio la fa a pezzetti.
Queste prove avevano lo scopo di prepararlo al suo compito finale, ovvero l'omicidio a sangue freddo (di nuovo), per decretarne definitivamente il passaggio al male, al 666 del ciclo.
Se è così, l'idea è buona e la realizzazione rivedibile. Diversamente non c'ho capito una seppia.
EDIT: per quanto riguarda la scelta dei personaggi è deliberata, atta a definire (parzialmente) i riferimenti letterari e cinematografici su cui si basa (e basava e baserà) Dylan Dog.
Mentre la struttura a videogame è una fissa dell'autore.

V

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-Capo, stai uscendo?
-No, sto entrando all'indietro camminando a ritroso.


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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
MessaggioInviato: gio lug 02, 2020 9:54 pm 
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La miglior recensione sul #406 di Dylan DOE, e il migliore utilizzo che si può fare di questa "bellissima" opera d'arte. :mrgreen:

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Il segno è sottoposto alla legge, le apparenze non sono che sottoposte alle regole del gioco.
https://ilfumettarovetusto.blogspot.com/


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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
MessaggioInviato: gio lug 02, 2020 11:36 pm 
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l'ultima risata
di questo ciclo 666 salvo l'albo "anna per sempre", qualcosa di "l'uccisore", le parti con dossena... anche roi regala dei buoni momenti: l'inizio con sergio endrigo, la piovra, la mosca, il culo a pagina 51, pagina 54 e 55... ma "l'ultima risata" è un colpo di grazia, anche peggio della meteora o comunque alla pari con "oggi sposi", stesso finale, stesso genere multiversale, storia inesistente, stesso didascalismo a favore di lettori novizi o ignari, una carrellata di citazioni e autocitazioni spacciata per prequel di dylan dog
la grottesca comparsata di mater morbi è un autogol, come buttare a mare il tuo miglior personaggio della tua migliore storia... ma anche il finale non scherza: l'idea di groucho cattivo mi piaceva, la copertina è divertente, ma alla fine si rivela essere una replica di john ghost e una sorta di revisionismo/spiegazionismo del finale di "gli uccisori"
recchioni batte parecchio su questo tasto e sembra proprio voler venire incontro a quelle anime belle non hanno mai amato quel finale, magari tra queste c'è proprio sclavi che ha dato la sua puntuale benedizione al tutto, ma che invece era un finale bellissimo, un esempio della vitalità del miglior dylan dog... questo nuovo dylan dog, impagliato e vivisezionato, può uccidere solo suprematisti bianchi, i mostri siamo noi, bla bla bla

voto 4


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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
MessaggioInviato: gio lug 02, 2020 11:53 pm 
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Come si suol dire, io mi metto tomo tomo seduto sulla sponda del fiume e aspetto metaforicamente che passi il cadavere del mio nemico. Già qualche giorno fa il Rribe ha ammesso che il ciclo della meteora (che prima, massì, invece difendeva a spada tratta) ripensandoci meglio aveva qualche difetto. Niente di strano che tra qualche mese faccia coming out anche sui difetti di questo 666 di cui va tanto orgoglioso. Sui fan adoranti, invece, non ho alcuna speranza: fino a quando Egli non divulga la Vulgata ufficiale, essi non si esprimono.

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"You should be ashamed of yourself".
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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
MessaggioInviato: gio lug 02, 2020 11:57 pm 
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alemans123 ha scritto:
Ah ah Keanu proprio qui volevo arrivare. Tutti questi miei interventi erano falsi. In realtà questo numero è il più bel numero di dylan dog, addirittura superiore a Memorie dall invisibile. Mi spiace ma ormai la frittata è fatta. Dalla mia bocca escono le tue parole :g:


Ach, ke piano diaboliken! Dovevo subodorarlo che eri un profilo fake devoto solo in apparenza al totem dell'odio! Ma io sono un uomo di parola, e quindi abbasso Memorie dall'invisibile, viva il ciclo 666, e in particolare il 406!

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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
MessaggioInviato: ven lug 03, 2020 12:12 am 
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colonna sonora consigliata



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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
MessaggioInviato: ven lug 03, 2020 10:03 am 
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Kramer76 ha scritto:
l'idea di groucho cattivo mi piaceva, la copertina è divertente, ma alla fine si rivela essere una replica di john ghost e una sorta di revisionismo/spiegazionismo del finale di "gli uccisori"
recchioni batte parecchio su questo tasto e sembra proprio voler venire incontro a quelle anime belle non hanno mai amato quel finale, magari tra queste c'è proprio sclavi che ha dato la sua puntuale benedizione al tutto, ma che invece era un finale bellissimo, un esempio della vitalità del miglior dylan dog... questo nuovo dylan dog, impagliato e vivisezionato, può uccidere solo suprematisti bianchi, i mostri siamo noi, bla bla bla

sono decisamente d'accordo, quando lessi il 399 interpratai il finale come una dichiarazione di intenti: riappropriarsi della vitalità caotica e contraddittoria degli albori del personaggio. Lo stesso mi sono augurato viste le premesse del 666, ripescando dal brodo primordiale della testata (e da chi l'ha precedutata, vedi Dellamorte) quel mordente che il DyD un po' boyscout aveva decisamente dimenticato.


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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
MessaggioInviato: ven lug 03, 2020 11:46 am 
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Dopo avere letto l’intero ciclo e i vostri commenti e dopo avere metabolizzato un po' la delusione di questo ultimo numero mi sento di dare un giudizio ultimo sugli ultimi 6 albi mettendo in fila quali sono gli elementi per me buoni e quelli meno buoni di questo ciclo 666. Non so sia corretto farlo qui o se sia meglio farlo su un argomento a parte. Per ora lo metto qua. Se si volesse fare un topic a parte potrò sempre spostarlo.

Prima di tutto una veloce carrellata di ogni albo con le mie sensazioni.

SPOILER VARI VARISSIMI VARERRIMI SU TUTTO IL CICLO 666

401-402: L’ennesimo remake dell’alba dei morti viventi in due albi. In generale non mi erano dispiaciuti per ritmo e qualità visive ma erano fin troppo lunghi rispetto agli eventi raccontati. In generale avevo dato un 7, mediando i due albi, avendo apprezzato comunque i nuovi personaggi inseriti e i loro nuovi ruoli.
403: Il più debole dei 6 in quanto accade molto poco e l’unico evento che si rivelerà essere importante è quello dell’orco. Per il resto un albo che si poteva riassumere in meno pagine e dove, avendo letto l’intero ciclo, avrei dato maggiore importanza alla parte dell’Orco, dato che poi va a essere la spinta di Dylan per il mestiere che andrà a fare. Avevo votato 4
404: Sicuramente il migliore del lotto. Con la scena muta di Anna Never e Dylan che da sola vale tutto l’albo e in generale una buona azione e una lettura che scivola via bene. Avevo dato 8.
405: Il primo albo più simile ai canonici albi di Dylan. Dopo l’esperienza del numero 4 si vede che Dylan sta mutando e sta diventando più simile al Dylan che conosciamo. Avevo dato un 6 per via di alcune scene che avevo trovato forzate.
406: Una leggera rivalutazione dopo la spiegazione di Valla e la parte finale che riletta in realtà non mi dispiace. Per quanto riguarda i vari incontri nel manicomio credo che Valla abbia ragione e in effetti mi sento un po' stolto a non averlo pensato prima. In questo modo riacquistano un senso anche se noto due cose: In generale non è Dylan che non uccide ma gli viene negata la possibilità varie volte da Gnaghi che si sostituisce a lui. Forse è fatto apposta per far vedere come ogni uomo per combattere i propri incubi ha necessità di avere amici, di persone che lo salvino. D’altra parte però è una situazione “comoda” perché ti permette abbastanza facilmente di far uscire Dylan dal pericolo senza che lui faccia nulla.
La parte finale da pag 90 in poi invece l’ho riletta stamattina e la trovo molto ben costruita. C’è l’addio definitivo a Gnaghi (diversamente da voi trovo che la morte di Gnaghi abbia avuto il giusto peso – con una dedica dell’intera pagina 78) che è molto carino nell’ultimo GNA di Gnaghi, c’è la storia della missione di Dylan Dog e c’è la motivazione della poetica sclavia del “I mostri siamo noi”. C’è lo spogliarsi di alcune cose e il mantenimento di altre che è in fondo ciò che caratterizza il cambiamento delle persone, e cìè un ritorno emozionante al classico stile di Dylan Dog Campanello-Groucho-Cliente figa del mese-Caso che ora ha una ragion d’essere per via di questi albi. A questo albo ho dato in prima istanza 5. In realtà l’ho rivalutato e sono arrivato a dargli 6. Se dovessi mediare con i disegni dovrei dare ben più di 6 però voglio dare maggior peso alla storia.

Mediando i voti dovrei avere 6,33333333333333333….. :-) Ora faccio qualche ragionamento perché gioco forza i voti erano stati dati ai singoli albi senza sapere cosa sarebbe successo dopo. Alla fine di tutto darà il mio voto finale a questo ciclo.

Comincio con quelli che sono i punti a favore di questo ciclo:

-Parte grafica: Che ve lo dico a fare???? E’ sicuramente la parte migliore di Dylan. Non so se sia merito di Recchioni perché in generale i disegnatori son sempre gli stessi, tranne qualche nuova entrata ma noto un maggiore impegno o comunque un risultato migliore da parte dei disegnatori direi in tutta la gestione Recchioni con punte ottime dalla meteora inclusa in poi. Un prezzo così popolare e dei disegni così belle ed eterogenei sono una ricchezza della Bonelli cui difficilmente si possa ambire ad arrivare in Italia sicuramente e mi sa anche nel mondo dove la qualità sarà anche superiore ma i prezzi son decisamente più alti.

-Spiegazione degli albori di Dylan: Premetto che non sono uno che pensa che un buon personaggio debba avere un passato necessariamente per fare sì che abbia un buon futuro e che gli si possano cucire attorno delle belle storie (i primi 100 numeri di Dylan Dog ne sono un esempio). Quindi per me non c’era una necessità di questo ciclo 666, di questa ridefinizione dei personaggi e del passato di Dylan. Però io sono un lettore o non un autore quindi me la becco e dal punto di vista del COSA direi che è stato fatto un buon lavoro. Dylan è figlio adottivo di Bloch. L’unico tassello mancante sono i suoi veri genitori che non smanio di conoscere in effetti. Ora si spiega meglio il rapporto che Dylan ha con Bloch fin dai primi albi. E inoltre l’averlo reso il figlio di Bloch e quindi fratello di Virgil permette al Magazine di poter esplorare al meglio gli inizi di Dylan in Scotland Yard con un rapporto che può essere moooolto interessante tra Dylan Bloch e Virgil. Dylan ha inoltre Rania e Carpenter con i loro ruoli così meglio definiti e vedremo nei prossimi numeri cosa accadrà e come saranno gestiti. Sicuramente questo permette all’autore di poter creare delle dinamiche diverse tra i tre personaggi (Dylan, Rania e Carpenter). Il COSA quindi lo promuovo. Il COME un po' meno nel senso che secondo me l’unica cosa un po' mal spiegata e il comportamento del nuovo assistente di Dylan che decide di stare con Dylan con motivazioni non conosciute (però anche questo può essere meglio approfondito nei prossimi numeri – creando diverse situazioni con Dylan e Groucho che stavolta non si conoscono da una vita ma si conoscono appena e quindi questo può a rigor di logica dare una linfa in più agli sceneggiatori) ma soprattutto il modo in cui arriva sulla scena e salva Dylan non mi è piaciuto. Mi sembra un Deus ex Machina non tanto diverso dal clarinetto di Sclavi del numero 1.

-Giustificazione dei diversi universi di Dylan: Anche qui premetto che non ho bisogno di alcuna giustificazione per leggere una storia del pianeta dei morti, o dell’oldboy o del Color. Qui non c’è il Dylan canonico ma se ho ben capito ognuno rappresenta un singolo universo in cui Dylan esiste con caratteristiche e comprimari diversi. Va bene ma ammetto che non mi creava problemi anche prima leggere il Dylan del pianeta dei morti. Ora il Robe mi ha dato un sottostrato del motivo dell’esistenza di tutti questi universi ma, per me, non ce ne era bisogno.

-Maggiore definizione dei personaggi e di Dylan: In questo ciclo ho trovati i personaggi meglio caratterizzati e con rapporti tra loro più complessi. Come dicevo prima questo permetterà diverse dinamiche dando quindi maggior sfogo alla fantasia degli sceneggiatori. In particolare devo dire che mi è piaciuta l’evoluzione di Dylan e l’ho proprio vista attraverso il ciclo 666. Da antipatico citazionista è diventato più simpatico e più simile al Dylan che conosciamo con un percorso che ho nel complesso apprezzato. Quindi anche questo è un punto a favore.

-Sequenza di Anna Never: La metto come elemento pro nonostante faccia parte di un solo albo e non sia elemento di tutto il ciclo. A me quella sequenza muta è piaciuta moltissimo e l’ho trovata una delle cose più belle apparse su Dylan negli ultimi 10 20 anni. Emozionate, ben disegnata, forse un po' esagerata, ammetto, ma almeno per me ha colpito nel segno e lo avrete notato dalla recensione molto calorosa data a quella parte 

Ed ecco invece i punti a sfavore di questo ciclo:

-Eccessiva lunghezza rispetto al contenuto e rispetto alla storia: Questa critica verte più sul come che non sul cosa e forse dipende dai miei gusti personali e dalle mie esperienze letterarie e fumettistiche. In generale l’impressione è che in alcuni albi si sia voluto allungare il brodo. Molte scene d’azione nel 401 e nel 402 hanno occupato molto spazio. Nel 403 non mi è piaciuto il sogno che citava il numero 3 di Dylan Dog. Quel numero mi aveva fatto arrabbiare a suo tempo e ora ancora di più perché a mio parere poteva essere trattato molto meglio il ruolo dell’Orco nella costruzione della identità di Dylan che invece viene fatta in poche pagine e ripresa solo alla fine del 406. Il 404 sarebbe perfetto se non fosse per Mater Morbi (di cui parlerò nel punto successivo) mentre il 405 e il 406 vanno bene così come tempi e come struttura (non amo la struttura a livelli del 406 però perlomeno ora dopo l’intervento di Valla la capisco e assume un significato che non mi piace ma almeno comprendo nella scelta dell’autore). Diciamo che il tutto si poteva fare forse in 4 -5 albi eliminando alcune cose, qualche splash page in meno e dando importanza ad altre.

-Mater Morbi: Come ho già detto in questi numeri Recchioni ha un po' svilito il forte personaggio di Mater Morbi. Personaggio che ho molto amato nella sua prima apparizione e che ho anche apprezzato anche in Mater Dolorosa come antagonista della madre che cerca di difendere il figlio dal dolore della vita. Nel 404 ma soprattutto nel 406 ho avuto l’impressione di un inserimento forzato che ne fa perdere e non di poco la potenza e la sua forza. Peccato!

-Citazionismo a Gogo: Il continuo citare/copiare pezzi di battute o tragedie di altri è una delle cifre stilistiche che non sopporto. L’ho già detto mille volte quindi lo ripeterò un’altra volta. La citazione è bella, per me, se assume un valore all’interno dell’albo. Come ad esempio la citazione de “La Casa” nel 406 o la citazione di apertura del 400. Citi, lo dici e questa crea un qualcosa di nuovo per la citazione e non dà l’impressione di posticcio. La citazione invece non è bella quando viene messa in bocca ad un personaggio che non potrebbe mai ne citarla ne dirla in quel modo nella vita reale (sempre il 406 la citazione di Romeo e Giulietta). La citazione invece diventa quasi un furto quando viene inserita senza dire la fonte(battuta di Woody Allen sempre nel 406).
Spero quindi che questo continuo citazionismo o dialoghi referenziali siano presenti in tono minore all’interno dei prossimi numeri.

Finisco con alcune parole generali.

Prima cosa: Zak non ti fa onore pubblicare uno che brucia libri. A mio parere non c’è ironia che tenga, bruciare un libro è sempre sinonimo di dittature e di tentativo di zittire il diritto di parola. Indipendentemente dai libri.

Seconda cosa: Recchioni sa scrivere ragazzi!! Non ci piacerà il modo in cui scrive (anche a me non sempre piace) ma se uno fa quel mestiere da 20 e passa anni e arriva ad essere il curatore della seconda testata più venduta in Italia non è possibile dire che non sa scrivere. Non piace e questo è legittimo ci mancherebbe.

Terza Cosa: AHAHAHAHHA Keanu ti ho fregato per bene!!! Da ora in poi non mi fermerò più qui ma ti farò parlare sempre a citazioni :-) :-)

Quarta Cosa: Un grazie a tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno letto e perso del tempo a rispondere alle mie domande permettendomi di comprendere meglio alcuni albi e in certi casi anche a cambiare idea.

Quinta e ultima cosa: Come chiederebbe Cremonini, cosa mi attendo dal domani??? Ora mi aspetto storie che spiazzino, storie che usino i nuovi elementi introdotti e non gialletti incolori. Ergo Recchioni la nuova sfida per te mi sa che comincia ora!!!!

Sesta e veramente ultima cosa: Alla fine ho scelto di dare 7 a questo ciclo soppesando tutti gli elementi positivi e negatici e soppesando soprattutto l’elemento totalmente emozionale di fiducia e curiosità che ho nei prossimi numeri e in ciò che mi aspetta. Finalmente ho riassaporato il piacere di leggere il Dylan Dog e non è poco.

Cacca pupu!!!!!! (inserito solo per vedere quanti di voi sono arrivati fino alla fine) :-) :-)

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 Oggetto del messaggio: Re: #406 - L'ultima risata
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lavora così. strombazza il rinnovamento e il ciclo. finito il ciclo dice che hanno commesso errori e strombazza il nuovo dicendo che li non ci saranno....e così via. ormai non ci casca più nessuno. dice che sbagliando di impara, è inevitabile. chi mi mette a capo di una mutlinazionale che a suon di errori devo imparare?.

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MessaggioInviato: ven lug 03, 2020 4:30 pm 
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E finalmente ci siamo. Dopo aver letto, riletto e metabolizzato quest'ultimo numero del ciclo 666, penso di poter spendere qualche parola a riguardo.

DA DOVE VENIAMO?

Dunque, rispondendo precedentemente a Jones ho già avuto modo di fare un sunto di quanto successo sino ad ora. Per non tralasciare niente, riporto in toto il post
Spoiler!
Sui primi due numeri ci viene presentato il "nuovo" Dylan Dog. Tutta la trama che si dipana - il remake dello storico numero uno - è un pretesto per farci conoscere questo Dylan alternativo, il suo assistente, in parte il suo mondo. La conclusione di questo numero mostra la morte di Sybil, divenuta uno zombi e giustiziata da Dylan, e una parte che farebbe pensare ad un imminente remake di Jack lo Squartatore. Ma le attese vengono presto smentite: il terzo numero, dopo una breve parte iniziale focalizzata sulla storia di Jack (la conclusione dell'originale rivisitata da Mari), ci presenta una storia gialla su un'autostoppista rapita e un omone barbuto - Ernest - che stringe presto una sorta di amicizia con l'indagatore. L'omone si comprenderà essere parte integrante di tutta la vicenda. Al termine di una storia con poche indagini e poca suspense viene introdotta la vicenda di Anna (Never), donna che infesta letteralmente gli incubi di Dylan. Nel numero 404 Dylan si incontra quasi casualmente con Anna ed inizia con lei una love story destinata ad andare presto a rotoli. Dopo una serie di fatti (Anna spara a Dylan dopo litigi, incomprensioni e ceffoni. Ma trattasi di sogno: e Dylan, destatosi, crede che Anna sia un mostro e la uccide. Arresto di Dylan, patibolo) Dylan tenta di impiccarsi ma viene salvato da Gnaghi. Gran parte di quanto ci è stato mostrato era un delirio alcolico di Dylan. Anna non esiste: anch'essa faceva parte delle visioni avvinazzate di DD. Questi, rinsavito dopo una necessaria ospedalizzazione, e dopo una parentesi inutile con Mater Morbi, decide di non bere più. Verso la fine viene introdotta la vicenda degli Uccisori, che si rivelerà pretestuosa - poche pagine all'inizio del 405, dialogo con Wells, Dylan che fa fuori il suddetto lord - per portarci alle indagini già accennate per sommi capi nel 403: c'è un serial killer che uccide la gente con un particolare modus operandi (gli omicidi sembrano tratti da "freddure") e Dylan, con Carpy e Rania indagano. Un attentato mette fuori uso - momentaneamente - Carpy e Rania, e Dylan, ormai arrivato alla soluzione, si prepara allo scontro con il maniaco nel manicomio di Harlech.


DOVE SIAMO IN QUESTO MOMENTO?

E arriviamo a quest'ultimo numero. Pessima, a mio parere, la copertina di Cavenago (un inutile faccione di Groucho stampato a tutta pagina con un doppio Dylan riflesso nelle lenti: effetto di oggi il "rilievo" degli occhiali. Evitabilissimo come tutti gli altri effetti messi in campo sino ad ora). Un Cavenago a risparmio energetico che ci potevamo (e si poteva) risparmiare. Ma del resto Arkham Asylum (storia più che omaggiata in questo numero) presenta un faccione e sicuramente gli sono state date istruzioni per riproporre un prodotto simile. Nonostante il palese rimando che vorrebbe fare del citazionismo strizzando l'occhio ai fanatici del fumetto americano, la semplicità estrema di questa cover finisce per banalizzarla. A volte semplificare ai massimi livelli può coincidere con una eventuale sublimazione. Ma non qui.
Ottimi i disegni di Roi che ci regala mostracci e scene da incubo ottimamente disegnate. Ottimo come sempre nell'uso delle ombreggiature. Le "atmosfere" evinte nel numero in questione sono da imputare a lui e non a chi scrive. Promosso su tutta la linea.
Arriviamo quindi alla storia

Spoiler!
Dylan Dog, avendo identificato l'assassino e la sua locazione, si prepara con Gnaghi a raggiungerlo. I due viaggiano in macchina sino al manicomio di Harlech. I dialoghi (in realtà una specie di monologo di Dylan con i contrappunto onomatopeici di Gnaghi) sono più credibili rispetto alla maggior parte di quelli messi in campo da parecchi numeri sono ad ora. Ci viene restituito un Dylan più umano, meno spaccone, capace di tirare fuori dalla bocca parole in minore misura artefatte (Dylan, confessa prima di entrare nel manicomio, come è giusto che sia, che se la sta facendo sotto. Normale, dato che sta parlando con un amico e non con il pubblico e non ha bisogno di far vedere ancora una volta quanto è figo). Dylan entra spaccando il cancello a pistolettate, e il suo primo incontro è un enorme cagnaccio che tenta di farlo fuori. Qualcuno ci ha visto Cerbero, ma più prosaicamente sarebbe da identificare solo come un cane - seppur di dimensioni spropositate - messo a guardia. Sistemato il cane (è Gnaghi a metterlo KO con un bel colpo di pala), i nostri entrano.
Si comprende che Harlech non è più il luogo di detenzione per malati mentali ma i pazzi si sono letteralmente asserragliati in quello che sembra essere divenuto il loro bastione.
Mad Groucho (lo chiameremo così, anche se Groujoker sembra altrettanto adeguato :wink: ), divenuto leader maximo del suddetto bastione, chiama a raccolta i vari pazzi del manicomio, sciorinando puntualmente qualche classica buffonata (la fregnaccia del sottoscritto/soprascritto). Ci viene offerta una carrellata di quelli che saranno "gli avversari" di Dylan.
Il prosieguo è basato bene o male su vari incontri/scontri tra Dylan e i vari pazzi presentati, e si va avanti tra una citazione e l'altra (vengono subito in mente Moby Dick, American Psycho, I Grandi Antichi, L'Esperimento Del Dottor K., e altri...). Qualcuno in tutto questo può averci visto qualcosa: prove da affrontare per testare emozioni o altro, un viaggio in un tunnel dell'orrore reale... ma secondo il mio punto di vista trattasi semplicemente di affrontare il nemico e passare a quello (al livello) successivo. Come su Splatterhouse, ma senza i mostri minori, sino ad arrivare al mostraccio finale, che in quel caso era il testone + arti che sbucava da sotto terra, mentre in questo caso è Groucho. Non credo sia neanche il caso di spendere tempo a fare particolari elucubrazioni (almeno per quanto mi riguarda), dato che la storia non è "apparentemente" semplice ma giostrata su più piani di lettura. Appare come storia semplice e basta. Sbarazzati dei mostri, arriva al capo dei mostri, sbarazzati pure di lui e ciao.
Se proprio uno vuole ci può rivedere il famoso nesso con Arkham Asylum. Stop. Dubito che ci siano da ricercare prove particolari destinate in qualche maniera a cambiare Dylan, a rivoluzionare la sua visione. Che ogni mostro "rappresenti qualcosa" a parte l'essere il pazzo di turno di cui Dylan si deve sbarazzare o da cui deve fuggire (vedasi tizio con la motosega). Dunque tutto molto semplice, rafforzato dalla constatazione che un Rrobe, al contrario di un Ambrosini, non crea una storia per generare un minimo di riflessione.
La storia deve essere veloce, scorrevole, qualche volta con uno spiccato gusto action (che mancava negli ultimi albi), ma non stratificata come una cipolla. Non sono Rrobbe che si ha la tentazione di rileggere finita la lettura perché qualcosa è sfuggito. Certo, c'è stata la pippa del multiverso (e tutti gli interrogativi dei lettori/forumisti), ma in realtà è roba da poco.
Per la serie "ci sono infiniti universi e ognuno di noi può esistere in altri universi, facendo o avendo fatto altre cose, quindi possono esistere infiniti Dylan in infiniti universi". Pippe.
Saltando rapidamente tutto lo "sbaraglia e vinci" dei vari incontri/scontri, i nostri si imbattono dunque in Lord Chester che si scopre essere cugggino di Gnaghi.
Il buon Lord - altro personaggio poco rivoluzionato insieme a Bloch, grazie al cielo - scorta i nostri verso la strada giusta.
Dylan arriva quindi a Mad Groucho. Che lo chiama "capo" (la messinscena ha inizio).
Paginona con Groucho burattinaio + duecento versioni del baffone in ogni posa e maschera possibile. Quindi Dylan asserisce di conoscerlo pur non conoscendolo. Dopo uno scambio di battute (eccerto, c'è Groucho, lo scambio di battute è normale) il baffone malefico "mostra" a Dylan uno spaccato dell'altra realtà, quella che ci siamo lasciati alle spalle (Dylan spara a Ghost nel deprimente finale del 399), evidenziando ulteriormente di avere cognizione riguardo ad una sua (e una loro) appartenenza al multiverso. Groucho (Mad Groucho) da prova di essere una specie di "personaggio superiore", anche se la cosa non trova una giustificazione credibile (in maniera pretestuosa il Rrobe mette in bocca al baffone una roba tipo "i pazzi vivono un'infinità di realtà diverse" [pag 70] ma non ha molto senso. Se si parla di disturbo dissociativo dell'identità ok, ma un conto è avere diverse personalità, un conto è avere nozioni su realtà parallele. Spiegazione pretestuosa).
Il Groucho pazzo, dopo la scenetta dell'omicidio di Ghost (dunque la realtà alternativa mostrata a Dylan) e dopo il solito sproloquio (Dylan asserisce che tale cosa non è mai avvenuta, e Mad Groucho risponde così: "invece è la realtà, una delle tante che popolano l'altroquando e che dimostrano un fatto inoppugnabile Dylan: tu sei l'assassino, proprio come me. Bisogna darti qualche motivazione in più...") uccide Gnaghi.
Zero pathos, zero fattore emotivo. Il tutto è risolto in due paginette e una terza in cui Mad Groucho recita una di quelle filastrocche tanto care alla vecchia fanbase (e, in bocca a lui, diviene terribilmente fastidiosa).
Groucho ricorre a questo gesto "estremo" per scatenare il "lato oscuro" di Dylan.

Aperta parentesi: a che pro? Cioè, un momento... mi devo essere perso qualcosa. Ammesso e non concesso che un pazzo sia capace di sondare i vari altroquando, le varie realtà parallele, le varie dimensioni...
Ammesso e non concesso che un semplice pazzo (di cui ci si sbarazza in questa puntata e che non potrà fornire/di cui non potranno essere forniti altri retroscena) abbia ben presente cosa è successo ad un altro Dylan di un'altra dimensione...
Ma perché tentare di provocare il suo lato oscuro?
La cosa non ha senso.
E nonostante un discorso delirante del Mad Groucho (chiaramente è il Rrobe a parlare) per tentare di giustificare la cosa, poi con un pensiero lungo tre chilometri che non sto qui a riportare (ma non c'è nulla di particolarmente affascinante, quindi non vi perdete niente: giusto il ribadire che "questa realtà è una biforcazione spaziotemporale generata dalla violenza") tranne il finale da scompisciarsi: "sono io, un organo vestigiale che si è tramutato in tumore e che deve essere asportato per permettere al paziente di sopravvivere...". Un organo vestigiale? Ahahaha. Ma lascia perdere.
:lol:
Chiusa parentesi.

Il Groucho matto ce la mette tutta per provocare Dylan e farsi sparare, ma all'ennesimo rifiuto si trasforma in un bel mostrazzo e tenta di fare secco l'indagatore.
Dylan, trovandosi in difficoltà, con le spalle al muro, è costretto a reagire...
E chi passa la pistola a quest'ultimo per far secco il mostro di cui sopra?
Groucho naturalmente. Quello "normale" (virgolette d'obbligo). Insomma, il terzo.
E cosa ci fa Groucho III ad Harlech? Semplice (ehm)... ha letto le ultime pagine di questa storia.
Spiegazione abbastanza pretestuosa, ma che comunque esce dalla bocca di un personaggio per antonomasia "fuori dalle righe", quindi potrebbe essere presa come battuta. E quindi, morale della favola, non sapremo mai cosa ci facesse nel manicomio.

Finale con la sepoltura di Gnaghi (paradossalmente più triste della sua morte), un paio di pagine di blabblare (non fatidioso, a onor del vero) tra Dylan e Bloch, e un epilogo che sugella il ritorno ad un (semi) status quo.

Inserire qui qualunque genere di considerazione sarebbe pesante, dunque relego le suddette a margine di questa specie di pseudo-analisi.



DOVE STIAMO ANDANDO?

Da nessuna parte. Almeno questa è la mia impressione.
Troppo blando questo ciclo e troppo veloce il ritorno ad uno status quo apparente.
Si conferma il presupposto di partenza, ossia che questo ciclo (come il precedente) è stato di enorme inutilità.
Poco studiato, con una serie di storie buttate alla rinfusa alla "come viene viene", con il solito finale che tenta di spiegare qualcosa senza riuscirci (spiegare cosa? Abbiamo avuto una serie di storie slegate tra loro, "unite" solo dal fatto che questo Dylan è dell'universo Y invece che dell'universo x; si è palesato solo un flebile filo conduttore che è quello del serial killer che uccide ispirandosi a delle barzellette).
Dove stiamo andando... verso il Dylan che il Rrobe non poteva distruggere. Un Dylan di nuovo con Groucho, senza barba né cappottone, un Bloch nuovamente nella polizia. Poi è vero, alcuni sfizi se li è tolti: ha fatto fuori Wells (e prepariamoci perché temo che anche la Trelko farà la stessa fine) e ha "ridisegnato" (seppur malamente IMHO) il passato dell'indagatore, oltre che aver trasformato Bloch nel papà di Dylan. Ma non aveva le carte in regola, né la caratura autoriale, né le idee per distruggere (e rimpiazzare) definitivamente "il Dylan che abbiamo sempre amato".
E probabilmente anche questo universo y prima o poi sarà destinato al water. Ci sarà una lunghissima trafila di albi in cui succederà tutto e il contrario di tutto (compresa la possibile morte della Trelko), ma dubito che il tanto strombazzato "rimpiazzo definitivo" (questo universo è qui per restare) sarà tanto definitivo. E magari, quando una nuova meteora scenderà giù e farà a brandelli questo universo, si troverà qualche escamotage per fare un lungo viaggio a ritroso prima che la precedente meteora distruggesse l'universo x. Si troverà il modo di cambiare. Fare in modo che tutte le assurdità sciorinate dall'albo X in poi (scegliete voi) siano resettate e considerate come un qualcosa che poteva succedere, magari successe in un passato/futuro alternativo, e che sono considerabili come uno dei tanti accadimenti in uno sviluppo che in realtà non ha mai preso piede.
Un divertissement. Una biforcazione alternativa che non si è mai sviluppata.

Ma è ancora presto. Magari se ne riparlerà al prossimo curatore.
Nel mentre si aspetta il numero del mese successivo per sapere stavolta "dove si vuole andare a parare".


CON CHI CI ACCOMPAGNAMO?


Con Corrado Roi naturalmente.
Come recita l'editoriale (una delle poche volte che l'ho letto dato che non mi interessano certi commenti) "il solo, l'unico, l'immenso, l'instancabile Corrado Roi". Punto.
Lui è quasi del tutto la parte positiva di questa storia. Il responsabile di certe atmosfere.
A lui un grande plauso.

CHE MUSICA ASCOLTIAMO DURANTE IL VIAGGIO?

Qui ci si può sbizzarrire.
In A Gadda Da Vida ce lo vedo fino a un certo punto.
I Chrome di Half Machine Lip Moves e Alien Soundtrack non ce li vedo male, anzi.
Madhouse degli Anthrax
Freezing Moon dei Mayhem.
The Downward Spiral dei NIN.
Tenebre e Roller (le title tracks) dei Goblin.
Grin dei Coroner (il brano. Il disco è casualmente il mio avatar). Bello il testo ([...] Grin 'til I lose/ Until I lose/ Until I lose myself [...]).
Porta Dell'Inferno dei Metamorfosi (perfetta per l'ingresso al manicomio).


Continua.
A breve la parte finale...




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Nima83 ha scritto:
Pessima, a mio parere, la copertina di Cavenago...Nonostante il palese rimando che vorrebbe fare del citazionismo strizzando l'occhio ai fanatici del fumetto americano

Spoiler!
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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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Dear Boy ha scritto:
Nima83 ha scritto:
Pessima, a mio parere, la copertina di Cavenago...Nonostante il palese rimando che vorrebbe fare del citazionismo strizzando l'occhio ai fanatici del fumetto americano

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I Chrome di Half Machine Lip Moves e Alien Soundtrack!! Cosa hai potuto citare, NIma! Mitico. 8-) Uno dei 10 album che porterei nella tomba. Top!
Credo comunque che siano molto al di sopra dei gusti (limitatissimi) del signor Oni2...figurete che ne può sapere.
A questo punto:

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